L'assassinio di Robert Francis "Bobby" Kennedy… (cinquanta anni fa)

di Maria de falco Marotta.

Robert Kennedy,  senatore degli Stati Uniti e fratello del Presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy, è stato assassinato poco dopo la mezzanotte, il 5 giugno 1968, a Los Angeles, in California, durante la campagna elettorale per le elezioni presidenziali del 1968.
Dopo aver vinto le primarie in California e in Sud Dakota come candidato alla presidenza degli Stati Uniti per il Partito Democratico, Kennedy è stato colpito continuamente con un revolver calibro 22 mentre camminava attraverso la cucina dell'Hotel "Ambassador" e morì al Good Samaritan Hospital ventisei ore dopo. Sirhan Sirhan, un immigrato ventiquattrenne di origine giordano-palestinese, è stato condannato all'ergastolo per l'omicidio di Kennedy, che sta tuttora scontando. La salma è stata esposta nella Cattedrale di San Patrizio a New York per due giorni, prima del funerale, tenutosi l'8 giugno. Il suo corpo fu sepolto vicino a quello del fratello, John, al Cimitero nazionale di Arlington, ma in disparte e in una tomba che- quando sei lì per   piangere su John Fitzgerald quasi non la vedi. Invece è stato grandissimo, ha avuto una numerosa figliolanza, tanti sogni da realizzare per tutti i giovani senza preoccuparsi della razza ed –invece- è stato assassinato da Sirhan Sirhan!
Nel cinquantesimo anniversario della sua morte, Cuneo con la Fondazione CRC, gli ha aperto una mostra interattiva che fa rivivere nello Spazio Innov@zione il suo sogno. Ecco cosa ha detto Alessandro Marrazzo, regista e organizzatore, all’apertura, avvenuta alla presenza di Kerry, una delle figlie di Bob Kennedy: “Bob Kennedy. The Dream - Emotional Experience è un grande ritratto, il toccante racconto di un uomo, l’affresco di una figura tra le più amate e importanti del XX secolo. Bob si oppose alla guerra in Vietnam e si schierò a favore della lotta per i diritti civili, con intensità di toni e grande passione, denunciò le ingiustizie e le diseguaglianze. Le sue parole scolpite nel tempo risuonano oggi come allora nelle coscienze di tutti. Parole come quelle del celebre e appassionato discorso del 1968 sul Pil – capace di calcolare il nostro benessere materiale, ma non di misurare ciò che di più caro abbiamo, la nostra felicità -, discorso che apre la mostra e ne introduce il suo concept, stabilendo un ponte tra il tempo in cui venne pronunciato, il nostro oggi e il futuro dei nostri figli. Attraverso diversi linguaggi tecnologici, che simboleggiano ognuno la propria epoca, viene così sancito un matrimonio di ideali senza età”. Così ciascun visitatore/trice, potrà immergersi nella vita di Bob Kennedy, in quella della sua famiglia e della dinastia Kennedy, esploreremo “l’altra America” e il ‘68, Martin Luther King e le battaglie per i diritti civili, fino al cuore degli ottantadue giorni della campagna elettorale che lo vedrà crescere sempre di più, giorno dopo giorno in una corsa avvincente, una concreta chance di vittoria e di elezione a Presidente degli Stati Uniti. L’avvicinarsi alla Casa Bianca rappresentava la realizzazione di un sogno: il sogno di cambiare il mondo.
Bob desiderava un mondo migliore e più giusto per sé, per i suoi figli, per i milioni di persone che lo amavano e per le generazioni future. Un sogno, questo, che terminerà nel peggiore dei modi, interrotto drammaticamente la sera del 4 giugno 1968 da alcuni colpi di arma da fuoco che lo ferirono a morte. Fatto che segnò in maniera indelebile la società americana (ma non solo). Quei colpi di pistola spensero una speranza, fecero svanire un sogno e cambiarono il destino di una generazione. Grandi campiture di colore irregolari e asimmetriche sono state create all’interno dell’allestimento della mostra a simboleggiare metaforicamente tutto ciò che quell’assassinio infranse.
Il Sogno [the Dream] che si concretizzava nelle parole e nelle azioni di Bob Kennedy rimane un testamento della sua fede nei giovani come la migliore speranza per un futuro migliore, della sua convinzione che l’insieme di piccole azioni individuali possa produrre i grandi cambiamenti.

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