"MAGNALIA", IL LIBRO DI POESIE DI G. AVELLA E G. GUSMEROLI PRESENTATO A LUGANO

Davvero una serata insolita la nostra cena in compagnia di sabato 14 marzo, grazie soprattutto agli ospiti che si sono recati oltreconfine per regalarci il frutto del loro lavoro. Una cena autogestita, in una casa messaci a disposizione dal municipio di Pregassona - Lugano, con polenta taragna preparata dai nostri soci.

Dopo la cena è stato presentato il libro di poesie, "Magnalia", dai suoi due autori, Gianfranco Avella e Giacomo Gusmeroli, e dall'illustratrice, Lux Bradanini. Poesie che parlano alla nostra memoria e ai nostri cuori. Si tratta infatti di una raccolta di testi brevi, essenziali, incisivi che, fin dal loro titolo, sono riusciti ad evocare in ognuno dei presenti tutto un mondo, mai dimenticato, ma solo assopito fra i ricordi.

"Ciapèl", "Campac", "Sciapèl", Scabèl", "Quadràs", "Baca", "Pedüi". Ognuna di queste parole suscitava un certo mormorio fra il pubblico, sollecitava un'ondata di ricordi, probabilmente di aneddoti, che si taceva non appena la voce di uno o dell'altro autore cominciava a leggere, e l'emozione si sentiva presente e viva fra gli astanti.

Non solo sentimento però. Ogni composizione è frutto di un'accurata ricerca prima storica e filologica, poi stilistica, ma soprattutto della riuscitissima collaborazione fra gli autori, "Gianfranco Avella, magistrato, figlio di magistrato, Giacomo Gusmeroli, contadino, figlio di contadino". E non dimentichiamo Lux Bradanini, fine artista del colore, che, con tratto delicato ma deciso ha sintetizzato visivamente il loro pensiero, facendo così un ulteriore regalo al lettore.

Gianfranco Avella è fine letterato, la cui erudizione unita alla pratica quotidiana di investigazione e approfondimento della realtà l'hanno portato a vedere oltre la bellezza evidente della nostra terra e a trovare i significati reconditi di quelle parole che rappresentano ben di più dell'umile oggetto di uso quotidiano che definiscono.

Giacomo Gusmeroli ama dichiararsi contadino. Parla con serenità di questa sua scelta, con amore della terra che lavora, e con il linguaggio diretto ed essenziale di chi la poesia la vive, non senza un tocco di fine umorismo.

Misteriosa la casualità del loro incontro, anzi, del frutto del loro incontro. A tutti noi capita infatti di imbattersi fortuitamente in persone speciali, ma quante volte c'è un seguito così fecondo?

Così come casuale è stato per noi il fare la conoscenza con questi poeti. La cosa è nata proprio da un oggetto particolare, di quelli cantati nel libro, il Lavéc, quando la nostra Associazione ha aderito al Movimento per la Tutela del Lavéc, voluta proprio da Avella. Come infatti egli ha ribadito, il Lavéc è elemento di unificazione perché appartiene alla cultura sia della Valtellina che della Valchiavenna, peraltro così diverse per storia e tradizioni.

E vorrei concludere citando la poesia dedicata alla "Pestéda", condimento aromatico che io stessa ho conosciuto grazie a una bella signora grosina. Così come non ne conoscevo l'origine "esotica" e non sapevo che la pestèda sia una pozione più che un condimento. Si dice infatti che "la pestèda grùsina l'è 'na gran medesìna". La leggenda narra infatti come un doge in segno di riconoscenza per i servigi prestati dai grosini a Venezia, avesse donato loro uno stuolo di schiave orientali - circasse e armene - per ridare vita ai focolari domestici spenti a seguito di una terribile pestilenza. E queste donne, famose in tutto il vicino oriente per la loro bellezza, avevano portato con sé, oltre ai tipici monili che possiamo ammirare ancora oggi insieme ai loro costumi, anche sapori d'oriente. E quando la rivalità e la gelosia con le altre donne lasciò il posto ad una solidarietà tutta femminile ecco che i profumi delle spezie d'oriente si fusero con quelli delle erbe pregiate delle nostre alpi, come l'achillea muscata e il timo, nella Pestéda.

Magnalia di Valtellina e Valchiavenna. Percorsi di poesia duale

di Gusmeroli Giacomo, Avella Gianfranco - Nodolibri - 2008

Cristina Cattaneo Guicciardi

Lugano 15 marzo 2008

Cristina Cattaneo Guicciardi
Società