ISCHIA, IL BILC E…DIETRO LA STORIA

Abbiamo trascorso dei brutti momenti, pensando all’Ischia Festival Location. Non ci capacitavamo come una manifestazione così nuova e carina , che ha bisogno di dovute correzioni, come l’orario, non suscitasse alcuno intervento da parte della Direzione. Proiettare quasi alle 22( ma anche più tardi: a quanti protestavano per il mancato rispetto del tempo, è stato risposto che non si poteva fino a che c’era la luce!!!)i film in concorso o ospiti, come quello di Monicelli “Le rose del deserto” che tutti volevano vedere , ma che sono scappati per il freddo ventoso che soffiava in quel delizioso posto che è il Castello Aragonese con la sua chiesa dell’Assunta, uno spettacolo paesaggistico unico nel mondo , ma difficilmente sopportabile per gli umani viziati che siamo( quindi, cambiare l’orario di proiezione, spostarlo magari alle ore 20 in altre parti chiuse del Castello).

Il Festival che si è svolto dal 24 giugno al 30 giugno, sarebbe da incrementare, magari con l’appoggio e il fraterno sostegno di manifestazioni più esperte, perché oltre alle novità, specie dei paesi meno sviluppati, offre a chi viene da lontano una location unica: tanto verde, mare azzurro, cucina mediterranea , quella che ora vogliono includere nei Beni universali dell’UNESCO e rapporti umani aperti, sinceri, amichevoli.

Tralasciamo quelli che sono stati i film premiati, ci interessa che la gente sappia qualcosa di più del BILC.

Il 30 giugno si è conclusa la quinta edizione dell’Ischia Film Location Festival lasciando dietro di sé molti interessanti spunti di approfondimento.

Particolarmente riuscito ed apprezzato il Convegno Internazionale sul Cineturismo di quest'anno, dal titolo “Il Location Placement come forma di Destination Management” che ha visto una qualificatissima partecipazione di rappresentanti stranieri ed un elevato livello scientifico complessivo, forse tra i più alti sino ad oggi registrati dal Festival.

Con l'attenta ed accurata conduzione di Ciro Cenatiempo si sono succeduti rappresentanti di vari paesi, da Carlos Rosado Presidente delle Film Commission Spagnole a Georgette Blau da New York fino ai paesi mediorientali con Mohannad Al-Bakri della Royal Film Commission Giordana.

Ma la più prestigiosa partecipazione è stata quella di Sue Beeton della Trobe University di Melbourne e Vice Presidente del Consiglio per il turismo Australiano e l'Educazione all'Ospitalità, esponente di spicco tra gli esperti di cineturismo, studiosa e autrice di quella che è forse la pubblicazione più autorevole sul fenomeno.

Sue Beeton, per la prima volta in Italia proprio in occasione del Festival, è stata accolta con grande partecipazione ed attenzione dai numerosi esperti di nazionalità diverse intervenuti al Convegno. Nel rispondere alle domande dei giornalisti presenti si è detta felice di intervenire al convegno e visitare la Borsa delle Location e del Cineturismo ed ha accettato con entusiasmo l’invito del Direttore Michelangelo Messina a tornare per la prossima edizione, in qualità di membro del Comitato Scientifico del Festival.

Parte integrante e protagonista di questo evento è risultata poi l'intera isola d'Ischia.

Parlare di location e di "relazioni perfette " e produttive tra cinema e territorio ha acquistato particolare valore e credibilità proprio nell'incanto delle giornate ischitane e nella atmosfera riservata, particolarmente adatta ad un convegno di studio, degli scenari del Castello Aragonese( di giorno, però, o al massimo primo pomeriggio).

Nella suggestiva ed esclusiva location del Castello gli ospiti del Festival hanno così trascorso giornate all'insegna dell'approfondimento e del confronto tra esperienze di paesi e professionalità diverse, cogliendo l'occasione per uno scambio proficuo di risultati e materiali prodotti.

Tutto questo ha già fornito dei frutti in termini di relazioni internazionali avviate e comunicazione complessiva - e non solo turistica - del territorio. Queste condizioni, se opportunamente gestite e valorizzate dalla partecipazione attiva degli enti locali, potrebbero dare eccezionale impulso, nel corso delle prossime edizioni, ad un'immagine "alta" e "d'eccellenza" dell'isola d'Ischia, con implicazioni e ricadute su tutto il territorio.

Chi è Sue Beeton

Tra i panelist internazionali Sue Beeton, docente della Trobe University Australiana ed autrice di “Movie Induced Tourism” la pubblicazione più autorevole sull’argomento., è stata la “stella”.

Nei passati cinque anni il progetto “Cinema e Territorio”, ideato dall’attuale

direttore artistico del Festival Michelangelo Messina, ha ottenuto una visibilità

internazionale di alto profilo accademico, come dimostrano i recenti interventi alla

International Conference on Impact of Movies and Television on Tourism di Hong

Kong ed alla Jornada Internacional de Cine y Turismo di Malaga. La docente universitaria è stata l’ospite d’onore della V Borsa Internazionale delle Location e del Cineturismo di Ischia, nell’ambito della quinta edizione dell’Ischia Film Location Festival e della Borsa delle Location e del Cineturismo. Autrice del libro “Movie-Induced Tourism”, Sue Beeton è personalità di spicco tra i maggiori esperti internazionali di cineturismo, che l’Ischia Film Location Festival è riuscito per la prima volta ad avere in Italia, e proprio nell’isola d’ Ischia. Sue Beeton ha condotto i lavori del V° Convegno Nazionale con l’intervento: “Cineturismo e responsabilità sociale d’impresa”. Terminata la sua partecipazione alla BILC, la Beeton si tratterrà in Italia per consentire anche ad altre manifestazioni di avvalersi della sua prestigiosa presenza. Ma la Borsa non è solo questo. Nel corso delle cinque edizioni di questo singolare Festival, il progetto “Cinema e Territorio”, ideato dal direttore artistico del Festival Michelangelo Messina, è cresciuto, ottenendo una visibilità internazionale di alto profilo accademico, come dimostrano i recenti interventi alla International Conference on Impact of Movies and Television on Tourism di Hong Kong ed alla Jornada Internacional de Cine y Turismo di Malaga. Per questo un momento importante di approfondimento è stato quello dedicato alle tematiche cinematografiche e del marketing territoriale.

La storia di Ischia

Posta nel golfo di Napoli, a poca distanza dalle isole di Procida e Vivara, Ischia, appartiene al gruppo delle isole flegree . Dai materiali presenti si ipotizza che è un isola completamente vulcanica. Essa è- infatti- ricca di terre argillose, lave ed acque termo- minerali che oggi vengono sfruttate per numerose applicazioni di salute e benessere nei numerosi centri termali che si trovano sull'Isola. E’ un isola ricca di risorse, storiche e culturali come L’Ischia film location che si svolge in un tempo ideale(giugno) anche per tuffarsi nelle sue azzurre acque. Incanta, poi, l'antico e affascinante Castello Aragonese a Ischia Ponte o l'attraente Torrione a Forio d'Ischia, un tempo Torre di rifugio dai Saraceni e oggi adibito a funzioni di Museo Civico. Girando per Lacco Ameno si può visitare il Museo archeologico di Villa Arbusto o gli Scavi di Santa Restituta che custodiscono molti reperti archeologici anche di origine Greca tra cui la famosa Coppa di Nestore. Non vi è dubbio che gli gli eretriesi ed i calcidesi dell'isola d'Eubea oggi Negroponte nell'Arcipelago, siano stati i primi abitatori dell'Isola d'Ischia secondo ciò che riferisce Stradone nel libro V dell'edizione di Amsterdam del 1707. Alle suddette due prime colonie dopo molti secoli succedette la terza di siracusani, greci della Sicilia diretta dal tiranno Gerone. Di questa colonia persiste un singolare monumento in una iscrizione greca scolpita nella faccia spianata di un grosso pezzo di lava basaltica sito in Monte Vico. L'epoca di questa terza colonia corrisponde all'anno 513 di Roma, in cui regnò Gerone di Siracusa,Cioè 241 anni avanti l'era presente. Quindi non c'è da stupirsi se a tutt'oggi non si ravvivano vestigia dell'antico muro,o fortezza. Si può arguire che vi fossero prima della costruzione della presente regia torre fatta fabbricare dal Re Alfonso di Aragona circa la metà del decimoquinto secolo, forse sulle rovine dell'antica fortezza. Dopo che quest'isola restò in qualche maniera cheta da i terremoti e da i vulcani, vi concorsero ad abitarla i napolitani ai quali fu poi tolta con la forza dai Romani che possedevano anche l'Isola di Capri, così come citato da Strabone. Della residenza de i Romani nell'Isola d'Ischia esiste ancora un monumento a Lacco Ameno consistente in una iscrizione sepolcrale di una urna di marmo bianco, scavata molti anni fa nella collina dell'Arbusto da lì trasportata alla vicina chiesa di S. Restituta a sinistra dietro la porta per uso di fonte dell'acqua benedetta. Molti altri antichi monumenti sono stati scoperti nel territorio di Lacco Ameno, i quali confermano l'idea che la medesima terra sia stata la sede principale non solo delle prime Colonie tirrene e greche, ma anche delle posteriori napoletane e romane. Tali monumenti sono una quantità di antichi sepolcri dei benestanti , specialmente nella valle di S. Montano e sue adiacenze. Sono fatti alcuni di tufo bianco lavorato e la maggior parte di tegole, ciascuno capace di un sol cadavere, che vi si è ritrovato visibile la prima apertura, e ridotto subito al contatto dell'aria in cenere e ossa; Ciascuno con una lucerna a capo, ed alcuni anche con un coltello a guisa di quello di caccia situato a fianco, e qualche moneta di rame con l'impronta di Augusto. In modo che detta valle di S. Montano, ove vi è il gran numero di questi sepolcri ordinatamente situati, sembra essere stato destinato per un cimitero sacro. Nella palude avanti l'atrio della Chiesa dei carmelitabni si sono scavate in vari tempi quantità di lucerne di finissima creta fatte a guisa di quelle dei candelieri di metallo. Nel promontorio di Monte Di Vico, oltre lo scavo di quantità di rottami di vasi e tegole solite impiegate per i tetti delle abitazioni, vi si sono anche ritrovate delle grotte intonacate a guisa di cisterne di olio, o piuttosto di vino, anfore, e ziri. Altri monumenti antichi sono stati scavati in Cumano situato nelle adiacenze di Testaccio, consistenti in statue di marmo bianco, che furono trasportate al Museo di Portici. Due ne furono scavate nelle adiacenze di Nitroli, rappresentanti una donna con la chioma scarmigliata, ed una serva con una conca di acqua in atto di lavarle la testa; Anche queste trasportate al detto Museo. La scoperta di queste ultime nelle vicinanze di Nitroli simboleggiano la celebrità di quell' acqua. Nel 1971, nello specchio d'acqua tra il Castello d'Ischia e la spiaggia di Cartaromana (plage romana), vennero alla luce dal fondo del mare materiali archeologici riferentisi ad un villaggio di età romana. Si tratta di un centro industriale attivissimo con fabbriche di terrecotte e di fonderie di piombo, argento, stagno e rame, intestate GN. Atellio e al figlio Miserino, come si legge su di un lingotto di piombo di Kg. 46. Dall'industria di questa variegata produzione di metalli (Aenum=Aena) dovette originarsi il toponimo Aenaria che si estese a tutta l'isola: infatti, esso appare già nell'82 a.C. in sostituzione dell'antico toponimo greco Pithekoussai. Tra i materiali di piombo spiccano le frecce che gli arcieri romani usavano nelle guerre. Il villaggio "Aenaria" scomparve bruscamente nel fondo marino, per un assestamento tettonico che staccò l'isolotto Castello dall'isola maggiore, verso la fine del I sec. a.C. e da questa catastrofe morfologica dell'isola prese origine un terzo toponimo distinto in "Insula Major" e "Insula Minor" detta "Castrum Gironis". Questo è quanto ci ha raccontato con grande passione la nostra guida turistica, facendoci visitare i sei meravigliosi comuni che costituiscono Ischia, però è diventato ombroso quando gli abbiamo chiesto qualche “notizia” sulla situazione socio- religiosa degli ischitani. E’ convinto che la globalizzazione ha infettato anche i giovani, prima rispettosi delle tradizioni e della religione cattolica, oggi molto critici per l’abbondanza che li circonda e per la capacità di sapersi informare sulla vita di tutti(in fondo l’isola misura 35mila Km. quadrati e d’inverno le famiglie sanno ogni cosa l’una dell’altra). Infatti, la “piaga” peggiore che piano piano sta penetrando nell’isola è la religione dei Testimoni di Geova. Molti vi si convertono per la ragione che dal clero cattolico locale ricevono troppi cattivi esempi, mentre i Testimoni di Geova sono coerenti tra ciò che annunciano e la loro vita. Chissà se il Papa che fa spendere un milione di euro per i suoi 15 giorni di vacanza e che ha voluto introdurre la messa in latino, quella di S. Pio V, sa che la bellissima Ischia, diventa giorno dopo giorno, terra di “conquista” dei Testimoni di Geova, proprio per l’incongruenza comportamentale dei preti. Ma non è una cosa nuova: basta leggere l’articolo su: La Stampa del 18 luglio 2007 per rimanere sconfortati da come il Vangelo viene dimenticato dal potere ecclesiastico.

M.& G. Marotta

M.& G. Marotta
Società