Ora fan parte dell’odonomastica della città di Sondrio
Riceviamo: Apprendo da Tele Sondrio News che a Sondrio, dopo la delibera della Giunta e approvazione della Prefettura, sono entrati a far parte dell’odonomastica della città, con l’intitolazione a due personaggi storici, il ponte sul Mallero di via Tonale-Ventina e quello di Piazza Garibaldi-via De Simoni.
Non ha bisogno di presentazione il letterato Alessandro Manzoni al quale è stato intitolato (perché anonimo da un decennio) il settimo ponte per commemorare il 150esimo dalla sua morte. Diversa, invece, è la nuova intitolazione a Giacomo Matteotti del ponte Garibaldi-De Simoni che in precedenza era dedicato a Michele Bianchi, con tanto di nome ben visibile scolpito nel granito su entrambi i lati del coronamento del ponte.
La modifica della odonomastica dei luoghi, dalle vie ai ponti e dalle piazze agli edifici, avviene perché il contesto geopolitico di uno Stato o Città cambia rapidamente nel corso e ricorso della storia. Non credo che nel contesto politico di oggi vengano dedicate piazze, vie e cippi a futura memoria di un “Carlo Giuliani” perché ha dato lustro e prestigio al Paese e alla Città di Genova durante i sanguinosi e feroci scontri del G8 del 2001 con le forze dell’ordine. Giacomo Matteotti e Michele Bianchi, quasi coetanei, dopo la marcia su Roma del 1922 e l’avvento del fascismo, pur partendo dagli stessi ideali del sindacalismo socialista, si posizionarono politicamente su sponde opposte, oggi riunite con la metafora dal ponte Matteotti/Bianchi di Sondrio. Matteotti: giornalista, deputato del Regno e segretario del Partito Socialista Unitario, rapito e assassinato da esagitati fascisti nel 1924. Bianchi: giornalista redattore dell’“Avanti”, direttore di “Lotta Socialista” e sindacalista della Camera del Lavoro di Genova, aderisce al Partito Socialista Italiano, poi quadrunviro del regime e Ministro del Lavoro (Governo Mussolini), muore per malattia nel 1930. In tante città d’Italia per la prematura morte gli vennero intitolati stadi e piazze. A Sondrio il nuovo ponte Piazza Garibaldi-via De Simoni, appena ricostruito dopo quello distrutto dall’alluvione del 1927, venne intitolato, appunto, al defunto Ministro del Regno Michele Bianchi.
In conclusione, l’odonomastica e toponomastica di una Città ci racconta non solo la storia, ma anche da chi e come ci viene raccontata nella contemporaneità dal cosiddetto “politicamente corretto”. Tant’è che la dedicazione del ponte a Manzoni non ha aggiunto qualcosa in più alla storia civica della città. Semmai ha tolto l’opportunità a personalità degne di nota, soprattutto donne, di avere il meritato riconoscimento. Sconforta pensare che la toponomastica al femminile a Sondrio sia inesistente, e che la Commissione pari Opportunità, la Giunta ed il Consiglio della Città non abbiano avuto nulla da eccepire sul fatto che a Sondrio il Settimo Ponte, ora “manzoniano”, non sia stato intitolato a una Donna che abbia dato lustro al Paese o alla Città.
Silvano Marini