QUANDO LA REALTA' SUPERA OGNI IMMAGINAZIONE 12.5.10.21

Ruth non credeva ai suoi occhi: dinanzi al cancello della sua casa di Montagna in Valtelina c'erano due figure dall'aspetto vagamente familiare che sembravano aspettarla... Comincia così una storia che sembra una favola

Ruth non credeva ai suoi occhi: dinanzi al cancello della sua casa di Montagna in Valtelina c'erano due figure dall'aspetto vagamente familiare che sembravano aspettarla. Ed ora guardavano verso di lei scambiandosi sommessi commenti, poi i loro sguardi si erano incrociati in un gesto d'intesa illuminandosi, prima di andarle incontro per abbracciarla con grande trasporto. Una commozione fortissima. "Sono la figlia di Peter- ha poi detto la donna guardando la veneranda signora che li osservava incredula, senza parlare , aggiungendo a conferma - Peter Niedermaier!" . "Peter? - ha chiesto attonita la signora Ruth - il nostro carissimo amico Peter?". I due avevano annuito in silenzio masticando un'emozione incontenibile che saliva in gola, poi la ragazza aveva cavato fuori di tasca una vecchia foto spiegazzata che ritraeva l'intera famiglia Plenderleith dinanzi alla fattoria nella bassa Scozia. E subito un'ondata di ricordi aveva investito Ruth, la prima di 8 fratelli che, con mamma Annie e papà William, nei tempi grami della guerra avevano "ospitato" il tedesco Peter Niedermaier , prigioniero in terra scozzese, destinato agli umili lavori di fattoria. Un giovane straordinariamente bello e affascinante, dai modi gentili, che ben presto si era reso indispensabile nei lavori nei campi e nella fattoria, dove accudiva gli armenti, diventando uno di famiglia, anche se dormiva nella "casetta dei lavoratori". "Erano in Gran Bretagna i tempi del "razionamento" di generi alimentari e tessili oltre che della benzina, che si protrasse a fine guerra sino al 1955.- racconta Ruth - I miei fratelli più piccoli sono stati quasi cresciuti da Peter che costruiva giocattoli bellissimi per loro. Mi ricordo di un piccolo sommergibile di legno che, grazie ad uno strano congegno, si muoveva velocemente sott'acqua nello stagno vicino casa. E poi li portava spesso a nuotare lungo il fiume Clyde. Sulle prime ci era sembrato un ingegnere perché era riuscito ad automatizzare, grazie ad un generatore a dinamo, la mungitura delle mucche, e a illuminare la stalla della nostra fattoria quando, a sera inoltrata, ci faceva luce solo la tenue fiammella delle candele. Compagno di giochi e della nostre scorribande, ma anche un prezioso confidente nei momenti tristi e di allegria, quando ci spostavano in paese per partecipare a tornei di "wiest drive", un gioco di carte simile al "bridge", o per seguire i concerti dei prigionieri di guerra. Ascoltando "Il Barbiere di Siviglia" di Rossini, mio fratello Angus si è innamorato della lirica". Poi la guerra finì, ma Peter, che era molto affezionato alla famiglia, non ebbe cuore di abbandonarla, restando in fattoria fino agli inizi del '49.

"Peter era legatissimo a tutti noi, era il nostro fratello più grande ed era veramente speciale, anche quando ci teneva in riga e ci dava saggi consigli. Poi un giorno decise che era il momento di tornare in Germania. E il distacco fu terribile per tutti". Il racconto di Ruth sembra interrompersi quando Peter, tornato in patria, si sposa, ha dei figli, anche se continua una fitta corrispondenza con i che rende partecipi della propria vita. Dopo alcuni anni, il suo ritorno nell'amata Scozia per il matrimonio del secondogenito di William Plenderleith, Bill, poi la corrispondenza epistolare si allenta fino alla triste notizia della sua morte. Ma Peter non è mai stato dimenticato. Come non è stato dimenticato nessuno degli eredi dei Niedermaier che hanno sempre sentito parlare dal padre di un vero debito di riconoscenza verso questa straordinaria famiglia di cui aveva fatto parte per lunghi anni. Tanto che la figlia maggiore Anna decide di conoscere i rampolli della nuova generazione dei Plenderleith di cui avevano ormai perso le tracce, avviando lunghe ricerche fino in America e in Australia, per trovare un nuovo recapito, visto che alcuni dei figli di Annie e William si erano trasferiti altrove, alcuni anche oltre oceano, e Ruth era giunta in Italia al seguito di un'amica, cantante lirica, che poi l'aveva indirizzata all'insegnamento della lingua inglese in alcuni istituti milanesi. La vita di Ruth sembra un vero e proprio romanzo tra repentini spostamenti di sede e impegni lavorativi finché, dopo un mancato viaggio in Giappone, incontra l'uomo della sua vita, l'artista valtellinese Alex Mozart appena rientrato dopo 9 anni dall'Australia. Amore a prima vista. Per sempre, fino alla sua morte anzitempo. Ora di lui gli restano ricordi incancellabili e parte della sua produzione pittorica. Oltre alla splendida figlia Velda e all'adorabile nipotina Ghia. Ed è in Italia che lo scorso Natale giunge una lettera inaspettata di Therèse Niedermaier , una dei quattro figli di Peter Niedermaier, che era riuscita a rintracciare dopo lunghi anni l'ultimo recapito di Bill e di Ruth a cui aveva manifestato il grande desiderio di conoscerla. Una lettera dolcissima che evocava vecchi, strazianti ricordi. Ed ora, all'improvviso, ecco la primogenita Anna e suo marito che appaiono sulla porta di casa di Ruth a riaprire un vecchio album di ricordi di un'età felice a dispetto di ogni guerra, perché condita dall'amore e dal rispetto, dall'amicizia e dalla stima che non può riconoscere come nemico un proprio simile. Il destino di Ruth, Ann, Robert, Alasdaire, Bill, Angus, Donald e David, e di papà William e mamma Annie si è incrociato con quella di Peter, un "nemico" della patria, un tedesco, ma soprattutto un uomo da bene che ha trovato, pur nelle precarie condizioni di deportato, una casa e un calore umano che non l'ha mai abbandonato, unendo due famiglie, anche oltre la morte.

Nello Colombo

P.S. La storia di Ruth continua. In seguito all'incontro con Anna, dopo alcuni giorni Ruth, tornando a casa, ha trovato un grande pacco della Deutsche Post che ha subito aperto. Manco a dirlo, era della figlia di Peter Niedermaier che, per il suo compleanno, le aveva inviato una torta d'alta pasticceria. La lettera acclusa ricordava l'emozione del loro incontro a Montagna con l'invito ad andare a trovarla in Germania con Velda e la piccola Ghia.

Solo una piccola curiosità: Anna Niedermaier porta il nome della mamma di Ruth. E ha sposato William che porta quello del suo adorato papà!

A presto per la prossima puntata.

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