Patroni Griffi, ultimo incontro sulla Costituzione
Agli studenti la “speciale lezione” sul Consiglio di Stato, promossa dall’Ufficio Scolastico Territoriale insieme alla Prefettura di Sondrio
E’ stato il professor Filippo Patroni Griffi, già Ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione e attualmente Presidente del Consiglio di Stato, ha chiudere il ciclo di incontri online dedicati alla Costituzione Italiana promosso dall’Ufficio Scolastico Territoriale insieme alla Prefettura di Sondrio. Al centro della “speciale lezione” rivolta agli studenti delle province di Sondrio e Cremona e moderata dall’avvocato Simone Bergamini, il tema "L'articolo 100 della Costituzione: il ruolo del Consiglio di Stato". «Sono molto felice per questa rassegna che ha visto intervenire autorevoli relatori come il professor Renato Balduzzi, Giuliano Amato e Filippo Patroni Griffi e ringrazio tutti gli studenti e i docenti che hanno accettato di seguire con interesse questo percorso al fine di approfondire le proprie conoscenze in tema di Educazione civica – ha esordito il Dirigente Ust, Fabio Molinari –. Oggi ci siamo addentrati nei dettagli della Giustizia amministrativa attraverso un’analisi davvero preziosa del Consiglio di Stato dalla viva voce del suo attuale Presidente».
«A 75 anni dalla fondazione della Repubblica Italiana abbiamo ritenuto importante promuovere questa serie di incontri anche in concomitanza con le celebrazioni del 2 Giugno – ha aggiunto il Prefetto di Sondrio, Salvatore Rosario Pasquariello introducendo l’autorevole ospite della mattinata –. Tali appuntamenti sono particolarmente utili per una rinnovata riflessione generale e per approfondire insieme ai ragazzi il ruolo ed il peso di quanto contenuto nella nostra Carta Costituzionale. Il Consiglio di Stato è un importante Organo di consulenza giuridico amministrativa, un vero e proprio Potere autonomo dello Stato. Un Organo Costituzionale che ha una funzione tecnica che richiede una grande preparazione. La sua rilevanza ed attualità è di grande evidenza: basta leggere le notizie sui giornali o guardare i tg per capire il suo ruolo fondamentale, ad esempio, rispetto al caso Ex Ilva o al contenzioso per alcuni decreti ministeriali sulla riapertura delle scuole».
Ma a che serve la Giustizia amministrativa? Può contribuire a migliorare le nostre vite? A queste e a molte altre domande il professor Patroni Griffi è riuscito a fornire una puntuale ed esaustiva risposta, a cominciare da un'approfondita analisi storica sul tema. «Le Istituzioni “antiche” non invecchiano mai, a condizioni di continuare ad essere utili per i cittadini e, per fare ciò, è necessario che si adattino alla contemporaneità; ciò è ancor più valido per chi si occupa di dirimere i conflitti fra cittadino e potere pubblico – ha precisato Patroni Griffi –. Il Consiglio di Stato ha un ruolo particolare nelle Istituzioni e nella società: nacque come un giudice interno all’Amministrazione per poi trasformarsi progressivamente in un giudice dell’Amministrazione per garantire protezione ai diritti dei cittadini che ritengano di essere lesi da un’attività dell’Amministrazione. Nel complesso si tratta di una storia di tutela degli individui contro il potere pubblico esercitato in modo arbitrario».
Una storia, quella del Consiglio di Stato, che si può riassumere in tre tappe fondamentali. «La prima risale al 1831 con Carlo Alberto che, attraverso l'Editto di Racconigi, istituì il Consiglio di Stato, una sorta di Consiglio della Corona, strumento con il quale il re sorvegliava il comportamento dei Ministri e che aveva funzioni esclusivamente consultive e mai deliberative – ha spiegato ai ragazzi –. Nel 1865 tale specialità della Giustizia Amministrativa si interruppe con l’istituzione di un sistema di giurisdizione unica: le liti tra cittadini e amministrazioni si risolvevano con ricorsi dinnanzi alle stesse amministrazioni e non nei confronti di giudici. Per quanto animata da uno spirito liberale, in seguito, ci si accorse che tale legge conteneva in sé il germe di una “tutela esigua e monca”. Nel 1889 si istituì nuovamente un giudice del contenzioso dando vita ad una quarta sezione con competenze giurisdizionali con uno statuto di indipendenza dei giudici; con la legge Crispi nel ‘89 si costituì la nascita della giustizia amministrativa. Tale legge costituì un giudice indipendente per i conteziosi nei confronti del potere pubblico. Il comune denominatore di tale evoluzione è la centralità nella società del rapporto fra pubblica amministrazione e cittadini e, questo connotato, in qualche misura resistette anche nel periodo più difficile durante la Dittatura Fascista perché la giurisprudenza del Consiglio di Stato si pose in immediata continuità nei confronti della precedente e provò in diversi modi ad inserire tutte le norme del periodo fascista nel corpo normativo di quello del periodo liberale».
La Giustizia amministrativa è dunque quella che più di tutte si modifica in base alle situazioni di mutamento legate al contesto. «Oggi vi sono 5 sezioni amministrative (presto saranno 6) e due consultive alle quali possono rivolgersi anche le Regioni – ha spiegato –. Per fare degli esempi concreti e attuali che riguardano la scuola, ci siamo occupati del “panino libero”, delle bocciature scolastiche, dei concorsi pubblici degli insegnanti e poi ci siamo concentrati sulla pandemia. In questo periodo sono state autorizzate tante misure in alcuni casi molto invasive dei diritti e tutte valutazioni per stabilire la legittimità o meno sono state molto tempestive, anche nell’arco di alcune ore, come nel caso della chiusura delle scuole o della circolazione fra le Regioni. Credo che oggi, il ruolo del Consiglio di Stato e della Giustizia amministrativa sia un ruolo proattivo e dobbiamo concentrarci sulle istanze delle prestazioni amministrative».
È possibile riguardare integralmente la diretta al seguente indirizzo https://www.youtube.com/watch?v=USsJsXy464o