Gerusalemme

“Se dimentico te, Gerusalemme, si paralizzi la mia mano; la mia lingua si incolli al palato se non sei il mio continuo pensiero, il colmo della mia gioia, Gerusalemme”. (– Sl 137:5,6, PdS.).

GERUSALEMME, “Se dimentico te, Gerusalemme, si paralizzi la mia mano; la mia lingua si incolli al palato se non sei il mio continuo pensiero, il colmo della mia gioia, Gerusalemme”. (– Sl 137:5,6, PdS.).
Non riesco più a dormire da quando è successo(apparentemente) il patatrac della Ambasciata statunitense spostata da Tel Aviv a Gerusalemme. Ma i politici di oggi sono così perfidamente ignoranti da lasciare che la loro memoria sfugga anche ai ricordi più semplici della storia ebraica?
E’ pur vero che dopo la II guerra mondiale (mentre in corso ve ne sono più di due e senza che l’ombelico venga solleticato minimamente dei grandi della terra), ci sono state riunioni su riunioni (per esempio, quella di Balfour che sembrava avesse sistemato la maggior parte delle questioni tra israeliani e palestinesi) che volevano aiutarli a vivere di comune accordo, ma sempre con il fucile puntato dall’una o l’altra parte. Si era quasi arrivati a alla soluzione  dei due Stati, per dare a ciascuno quello che riteneva memoria della sua gente, quando il pessimo Trump con una mossa del suo solito agire, ha voluto riconoscere la vera identità della Città Santa(a Gerusalemme vi sono i resti del muro del pianto- l’antico tempio costruito da Davide , il santo sepolcro e il tempio dei musulmani da dove – pare – che Maometto- spiccò il volo verso il cielo) e non sembra che le rivolte attuali gli facciano cambiare idea, anche per il consenso dell’attuale governo israeliano.
Lascio a tuti le curiose faccende dell’intrigo di oggi e voglio dare a Gerusalemme, lo spazio e la memoria che merita e che è scritta a chiare lettere nei testi che citerò.
A Gerusalemme le pietre degli imponenti blocchi del muro di cinta occidentale – che ancora rimane – dell’area dell’antico Tempio, parlano per chi sa udirne l’eco che esse conservano.
“Che gioia quando mi dissero: ‘Andremo alla casa del Signore! ’.
E ora i nostri passi si fermano alle tue
porte, Gerusalemme.
Gerusalemme, città ben costruita,
raccolta entro le tue mura!
A te salgono le tribù,
le tribù del Signore.
Qui Israele deve lodare
il nome del Signore” ( – Sl 122:1-4, PdS)

   Il nome di “Gerusalemme, la città santa” (Nee 11:1) è nella lingua della Bibbia ירוּשָׁלִָם (Yerushalàim). In Eb 7:2 si spiega che il significato della seconda parte del nome è “pace”: “Egli [“Melchidesech, re di Salem”, v. 1] è anzitutto, traducendo il suo nome, Re di giustizia; e poi anche re di Salem è [Σαλήμ (Salèm)] vale a dire Re di pace [εἰρήνη (eirène)]”. Il nome Σαλήμ (Salèm) è di origine ebraica; essendo fatto corrispondere al greco εἰρήνη (eirène), “pace”, esso fa riferimento all’ebraico shalòm (שלום), “pace”; corrisponde all’arabo salàm (سلام   Salem è il nome più antico di Gerusalemme, menzionato in Gn 14:18, e usato anche dal salmista in Sl 76:2. Giuseppe Flavio dice che l’antico nome profano Salem (Σαλήμ, Salèm) fu mutano dal sacerdote Melchidesech in Ierusalèm, parola che contiene l’aggettivo (ieròs), “santo” (Giuseppe Flavio, De bello Iudaico VI,10,I). Tuttavia, non si comprende come l’aggettivo greco possa assomigliare tanto all’ebraico  (yerù), che è l’inizio della parola Yerushalàim, Gerusalemme. Filone d’Alessandria dà al nome di Gerusalemme il significato di “visione di pace” (De Somn. II,250). I testi assiro-babilonesi (accadici) la chiamano Urusalim, “città di pace”. Nelle Scritture Greche è Ἰερουσαλήμ (Ierusalèm).
   Nella Scrittura, Gerusalemme riceve diversi appellativi:
“Città di Yhvh”. – Is 60:14.
“Città del gran re” (Sl 48:2), appellativo usato anche da Yeshùa. – Mt 5:35.
 “Città della giustizia”. – Is 1:26.
“Città fedele”. – Is 1:26.
“Sion”. – Is 33:20.
“Città santa” (Nee 11:1; Is 48:2; 52:1), denominazione usata anche da Matteo in Mt 4:5. In lingua araba, Gerusalemme è ancora chiamata “la santa” (القُدس, al Quds).
 
  Il monte Moria. “Salomone cominciò a costruire la casa del Signore [il Tempio] a Gerusalemme sul monte Moria” (2Cron3:1). Sul monte Moriyàh fu eletto il grandioso Tempio di Gerusalemme. Il re Salomone iniziò a edificarlo nel 1014 a. E. V. (1Re 6:1). Questo monte era costituito da un’altura rocciosa che era stata acquistata da Davide (2Sam 24:16-25; 1Cron21:15-28). Su questo monte, Abramo tentò di sacrificare suo figlio Isacco e fu fermato da Dio prima che lo facesse (Gn 22:2,3,9-14). Non c’è “alcuna ragione per dubitare che il sacrificio di Abramo abbia avuto luogo dove poi sarebbe sorta Gerusalemme, se non sul colle del Tempio” (J. D. Douglas, The Illustrated Bible Dictionary Vol. 2, 1980, pag. 1025); ciò è confermato anche da una tradizione ebraica molto antica (Antichità giudaiche, VII, 329-334). Al tempo abraamico il luogo era occupato semplicemente da un’aia (2Cron 3:1). Oggigiorno sul monte Moria si erge l’islamica Cupola della Roccia (in arabo Qubbat al-Sakhra), che secondo la tradizione islamica sorge nel luogo del tentato sacrificio di Isacco o Ismaele (le tradizioni islamiche sono pressoché divise in modo equo tra Isacco e Ismaele). Tuttavia, questa costruzione islamica non occupa l’area dell’antico Tempio, come comunemente si crede. Quell’area è libera, pronta ad accogliere la ricostruzione del Tempio, che i rabbini gerosolimitani stanno preparando.
Il Tempio di Gerusalemme, o Tempio Santo (in ebraico: בֵּית־הַמִּקְדָּשׁ‎?, Bet HaMikdash, tiberiense: Beṯ HamMiqdāš, aschenazita: Beis HaMikdosh; in arabo: بيت القدس‎: Beit al-Quds o بيت المقدس: Bait-ul-Muqaddas; Ge'ez: ቤተ መቅደስ: Betä Mäqdäs), fu un insieme di strutture site sul Monte del Tempio nella Città Vecchia di Gerusalemme, sito attuale della Cupola della Roccia. Il Tempio, ricostruito diverse volte nel corso dei secoli, funzionò come luogo di culto per gli Israeliti ed infine per gli ebrei ivi stanziati, l'edificio sacro più importante dell'ebraismo.
La parola ebraica per la vera e propria costruzione è Beit HaMikdash o Beit haMiqdash, ovvero la casa della Santificazione, tuttavia essa è indicata nella Bibbia ebraica anche con altri nomi quali Beit A-donai, ovvero "casa di Dio" o semplicemente Beiti ovvero la Mia casa (di Dio). Il primo tempio di Gerusalemme, secondo la Bibbia, venne edificato da re Salomone secondo il volere di re David, il quale ne aveva avuto indicazione da Dio stesso. Nonostante il desiderio del sovrano di vedere il completamento della sua costruzione, fu appunto suo figlio, e suo successore al trono del Regno di Giuda e Israele, a vederlo ultimato.
Successione di Templi secondo i Testi Sacri
Il Tempio di Salomone o Primo Tempio è stato costruito, secondo la Bibbia, da Re Salomone nel X secolo a.C. (Talmud: iniziato a costruire nell'833 a.e.v., finito nell'826 a.C. e distrutto 410 anni dopo nel 416 a.C.). Fu completamente distrutto da Nabucodonosor II nel 586 a.C.
Il Secondo Tempio fu costruito al ritorno dall'esilio babilonese a partire dal 536 a.C. Fu terminato il 12 marzo del 515 a.C. Venne riconsacrato il 21 novembre del 164 a.C. da Giuda Maccabeo (vedi 1Mac) dopo la profanazione operata da Antioco IV Epifane dei Seleucidi, che intendeva ellenizzare la Palestina. I Maccabei, infatti, combattevano per difendere le proprie tradizioni e il culto.
Il Tempio di Erode fu un ampliamento importante del Secondo Tempio, ivi compresa una risistemazione del Monte del Tempio. Fu iniziato da Erode il Grande verso il 19 a.C. e terminato in tutte le sue parti solo nel 64 d.C.[1]. Come raccontato dal Talmud nel trattato di Ghittin, il Secondo Tempio fu distrutto dal futuro imperatore Tito nel 70 d.C.(Talmud: distrutto nel 70 d.C. e costruito 420 anni prima) Oggi ne resta solamente il muro occidentale di contenimento, detto comunemente Muro del Pianto.
Altre opinioni
Secondo i calcoli fatti da Giuseppe Flavio:
«Dalla sua prima fondazione, ad opera di re Salomone, fino alla distruzione avvenuta nel secondo anno di regno di Vespasiano, abbiamo 1.300 anni, 7 mesi e 15 giorni; dalla seconda fondazione, fatta da Aggeo nel secondo anno del regno di Ciro, fino alla distruzione sotto Vespasiano trascorsero 639 anni e 45 giorni. »
(Giuseppe Flavio, La guerra giudaica, VI, 4.8.269-270.)
Con la distruzione del Secondo Tempio, nella religione ebraica, ebbero termine i sacrifici che solamente nel Tempio si compivano; e con essi la maggior parte dei compiti dei Sacerdoti e dei Leviti che lì esplicavano le loro attività: nel servizio santo per Dio il popolo d'Israele, tanto nel Santuario quanto tramite la Preghiera, lo studio della Torah ed il suo insegnamento nell'osservanza delle Mitzvot in genere, viene contraddistinto in modo particolare in mezzo alle altre 70 Nazioni.
La distruzione del Tempio segna quindi una tappa cruciale nella pratica del Giudaismo, così come è oggi conosciuto, con una attività di culto pubblico non più sacrificale ma incentrato nel culto sinagogale e nell'osservanza e nello studio del Tanakh, la Torah scritta, del Talmud che è identificato come Torah Orale e negli altri testi della Tradizione e del canone ebraici o rabbinici.
Il Muro Occidentale, detto anche muro del pianto, luogo di preghiera e di pellegrinaggio dopo la distruzione del Secondo Tempio, è diventato dopo il 1967 come una vasta sinagoga a cielo aperto. La parte scoperta del Muro Occidentale rappresenta tuttavia solo un quarto della sua lunghezza totale.
Gli ebrei osservanti non si recano sul monte Moriah, luogo del Tempio, per evitare di mettere piede sullo spazio consacrato. La Torah vieta alle persone che hanno contratto impurità di oltrepassare il perimetro che delimitava il monte del Tempio senza prima essersi purificate. Infatti, dopo la distruzione del Tempio, sono venuti meno gli strumenti decretati dalla Torah per la purificazione necessaria. Attualmente alcuni ebrei hanno potuto accedere a questa parte, sembra compatibilmente con alcune regole Halakhiche specifiche e particolari per questo evento.
L'ebraismo tradizionale anela ad una eventuale ricostruzione del Tempio, il Terzo Tempio di Gerusalemme, con il quale comincerà un'era di pace per tutta l'umanità: l'era messianica. Maimonide spiega che non si può sapere come ciò avverrà esattamente, perché i dettagli di questo avvenimento non sono stati rivelati "totalmente". Nell'era messianica il Messia ebreo parteciperà inoltre all'instaurazione del Terzo Tempio.
Cristianesimo
Il Tempio è citato più volte nel Nuovo Testamento: Gesù vi si recò più volte durante la sua vita.
Gli Apostoli di Gesù hanno continuato a frequentare il Tempio anche dopo la sua resurrezione.
Quando Gerusalemme diventò una città cristiana, il luogo del Tempio fu lasciato in rovina ma fu costruita al bordo della spianata una chiesa, Santa Maria la nuova, in ricordo della presentazione di Gesù al Tempio (questa chiesa sarà distrutta dai musulmani per potervi costruire la Moschea al-Aqsa).
Islam
Sulla spianata dove sorgeva il Tempio gli arabi hanno costruito due importanti monumenti: la Moschea al-Aqsa e la Cupola della Roccia (l'area è oggi chiamata dai musulmani spianata delle moschee). Questi due monumenti sono tra i principali luoghi santi per l'Islam e tra i monumenti più celebri di Gerusalemme.
Opinioni discordanti
Secondo alcuni appartenenti alla religione islamica il monte, dove sorge il "Muro Occidentale", "non corrisponde" al luogo dei "resti" del Tempio di Gerusalemme.
Ora è meglio che la politica compia il suo dovere e calmi gli animi agitati(anche apposta) per riportare la pace e far capire che Trump – in fondo- ha voluto compiere un atto verso quello che Gerusalemme costituisce per  gli ebrei, i cristiani e i musulmani.

Maria de falco Marotta
Società