7 10 30 OGNI TANTO, QUALCUNO NON DIFENDE SOLO I POTENTI

I nostri politici se la sono presa a morte per le critiche rivolte dall'ONU per il disegno di leggi sulle intercettazioni che tanto rumore sta provocando in Italia.

Chiaramente, attraverso il suo relatore speciale, Frank La Rue,l'ONU ha criticato la cosiddetta legge bavaglio, chiedendo che la legge sia "o rivista o abolita". Anzi: annullata. Un disegno di legge italiano che limita la pubblicazione sui giornali delle intercettazioni della polizia minerebbe il diritto alla libertà di espressione e limiterebbe le inchieste sulla corruzione.

L'intervento di Frank La Rue, relatore speciale dell'ONU sulla libertà d'espressione, è una nuova refill per gli oppositori del primo ministro Silvio Berlusconi, poco prima del voto in parlamento sulla legge, il 29 luglio.

La Rue ha chiesto che la legge venga abolita o rivista, dichiarando che le pene previste per i giornalisti e gli editori che decidano di stampare le trascrizioni trapelate prima dei processi sono sproporzionate.

"Queste disposizioni potrebbero ostacolare il compito dei giornalisti di portare avanti inchieste su questioni di interesse pubblico, come la corruzione, data la lunghezza eccessiva dei procedimenti giudiziari in Italia,. Se adottato nella forma attuale, potrebbe minare il diritto alla libertà d'espressione in Italia." Inoltre, con l'attuale stesura chiunque non sia un giornalista professionista potrebbe essere condannato fino a quattro anni di carcere per aver registrato conversazioni senza il consenso della persona coinvolta e averle rese pubbliche.

Questo violerebbe il trattato internazionale che garantisce i diritti civili e politici, che l'Italia ha sottoscritto.

Chi è La Rue

Frank la Rue è stato nominato Relatore Speciale sulla promozione e la protezione del diritto alla libertà di opinione ed espressione nell'agosto del 2008 dal Consiglio delle Nazioni Unite per i Diritti Umani. Nel suo ruolo è indipendente da qualunque governo o organizzazione e risponde a se stesso. L'Onu ha deciso di nominare un Relatore Speciale per esaminare le questioni relative alla libertà di opinione ed espressione nel 1993. Il mandato, rivisto ed esteso nel 2008, prevede rapporti annuali al Consiglio per i Diritti Umani su questioni relative alla libertà di opinione ed espressione.

Egli è un esperto indipendente guatemalteco e riferisce solo al Consiglio per i Diritti Umani dell'ONU, un'assemblea a cui appartengono 47 Stati. Si è detto di essere pronto a dare consigli al governo italiano su come rendere la legge in regola con gli standard dei diritti umani internazionali e del diritto alla libertà di espressione. Spera anche nell'autorizzazione di un viaggio in Italia, l'anno prossimo, nel quale analizzare lo stato della libertà di stampa. Come attivista per i diritti umani, è stato proposto per il Nobel nel 2004. E'titolare di un master alla Johns Hopkins University - specificato sul sito delle Nazioni Unite.

La Rue, incaricato dal Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite di monitorare la situazione del diritto alla libertà di opinione e di espressione nel mondo, auspica sul tema della libertà di stampa l'avvio di discussioni tra l'Onu e il governo italiano. Il relatore si è detto "consapevole" del fatto che il disegno di legge vuole rispondere alle preoccupazioni relative "alle implicazioni della pubblicazione delle informazioni intercettate per il processo giuridico e il diritto alla privacy". Ma ha precisato che "nella sua forma attuale non costituisce una risposta adeguata a tali preoccupazioni e pone minacce per il diritto alla libertà di espressione".

Ricordando le manifestazioni del 9 luglio scorso contro il ddl, l'esperto ha quindi raccomandato al governo di non "adottarlo nella sua forma attuale, e di impegnarsi in un dialogo significativo con tutte le parti interessate, in particolare giornalisti e organizzazioni della stampa, per garantire che le loro preoccupazioni siano prese in considerazione". E si è detto pronto "a fornire assistenza tecnica per garantire" il rispetto di "standard internazionali dei diritti umani sul diritto alla libertà di espressione".

Secondo il disegno di legge 1415, ricorda la nota, chi non è accreditato come giornalista professionista può essere condannato alla reclusione fino a quattro anni per la registrazione di qualsiasi comunicazione o conversazione senza il consenso della persona coinvolta e la diffusione di tali informazioni. "Una sanzione così severa - ha sottolineato l'esperto - minerebbe seriamente il diritto di tutti gli individui a cercare e comunicare informazioni, in violazione della Convenzione internazionale sui diritti civili e politici, di cui l'Italia è parte".

La Rue ha inoltre espresso preoccupazione per la prevista introduzione di una sanzione per i giornalisti e gli editori che pubblicano materiale intercettato prima dell'inizio di un processo. "Una tale punizione, che include fino a 30 giorni di carcere e una sanzione fino a 10mila euro per i giornalisti e 450mila euro per gli editori, è sproporzionata rispetto al reato", ha affermato. Inoltre, "queste disposizioni possono ostacolare il lavoro dei giornalisti di intraprendere giornalismo investigativo su questioni di interesse pubblico, quali la corruzione, data l'eccessiva durata dei procedimenti giudiziari in Italia, sottolineata a più riprese dal Consiglio d'Europa", ha osservato La Rue.

E' considerato un veterano nella lotta per i diritti umani, in modo speciale per la libertà di informazione.. Non ha paura di sfidare chiunque e famosa è la sua battaglia di far rendere giustizia a 268 vittime delle forze armate del Guatemala nel 1982. Con la sua organizzazione, lavora inoltre per promuovere lo sviluppo sociale, economico e culturale della sua terra di origine(il Guatemala), con entusiasmo, decisione, amore.

I Diritti sanciti dall'ONU per tutte le persone del mondo, non sono ancora passati di moda. Per fortuna e Frank lo ricorda a tutti, specie ai "prepotenti" italiani.

Maria de Falco Marotta

Nostra nota

(Ci pare che in giro per il mondo ci siano tanti di quei Paesi dove se si scrive quello che si pensa si finisce male. Forse il signor La Roue sarebbe meglio concentrasse la sua attenzione in quella direzione piuttosto che interferire con il lavoro di un Parlamento libero e sovrano. NdD)

Maria de Falco Marotta
Società