QUARTO CENTENARIO DELLA MORTE DEL CARDINALE GALLIO

Iniziate sabato 3 le celebrazioni del personaggio che si interessò anche della Valtellina e della valchiavenna

Il 3 febbraio sono iniziate le celebrazioni del IV centenario della morte del cardinale Tolomeo Gallio. (Como e Cernobbio 1627 ca - Roma 1607)

Il cardinal Tolomeo Gallio, un prelato poco noto ma la cui attività diplomatica, in corso di rivalutazione storica, lo rende personaggio di rilevanza Europea.

Segretario di due Papi, amico di S. Carlo Borromeo, del Beato Giovenale Ancina, e di molti altri prelati, con compiti “burocratici” nel Concilio di Trento, fu il primo Segretario di Stato Vaticano in senso moderno.

Notizie sul personaggio e sul programma delle celebrazioni in via di organizzazione, sono visibili sul sito www.tolomeogallio.net Vi è pure una rassegna gastronomica, manifestazione collaterale alle celebrazioni, “Polenta e…” giunta alla VI edizione; in questo caso notizie su www.comoeventi.org .

Questa rassegna è ispirata da un libro di igiene alimentare, fatto pubblicare dal cardinale: “Alessandro Trajano Petronio, Del Vivere delli Romani et di conservar la Sanità. Libri cinque dove si tratta del sito di Roma, dell'aria, dei venti, delle stagioni., dell'acque, de' vini, delle carni, de' pesci, de' frutti, delle herbe [..]. governo degli Huomini, & delle Donne di ogni età e conditione. Tradotti in volgare dall'eccll. medico Basilio Paravicino da Como. Roma, D. Basa, 1592”.

Il Gallio si occupò anche della Valtellina. Il sospetto delle forze a lui non favorevoli (era schierato con Filippo II di Spagna dal quale comprò la Contea delle Tre Pievi:Dongo, Gravedona e Sorico e il Ducato di Alvito, allora provincia di Caserta oggi di Frosinone, composto da 11 comuni) era che volesse impossessarsene togliendola ai Grigioni.

Indubbiamente il Gallio si interessò alla Valtellina e alla Valchiavenna.

Relativamente ai singoli personaggi valtellinesi, il Gallio, ad esempio, raccomandò un Quadrio perchè venisse ammesso da S. Carlo nel collegio Elvetico di Milano. Dopo la costituzione del Collegio di Como, da lui fondato, che poi prese il suo nome, istituì “borse di Studio” destinate a giovani della Valtellina e della Valchiavenna.

Godeva comunque di prebrende derivate dai collegamenti tra Abbazie Comasche, di cui era Commendatario, e le loro proprietà in Valtellina.

O. Tajetti

O. Tajetti
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