LA STUPIDITA’ UMANA

Coloro (o chi) che hanno imbrattato i muri dell’Oratorio di Regoledo di Cosio con bestemmie e minacce di morte rivolte al Vicario parrocchiale don Enzo Ravelli, hanno commesso un atto tanto riprovevole quanto stupido. Fine del discorso per una qualsiasi persona normale.

Nella vana speranza che qualcuno degli autori di quella bravata legga e, invece, con la speranza che qualcun altro legga e riferisca il seguito di questa lettera, vorrei soffermarmi su due argomenti suggeritimi dai fatti di cronaca relativi all’increscioso episodio, che si aggiunge ad altri verificatisi in passato e anche di recente.

Il primo argomento riguarda la stupidità.

Uno grande studioso di materie umanistiche, Carlo M. Cipolla, ha individuato cinque leggi fondamentali che regolano la stupidità umana. La prima: “Sempre ed inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione”. La seconda: “La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della stessa persona”. La terza: “ Una persona stupida è una persona che causa un danno ad un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per se o addirittura subendo una perdita”. La quarta legge fondamentale afferma: “Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. In particolare i non stupidi dimenticano costantemente che in qualsiasi momento e luogo, ed in qualunque circostanza, trattare e/o associarsi con individui stupidi si dimostra infallibilmente un costosissimo errore”. Infine, la quinta e ultima legge fondamentale recita: “La persona stupida è il tipo di persona più pericoloso che esista. Lo stupido è più pericoloso del bandito”.

Senza insistere molto sui particolari dei contenuti di ciascuna “legge”, la sola sommaria e sintetica lettura delle cinque leggi rende molto bene l’idea di che pasta siano fatti coloro che hanno imbrattato con oscenità irripetibili i muri dell’Oratorio di Regoledo. La stessa pasta di cui sono fatti quelli che con gli stessi metodi, stesse oscenità e provocazioni, hanno imbrattato i muri dei luoghi scolastici, ecclesiastici e sacri di Tirano, di Chiavenna, di Morbegno, eccetera. A questo proposito per esempio, si noti il contenuto della terza legge soprariportato e si noterà che l’universo dei comportamenti stupidi è enorme. Si va dall’imbrattamento dei muri degli edifici pubblici, agli atti di bullismo contro le persone e le cose; dagli atti vandalici commessi nei cimiteri o nei confronti dei monumenti cittadini oppure all’allagamento e incendio di suppellettili di aule scolastiche, ai vezzi e ai lazzi, quando non addirittura a veri e propri atti di violenza verso gli indifesi e i più deboli, come gli handicappati.

Ebbene, quando gli stupidi si mettono all’opera causano perdite ad altre persone e alla comunità senza realizzare dei vantaggi per se stessi. Ne consegue che la società intera ne soffre e si impoverisce moralmente, civilmente ed anche economicamente, perché i costi della riparazione dei danni solitamente ricadono sulle tasche della comunità.

Il secondo argomento riguarda la responsabilità.

La tendenza in atto è improntata a scaricare sempre su qualcun altro la responsabilità di ciò che succede, magari per colpa nostra. Un’altra tendenza molto diffusa è quella di indulgere e giustificare sempre le nostre debolezze, i nostri difetti, avendo sempre un’alta opinione di noi stessi, accompagnata spesso da insofferenza, quando non addirittura dal disprezzo verso gli altri. Un’altra tendenza ancora, fomentata da taluni messaggi provenienti da un certo mondo politico, è l’intolleranza pregiudiziale verso tutti quelli che non appartengono alla propria regione e in modo più specifico verso gli stranieri. Tutti questi atteggiamenti che fanno “tendenza” e che, con l’aiuto dei media, stanno invadendo in modo pervasivo le nostre famiglie, sono recepiti in modo spesso drammatico, quando non tragico, dagli adolescenti che abbiamo in casa, verso i quali, spesso e volentieri, siamo sempre pronti a difenderli ovunque e comunque ed a scagliarci contro chi osa, spesso con ragione, contestare loro atti riprovevoli di maleducazione assunti in luoghi pubblici.

Un messaggio ricorrente nel linguaggio mediatico è quello riguardante la libertà. Coloro che padroneggiano i media ne fanno un tutt’uno con l’idea liberista e individualista. Aiutati anche da una legislazione discutibile, della libertà ne fanno un mito in maniera distorta e priva di ogni contenuto etico, tantocché nel nome della libertà spesso inducono ad assumere atteggiamenti arroganti, intolleranti e irrispettosi verso tutto e verso tutti quanti non sono in sintonia col proprio modo di vedere e di pensare. Atteggiamenti, questi, che spesso sono suffragati da disattenzioni, da silenzi, qualche volta anche compiacenti, comunque irresponsabili, da parte di chi invece (famiglia, scuola, oratori, eccetera) dovrebbe responsabilmente intervenire. Attenzione, quindi, al contenuto della quarta legge della stupidità, laddove recita che: “Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide”. Rimediare agli errori, volendo, si è sempre in tempo!

Valerio Dalle Grave

Valerio Dalle Grave
Società