Sondrio ANIOC, Lettera agli insigniti
Cari Insigniti Sondrio, Pasqua 2023
Il seme della Rinascita è dentro di noi.
Il triste tributo alla morte non potrà mai tangere la nostra ansia di rinascere in una eterna primavera, e nemmeno scalfire il nostro anelito d’immortalità.
Per chi crede, l’angusto passaggio che tutto pareggia, grano e loglio, è solo il passo nella “Dimensione dei Savi” che porta alla luce. E anche per chi crede che il tempo si fermerà sull’ultimo battito di una notte senza fine, c’è in quell’Oltre la speranza che non tutto sia finito finché resterà vivo il ricordo nei nostri cari. Una memoria sedimentata nel cuore che rifiorisce ogni qualvolta un’immagine sopita da tempo si risveglierà in una nuova stagione che porta frutto nel segno di quanto si è lasciato nel cammino terreno. Basta a volte un incontro o un’ombra fugace che “svaneggia” sul far della sera. Il seme che muore nella nuda terra darà nuovo frutto che glorificherà la novella messe della Natura. E’ pur vero che nel nostro viaggio sul treno della vita abbiamo visto scendere anzitempo tanti fidi compagni d’avventura che resteranno sempre nei nostri cuori, ma, anche se non sempre è facile cogliere il senso di un cammino di cui ben nota a tutti è la meta, è bello riconoscersi per strada fratelli di uno stesso disegno che bandisce le effimere glorie terrene e aborrisce lotte intestine e inutili carneficine, mentre sa inorgoglirsi solo delle gioie vere della grande famiglia umana. Non è forse questo il vero senso della Pasqua? Rinascere a vita nuova accanto a compagni di vita che Qualcuno ha messo preziosamente sulla nostra via. E non può essere un caso riconoscersi Cavalieri il cui Regno è il Servizio.
Alla luce del Risorto abbiate dunque tutti da parte mia il più sincero augurio di poter leggere sempre sui vostri volti serenità e quel ben essere che vi rende così speciali agli occhi della gente.
Un caro abbraccio in spirito cavalleresco.
Il Delegato Provinciale A.N.I.O.C.
Nello Colombo