MA QUALE PARADISO, PER CHI SOFFRE ATROCEMENTE?

E' incredibile il can can attorno alla dolorosa vicenda di Eluana Englaro, sofferente da tantissimi anni in cui la sua giovinezza è volata via, anno dopo anno, senza farle mai provare un batticuore, provocato da tanti "buoni cristiani"( vorrei vedere qualcuno di questi "dotti", tra cui la Binetti, degna della congregazione religiosa cui appartiene- l'Opus Dei che predica tanto bene ma altrettanto razzola male- provare nella carne dolori e pene difficilmente descrivibili) che ora stanno accerchiando la casa di cura La Quiete di Udine che vuole "aiutare" la povera ragazza a morire. La sua vicenda è un dramma per tutti, però lasciamola finalmente in pace, ricordando che Gesù Cristo ha sofferto una volta per tutte e per l'umanità intera.

Per una strana combinazione, il film "Camino" di Javier Fesser, che tratta dell'influenza dell'Opus Dei su una bambina malata in stadio terminale, è uscito super-vincitore dalla cerimonia di consegna dei Goyas, i premi del cinema spagnolo, che si è tenuta a Madrid.

Nominato in sette categorie, "Camino" ha ricevuto sei premi, tra cui quelli di miglior film, miglior regista e migliore attrice, attribuito a Carme Elias (Madrid, 2 feb. Apcom).

Il film Camino

Titolo Camino, El - Titolo Originale Camino, El - Categorie drammatico

Attori

Alejandro Awada Antonella Costa Daniel Valenzuela Ezequiel Rodríguez Héctor Anglada Héctor Olivera Lola Berthet Marita Ballesteros Ricardo Merkin Rubén Patagonia

Registi

Javier Olivera

Anno 2000 - Minuti 107 - Nazione Argentina

Camino, ha stravinto la 23ª edizione dei Goya, gli Oscar spagnoli. Ben sei statuette, le più ambite: miglior pellicola, regista, attrice principale, attrice rivelazione, attore secondario e sceneggiatura. Nella Spagna del premier socialista Zapatero, il film di Javier Fesser spara a zero contro l'Opus Dei e contro la beatificazione di Alexia González Burgos, morta nell'85 di cancro a 14 anni ma convinta dai genitori e dalla Opera di Escrivá de Balaguer (il cui principale testo si chiama Camino) a spirare felice nonostante le terribile agonia perché poi «l'attendeva il paradiso».

Inutilmente l'Opus Dei, fin dalla sua presentazione al Festival di San Sebastian nello scorso settembre, aveva protestato contro il regista e sceneggiatore Javier Fesser, 34 anni, finora conosciuto per La grande avventura di Mortadelo y Fimemón (i fumetti più popolari castiglani, 5 Goya) perché «il lungometraggio offre una visione intrisa di pregiudizi negativi che finiscono per offrire un quadro falso e distorto dell'Opera».

Il Gotha del cinema ha coronato un film di 183 sconvolgenti minuti, in cui l'adolescente muore tra gli applausi di genitori e sacerdoti, e che, come ha commentato il cattolico Abc, «provoca o attrazione o rigetto». Ottimo il cast, tra cui la straordinaria 12enne Nerea Camacho (Camino), Carmé Elías (la madre della ragazza, già nota per la sua interpretazione in Il fiore del mio segreto di Almodóvar).

Il regista Fesser, che dopo la premiazione ha dichiarato di «aver solamente cercato la verità», stravolge la storia finora raccontata su Alexia, nata in una famiglia molto religiosa e benestante di Madrid. La ragazzina morì dopo undici mesi di agonia nell'ospedale di Pamplona, innamorata di un ragazzino che il regista chiama, non a caso Jesús (Gesú, nome comunissimo in Spagna). Secondo le testimonianze della famiglia, Alexia invocava continuamente Jesús, che per famiglia e clero era Gesù Cristo. Ma secondo la tesi del film, invece, l'adolescente chiamava in realtà il fidanzatino. La famiglia della beatificanda ha protestato contro le «invenzioni deformanti che presentano la storia in modo caricaturale e insultante». Il regista ha ribattuto: «La pellicola è una storia d'amore infantile ispirata a un fatto vero». Il film, uscito cinque mesi fa, nonostante la sua durezza, ha riscosso un discreto successo( la stampa.it, 3 febbraio 2009). Ma difficilmente sarà proiettato in Italia, vista la "lunga mano" dell'Opus Dei che ha tra i suoi adepti politici, banchieri, intellettuali ed è protetto molto benevolmente dal Vaticano.

Javier Fesser, il regista

Nasce a Madrid nel 1964. Studia Scienze dell'Informazione-Immagine alla Universidad Complutense di Madrid. Realizza durante l'adolescenza una serie di film in Super 8. Fonda nel 1986 la LINEA FILMS, una società di produzione di spot pubblicitari che in sei anni crea oltre 150 spot per marchi come: Cruz Roja, BMW, Volvo, Telefónica, Telepizza, Pizza World, M&M's e Comunidad de Madrid. Nell'aprile del 1992 fonda la società Películas Pendelton insieme a Luis Manso. Scrive e dirige il suo primo cortometraggio Aquel Ritmillo, che si aggiudica ben ventidue premi tra cui il Goya 1995 nella categoria Miglior Cortometraggio. Il secondo corto dal titolo El Secdleto de la Tlompeta, ottiene ventitre premi. Entrambe le pellicole sono uscite nelle sale di Spagna, Italia, Germania e Francia ed i diritti sono stati acquistati dalle televisioni di tutto il mondo. Realizza, in seguito, 13 capitoli della serie televisiva Gomaespuma per Tele 5, dei quali è anche cosceneggiatore. Nel 1998 gira il suo primo lungometraggio El Milagro de P. Tinto, visto da oltre 1.300.000 spettatori. Il film viene selezionato al Sundance Film Festival del 1999 e viene acquistato da BUENAVISTA per la distribuzione internazionale. Vince il Goya 1999 per i Migliori Effetti Speciali ed il premio per la regia al Festival de Cine de Peñíscola. Negli anni seguenti si occupa dello sviluppo di numerosi progetti, tra cui la creazione del NotodoFilmFest (un festival di cinema su Internet, in collaborazione con LA FABRICA e notodo.com). Realizza per il mercato nordamericano una serie di spot pubblicitari per numerose aziende, tra cui: Shell, Century21, M&Ms e Kellog's. Si occupa, inoltre, della realizzazione della miniserie per internet Javi y Lucy www.plus.es. e del cortometraggio La Sorpresa. Il 2 febbraio 2009 ha vinto sei premi Goya( l'oscar spagnolo) per Camino che presenta il doloroso cammino verso la morte di una ragazzina, più o meno come Eluana Englaro.

Che cos'è Camino

Sono 999 massime di Josemaria Escrivà - il fondatore dell'Opus Dei - per una vita cristiana. Il pensiero di Escrivà si fonda sulla certezza che ciascun uomo può incontrare Gesù Cristo in ogni istante della propria vita, e in particolare nel quotidiano, nei momenti dedicati al lavoro, alla famiglia, agli impegni sociali. Secondo Escrivà attraverso la professione l'uomo esprime la sua partecipazione al potere creatore di Dio. Scopo principale del libro è dunque quello di aprire agli uomini di ogni nazione, ai fedeli di ogni condizione sociale un cammino di santificazione nel mondo, attraverso la fatica del proprio lavoro e i doveri quotidiani. Pubblicati in spagnolo nel 1934, i pensieri di Escrivà sono un messaggio rivolto a tutti e per sempre. Tradotto in più di quaranta lingue, "Cammino" è un classico della spiritualità, una 'imitazione di Cristo' per i tempi moderni.

Già però Cristo misericordioso guariva gli ammalati: storpi, ciechi, paralitici, indemoniati e non ha mai applaudito alle sofferenze delle persone.

Maria de Falco Marotta

Maria de Falco Marotta
Società