Il futuro dei terremotati. Possiamo dare un grosso contributo sulla base della nostra esperienza
Attingere dall'esperienza per un miglior aiuto ai terremotati
Quando ci fu la calamità che colpì in particolare Tresenda con quasi una ventina di morti, 22e23 maggio 1983, il Comandante dei VV.FF., il bravissimo ing. D'Angiolino, davanti ai soccorritori disse che le speranze erano poche, come purtroppo fu. Precisò che nel caso di acqua e fango non c'è niente da fare mentre in caso di crolli possono essere estratti vivi dalle macerie anche dopo ore e ore, in qualche caso, giorni.
La seconda osservazione riguarda i soccorsi nell'immediato. Nei primi momenti tutti corrono cercando cosa fare per dare una mano. In realtà i soccorsi, a parte quelli ai sopravvissuti critici, devono procedere organizzati avendo un primo quadro per stabilire priorità, prima di tutte la riapertura delle strade sennò ruspe, altri mezzi, ambulanze non arrivano. L'organizzazione deve essere ferrea, alla Zamberletti – il vero padre della nostra Protezione Civile - per intenderci. Occorre infatti procedere in modo da avere la massima tempestività delle decisioni e della loro attuazione. Un esempio di casa nostra, la calamità del 1983, dal libro “Storia dei vigili del fuoco della provincia di Sondrio / Paolo Colicchio, Arnaldo Bortolotti - Sondrio : Polaris, 2007” riportato dal giornale all'indirizzo “ http://www.gazzettadisondrio.it/dalla-provincia/29052008/anni-fa-calamit... “
Un'altra osservazione riguarda le necessità dei superstiti. In un primo momento la tendopoli è l'unica cosa fattibile. Poi le roulottes. Poi, se ci sono disponibilità, negli alberghi tra pochi giorni a stagione finita vuoti o quasi sulla costa adriatica a una settantina di km.
Non si parli di container! Nel 1987 la grande calamità con, il 28 luglio, un paese sepolto. Il 23 dicembre una splendida giornata di sole anche se con rigidità da sottozero). Splendida soprattutto per quel che succedeva a Fusine e poi a Torre: la consegna delle chiavi delle case costruite a tempo di record, con costi incredibilmente bassi e con una qualità che chiunque può riscontrare ancor oggi a 29 anni di distanza andando a vederle. Non siamo in Valtellina e quindi altrove è impossibile costruirle in tre mesi come si è fatto qui, ma se venisse dato l'incarico della direzione all'ALER di Sondrio e ai progettisti, pubblici e privati, di allora, sarebbe un'altra storia, sia per tempi che per costi. Le famiglie rientrerebbero rapidamente sotto un tetto, e che tetto! Lo Stato risparmierebbe un sacco di soldi evitando la fase dei container.
L'ultima annotazione. Fra non molto l'autunno, in quelle zone piovoso, e poi l'inverno. Non si ripetano scene come in TV ci hanno fatto vedere di gente ancora oggi nei container!
Nella tabella in foto:
In due ore 1 scossa sopra il 4 - 5 sopra il tre - 13 sopra il due, tante meno del due
Le ore sono quelle internazionali. Per vedere quali sono le nostra basta aggiuere due ore
GdS