Esterni: Andraous (Il fardello del carcere) – Lena (Congresso CGIL – 'l Gazetin (nuova annata) – Amarilli (Pensieri in libertà)
Il fardello del carcere
Leggo di tante menti alte che offrono il fianco a ogni causa nobile e giusta, quando c’è di mezzo il carcere, penso che occorra avere rispetto per le vittime del reato, ma anche per il cittadino detenuto.
Indipendentemente dalle strumentalizzazioni, dalle speculazioni, dalle pance bene pizzicate, questa marmellata di parole e pronunciamenti, non è di oggi, né di ieri, ma dell’altro ieri.
Allora perché un Governo dovrebbe accettare un’eredità imposta e non condivisa? Perché dovrebbe sopportare un nodo storico che non le appartiene, legando a propria volta una zavorra che la sua antitesi politica non ha voluto impegnarsi a sciogliere.
Di certo si potrà obiettare che impedimenti di ordine tecnico e giuridico hanno fatto si che tale argomento restasse a mezz’aria. Sta di fatto che ora il fardello è rimpallato a destra, a sinistra, di volta in volta rinculando senza alcun gioco di sponda.
Ecco perchè Le scrivo caro Presidente, vorrei dirLe che davvero gli uomini cambiano, perché davvero l’uomo della pena non è più l’uomo della condanna: nonostante il carcere mantenga perversamente il suo meccanismo di deresponsabilizzazione e infantilizzazione, di maggior riproduttore di sottocultura.
In questa condanna alla condanna, ci sono attimi che attraversano l’esistenza dell’uomo detenuto, e proprio nel sapere, nella ricerca della propria dignità, nasce l’esigenza di un’autoliberazione possibile e non più prorogabile.
La vita, anche all’interno di una prigione, può riservare incontri con te stesso e con gli altri, che disotturano le intercapedini dell’anima: le visioni unidimensionali, gli assoluti, i vicoli ciechi si sgretolano, i dis-valori di un tempo si accasciano nei valori che sono venuti avanti.
Allora l’uomo che convive con la propria pena, coglie il senso di ciò che si porta dentro, il peso del dramma, quel bagaglio personale come non è possibile immaginare.
Venti, trenta, quarant’anni di carcere demoliscono certezze e ideologie, rendono l’uomo invisibile a tal punto da risultare difficile dialogare con un’identità scomposta, che occorre ritrovare e ricostruire, unicamente insieme agli altri.
Caro Presidente, chi sbaglia e paga ( assai meglio sarebbe ripara ), il suo debito con la collettività con decenni di carcere, attraversa davvero tempi e contesti di un lungo viaggio di ritorno, lento e sottocarico. Non c’è più l’uomo sconosciuto a se stesso, ma qualcuno che tenta di riparare al male fatto, con una dignità ritrovata, accorciando le distanze tra una giusta e doverosa esigenza di giustizia per chi è stato offeso, quella società che è tale perché offre, a chi è protagonista della propria rinascita, opportunità di riscatto e di riconciliazione.
Lei ha parlato con lo sguardo in alto del fallimento e dell’ingiustizia in cui versa il carcere italiano, ritengo sia stato un atto doveroso il Suo, che non Le porterà voti o ulteriori consensi, un atto coraggioso oltre che giusto, soprattutto per la ricerca ostinata di una Giustizia giusta perchè equa, che comprenda un granello di pietà, perché la pietà non è un atto di debolezza.
Penso ai tanti uomini che in un carcere sopravvivono a se stessi, inchiodati alle loro storie anonime, blindate, dimenticate.
Non esiste amnistia, indulto, sanatoria d’accatto, per il detenuto, non esistono slanci in avanti utopistici, esistono solamente uomini sconfitti, perché in un carcere non sopravvivono miti vincenti, ma esistenze sconfitte dal tempo e dalle miserie che ci portiamo addosso.
Caro Presidente, in conclusione che dirLe ancora, se non che quando il carcere è allo stremo fino al punto di uccidere, è un carcere senza scopo nè utilità, forse c’è davvero bisogno di cambiarlo, non cancellarlo, ma neppure mantenerlo così com’è.
Cè urgenza e necessità di un nuovo percorso penitenziario che sappia finalmente scegliere fra tanti dubbi, un progetto significativo su cui giocarsi un pezzo di vita, per il bene di tutti, società libera e cittadini detenuti.
Vincenzo Andraous
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Congresso della CGIL.
In occasione del congresso della CGIL alcune semplici considerazioni.
Dentro questa crisi economica, sociale, civile e morale, per la CGIL, secondo me deve essere uno stimolo per fare di più e meglio, per far diminuire le disuguaglianze, la povertà, una più equa distribuzione della ricchezza, più giustizia sociale e più legalità.
Elaborare un piano straordinario per il lavoro, per l'occupazione, in particolare per i giovani e meno giovani, da proporre con urgenza al governo, poi sempre per il lavoro, un progetto di media e lunga scadenza, per creare nuovi posti di lavoro. Il lavoro deve essere la priorità assoluta, una persona senza lavoro, non può progettare il proprio futuro, di farsi una casa, una famiglia, una pensione e perde la sua dignità. Poi basta precariato, 46 tipi di contratto, non se ne può più, bisogna puntare a contratto unico indeterminato, poi ad avere più sicurezza sui posti di lavoro, salvaguardando la salute e la vita che è il valore più alto.
Difendere e migliorare lo stato sociale, il Servizio Sanitario Nazionale, mantenendo fermi i suoi principi universalistici su tutto il territorio italiano e gli obiettivi di uguaglianza di trattamento, di prevenzione cura e riabilitazione, poi l'articolo 32 della costituzione sia veramente applicato, il diritto alla salute di tutti i cittadini. Portare avanti il miglioramento dei servizi sanitari pubblici, esempio abbattere le liste di attesa per esami e visite diagnostiche, lasciando aperto i servizi, TAC, RM, RX, ECOGRAFIA, fino le ore 22,00, aperti anche al Sabato. I servizi Socio Assistenziali siano migliorati, istituendo una vera rete di servizi su tutto il territorio nazionale, che funzioni, dall'assistenza agli anziani, ai diversamente abili, asili nido, a tutte le persone bisognose,. Cara CGIL dite con forza alla nostra classe dirigente a tutti i livelli istituzionali, che se c'è da tagliare , lo facciano sugli sprechi, consulenze, convenzioni, appalti, clientele, poi tagliandi gli stipendi dei dirigenti super pagati, c'è bisogno di una politica onesta, trasparente, che sia al servizio del bene comune.
La scuola, bisogna investire di più e meglio, nella cultura, nella ricerca, nella formazione, il diritto all'istruzione dev'essere garantito a tutti i cittadini, anche a quelli che hanno delle difficoltà, troppi studenti sono costretti ad abbandonare la scuola alle superiori, la scuola deve avere l'obiettivo, di non lasciare indietro nessuno. Se si investe nella scuola , nella cultura, nell'istruzione si investe bene per il futuro del paese. Poi gli edifici scolastici hanno bisogno di ristrutturazione, di manutenzione e portarli in sicurezza, servirebbero anche per creare posti di lavoro.
Le pensioni, la nuova riforma andrebbe corretta, sugli esodati, sulle uscite renderla, più flessibile, esempio gli ultimi 5 anni di lavoro a metà tempo e metà pensione, aprendo la possibilità a nuove assunzioni. Poi lasciatemelo dire, non è più possibile vedere pensioni d'oro, c'è chi arriva a prendere 90 mila euro al mese, è una vergogna, vedere poi che c'è chi prende 500 o 600 euro al mese, bisogna avere il coraggio di andare a tagliare quelle pensioni d'oro e dare qualcosa in più a chi è al limite della sopravvivenza e non c'è la fa veramente più ad arrivare a fine mese.
Ambiente, anche qui la CGIL deve fare la propria parte attiva, promuovere un piano per salvaguardare e mettere in sicurezza il territorio nazionale, per prevenire, frane, alluvioni, incendi, combattere l'abusivismo dell'edilizia, con più controlli da parte dei comuni, e le forze dell'ordine far rispettare le leggi. Fare piantagioni di alberi, pulitura dei fiumi, rafforzare gli argini, favorire l'agricoltura collinare e montana, con incentivi.
Combattere seriamente l'evasione fiscale, il lavoro nero, la corruzione, le mafie, l'illegalità, i paradisi fiscali all'estero, da qui potrebbero entrare nelle casse dello stato italiano, una montagna di soldi e si potrebbero abbassare le tasse agli onesti, ai lavoratori dipendenti e pensionati, che hanno sempre pagato il dovuto, poi per pagare tutti e pagare di meno. Parte di quei soldi servirebbero per migliorare i servizi sociali. bisogna ricordare ai cittadini disonesti, di voler un po' più bene alla nostra bella Italia, loro non pagando onestamente il dovuto, non solo sono dei disonesti, ma fanno pagare i servizi pubblici, sanità, scuola, forze dell'ordine, assistenza e altri, a chi è onesto, da chi rispetta le leggi. La moralità deve diventare uno dei problemi prioritari per l'Italia, per il nostro bel paese, ripeto bisogna che tutti tirino fuori la volontà di volere più bene all'Italia.
Unità sindacale, va rafforzata con piattaforme contrattuali unitarie, con CISL e UIL, uniti si è più forti e si ottengono più diritti, per i lavoratori dipendenti e per i pensionati.
Cari funzionari della CGIL , avete una grande preparazione, culturale, sociale, civile, sindacale, è una ricchezza per la nostra democrazia, gentilmente un invito ad utilizzare ancora meglio questo vostro sapere, magari fare qualche ora settimanale in meno in ufficio e qualche ora in più sui posti di lavoro, con i lavoratori, nelle aziende per sentire i loro problemi, bisogni, andare nelle case di riposo, ospedali, scuole, enti, in ogni posto, anche dove ci sia solo un lavoratore, per ascoltarli, dialogare, far sentire che siete vicini, se hanno bisogno ci siete, serve anche per informare, sui diritti e doveri, per sensibilizzare , aggiornare, formare, poi ai funzionari delle camere del lavoro, andate di più spesso nelle sedi territoriali, per sentire i collaboratori, scambiare qualche parola, ogni tanto dite, bravi e grazie della disponibilità, dell'impegno di volontariato in CGIL, questo gesto farebbe bene e sarebbe molto bello.
Burocrazia, bisogna fare una battaglia culturale, per una vera semplificazione, non è più possibile vedere cittadini, lavoratori, pensionati alle prese con difficoltà infernali. Qui utilizzando informatica al meglio potrebbe essere di grande aiuto, creando un centro dati nazionale, di tutti i cittadini, le istituzioni collegarsi quando le servono dei dati, documenti, poi meno leggi e più chiare.
La CGIL deve battersi sia a livello Europeo, e Mondiale per combattere la fame, i conflitti, le disuguaglianze e per costruire una vera pace. Non è possibile vedere che il 50% delle ricchezze sono in mano al 1% della popolazione, chi non ha da mangiare non può più aspettare, la ricchezza va distribuita più equamente.
La CGIL è una forza democratica meravigliosa, straordinaria, di persone responsabili veramente preparate. questa bella risorsa umana utilizzarla al meglio, usando di più anche i mezzi di informazione , per contribuire al miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori, dei pensionati, dei cittadini, per il bene comune. La crisi economica e sociale ,che porta a mutamenti globali,deve diventare un'opportunità di riscatto, deve essere uno stimolo a migliorarci per costruire una società più giusta.
Francesco Lena
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Nuova annata
A cavallo del 2014, 'l Gazetin si mantiene in pista. Con la bella chiacchierata tra Alfredo Mazzoni e Giordano Tonelli – falegname e restauratore, cacciatore e pescatore – apre la nuova annata 'l Gazetin, giornale indipendente di cronaca civile. Lo fa, con passo lento e voce calma, sempre un po' tornando alle sue origini e mai smettendo di 'sperimentare', affrontando a suo modo quella che viene da taluni considerata la tendenza del momento, la riscoperta cioè dell'artigianato come una possibile leva per scardinare il... declivio del declino e invertire la rotta.
Una nuova firma giunge direttamente dall'Africa: 'forzata al rientro' dalla nuova guerra scoppiata in Sud Sudan, la chiavennasca Gabriela Jacomella con un fulminante quadro riassuntivo ci aiuta a comprendere un poco la situazione di quel martoriato paese, ponendo nel contempo interrogativi fondamentali a proposito di disattenzioni, e attenzioni fuorviate, dell'informazione di casa nostra. Un'altra interessante pagina internazionale, quella degli 'spioni americani', ce la propone invece la 'già di casa' Claudia Osmetti con “Il Quarto emendamento di Obama”.
Quanto agli italici costumi questo mese è Gino Songini a portarci diritti nella Capitale... Con i suoi “pensieri inutili” ispirati dai frequenti soggiorni a Barcellona che gli consentono un pratico confronto con l'invereconda condizione in cui s'è cacciata Roma, plasticamente rappresentata dalle foto dei maiali grufolanti fra i rifiuti che hanno fatto il giro del mondo via Web. E, per restare sulla rete, Martina Simonini traccia un identikit degli Internauti al largo del 2014.
Nel formulare gli «auguri a tutti coloro che si battono in difesa della salute della Terra nostra madre», Adriano Angelini registra per il lettori sul periodico l'amara sconfitta dei «cavalieri senza colpa e senza macchia» a proposito del tanto contestato PGT di Tartano facendo nel contempo risaltare tutti “I paradossi di un comune vasto e disabitato”. Dal canto suo, nel tradizionale spazio di denuncia e informazione, Leal Sondrio segnala i risultati di un'Indagine Peta: atroci torture per i conigli d'angora.
Ricchissimo, come sempre, l'inserto in carta color avorio presenta Luci di speranza, la pubblicazione realizzata per celebrare i dieci anni dell'associazione di volontariato Alomar proponendo altresì la selezione di alcune poesie presenti nell'antologia. In Vetrina anche la lirica di Gino Songini “In morte di Nelson Mandela”. Il numero d'inverno della Bottega letteraria segnala ancora l'uscita dell'ultimo lavoro di Donatella Bisutti, Un amore con due braccia (LietoColle, 2013), e il libriccino Senza forme di Barbarah Guglielmana, trapuntato con cura e attenzione da Paola Mara De Maestri che chiude infine l'inserto con i risultati del Concorso di Poesia dialettale di Sondalo e riportando la poesia nel dialetto di Ardenno (2ª classificata) di Giusy Gosparini, “El cör ch'el pianc”. 'Fuori sacco' il contributo di Leonardo Manetti “Cosa significa fare poesia oggi?”, che verrà presto proposto anche alla discussione on line nella versione web della “Bottega”.
Ricordando e riflettendo per libera associazione di idee, la scrittrice Maria Lanciotti sottopone ai lettori sei rapidi sommarietti, dal “Grande Fratello” televisivo alle... 'api di Einstein' passando per l'analfabetismo di ritorno, il “Come si diventa poeti?” del postino-Troisi che incontra Neruda, la Clown Terapia e lo “stress della vita moderna”...
Per il Cinema il periodico offre Bella addormentata di Marco Bellocchio, nella illuminante 'lettura' di Patrizia Garofalo. Due le recensioni librarie: “Sunset Limited: Un corpo a corpo con Dio” di Matteo Moca e “La vita di Bill Stoner come paradigma della vita di ognuno di noi” di Annagloria Del Piano.
Direzione editoriale 'l Gazetin
Pensieri in libertà
E' lì da leggere. Fra qualche anno, pochi, due novità possibili. Una è quella di Renzi alla guida del Governo. L'altra è Letta che, viste le sue dimissioni, sostituisce Napolitano. Non bisogna fare i conti senza l'oste. Chi é l'oste? Una cooperativa di conservatori che non sono una esclusiva della destra,
Il tempo per arrivare a questo risultato è breve. Se non viene colto succede quello che è successo a destra. Berlusconi e Fini con una maggioranza bulgara potevano disporre dei due imponenti Palazzi, Chigi e Quirinale. Fra i due litiganti il terzo gode. Sempre. Se litigano fanno la fine del centro-destra con una penalizzante scissione. Se capiscono la lezione la fantapolitica sarà realtà e Amarilli potrà scrivervi in questi termini: “Avete visto che avevo ragione?” (Manca il secondo corno del dilemma: ma se non va così...? - ndr - ).
Amarilli