PINAULT, L’ASSO “PIGLIATUTTO” A VENEZIA. DOPO PALAZZO GRASSI LA PUNTA DELLA DOGANA. INTANTO LA MOSTRA SEQUENCE 1

Francois Pinault, il ricchissimo commerciante francese che s’è comprato Palazzo Grassi circa due anni fa da Gianni Agnelli e surclasserà parecchie altre istituzioni culturali perché ha vinto la gara per la concessione della Punta della Dogana, cui concorreva anche il Guggenheim, dopo un duro confronto e qualche critica, diventerà il mecenate più rispettato e temuto delle arti in questa città che, nella sua lunga tradizione millenaria, ha sempre ospitato “stranieri”(greci, armeni…).

Punta della Dogana in questi ultimi mesi era diventato un motivo di forte attrito politico, però la cosa poi si è risolta in base a chi offriva di più e forniva più garanzie per un utilizzo adeguato di questo straordinario luogo, ormai abbandonato e in rovina.

Lo Stato aveva dato la concessione per 99 anni alla città di Venezia, che ha aperto la gara per scegliere un subconcessionario per la creazione e gestione di un centro d’arte contemporanea perché la Punta della Dogana è un edificio simbolicamente molto potente, è la porta marittima della città, ha una storia forte. Sono circa 5 mila metri quadrati, con delle navate e degli spazi molto aperti: una grande estensione che si presta molto bene per le esposizioni. Per la sua ristrutturazione è stato scelto l’architetto giapponese Tadao Ando, che ha già rinnovato Palazzo Grassi. Fra due anni qui verrà esposta la collezione d’arte di Pinault, sempre aperta al pubblico. Palazzo Grassi e la Punta della Dogana saranno due luoghi complementari, ognuno con la sua personalità.

Intanto, a Palazzo Grassi dal 5 maggio all11 novembre 2007, è in corso la Mostra Sequence1, la prima di quelle che seguiranno e dove, naturalmente, verranno esposte le opere maggiori di molti artisti di arte contemporanea collezionate dal magnate Pinault.

DOMANDA

La domanda è : c’'è ancora, in arte contemporanea, chi pur investendo sul concetto non rinuncia alla forma? Come il titolo testimonia, la mostra è la prima esposizione di una "sequenza" interamente dedicata ai segni distintivi della collezione di arte contemporanea di François Pinault. A partire da questa primavera, le esposizioni "Sequence" saranno infatti appuntamenti regolari del calendario di Palazzo Grassi e daranno testimonianza della passione del celeberrimo collezionista nei confronti degli artisti contemporanei. "Sequence 1", curata da Alison M. Gingeras, presenta le opere di sedici artisti, proponendo lavori in cui viene messo in luce il principio di artigianalità nell'arte contemporanea, attraverso i tradizionali generi creativi. Internazionali e appartenenti a diverse generazioni, i nomi in mostra sono creatori di opere d'arte, il cui talento si esprime in larga misura in pittura o in scultura. Tra i pittori, in rappresentanza di un gusto più "tradizionale", spiccano Martial Raysse, Laura Owens, Marlene Dumas e Richard Prince. Sul versante sperimentale, artisti come Rudolf Stingel esplorano "l'idea" della pittura attraverso una sintesi di installazione ambientale. Sul fronte della scultura, si segnalano gli assemblaggi di oggetti di scarto di David Hammons capaci di trascendere i confini stabiliti dalla storia dell'arte e coniugare riferimenti sociologici a una visione poetica della vita urbana. Artisti come Mike Kelley e Robert Gober usano invece banali oggetti della vita quotidiana — trovati o fabbricati con cura — per sondare le profondità del nostro inconscio collettivo, oltre che la loro psiche personale. L'insistenza sulla riproduzione di oggetti collegati al suo passato intensifica la carica emozionale e psichica delle sue sculture e delle sue ossessive installazioni ambientali. Come Gober, Kelley si serve di oggetti per raccontare una storia, anche se spesso estende le sue intense opere scultoree nel regno della performance, come nel lavoro fondamentale "Extracurricular Activity Projective Reconstruction 1 (Domestic Scene)", risalente al 2000. Nel lavoro di Franz West e Anselm Reyle, si scorge l'eredità scultorea del formalismo europeo e del primo modernismo. West, uno degli artisti più anziani della mostra, si avvicina alla scultura in reazione all'azionismo viennese e all'astrazione europea del dopoguerra. Le sue caratteristiche sculture in papier-mâché, collocate su basi, piedestalli, o tavoli, coniugano forme antropomorfiche tridimensionali e colorata pittura astratta gestuale. Oltre che per queste "autonome" sculture, West è famoso per i suoi pezzi di arredamento, destinati a offrire al pubblico uno spazio in cui sedersi, contemplare, o semplicemente oziare. Debitore a West, nonché a un eclettico ordine di astrazionisti del Ventesimo secolo come Blinky Palermo, Ellsworth Kelly, Richard Tuttle e Otto Freundlich, Anselm Reyle cerca di resuscitare un intero repertorio di stili associati al primo modernismo. Per integrare la Collezione François Pinault, sono state commissionate nuove opere a svariati artisti, appositamente per la mostra "Sequence 1" di Palazzo Grassi. Nella pubblica piazza davanti a Palazzo Grassi, Campo San Samuele ospiterà per esempio un lavoro di Rudolf Stingel e Franz West dal titolo "Untitled (Kiosk)". Quest'opera si compone di una struttura simile a un padiglione il cui tetto fa da supporto a una grande scultura di West del '92 intitolata "Lemure" (testa di fantasma) e il cui interno accoglie una stanza rivestita di pannelli argento e un lampadario di Stingel.

Di tutti i prodotti esposti vi è quello di Urs Fischer, giovane artista svizzero esponente di un "Pop Povero”, stupisce, nell'atrio d'ingresso di Palazzo Grassi con una delle opere più ambiziose, la bellissima e orribile e gigantesca "Jet Set Lady" (2000-2005) che rappresenta l'itinerario spirituale dell'artista sotto forma di albero. Un tronco di metallo saldato, alto undici metri, sostiene una fitta rete di rami "fioriti" dai quali pendono oltre duemila riproduzioni di disegni, stampe e dipinti realizzati dall’artista negli ultimi cinque anni. Altra opera che fa pensare è quella del milanese Roberto Cuoghi, classe '73, talento italiano tra i più visionari: "L'asse del male" (2006-2007), eseguita con una tecnica mista di pittura e disegno unica nel suo genere, composta di nove carte geografiche dei paesi accusati da George W. Bush di "fomentare il terrorismo e/o di nascondere armi di distruzione di massa". Utilizzando una combinazione di matita, inchiostro, gesso, pastello, evidenziatore, bomboletta spray e vernice, Cuoghi ha descritto i territori di Corea del Nord, Bielorussia, Turkmenistan, Myanmar, Cuba, Siria, Sudan, Libia e Iran su fogli di carta lucida e velina disposti a strati. Sovrapponendosi l'uno all'altro, i frammenti di ogni mappa compongono l'immagine cartografica. In bilico sul baratro di una pittura-scultura c'è anche Anselm Reyle, berlinese del '70, che firma l'installazione scultorea "Untitled" (2006), un accumulo di tubi al neon dai colori brillanti, sospesi in una stanza come un disegno astratto fluttuante nel vuoto. Per i materiali, l'artista è ricorso a fabbricatori di neon berlinesi che gli hanno gentilmente fornito centinaia di tubi avanzati provenienti dai loro laboratori. Con questi pezzi, Reyle ha orchestrato una costellazione lirica di luci e colori che evoca l'idea generica di uno scarabocchio espressionista disegnato nell'aria. In rappresentanza dello schieramento "tradizionale", ci sono il francese Martial Raysse, con una piccola antologica tra influssi Pop e deviazioni verso la Neon art, l'americana Laura Owens, che fluttua tra pittura naif, puntinismo, optical art e influssi indo-giapponesi, la sudafricana Marlene Dumas dalle irriverenti riflessioni sui corpi in un obitorio, e l'americano Richard Prince, dominato da fotogrammi di pugili colti in varie pose. Rozzi disegni a mano di interni domestici, con lampade, finestre, letti e cornici, si alternano sopra e sotto alle immagini dei pugili, insieme a frammenti di fumetti stile "New Yorker". Uscendo dal lungo giro sui tre piani di palazzo Grassi che nel passato ha ospitato davvero mostre straordinarie di pittura, di antiche civiltà, scultura, modernismo ed altro, una domanda si pone: che ne sarà di quelle tante cose inutili esposte( come per esempio, del pacchetto di sigarette che cammina sul pavimento per impulsi elettrici e che è guardato a vista da due premurose signorine perché il primo istinto che ti viene e dargli un calcio?) e che, forse, neanche un rigattiere raccoglierebbe? Beato Pinault che ha tanti soldi da trovare un posto come Punta della Dogana dove depositarle!

Ma non chiamiamola arte.

NOTIZIE UTILI (genere: arte contemporanea, collettiva)

"Sequence 1. Pittura e Scultura nella Collezione François Pinault", dal 5 maggio all'11 novembre, Palazzo Grassi, Campo San Samuele, Venezia. Fermate di vaporetto: San Samuele (linea 82), Sant' Angelo (linea 1). Orari: tutti i giorni, dalle 10.00 alle 19.00. Chiusura casse alle ore 18.00. Chiuso il martedì da luglio a novembre Ingresso: intero: 10 euro, ridotto: 6 euro, gruppi: 8 euro.

Informazioni: Tel:+39 (0)41 523 16 80. Sito web: www. palazzograssi. it Catalogo: Edizione Palazzo Grassi - Skira - Per informazioni e prenotazioni: 899 666 805 www.palazzograssi.it

ufficio stampa: BONDARDO curatori: Alison M. Gingeras autori: Kristin Baker, Roberto Cuoghi, Marlene Dumas, Urs Fischer, Otto Freundlich, Robert Gober, David Hammons, Mike Kelley, Ellsworth Kelly, Louise Lawler, Takashi Murakami, Laura Owens, Blinky Palermo, Richard Prince, Martial Raysse, Anselm Reyle, Rudolf Stingel, Richard Tuttle, Franz West

Maria de Falco Marotta &Team.

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