Calcio lombardo allo sfacelo. Responso umiliante
Dopo l'Inter ecco anche il Milan abbandonare il tricolore. Vero è che in casa rossonera si parla ancora Berlusconiano avendo il Cavaliere ceduto 'solo' il 49 e virgola per cento ma è comune sentire che il passaggio totale è solo questione di tempo.
Il responso del campionato è umiliante per il calcio lombardo. Inter all'8° posto con 55 punti, 32 in meno della Juventus (con il doppio di gol presi, 48 e 24). Milan al 10° posto con 52 punti, 35 in meno della Juventus (con oltre il doppio di gol presi, 50 e 24).
Unica altra lombarda l'Atalanta che si salva finendo al 17° posto con 37 punti, tre soli più del retrocesso Cagliari. E da notare che l'Atalanta è fra le squadre non di capoluoghi di regione, cosiddette 'provinciali', quella di più lunga permanenza in Serie A, ben 55 campionati.
La strada del pianto per le lombarde
E' proprio una strada del pianto quella percorsa dalle squadre lombarde con fior di presenze passate in Serie A e oggi da considerarsi nobili decadute. Lo specchio che segue è eloquentissimo.
Atalanta. Anno di nascita 1907, si è detto dianzi.
Brescia. 1911. Ultimo campionato in A il 2010/11.
Como. 1907. Ultimo 2002/03.
Cremonese. 1903. Ultimo 1995/96.
Lecco. 1912. Ultimo 1965/66.
Mantova. 1906. Ultimo 1971/72.
Varese 1910. Ultimo 1974/75.
Monza (1912) non è mai stata in A.
Due squadre non capoluoghi di provincia sono state in A. La Pro Patria di Busto Arsizio, del 1919, ultimo 1955/56 e il Legnano, del 1913, ultimo 1953, poi cancellato dalle squadre.
Restano due capoluoghi di provincia. Sondrio nasce il 1932, fa anche la serie C nel 1947/48, fa la Quarta Serie e quest'anno, nonostante l'ammissione all'ultimo momento, fa un campionato brillante. Pavia, del 1911, riesce ad andare il Serie B nel 1954. Poi in Lega Pro.