IN LIBRERIA 'BIOGRAFIA' DI TREMONTI 11 12 10 27
Da CIM riceviamo e pubblichiamo:
ROMA - L'abbandono da parte di Giulio Tremonti della più preziosa scrivania del ministero dell'Economia, quella che fu di Quintino Sella, viene suggellato in questi giorni dall'uscita nelle librerie della prima biografia sul tributarista di Sondrio. A ricostruire in quasi cinquecento pagine le vicende umane, professionali, politiche ed economiche del parlamentare valtellinese sono l'economista Fabio Scacciavillani, con lunghe esperienze alla Banca centrale europea, al Fondo monetario internazionale e a Goldman Sachs prima di approdare ai fondi d'investimento dei Paesi arabi e il giornalista economico Giampiero Castellotti, già firma del quotidiano "L'Unità".
I due autori hanno messo a fuoco una delle principali, più ermetiche e sfuggenti figure che hanno caratterizzato, tra alti e bassi, tre decenni di vita economica e politica italiana: dalle consulenze di Palazzo nel periodo craxiano (in particolare alla corte di Rino Formica, ma anche come autore della parte economica del Concordato del 1984 tra Stato e Chiesa, con l'ideazione dell'otto per mille) alla folgorazione per Mariotto Segni, che gli permetterà nel 1994 di entrare per la prima volta in Parlamento; dalla salita sul carro di Arcore con un repentino cambio di casacca nel 1994, al lungo feeling con la Lega, sancito anche da cene alpine; fino alle ultime stagioni nel ministero di via XX Settembre, i cui risultati sono oggetto di contrastanti analisi economiche che si protrarranno per chissà quanto tempo.
Il libro s'intitola "Tremonti, il timoniere del Titanic", pubblicato da Editori Riuniti.
Gli autori, dopo avere ricostruito l'infanzia di Tremonti tra Sondrio e Lorenzago sul Cadore e il burrascoso periodo universitario a Pavia, con il futuro ministro destinatario di pesante goliardia, orientano l'indagine sull'ascesa professionale legata al prestigioso studio tributario in via del Crocefisso a Milano, con succursale a via della Scrofa a Roma, punto di riferimento della grande impresa italiana e delle aziende di Silvio Berlusconi. Ma anche sulla scalata politica con la maglia socialista e le amicizie giuste tra banchieri, imprenditori e personalità vaticane.
Oltre alle vicende biografiche - dai dissidi con l'ex governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio alle divergenze con Gianfranco Fini, che contribuiranno alle dimissioni da ministro nel 2004, fino all'amicizia con Marco Milanese - i due autori analizzano nel dettaglio trent'anni di politica economica, evidenziando, con numeri alla mano, punti di forza, incongruenze e contraddizioni dei provvedimenti promossi dall'ex ministro dell'Economia.
Un capitolo del libro è dedicato all'Alitalia e alla cordata italiana che l'ha rilevata nel 2008 con la benedizione del superministro. Un altro capitolo, denominato "Il pizzo di Stato", approfondisce invece l'inasprimento dei metodi di accertamento fiscale attraverso Equitalia a fronte del depotenziamento degli strumenti d'indagine, come il "fu" Secit. Un'altra sezione raccoglie circostanziati addebiti a quei tanti operatori della comunicazione che hanno sostenuto con foga per anni le teorie fiscali e l'operato economico del professore di Sondrio.
Non manca, infine, l'analisi della "filosofia tremontiana" espressa soprattutto in libri di successo, come "La paura e la speranza" del 2008.
Il libro di Castellotti e Scacciavillani raccoglie anche una serie di contributi esterni sull'operato di Tremonti scritti da noti economisti come Adam Asmundo, Salvatore Biasco, Massimiliano Deidda, Andrea Fumagalli, Paolo Leon, Stefano Lucarelli, Mario Seminerio e altri.