DI CARNEVALI CE NE SONO TANTI, MA QUELLO DI VENEZIA…

Il Carnevale veneziano è uno dei più antichi e affascinanti d'Europa. Ma anche il più moderno se si considera che quest'anno, tra le tantissime manifestazioni culturali, vi è la quarta edizione del Carnevale Internazionale dei ragazzi, dal titolo Il Leon Musico, con sperimentazione, tradizione e creatività che si svolgeranno da sabato 2 a martedì 12 febbraio ai Giardini (Padiglione Centrale, ore 10-18) e a Ca' Giustinian (ore 9-20) con ingresso e attività gratuiti, locali riscaldati, nursery, vaporetto e bus Biennale gratuiti. Inoltre con l'ASAC(Archivio Storico delle Arti Contemporanee), è stata allestita la mostra "20 Years of Masks and Costumes" con 350 disegni di grande interesse nella sezione Bozzetti di scena e costumi: opere accumulate in decenni di produzioni che la Biennale ha voluto valorizzare, secondo una selezione di Ivan Fedele (direttore del settore Musica), a Ca' Giustinian in tale avvenimento.

Poi la Biennale di Venezia ha concordato con l'Argentina, oltre ad attività rivolte ai ragazzi da svolgersi ai Giardini, anche quelle dirette a tutti da attuare nel nuovo Padiglione dell'Argentina inaugurato all'interno dell'Arsenale (Sale d'armi). Così ci sarà il laboratorio della Murga, fenomeno tipico del Carnevale del Rio de la Plata, performance integrata con danza, musica e costumi; la Milonga, danza popolare argentina ; Corso di danze folcloristiche argentine e un Cineforum del cinema argentino che ha ottimi registi( Cfr: www.labiennale.org).

Sinceramente, non sappiamo con esattezza quando i veneziani abbiano cominciato ad indossare maschere, anche se si è tramandato che nel corso del XVIII secolo il travestimento e i giochi in incognito con utilizzo di maschere erano parte integrante della vita quotidiana veneziana. A quell'epoca il Carnevale iniziava ufficialmente il 26 dicembre e raggiungeva il suo apice il martedì grasso, prima del mercoledì delle ceneri.(ma oggi con il tempo tempestoso che sta sconvolgendo l'Italia per via della classe politica corrotta, il mercoledì delle ceneri lo stanno subendo tutti i giorni tantissimi poveri italiani. Ma si sa le feste sono il panem et circenses del popolo e così…). Quindi durante l'antica Repubblica, il Carnevale sembrava durare tutto l'anno, o per lo meno così appariva la città ai visitatori. La moda veneziana di indossare delle maschere comportava una serie di vantaggi e libertà, che dovevano far sembrare Venezia un vero e proprio paradiso ai molti turisti stranieri.

Inoltre anche i cittadini usuali che indossavano i tradizionali costumi di carnevale si sentivano esattamente allo stesso livello dei ricchi patrizi. Ricchi e poveri festeggiavano insieme in città e anche l'astuto Senato, che riconosceva in questo una perfetta valvola di sfogo per tutti i tumulti sociali, decretò che nessuno di coloro che indossava una maschera era inferiore ad un altro. Persino i giocatori d'azzardo utilizzavano la maschera per rimanere in incognito e pure le donne, protette dalla maschera erano libere di organizzare i loro incontri segreti.

La maschera quindi divenne condizione necessaria per sfuggire dalla vita di tutti i giorni e inventare una nuova personalità, permettendo di agire in completa libertà.

Durante il Carnevale Piazza S. Marco diveniva il centro dei festeggiamenti, ma anche i campi minori e le strade principali erano invase da persone che danzavano, cantavano e facevano scherzi. Piazza S. Marco, definita da molti come "il salotto più bello del mondo", si trasformava in un immenso salone da ballo e in prossimità della piazza apparivano nella nebbia fantastici palcoscenici galleggianti. L'ultimo giorno, il martedì grasso, il Carnevale raggiungeva il suo apice e una processione di maschere attraversava il Canal Grande, mentre centinaia di lanterne si riflettevano nell'acqua dei canali e Venezia stessa si trasformava in un unico grande teatro . Con la caduta della Repubblica alla fine del XVIII secolo, l'utilizzo della maschera ebbe un repentino declino, fino a scomparire completamente.

Nel 1979, un gruppo di giovani veneziani amanti del teatro e della cultura hanno concepito di far rinascere l'antico Carnevale. Adesso gli ospiti che ogni anno affollano Venezia l'ultimo week-end prima dell'inizio della Quaresima sono innumerevoli. Così l'identità delle persone si fa di nuovo confusa e riemerge inevitabilmente la difficoltà di distinguere fra realtà e illusione e fra passato e presente( Cfr :http://www.bluemoonmask.com/).

Man mano, ogni paese o città italiana ha imparato ad allestire i carri allegorici e grandi sfilate di maschere che allontanano per qualche momento le ore buie che tutti stiamo vivendo. Tra i carnevali famosi ci sono quelli di Ivrea e Viareggio. E di quelli che hanno luogo in tante città del globo, come dimenticare Rio de Janeiro, New Orleans e Sydney?

Il Carnevale è erede degli antichi baccanali ed è sinonimo di trasgressione, satira, abbuffate e pratiche licenziose. È il momento del corpo più che dello spirito. Come dimostrano tre dei più scandalosi Carnevali del mondo: Rio de Janeiro, New Orleans e Sydney.

-Il Carnevale di Rio de Janeiro è la più tangibile manifestazione della voglia di vivere dei brasiliani. Uno tsunami di emozioni che riempie strade, spiagge, discoteche: dai gaudenti quartieri costieri di Copacabana, Ipanema, Tijuca, Flamenco e Lagoa alle favelas. Le vie di Rio diventano un enorme palcoscenico su cui s'alternano centinaia di gruppi e compagnie di varietà con soubrette, musicisti e ballerini. Le strade di ogni quartiere sono invase da piccoli e grandi cortei improvvisati: o meglio preparati per un anno intero. La festa inizia venerdì 8 febbraio con balli mascherati negli hotel e cortei spontanei danzanti nei quartieri. Sabato 9 la febbre sale con una sfilata di carri. Ma è domenica 10 il giorno più vitale con la grande sfilata delle scuole di samba. Dal 1934 il samba è il ballo ufficiale del Carnevale. Il grande show del defile ha luogo nel sambodromo, un'arena di cemento capace di 85mila spettatori. Decine di scuole di samba, divise in due gironi (A e B) sfilano per ore di fronte alla giuria. Ogni scuola porta in piazza tra 2 mila e 5 mila persone che non lottano solo per vincere ma per difendere la posizione, contro la retrocessione in B, o per la promozione in A. I giudici assegnano il voto in base a coro, costumi, la canzone composta dalla scuola, tema svolto (satirico, storico o romantico), percussioni, coreografia e, non ultimo, il puxador, il cantante che ha trascina il coro e trasmette il ritmo alla folla danzante. Lunedì 11 è il giorno più irriverente, tra le vie della città sfilano i viados, i transessuali che animano le provocatorie notti di Rio. E martedì 12, in chiusura, è la volta di musicisti e ballerini indipendenti (dalle scuole di samba) che riempiono Copacabana.

- Il Carnevale di New Orleans si amalgama a riti pagani e vodoo. L'alone di perversione che l'avvolge è frutto di un'epoca mitica, tra 1898 e 1917, quando le case con portici e balconi in ferro battuto del Quartiere Francese ospitavano bordelli, tollerati dal governo locale. E nelle strade, oggi come allora, si beve alcol liberamente. «Questo Carnevale è un'orgia pagana» predicavano i militanti dell'Esercito della Salvezza. Tra fiumi di birra, ritmi jazz, sfilate in costume e locali di striptease nessuno prestava loro molta attenzione. Ma avevano ragione: il Carnevale qui è più d'una gaudente esorcizzazione. Tra le sessanta associazioni che partecipano alle sfilate in costume, la più nota è Mistick Krewe of Comus, dedicata a Comos: il dio delle orge. Furono i suoi adepti a sfilare per primi mascherati a bordo di carri allegorici il Martedì Grasso del 1857. E le altre krewe (associazioni carnevalesche) sono dedicate a dei come Bacco (vino), Venus (amore carnale), Proteus (mare) e Momus (risata). La festa inizia all'Epifania e prosegue fino al Mardi Gras. Le krewe realizzano carri e costumi per le sfilate dell'ultima settimana. La baraonda finale è preceduta dalla cerimonia in onore del Rex del Giovedì Grasso: ha origine nella parata del Rex, organizzata, nel 1872, per onorare la visita del Gran Duca di Russia Alexis Romanoff. Da allora, ogni anno, il Re del Carnevale approda dal Mississippi la notte di giovedì, mentre il cielo è illuminato da fuochi artificiali.

-Sydney- invece- ospita il Gay & Lesbian Mardi Gras, il più spettacolare Carnevale omosessuale, un corteo in costume che attraversa i quartieri gay di Darlinghurst e Paddigton. La sera di martedì grasso Hyde Park si riempie di gente: da qui inizia il festoso corteo che percorre tutta Oxford Street fino al Showground Horden Pavillion dove ha luogo un gigantesco party. Sfilano decine di carri popolati da gay e da trans che si mescolano tra loro indossando vistosi costumi. Altri carri vengono allestiti dalle lesbiche che non si confondono con gli uomini. Seguono gli amanti del cuoio sulla pelle e i macho-gay. Mentre tra i carri migliaia di persone indossano trucchi, maschere e travestimenti grotteschi e si esibiscono in danze con espliciti richiami erotici(Cfr: La Stampa , gennaio2013).

Maria de falco Marotta & Team

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