GELATINE LUX, UNO SCHIANTO DI BELLEZZA.. INTERVISTA A MARIA GRAZIA ROSIN

Quando ti trovi tra i suoi meravigliosi lavori, ti sembra di stare in una strana foresta, bizzarra, fantasiosa, fascinosa. Animali floreali, fiori-insetto sgargianti nei loro colori brillanti , audaci nelle forme fantascientifiche simili a strani elementi piovuti da una galassia. Un mondo veramente fantastico, come si può vedere nei tanti films di fantascienza che tanto affascinano i nostri ragazzi.

Siamo di fronte alle opere in vetro della ingegnosa Maria Grazia Rosin poliedrica artista che dopo varie sperimentazioni di materiali e stili ha trovato nel vetro il mezzo ideale per dare concretezza alle sue fantasie che da sempre cercavano il loro habitat più congeniale. La mostra, "Gelatine lux", che resterà aperta fino al 3 marzo 2008 , ospita trentacinque opere site specific realizzate in vetro soffiato da maestri muranesi e un sistema fluttuante di suoni in una grande installazione legata ai temi della luce e dell'acqua.

Maria Grazia, riprende la vocazione del luogo, la casa atelier di Mariano Fortuny alla sperimentazione, ne sottolinea la vocazione eclettica, alla perfezione nelle tecniche, all'eccellenza estetica, allo studio degli effetti luminosi. Sospese e luminescenti, esse si integrano con materiali sintetici, siliconi, luce, fibre ottiche e suoni. Forme primitive ed eterne, trovano nella leggera evanescenza del vetro la poesia che riscatta dalle spettrali paure che evocano col loro richiamo ai remoti spazi siderali al confine del nulla. Una mostra rivelazione che rende onore ad una artista meritevole di avere impresso nuova linfa all'arte muranese, al Museo che la ospita, senza dimenticare le numerose esperienze cui molto deve la grintosa artista che sta espandendo la sua fama all'estero al pari delle granfie dei molti polipi che lei ha disegnato e colorato con tanta maestria e che ti fanno venire la voglia di appenderli nella tua casa.

DOMANDE & RISPOSTE

Maria Grazia, guardando le sue opere, viene da chiedersi: come l'è nata un'ispirazione così singolare e spettacolare?

Il lavoro che ho svolto a Murano da tanti anni, mi hanno ispirata a dar vita a queste forme marine ed intra- terrestri che col vetro si realizzano in modo meraviglioso. E la Mostra che state ammirando a Palazzo Fortuny, prorogata fino al 3 marzo 2008, è la prima che può far vedere questo mondo così particolare, ma tanto vicino alle lavorazioni in vetro di Murano.

L'insieme delle opere richiama anche un mondo fantascientifico…

Da bambina nel cinema del mio papà a Cortina d'Ampezzo, seguivo i film di fantascienza. Però il risultato che ho realizzato , deriva da una stratificazione di conoscenze che vanno dal cinema alla pittura, dall'architettura a studi scientifici, filosofici, ad un insieme di tante conoscenze.

Inoltre Lei ha lavorato in uno studio di design a Milano. Come si è trovata in un ambiente così diverso da Venezia?

Benissimo, anche per l'aspetto progettuale legato alla produzione di massa. E' un argomento che mi affascina e sul quale anche attualmente lavoro. La parete di ganci che è stata molto ammirata, è un modulo che si ripete in molte forme e che svilupperò in altre materie come il plexiglas e quello che la tecnica inventerà.

Da quello che abbiamo capito, le piacerebbe arrivare alla massa con il suo lavoro….

E' un esercizio che si potrà fare in settori diversi, ma non certo con il vetro di Murano che ha caratteristiche particolarmente difficili e la cui riproducibilità è impossibile per i costi attuali. Teniamo presente che dietro ogni pezzo c'è una struttura preliminare, un disegno particolare, uno studio sulle luci e sulle fibre ottiche, oltre che sui sistemi elettrici, elementi particolari che si possono realizzare solamente con bravi maestri vetrai. Ho scelto di loro le migliori qualità, in modo da non essere sola nel creare.

Ma l'idea specialissima della fauna marina come l'è venuta?

Dalla creatività e lucidità del vetro, la cui trasparenza consente di innovare. Il vetro è il mare e nel mare c'è un mondo particolare. Tenendo assieme queste due cose, sono partita dal polipo, quest'essere marino così particolare, da cui ho preso lo spunto per avventurarmi tra le altre creature marine. La mia passione per la fantascienza mi ha aiutato molto. E poi, non è da dimenticare che i loro volumi provengono anche dal mondo della pittura.

Di fatto, lei è stata allieva di Vedova e i suoi colori sono quelli di Klee e Matisse…

Non rinnego che da Vedova abbia imparato molto, anche se i miei colori non sono proprio come i suoi. Il colore è stato sempre alla base dei miei lavori. Solo a Murano ho potuto scoprire che posso realizzare una scultura colorata con belle paste e colori ricchi, corposi. Per me è stato un colpo di fulmine.

La bellezza delle sue opere è avallata anche dai maestri vetrai….

E' un lavoro fatto con la collaborazione della fornace, ma con studio preliminare fin nel profondo. Alla fornace ci si arriva preparati e con pochi margini di errore. Personalmente studio molto una forma prima di arrivare alla fornace. Magari il punto di partenza è un sogno, una visione, un film.

Il lavoro della fornace è considerato solitamente maschile, per la forza che richiede. Lei è una delle poche donne che lo fa. Come mai?

Nelle fornaci tutte le maestranze sono uomini, perché la fatica è confacente alla struttura maschile. Io, per esempio, collaboro usando la fiamma ossidrica o altro simile. Mi piace sudare e soffrire con le persone brave come il mio maestro che lavora in fornace da 40 anni. Inoltre, questo lavoro di realizzazione, richiede di avere una visione distaccata. In fornace io metto la mia creatività, la mia esperienza artistica, però per realizzarla debbo seguirla passo passo. Non tralascio mai il mio lavoro, anche durante la molatura che richiede un'attenzione terribile.

Si potrebbe dire che lei, oltre che essere un'artista nel senso che crea gli oggetti da realizzare, fa un mestiere tipicamente da uomini?

Si, si può dire che ci sono poche donne ma anche pochi uomini che fanno il mio lavoro.

E' tanto difficile e non sempre riconosciuto.

Perché Gelatine Lux?

E' facile. Gelatine perché il corpo dei polpi è gelatinoso, li puoi girare come ti pare, lux da luce perché il mare e le sue creature sono una bellezza di luce, di affascinante meraviglia per tutti.

Notizie tecniche:

Considerato il successo di critica e pubblico, la mostra "Maria Grazia Rosin - GELATINE LUX" a Venezia, Palazzo Fortuny, piano terra, E' PROROGATA AL 3 MARZO 2008

Presenta trentacinque opere site specific realizzate in vetro soffiato dai maestri muranesi e un sistema fluttuante di suoni, in una grande installazione legata ai temi della luce e dell'acqua al piano terra di Palazzo Fortuny.

Sospese e luminescenti, esse si integrano con materiali sintetici, siliconi, luce, LED, fibre ottiche e suoni e sono introdotte da Ganxi, grande, illuminato velario in vetro borosilicato soffiato a mano.

La mostra, visitabile con l'orario e il biglietto del Museo, riprende e sottolinea la vocazione del luogo alla sperimentazione eclettica, alla perfezione nelle tecniche, all'eccellenza estetica, allo studio sugli effetti luminosi, alla riflessione - dopo Artempo - sul significato delle forme, sull'interconnessione tra i mezzi espressivi.

Curata da Silvio Fuso, è organizzata dai Musei Civici Veneziani in collaborazione con Galleria Caterina Tognon Arte contemporanea, Venezia; Gallerie Italienne, Parigi; Galleria 503 Mulino, Vicenza; Start - Associazione culturale arte contemporanea, Venezia e si realizza con il sostegno di Dainese, Vicenza; Compagnia Vetraria Muranese, Murano; Alma Fibre Ottiche, Mestrino (Padova); De Majo Illuminazione, Mirano (Venezia); Alessandrini Antonio e Genesio Spa Costruzioni Edilizie, Roma; Ca' Pisani Hotel, Venezia; Onagro e Fuga Specchi Veneziani, Murano; Mariano Fortuny Tessuti Artistici, Venezia; Soffieria Arte Antica, Dosson di Casier (Treviso); 100+1 Cantina Griswine, Padova; Massimo Lunardon, S. Giorgio di Perlena (Vicenza).

La grande installazione è paragonabile a un organismo vivente dai cui pori permeabili emana un'intelligenza diffusa, un'energia che si trasforma: quella della materia in luce, quella del suono in fonti multiple in movimento. È un percorso a ritroso, fino alle origini primarie della vita ma anche dell'ispirazione dell'artista, che coinvolge il visitatore in una dimensione onirico-immaginativa.

Forme primitive ed eterne, le opere riempiono lo spazio espositivo evocando abissi oceanici e siderali, immerse in un movimento accelerato come d'acqua, di plancton, di pulviscolo di pianeti.

Un universo visionario ma ordinato da un sottile equilibrio, in cui lo spettatore si immerge entrando nel lessico dell'artista. L'idea unificante che emerge da questo modo di "raccontare" di Maria Grazia Rosin è che ogni organismo è la sintesi finale di un affascinante processo di metamorfosi consequenziali, mentali e non, dal naturale all'artificiale: il genius loci di Palazzo Fortuny, quindi, di nuovo ispira e suggerisce una Wunderkammer, materiale e metaforica.

Le opere esposte sono state realizzate a Murano dai maestri soffiatori Sergio Tiozzo, Pino Signoretto, Silvano Signoretto, Andrea Zilio, Massimo Lunardon. Allestimento e concetto sonoro - Visnadi & Camomatic; Video- Computer grafica- Andrew Quinn & Maria Grazia Rosin.

Catalogo Edizioni Il Poligrafo, Padova.

IMMAGINI disponibili su www.museiciviciveneziani.it.

Musei Civici Veneziani, Servizio Marketing, Comunicazione e Ufficio Stampa: Monica da Cortà Fumei, Riccardo Bon, Piero Calore, Silvia Negretti, Alessandro Paolinelli, Sofia Rinaldi tel.++39 0412747614/81 fax /04; mkt.musei@comune.venezia.it; pressmusei@comune.venezia.it www.museiciviciveneziani.it

INFORMAZIONI GENERALI - Sede Venezia, museo Fortuny, San Marco 3958 - (ingresso da Campo San Beneto). Apertura al pubblico 15 dicembre 2007/PROROGATA AL 3 MARZO 2008 .

Ingresso con l'orario e il biglietto del Museo: 10 - 18 (la biglietteria chiude un'ora prima); chiuso martedì

Intero: euro 7,00 Ridotto: euro 4,00 ragazzi 6/ 14 anni; studenti 15/ 29 anni*; cittadini U.E. over 65; titolari carte Rolling Venice, Venice Card, soci Touring Club; residenti Comune di Venezia; gruppi di almeno 15 persone previa prenotazione; acquirenti dei biglietti per I Musei di Piazza San Marco, Museum Pass Musei Civici Veneziani; classi di studenti accompagnati dall'insegnante, previa prenotazione

Gratuito: bambini 0/5 anni; portatori di handicap con accompagnatore; guide autorizzate* ; interpreti turistici che accompagnino gruppi*; insegnanti (uno per classe) che accompagnino i loro studenti

*è richiesto un documento

M.& G. Marotta

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