FRAGILE? MOSTRA BELLISSIMA SUL VETRO DI MURANO) 2013aprile10.59
L'8 aprile 2013 è stata aperta al pubblico sull'Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia: Fragile? a cura di Mario Codognato. La mostra presenta circa 30 opere di artisti internazionali, tra i più interessanti del nostro tempo che hanno utilizzato anche il vetro come medium della loro poetica. Nel particolare contesto della produzione vetraria veneziana e della tradizione artigianale che la caratterizza, la mostra Fragile? prende in considerazione un altro aspetto, altrettanto rilevante, dell'utilizzo del vetro nelle arti visive del secolo scorso e di quello appena iniziato: l'impiego del vetro come oggetto trovato, come materiale dalle particolari qualità metaforiche e linguistiche. Anziché la precisione o l'originalità del disegno del manufatto, entrano in gioco il potenziale simbolico della trasparenza, della fragilità e della resistenza (Fragile?), dell'imprecisione e della levigatezza, nella costruzione di una situazione che attinge volontariamente dall'esperienza della realtà quotidiana e del linguaggio artistico contemporaneo.
«Nel ventesimo secolo con le sperimentazioni delle avanguardie storiche, le arti visive cessano di essere solamente una mimesi della realtà attraverso la pittura e la scultura - afferma il curatore Mario Codognato - tramite l'utilizzo diretto di oggetti e materiali estrapolati direttamente dalla realtà e dalla produzione industriale, costruiscono e concettualizzano una nuova dimensione metaforica e al contempo tautologicamente concreta.
Il vetro, grazie anche al suo impiego sempre più preponderante in architettura, con il suo duplice ruolo di elemento trasparente e di barriera, viene a costituire un nuovo strumento linguistico nella costruzione di immagini ».
La mostra Fragile? mette insieme le opere di alcuni tra i più interessanti artisti del nostro tempo, che hanno utilizzato il vetro con intenti e risultati tra i più diversi e contrastanti: dal provocatorio gesto di Marcel Duchamp di rinchiudere in un'ampolla trasparente l'aria di Parigi alla tragica liricità dei frammenti di vetro dell'opera di Joseph Beuys dedicata alla ferocia del terremoto, dalla trasformazione degli oggetti industriali in individualità poetiche nei lavori storici di Luciano Fabro all'ironica deflagrazione dei vetri delle automobili nel video di Pipilotti Rist.
Fragile? espone opere di: Marcel Duchamp, Joseph Beuys, Mario Merz, Gerhard Richter, Giovanni Anselmo, Jannis Kounellis, Luciano Fabro, Barry le Va, Michael Craig-Martin, Keith Sonnier, Lawrence Weiner, David Hammons, Gilbert & George, Joseph Kosuth, Giuseppe Penone, Mona Hatoum, David Batchelor, Ai Weiwei, Pipilotti Rist, Rachel Whiteread, Carsten Nicolai, Damien Hirst, Monica Bonvicini, Ceal Floyer, Cyril de Commarque, Matias Feldbakken, Walead Beshty, Claire Fontaine.
Informazioni utili:
Fragile? è la seconda esposizione organizzata nell'ambito del progetto Le Stanze del Vetro, iniziativa congiunta di Pentagram Stiftung e Fondazione Giorgio Cini, nata con l'obiettivo di valorizzare l'arte vetraria del Novecento e mostrare le innumerevoli potenzialità e declinazioni di questa materia. L'esposizione resterà aperta fino al 28 luglio 2013.
Il catalogo della mostra è edito da Skira.
Il coordinamento organizzativo dell'esposizione, delle visite guidate e della didattica è a cura di ArtSystem, sponsor tecnico della mostra.
Per maggiori informazioni e richieste stampa:
Fondazione Giorgio Cini Elena Casadoro stampa@cini.it T: +39 041 2710280 www.cini.it
Per sapere di più:
Le Stanze del Vetro è un nuovo spazio espositivo dedicato allo studio e all'esposizione delle
forme moderne e contemporanee dell'arte vetraria veneziana. Situato sull'Isola di San Giorgio
Maggiore a Venezia, il museo fa parte della Fondazione Giorgio Cini, un'istituzione non-profit
che si è occupata di ricostruire l'isola dopo un secolo di occupazione militare, e ha riproposto
le sue originali strutture storiche a scopo culturale ed accademico. I 700 metri quadri di
spazio espositivo sono allestiti al piano terra di un magazzino del XIX secolo, convertito a
collegio durante gli anni '50 del Novecento. Resti della scuola sono stati preservati intatti,
compreso la configurazione razionalista degli interni, caratterizzati da un lungo corridoio con
aule disposte su ambo i lati.
La ristrutturazione ha trasformato le aule in 9 gallerie indipendenti atte ad ospitare esibizioni
temporanee, e le ha connesse attraverso un passaggio d'infilata che funge da percorso
guida all'interno del museo stesso. Lungo il corridoio originale, scaffali in acciaio su misura
si presentano come ulteriore spazio espositivo, mentre teche montate all'interno delle porte
creano una barriera permeabile tra il corridoio e le singole gallerie. Pareti bianche e pavimenti
in cemento trasmettono un senso di coesione spaziale interna. Altri accorgimenti funzionali
sono stati integrati all'interno del progetto, tra i quali una nuova entrata, un'area reception, un
bookshop, una stanza cinema, servizi igienici e un magazzino.
In linea con la tradizione veneziana dell'artigianato, gli architetti hanno lavorato in stretta
collaborazione con artigiani locali per la realizzazione delle teche in acciaio e noce, degli
scaffali in acciaio e dell'illuminazione in vetro rigorosamente soffiato e made in Italy.
Scheda
Completamento dei lavori: 20 agosto 2012
Superficie complessiva: 690 mq
Numero stanze: 9
Tipologie e numero teche: 49 (28 fissate e 21 mobili)
Disegno e progetto: Selldorf Architects con F.Cattaruzza e F.Millosevich Architetti Associati
Illuminazione e scaffali: Alessandro Diaz de Santillana, FontanaArte
Teche: OTT ART prodotti per l'arte, Augusto Capovilla sas
Serramenti e Arredamenti, Gino Zanon di P.&F. Zanon snc
Restauri e allestimento: Costruzioni e Restauri G. Salmistrari
Maria de falco Marotta