MEDICI DI LINGUA INGLESE

PROGETTO DELLE UNIVERSITÀ BICOCCA E DI BERGAMO. PRIMI LAUREATI CON LEZIONI ED ESAMI TUTTI IN INGLESE. ASS. BERTOLASO: GUARDANO AL FUTURO CON ESPERIENZA DI LIVELLO MONDIALE. ASS: NON PUNTO DI ARRIVO, MA DI PARTENZA. SOTTOSEGRETARIO MAGONI: COMPLIMENTI A GIOVANI CHE SANNO STUPIRCI

(LNews - Bergamo, 04 lug) “Sono orgoglioso del percorso universitario in Medicine and Surgery che si è svolto in Lombardia e in particolare in uno dei migliori ospedali del mondo, l’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, in collaborazione con l’Università di Milano-Bicocca e l’Università degli studi di Bergamo. Un particolare ringraziamento va ai responsabili delle università e dell’ospedale che hanno fortemente voluto l’avvio di questo percorso di studi, in lingua inglese, nel nostro Paese. I neolaureati sono da oggi in grado di guardare al futuro, ricchi di un’esperienza di livello mondiale che ha esteso la loro cultura, la loro vita e i loro sogni; siano molto fieri di aver portato a termine questo importante percorso. Da parte nostra c’è l’orgoglio di averli ospitati nella nostra Regione e nel nostro Paese per questa esperienza di livello mondiale”.

Questo il video messaggio che l’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso, ha fatto pervenire ai primi medici laureati del Corso inter-ateneo che oggi hanno ricevuto il diploma durante una cerimonia cui hanno partecipato anche l’assessore regionale alle Infrastrutture e Opere pubbliche, Claudia Maria Terzi, e il sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia con delega ai Giovani, Lara Magoni.

ASSESSORE TERZI: LAUREA NON È PUNTO DI ARRIVO, MA DI PARTENZA - "Avete dimostrato una grande determinazione – ha detto Claudia Maria Terzi - ma questo non è un punto di arrivo, ma di partenza. Oggi inizia il vostro percorso professionale, un cammino di grande responsabilità, in quanto quello che ricoprite è un ruolo fondamentale. Sono sicura che sarete dei professionisti eccellenti, pronti a mettere al servizio degli altri tutte le vostre competenze e conoscenze. Da bergamasca sono molto orgogliosa della nostra città che oggi può vantare questi nuovi medici laureati".

"Un plauso – ha aggiunto - va anche alla direzione, ai medici e al personale dell'Ospedale Papa Giovanni per aver vinto anche questa sfida e per aver fornito a questi ragazzi degli strumenti preziosi per affrontare la professione, ai docenti del corso di laurea, all'Università Bicocca e all'Università di Bergamo che ha messo a disposizione degli studenti tutti i servizi offerti ai propri studenti".

SOTTOGRETARIO MAGONI: SIATE STIMOLO PER TANTI GIOVANI - "Sono onorata di poter portare il mio plauso a questi giovani – ha proseguito Lara Magoni - e vi auguro che possiate essere stimolo ed esempio per noi, non solo per i vostri coetanei, di una generazione che spesso è ritenuta smarrita ma non è così, è in trasformazione e siamo noi che dobbiamo adeguarci".

"I giovani spesso riescono ad andare oltre ogni aspettativa. Come lo sono questi giovani, non solo per la loro eccellente preparazione, ma soprattutto per l'approccio coraggioso che hanno saputo dimostrare verso l'innovazione, per il coraggio di intraprendere un percorso che non è tracciato, una professione che non è strutturata, ma tutta da costruire. Questi giovani sono esempio per noi, e non solo il contrario, esempio di coraggio e visione nel futuro, stimolo non solo per i loro coetanei, ma per tutti del saper mettersi in gioco, di saper osare, di sognare, di andare oltre i percorsi precostituiti e di essere protagonisti di un loro percorso".

Gli studenti di medicina di Milano-Bicocca sono i primi a laurearsi con questo doppio profilo di competenze e la loro formazione è solo il primo, essenziale, passo verso un futuro in cui, senza dimenticare la dimensione umana della relazione con il paziente, il prendersi cura degli esseri umani possa avvenire attraverso sistemi e tecnologie sempre più sofisticate. Un progetto a cui le due Università di Milano-Bicocca e di Bergamo e l’ospedale Papa Giovanni XXIII stanno collaborando in modo strettissimo anche attraverso il progetto ANTHEM (AdvaNced Technologies for Human-centrEd Medicine), finanziato attraverso il Piano complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e destinato ad iniziative di ricerca per tecnologie e percorsi innovativi in ambito sanitario e assistenziale. (LNews)

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Ottimo. due osservazioni però. La prima riguarda la lingua. Altre categorie imitino i medici. La seconda un "toccaferro", ossia che l'inglese specificatamente personale non diventi un incentivo oltre confine...Red

 

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