Sanità. Torniamo in argomento per le nuove ATS

Torniamo allo scorso 26 novembre  per una richiesta del tutto fondata e relativa all'importanza dell'argomento.
"L'Ats della montagna che comprende la
provincia di Sondrio, la Valcamonica e l'Alto Lario e' una novita'
vera e l'abbiamo voluta fare proprio perche' vogliamo anticipare
quello che succedera' l'anno prossimo: con la riforma
costituzionale spariscono le province. Questo avverra' il 10 di
gennaio, con il secondo voto in aprile. In ottobre ci sara' il
referendum confermativo e dalla fine dell'anno prossimo le
province non ci saranno piu'". Lo ha detto il presidente di
Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo alla
presentazione della riforma sanitaria a Sondrio, presso
l'Azienda Ospedaliera della Valtellina e della Valchiavenna.

ZONE DI AREA OMOGENEA - "In Lombardia dovremo sostituire le
province - ha spiegato il presidente - con zone di area vasta
che io preferisco definire zone di area omogenea, perche' un'area
di questo genere, piccola o grande che sia, ha gli stessi
problemi e quindi richiede le stesse risposte. La montagna e'
un'area omogenea: abbiamo quindi anticipato la riforma
costituzionale, creando l'ATS della montagna senza tenere conto
dei confini provinciali, perche' c'e' tutta la provincia di
Sondrio, un pezzo della provincia di Brescia e un pezzo della
provincia di Como".

IN PRIMAVERA PRIMI ESITI RIFORMA - "Questa e' una novita' - ha
aggiunto il presidente Maroni - che richiede una azione molto
intensa, a partire da gennaio. Torneremo qui in primavera per
valutare la prima fase di attuazione della riforma e valutare
gli esiti".

I PRESENTI - All'incontro hanno partecipato: Ugo Parolo,
sottosegretario alla Presidenza di Regione Lombardia con delega
ai rapporti con il Consiglio Regionale, Politiche per la
Montagna, Macroregione alpina (Eusalp), Quattro Motori per
l'Europa e Programmazione negoziata: Fabio Rizzi, presidente
della commissione Sanita' del Consiglio regionale della
Lombardia; Giovanni Daverio, direttore generale della Direzione
Generale Reddito di Autonomia e Inclusione sociale; Walter
Bergamaschi, direttore generale della Direzione Generale Welfare
e Maria Beatrice Stasi, direttore generale Azienda Ospedaliera
della Valtellina e della Valchiavenna.

LEGGE PUNTO DI RIFERIMENTO NAZIONALE - "E' un riconoscimento
importante quello che ci viene dal Governo - ha detto ancora
Maroni - perche', come sapete, l'esecutivo puo' impugnare le leggi
regionali se sono difformi rispetto alle leggi nazionali. Su
questa legge il Ministero della Salute ha detto che e' difforme
rispetto al sistema nazionale ma viene  considerata cosi'
innovativa da essere considerata un punto di riferimento, una
sperimentazione che possiamo utilizzare per riformare il sistema
nazionale. La legge regionale modifichera' quindi la legge
nazionale e non viceversa".

SFIDA IMPORTANTE - "E' una sfida importante, un riconoscimento
che ci riempie di orgoglio - ha sottolineato il presidente
Maroni - ma anche di responsabilita' perche' non possiamo
permetterci di sbagliare. Questo e' anche uno dei motivi per i
quali mi sono tenuto la delega all'attuazione della riforma, la
delega al nuovo assessorato al Welfare".

GRANDE CONSENSO ALLA RIFORMA - Quanto alle sollecitazioni e alle
richieste di approfondimento provenute dai dirigenti delle
strutture sanitarie presenti all'incontro, il presidente Maroni
ha commentato: "A Sondrio ho trovato un clima buono,
collaborativo; abbiamo dato risposte a tutti. Ho percepito
grande consenso alla riforma e al nuovo sistema da parte di
tutti. Siamo al lavoro per attuarla, avendo come obiettivo
quello di dare migliori risposte ai cittadini che si servono del
Servizio Sanitario Nazionale". (Lnews - segue)

145

 

Società