09 10 20 A SINGLE MAN (UN GAY "SPECIALE")

E' notizia recente che Barack Obama ha annunciato la fine della politica del "non chiedere, non dire", che permetteva ai gay di arruolarsi nelle forze armate soltanto a patto di non dichiarare il proprio orientamento sessuale, come è di pochi giorni fa la manifestazione svoltasi a Roma per il giorno degli "Uguali" che fa riferimento all'articolo 3 della Costituzione che recita: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Purtroppo, i casi di razzismo contro gli omosessuali si verificano troppo spesso e neppure lo struggente film di Tom Ford "A single Man" (Mostra di Venezia) che ha meritato la Coppa Volpi all'elegante Colin Firth per la sua interpretazione di George, il protagonista, farà cambiare idea agli incalliti persecutori che sempre a Roma hanno picchiato a sangue due gay portando in giro uno striscione con questa scritta: Il Colosseo ai Gay? Con i leoni dentro (Cfr.La Stampa, 12 ottobre 2009 ed altri quotidiani nazionali). Naturalmente si parla di diritti, non di differenze di genere che esistono e si vedono: una donna è donna e un uomo è un uomo e il matrimonio tra un uomo ed una donna non è paragonabile a quello tra due omosex, per le molte ragioni di ordine scientifico, sociali, religiose che qui è inutile elencare, perché ci interessa il sentimento universale: l'amore che può nascere e legare i cuori di due persone senza troppo badare al genere. E allora, diciamo che A single Man avrebbe meritato il Leone d'oro per la bellezza di ogni inquadratura, la misurata e toccante recitazione degli interpreti, specie quella di Colin Firth cui, come abbiamo già scritto- è stata assegnata la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile. Questo film ha ricevuto così tanti applausi come nessun altro. Ma la Giuria - prudente - ha ritenuto opportuno attribuire un premio, ma non il maggiore per non suscitare altri vespai, critiche, grida di "aiuto, adesso ratificano con il Leone d'oro il rapporto omosex"! E qui in Italia è pericolosissimo, per via di tanti scalmanati ignoranti che sono omofobi a tutto spiano, senza rendersi conto che in questo modo diventano razzisti e vanno contro la Costituzione. E non chiamiamo in causa il Vaticano che pure in questo campo avrebbe molto da farsi "perdonare" per la strenua difesa dei preti pedofili e così via. Parlare di omosessualità è stato difficile sin dal tempo della Bibbia e non è diventato più facile discuterne nel nostro tempo (basti attenersi alla confusione creatisi in Parlamento per l'approvazione della legge contro l'omofobia). A noi interessa - ora- presentare il film, da vedere assolutamente. La sua uscita dovrebbe essere il prossimo 22 gennaio 2010. Il film - vincitore del Queer Lion 2009 e della Coppa Volpi a Colin Firth - sarà distribuito dall'Archibald Film di Vania Taxler ( Cfr.: www.queerblog.it).

La scheda tecnica

A Single Man

Titolo originale: A Single Man

Nazione: U.S.A.

Anno: 2009

Genere: Drammatico

Durata: 99'

Regia: Tom Ford

Cast: Colin Firth, Julianne Moore, Matthew Goode, Ginnifer Goodwin, Nicholas Hoult, Paulette Lamori, Lee Pace, Keri Lynn Pratt, Ryan Simpkins, Teddy Sears, Ridge Canipe

Produzione: Artina Films, Depth of Field, Fade to Black Productions

Distribuzione: - Archibald Film di Vania Taxler, nel gennaio 2010

Data di uscita: Venezia 2009

Nei cinema: gennaio 2010

Trama

"La bellezza salverà il mondo", scriveva Fyodor Dostoyevsky. E il film di Tom Ford, "A Single Man", dimostra la verità di questa affermazione. Una pellicola attesa dato che uno dei creatori di moda più geniali e importanti del mondo ha diretto una storia tanto personale quanto universale. Liberamente adattato dal toccante romanzo di Christopher Isherwood, "A Single Man" è una storia d'amore, segnata da un lutto e da un uomo che, nonostante abbia tutto nella vita, non trova più le ragioni per continuare. Fino a quando, grazie ad una vecchia amicizia con una donna e ad un giovane ragazzo attratto da lui, capirà che le piccole cose sono importanti. E che la bellezza che ci circonda ci può riconciliare anche con la fine. La morte fa parte della vita, ed è l'unico aspetto che accomuna l'esistenza di ogni essere umano. Ambientato a Los Angeles nel 1962 durante la crisi dei missili successiva all'invasione USA a Cuba, "A Single Man" è la storia di George Falconer, un professore inglese di 52 anni che cerca di dare un senso alla propria vita dopo la morte del suo compagno Jim. Egli indugia nel passato e non riesce a immaginarsi un futuro, ma una serie di eventi e di incontri lo porteranno a decidere se ci sia o no un significato nel vivere senza Jim. George viene confortato da una cara amica, Charley, una bella donna di 48 anni a sua volta assalita da dubbi sul futuro. Kenny, un giovane studente di George alla ricerca di una ragione che giustifichi la sua natura omosessuale, perseguita il professore identificandolo come anima gemella.

DOMANDE & RISPOSTE

Alla conferenza stampa di presentazione è intervenuto tutto il cast: dal regista Tom Ford agli interpreti Colin Firth, Julianne Moore, Matthew Goode e Nicholas Hoult, coinvolti in una sentita discussione -appunto- sull'argomento dei diritti gay, che si intersecava immancabilmente - e giustamente - con il film. Tom Ford, ex-stilista, gay dichiarato, sente di aver fatto un film che possa parlare a chiunque: "Le storie di Christopher Isherwood [autore del romanzo da cui il film è tratto] sono state scritte negli anni '30, quindi per l'epoca erano molto avanzate. Ma non danno peso al fatto che i personaggi siano gay, sono gay e basta. [...] Si tratta dell'ultimo giorno nella vita di questa persona, quindi il protagonista vive la vita al massimo, e alla fine la capisce appieno". Colin Firth è d'accordo sull'universalità del racconto, e in un perfetto italiano(La moglie è italiana e ha due bambini) fa eco al regista: "questo film è un ottimo commento sociale sulla situazione degli omosessuali. Ma non si tratta di un film militante, quanto di una semplice storia d'amore che potrebbe funzionare anche se i protagonisti fossero eterosessuali".

Domande a Tom Ford

Ma da dove nasce l'idea di trarre un film dal romanzo di Isherwood?

Quando ha deciso di realizzare un film?

Ford:Sono anni che ci penso. Io adoro il mio lavoro e non ho intenzione di abbandonare la moda. Però devo dire che la moda per me è volatile. Crei un abito bello , lo vedi indossare da una splendida ragazza su una passerella, e poi tutto scompare. Inoltre disegnare e creare per la moda è un lavoro artistico ma anche commerciale. Occorre vendere il prodotto. Attraverso il cinema, invece, crei persone e ne racconti le loro esistenze. "A Single Man" è la cosa più personale che abbia mai fatto. I film sono espressione pura. Ho letto il libro nei primi anni '80", e rileggendo il romanzo ho capito che parlava della mia esperienza. (Egli si riferisce alla sua giovinezza nella New York anni '70, periodo in cui ha scoperto e ha imparato a venire a patti con la sua omosessualità).

Tom, lei è uno stilista famoso, come mai ha voluto gettarsi nel cinema?

Il cinema è la cosa migliore che si può creare, perché dura nel tempo. Fare cinema è il massimo per un designer, per chi ama creare cose, un film può essere un'espressione pura.

Questo film è la cosa più personale che abbia mai fatto e forse anche un progetto rischioso, ma senza il rischio la vita è noiosa.

Tom il suo film è una storia gay?

Io non la definirei così: «A single man" racconta la storia di un uomo innamorato casualmente di un altro uomo, e la vicenda avrebbe avuto lo stesso valore se ci fosse stata una relazione tra un uomo e una donna.

Parlo di amore, del senso di isolamento, tutti temi universali. Non c'è niente di provocatorio nel mio film, ripeto, si tratta di una storia umana d'amore. In ogni caso, trovo che la legge della California che vieta i matrimoni omosessuali, sia disgustosa.

Spero che il film mostrerà al pubblico che le piccole cose della vita sono in realtà le grandi cose della vita.

La sua regia è di un rigore stupefacente. L'eleganza regna sovrana. L'estetica delle atmosfere e del protagonista sono fondamentali. Nulla è mai volontario. Come è riuscito ad ottenere questo risultato?

Ci sono riuscito considerando la vicenda di Falconer una storia che riguarda tutti. Qui parlo dell'amore fra due uomini ma se fossero stati un uomo e una donna non sarebbe cambiato nulla. Descrivo le giornate di un uomo che non riesce ad immaginare il proprio futuro e non ha alcun interesse al presente. E' una narrazione spirituale, che parla del riconciliarsi con la solitudine che proviamo, con le paure che si annidano in ognuno di noi. Nasciamo soli, moriamo da soli. Ma ad un certo punto George che insegna ai suoi alunni a vivere nel presente e a non avere paura nella vita perché 'la paura mangia l'anima' come diceva Rainer Werner Fassbinder comincia a cambiare. Si sente vicino alla fine della sua esistenza e, a quel punto, capisce la bellezza della vita. Trova la serenità. Non ha più bisogno di esistere perché percepisce di avere avuto quello che la maggior parte delle persone non avrà mai.

Domande a Colin Firth

Che cosa l'ha fatto decidere di accettare la parte di Gorge (Colin Firth) di "A single Man" , tratto da uno dei romanzi più complessi sull'esperienza omosessuale?

Sono stato subito affascinato dal progetto, perché Un uomo solo è un romanzo amatissimo da molti. È il racconto delle giornate di un uomo in un paese per lui straniero, un uomo che accetta un ruolo di insegnante, forse anche alla ricerca di una nuova vita. Sarebbe riduttivo dire che è la storia di un professore gay... Anche se, in effetti, dopo Mamma Mia! mi trovo di nuovo a recitare nei panni di un omosessuale.

Colin Firth è felice della scelta di Venezia?

Sono sempre felice se qualcosa mi porta in Italia. Mia moglie, Livia Giuggioli, è italiana e fa la produttrice: considero l'Umbria la mia seconda casa, i nostri due figli si chiamano Luca, 8 anni, e Matteo, 6, e ogni viaggio in Italia per loro è una gioia.

Lei sarà uno degli attori più visti nella prossima stagione e in ruoli quanto mai diversi l'uno dall'altro. Li vuole anticipare?

Prima di tutto vorrei dire che mi piacerebbe veder distribuito in Italia il film di Winterbottom, Genova. È stata una grande esperienza girare in questa magica, umbratile, segreta città. La lavorazione del film, nei vicoli del centro, nell'appartamento con vista sul porto dove il mio personaggio va a vivere con le sue due figlie, è stata per me un autentico atto d'amore. Vorrei tanto che il film fosse visto in Italia, non solo a Genova.

Intanto, ci sono molti altri suoi film che il pubblico attende con ansia e non certo solo A Single Man...

L'anno prossimo sarò sugli schermi anche in Dorian Gray, diretto da Oliver Parker e dove Ben Barnes è Dorian Gray mentre io interpreto il nobile Lord Henry Wottom, uomo corrotto, contorto e dalle molte facce. In Main Street ho recitato con Orlando Bloom nella Carolina del Nord, in una cittadina fiorente al tempo del commercio del tabacco, poi segnata da una drammatica crisi economica.

Farò invece felici tutti i bambini, i ragazzi e i loro genitori con A Christmas Carol di Robert Zemeckis dal classico di Charles Dickens, interpretato da Robin Wright Penn e Jim Carrey, in un misto di animazione e personaggi reali. Visto che ho girato il film di Tom Ford in California e gli altri un po' ovunque, per la mia famiglia sono stati due anni impegnativi e di continui spostamenti.

Sia Peter Webber, che l'ha diretta nel film con Scarlett Johansson, sia Tom Ford, hanno detto di averla scelta perché lei porta ai suoi personaggi, così diversi, "una certa tenerezza e vulnerabilità, ma allo stesso tempo riesce a conservare una personalità per molti aspetti misteriosa"...

«Sì, ho fatto di tutto... Ho cantato le canzoni degli Abba e ballato con Meryl Streep nel musical Mamma mia! e poi, subito dopo, nel drammatico Un uomo solo, ho interpretato il personaggio di un grande scrittore come Isherwood che, lui stesso emigrato in California, si convertì all'induismo… Certo, sono ruoli molto lontani tra di loro, io però mi sento integro. Non so quanto ci sia di misterioso in me. Quella che cerco, nella vita e nel lavoro, è una forma precisa di integrità. Ma anche nella prossima stagione mi vedrete in molti film diversissimi. Quello che mi ha reso più felice è stato A Christmas Carol: un bellissimo racconto dedicato a tutti i bambini del mondo.

Quali sono i suoi modelli di attore?

Imparo sempre dagli altri attori sul set, specialmente quelli più giovani, perché ancora non hanno imparato gli "sporchi trucchi" del mestiere che si usano per proteggersi. Mi piacciono anche i bambini attori… in fondo il nostro mestiere si basa proprio sul gioco.

Ma non ci sono alcuni volti del cinema classico da cui ha attinto qualcosa nella sua carriera?

Certamente. Io ho studiato le star di un tempo e di tanto in tanto rubo loro dei pezzi. Adoro Spencer Tracy. Ma il Paul Scofield di "Un uomo per tutte le stagioni": non ho mai visto una tale integrità nella recitazione. E' stata una cosa che mi ha colpito molto, voglio dire recitare è una cosa artificiale. Secondo alcuni significa proprio mentire, ma guardando Scofield ho pensato: "Come fa un attore ad essere così vero?

Nel film lei interpreta un omosessuale a cui non viene dato il permesso di partecipare al funerale del suo compagno. Il film è ambientato negli anni '50. Conosce invece l'odierna situazione italiana riguardo alle coppie omosessuali?

Non conosco bene la situazione e quindi non mi va di commentare. Vi dico soltanto una cosa: è piuttosto ironico sapere che anche in California, un posto basato sul motto "Peace and Love", sia passata anche la Proposition 8, che è quella che abolisce le nozze ai gay. Posso solo dire che se questa è una battaglia, allora non è ancora finita. Comunque "A Single Man" non è da considerarsi un film gay. Potrebbe essere una qualsiasi storia d'amore tra uomo e donna.

Colin Firth, Coppa Volpi 2009 per l'interpretazione maschile della 66. Mostra di Venezia.

Colin Firth, divenuto famoso grazie al film "Il Diario di Bridget Jones", è nato il 10 Settembre 1960 a Grayshott, Hampshire, in Inghilterra. I genitori sono entrambi insegnanti, i nonni, invece, erano missionari metodisti. Colin ha una sorella, Kate, che insegna canto, ed un fratello Jonathan, anche lui attore, ("Luther"). Dopo aver trascorso i primi cinque anni della sua vita in Nigeria torna in Inghilterra per frequentare le scuole a Winchester. A causa degli impegni di lavoro del padre per un anno si trasferisce in America, a St. Louis, nel Missouri, dove è soprannominato dai suoi compagni l'inglese. Poi, quando torna in Inghilterra, i suoi amici inglesi lo chiamano lo yankee. La sua passione per la recitazione nasce fin dalle elementari, quando interpreta Jack Frost in una recita di Natale. All'età di 14 anni decide di diventare un attore, e si iscrive al Drama Centre a Chalk Farm, a Londra. Qui viene notato il suo talento, ed è grazie alla sua interpretazione di Amleto nella rappresentazione scolastica di fine anno, che decolla la sua carriera. Notato nello spettacolo, infatti, Colin viene chiamato per interpretare il ruolo del protagonista, Guy Bennett, nel dramma teatrale "Another Country", rappresentato al West End. Curiosamente il suo debutto cinematografico, nel 1984, è nella trasposizione cinematografica della stessa opera, dove, questa volta, veste i panni di Tommy Judd, l'amico del protagonista, che invece è interpretato da Rupert Everett. Nonostante la confidenza trasmessa sul grande schermo, tra i due non c'è molta simpatia, anche se, a detta dello stesso Colin, pare che con gli anni, i due siano riusciti ad appianare le divergenze, tanto da riuscire a divertirsi quando si ritrovano sul set di "L'importanza di chiamarsi Ernesto" nel 2002. Durante le riprese del film "Valmont" di Milos Forman, 1989, incontra Meg Tilly, e dal loro amore, nel 1990, nasce il loro primo figlio, William. Dopo cinque anni, però, la loro relazione finisce. I rapporti rimangono comunque amichevoli anche per via del piccolo Will, che attualmente vive negli Stati Uniti con la mamma. Il 21 Giugno del 1997 sposa Livia Giuggioli, produttrice italiana, conosciuta durante le riprese di "Nostromo". La coppia ha due figli, Luca e Matteo, nati rispettivamente nel 2001 e 2003. La famigliola passa il suo tempo tra Londra e Roma, dove i coniugi Firth hanno comprato una casa. L'attore ama molto l'Italia e durante un'intervista ha espresso il desiderio di recitare sotto la regia di Gabriele Muccino.

Filmografia

(2009) A Single Man - George

(2009) Dorian Gray - Lord Henry Wotton

(2009) A Christmas Carol - Fred (voce)

(2008) Genova - Joe

(2008) Un matrimonio all'inglese - Jim Whittaker

(2007) St. Trinian's - Geoffrey Thwaites

(2008) Un marito di troppo - Richard Bratton

(2008) Mamma Mia! - Harry Bright

(2007) Quando tutto cambia - Frank

(2007) And When Did You Last See Your Father? - Blake Morrison

(2007) L'ultima legione - Aurelio

(2005) Nanny McPhee (Tata Matilda) - Mr. Brown

(2005) False verità - Where the truth lies - Vince Collins

(2004) Che pasticcio, Bridget Jones - Mark Darcy……

Il romanzo A single Man di Christopher Isherwood (cfr.: Wikipedia, l'enciclopedia libera).

Christopher William Bradshaw-Isherwood (Wybersley Hall, 26 agosto 1904 - Santa Monica, 4 gennaio 1986) è stato uno scrittore inglese.

Era nato a Wybersley Hall, High Lane, nel nordovest dell'Inghilterra, figlio di proprietari terrieri. Suo padre, ufficiale dell'esercito, era stato ucciso nella prima guerra mondiale.

A scuola incontrò Wystan Hugh Auden, che divenne inizialmente suo amante, e poi il suo amico più caro per tutto il resto della sua vita. Studiò successivamente al Corpus Christi College di Cambridge, e alla University of Cambridge, dove incontrò Stephen Spender, che era alla Oxford University con Auden. Rifiutando le sue origini sociali e attratto dai ragazzi delle classi sociali più basse, Isherwood si trasferì a Berlino, capitale della giovane Repubblica di Weimar, attrattovi dalla sua meritata reputazione di libertà sessuale (e omosessuale). Qui lavorò come insegnante privato mentre scriveva il romanzo Mr. Norris se ne va e una serie di racconti editi sotto il titolo Addio a Berlino, che avrebbero fornito l'ispirazione per la commedia I Am a Camera e al musical, che ne fu tratto, Cabaret. Nel settembre 1931 il poeta William Plomer gli presentò lo scrittore Edward Morgan Forster; divennero intimi amici e Forster fece da mentore al giovane scrittore. Auden e Isherwood viaggiarono prima in Cina nel 1938, poi emigrarono negli Usa nel 1939. Isherwood si stabilì in California, dove si convertì all'Induismo. Assieme a Swami Prabhavananda produsse diverse traduzioni scritturali induiste, saggi sui Vedānta, la biografia Ramakrishna and his Followers, e romanzi, opere teatrali e sceneggiature, tutte farcite di temi e personaggi del Vedānta, karma, reincarnazione e ricercaUpanishadica. Arrivando a Hollywood nel 1939, egli incontrò Gerald Heard, il mistico-storico che fondò un suo proprio monastero a Trabuco Canyon che infine donò alla Vedānta Society. Attraverso Heard, che fu il primo a scoprire Swami Prabhavananda e il Vedānta, Isherwood si unì ad uno straordinario gruppo di esploratori mistici che comprendeva Aldous Huxley, Bertrand Russell, Chris Wood, John Yale e J. Krishnamurti. Tramite Huxley, Isherwood strinse amicizia con il compositore russo Igor Stravinsky. Egli ottenne la cittadinanza statunitense nel 1946. Nel 1964 pubblica il romanzo A single man (edito in Italia da Guanda con il titolo Un uomo solo), dedicandolo all'amico Gore Vidal. Il romanzo rievoca la giornata qualsiasi di un anziano professore californiano, alle prese con se stesso, i suoi studenti, e l'entusiasmo per una notte passata assieme a un giovane universitario incontrato per caso durante la giornata. Dal 1953 fino alla morte, Isherwood ha vissuto col suo compagno, il pittore e ritrattista Don Bachardy.

Bibliografia

Norman Page, Auden and Isherwood: the Berlin years (2000)

Peter Parker, "Isherwood: the biography" (2004)

Dennis Altman, Omosessuale, oppressione e liberazione, Arcana, Roma 1974.

Maria de Falco Marotta & Team

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