Assemblea ANIOC: Meritarono e furono insigniti

La grande adunanza festosa del popolo degli Insigniti si muove lentamente verso il poggio, baciata dal sole di un autunno dorato, là dove l’imponente santuario mariano della “Santa Casa” di Tresivio getta le sue radici sull’antica cripta di Madonna di Tronchedo, con le sue imponenti guglie che sfidano la verticalità di una preghiera innalzata al cielo.  Il 27° Convegno dell’A.N.I.O.C. converge verso la sacra dimora di Nazaret ove il Divin Fanciullo pose i suoi primi passi sotto la trepida attenzione della Santa Madre e il Pio Giuseppe. L’ organo dalle argentee canne svetta come un’aquila in volo radente sul capo degli apostoli orfani del Cristo in attesa del sacro fuoco del Paraclito. E il violino canta piano inseguendo le vibrazioni dell’anima. Pietro Ciapponi all’organo e Giulia Barbera al violino: un incanto.  La cerimonia della “Parola” di Don Augusto Bormolini illumina poi gli astanti narrando l’eterna parabola del bene e della pace in un silenzio pregnante di humus trasfigurato dalle orazioni del rito mistico che ricorda quanti ci hanno preceduto nel passo estremo. Ed è il presidente provinciale dell’Anioc, Nello Colombo, a rivolgere a loro un mesto accorato saluto: “Quando si fa sera… Sul far della sera, quando le lunghe ombre calano silenziose dai monti, ci si ritrova talvolta soli, a colloquio intimo con noi stessi. Quando si fa sera, là dove muore il giorno, nell’angolo bigio della mente, si avverte quasi, inesorabile, il ticchettio cantilenante del tempo che sembra di colpo precipitarci addosso con tutto il suo stanco fardello degli anni ormai passati.  Solo allora ci si accorge della rena svaporata nella stanca clessidra, e ch’è svanita ormai da chissà quanto quell’immortalità fuggitiva assaporata da una gioventù inquieta di crescere in fretta, mentre noi restiamo lì sul nudo pianerottolo di una vecchia casa che si affaccia su una scialba luna.  Dopo sera, verrà presto, irrimediabilmente, notte, ma forse sarà dolce abdicare ai sogni di un poema incompiuto lasciando pagine dense, unite ad altre vuote, spente o solo caliginose; pronti a misurarci tra fatti e misfatti di una vita in cui abbiamo riso e abbiamo pianto, abbiamo varcato confini inesplorati e ripercorso sentieri già battuti, ma non ci siamo mai adagiati: abbiamo navigato su acque flaccide e melmose, altre limpide e setose, cantando e tacendo, seguendo la parabola ricurva che volge all’occaso.  Che sia almeno sereno. E allora lasciamo pure che si faccia sera, quietamente, sapendo di non essere passati invano ma lasciando in una emorragia di vita almeno una parola intinta nell’inchiostro che appare sul foglio bianco, intonso. Senza mai voltarsi indietro ove una lunga schiera di giovani s’avvia e mai potrà raggiungerci.  E se quel che resta è polvere, che sia almeno polvere di stelle che cade dal cielo per bruciarsi in un lampo in una notte senza fine. O per scoprire in fondo al tunnel: Dio”.  La lunga carovana degli Insigniti scende poi dal dolce declivio al piano fino al “Crap” per una lauta conviviale della folta schiera di Insigniti, alla presenza dei vertici provinciali e del Segretario Generale Anioc, Conte Maurizio Monzani che con il Delegato regionale Arch. Giovanni Piazza ha esaltano i valori portanti dei Cavalieri da porgere soprattutto alle nuove generazioni. Momento saliente dell’evento la presentazione del Delegato Provinciale Nello Colombo sulle attività programmatiche associative, dal “I Concorso Letterario Anioc” sulla figura del Cavaliere, al prossimo incontro con gli studenti liceali su tematiche di grande portata culturale e sociale, e alla mostra Filatelica dell’Unicef a cura del vice Presidente Carlo Del Dot. Toccante il momento della consegna degli attestati di benemerenza e la consegna al dottor Gianola, che tanto si è speso per l’iniziativa, del libro dell’Anioc “Il Contastorie” già donato ai bambini oncologici dell’ospedale di Sondrio ed ora anche ai bambini dell’ospedale di Gravedona.  Su tutto il fiume dolcissimo di musica dei “Music & Friends”, il gruppo valtellinese votato al bene, che allieta il folto uditorio con l’antologia popolare della canzone d’autore dagli anni ’60 ad oggi. Una giornata gioiosa e familiare a cui anche il sole è sembrato sorridere.

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