Sci S.Caterina. Miseria e nobiltà, vincitori e vinti
Alla discesa maschile, dismessa da Bormio e recuperata da Santa Caterina, si sono aggiunti i due slalom maschile e femminile il 5 e 6 gennaio, a cavallo del “Gabinat”.. Miseria e nobiltà (dal titolo del film con la Loren e Totò), vincitori e vinti (dal film sul processo di Norimberga). Miseria dei vinti, nobiltà dei vincitori.
Disastro al femminile
In miseria i vinti, tutti, al maschile e al femminile, sciatrici e sciatori. Hanno cominciato le donne. Non hanno raggiunto il traguardo nella prima manche le nostre Curtoni (l'Irene mentre ci pare in crescendo la sorella Elena che qui però non gareggiava) e Sosio. Con loro la Costazza. Lo hanno raggiunto ma sono finite oltre il 30° rango in classifica Brignone e Midali e quindi escluse dalla seconda prova.. Unica superstite la Moelgg, 24ma, due in meno rispetto alla prima manche e con un distacco abissale, circa 5 secondi e mezzo
Disastro al maschile
Ci aspettavamo la riscossa dagli uomini che in questa specialità sono molto più avanzati rispetto alle colleghe. Disastro. Vittime della prima manche Moelgg, Sala, Ballerini. In piedi al traguardo il nostro Nani ma oltre il 30, sia pure di soli tre centesimi pur essendo partito quando gli altri erano a fare una doccia, 65°.
In quattro correvano nella seconda manche ma lontanissimi. Il primo era Gross, 17°. Poi Bazzoli, 22° e non finirà la seconda manche. Tonetti 24° e Thaler addirittuta 30°. Gross recupera 5 posizioni ma eccezionale è Thaler che con il terzo tempo ne recupera 16 restando però indietro, al 14°. Infine Tonetti risale di un posto.
Nobiltà dei vincitori
Se il tricolore sportivo è stato umiliato da prestazioni dei nostri difficilmente ripetibili visto che peggio di così è quasi impossibile fare c'è un tricolore che da questi giorni di Santa Caterina è uscito alla grande. In quattro e quattr'otto la Valfurva è stata in grado di offrire quello che in queste settimane le varie località europee non sono state in grado di fare. E non solo tutto è filato liscio ma tutto è filato liscio alla grande quasi ricordando i mondiali del 1985 quando l'Alta Valle è stata in grado di fare quello che nessun altro in questi anni ha potuto fare. Allora venne spostata alla domenica la discesa libera femminile prima di quella maschile. Due gare in poco più di tre ore senza contare poi che il favonio l'aveva fatta da padrone sino alle tre della notte precedente le gare. Cessato il micidiale vento erano entrati in funzione i bormini prendendo neve dalla strada dello Stelvio, portandola a inizio pista, un esercito di gatti delle nevi e un esercito di volontari in azione.
Non lo diciamo solo noi. Nel commento in TV è stato opportunamente ricordato che le quattro tappe italiane del percorso della Coppa del Mondo in questa stagione di pazzesca latitanza della neve si sono svolte in assoluta regolarità e con la consueta perfezione organizzativa.
Specialisti nelle autocalunnie, abituati a stracciarci le vesti anche magari quando non sarebbe il caso, andiamo controcorrente ricorrendo alla saggezza popolare: “poco se mi valuto, molto se mi confronto”. E non vale solo per lo sci.