La voce della Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, alla Conferenza Generale degli Italiani all’Estero

La voce della Regione Lombardia: Sottosegretario alla Presidenza Raffaele Cattaneo

Saluto ai rappresentanti del governo, del
parlamento, ai colleghi delle regioni, delle altre autonomie ma
soprattutto le autorevole rappresentanti delle comunità italiani
all'estero. Saluto mio personale, un saluto della Regione
Lombardia , un saluto che il presidente Formigoni mi ha pregato
di non far mancare anche da parte sua a tutti voi.


Non poteva mancare la voce della Regione Lombardia in questa
Conferenza Generale degli Italiani all' Estero. Io esordirei con
questa argomentazione :finalmente il nostro paese si è accorto e
si sta accorgendo sempre più dell' importanza e delle
straordinarie potenzialità che ha questa altra Italia, anche per
ragioni dimensionali, che vive fuori dai confini nazionali.
Credo che molto di questo lo dobbiamo anche ad un grande
lombardo, a cui tutti in questa sede penso, dobbiamo tributare
un omaggio: il Ministro Mirko Tremaglia che ci ha aiutato a
comprendere. E' anche grazie a lui, ma non solo a lui , se oggi
è più chiaro come, non per nostalgia, non per difesa di
un'identità che se arrocca si perde, ma per oggettive ragioni di
interesse politico e economico oggi le comunità italiane e
quindi potremmo dire meglio le comunità italiche perchè spesso
sono sempre più composte da italiani e da stranieri, o da
italiani diversi da quegli che le componevano fino a qualche
tempo fa. Queste comunità rappresentano davvero una
straordinaria risorsa strategica per il nostro Paese,che è come
spiegava bene il Presidente Errani, è uno solo ma che certamente
si arricchisce nella articolazione della sue regioni e nei suoi
territori.


Queste articolazioni di rapporti con le comunità italiana
all'estero è di straordinario valore penso che è di una
dimensione sub regionale. Quando penso alla Lombardia che
rappresenta ale comunità lombarde all' estero io penso ai
bergamaschi, piuttosto che ai mantovani nel mondo , piuttosto
che ai camuni è che è in una dimensione che è ancora su legata a
un territorio specifico che non è quello lo regionale.


Credo però che è un compito de una sede come questa, per
l'importanza e il prestigio che ha,è quello di fare il punto su
come le nostre istituzioni, il governo centrale, le regioni, le
forme di rappresentanza delle comunità degli italiani all'estero
stanno reinterpretando, stanno dando risposta politica al
rapporto che ci lega a queste comunità e come lo stanno facendo'
A rischio delle trasformazioni che sono in atto , io credo che
dobbiamo fare molti passi avanti,questi passi avanti
probabilmente ci chiedono anche dell' innovazioni nel contenuto
delle nostre politiche delle innovazioni che nascono da una
realtà diversa a quella a cui di solito siamo abituati a
pensare.


Proprio per questo in Lombardia abbiamo concluso l' anno scorso
una

ricerca approfondita, fatta dal nostro istituto regionale di
ricerca sui lombardi nel mondo l' evoluzione della loro presenza
e le nuove linee d'intervento,abbiamo coinvolto circa trecento
soggetti, un centinaio di

associazioni tradizionali , un centinaio di nuovi associazioni
funzionali, di imprenditori,di professionisti, di giovani ,di
donne e un centinaio soggetti lombardi che vivono all' estero
tra cui molti ricercatori.


Che cosa ha emerso ' E' emerso , come già si vedeva nei lavori
della prima

Conferenza di tre anni fa, che il fenomeno migratorio è sempre
più

complesso e sempre meno riconducibile a una unica tipologia
particolare, ce ne sono due che io credo siano quegli dominanti
a cui di deve rivolgere l' attenzione dell' iniziativa politica
. Da un lato certamente le

associazioni di tipo tradizionale quelle, che sono nate intorno
all'esigenza della difesa dell' identità, del mutuo aiuto, che
rivestono certamente ancora un significativo ruolo di coesione
all' interno delle comunità d' italiani migranti, ma che non
sono più gli unici, in alcuni casi non sono neanche i principali
soggetti aggregatori di interessi e d'identità perché nella
seconda linea che invece è dominante di fianco adesso si stanno
affermando, si sono affermate nuovi forme di mobilità
transnazionali, anche di natura temporanea che hanno portato
alla creazione di comunità di natura funzionale in cui l'
identità di ruolo, l'identità professionale, l' identità
imprenditoriale, l' identità scientifica, prevale su quella
tradizionale fondata sulle origini. Credo che, questo sia un
punto di cui dobbiamo acquisire il significato fino in fondo e
questo tra l'altro è particolarmente vero per la presenza delle
comunità lombarde all' estero che sono tradizionalmente più
riassunte intorno all' identità di ruolo che non di origine e
queste tendenze in qualche modo, delineano il percorso verso il
futuro ed è a quello che credo che dobbiamo guardare con maggior
interesse.


Allora, di fronte a questo, che risposta deve venire da parte
delle Istituzioni' E che risposta sta cercando di costruire la
Regione Lombardia'. Io ,dicevo prima, credo che dobbiamo avere
il coraggio di pensare politiche innovative. le vedo soprattutto
su tre livelli:


Il primo è conoscere di più e meglio questi nuovi fenomeni che
si vanno

sempre più diversificando attraverso la promozione, come dice
anche il

documento che è alla base dei nostri lavori, di sistema di
monitoraggio ancora più capace di individuare i soggetti a cui
dobbiamo parlare e facilitare l' attuazione di azioni mirate. Su
questo la Regione Lombardia ha proprio avviato uno studio con l'
obbiettivo di arrivare a una completa mappatura della comunità
dei lombardi all' estero.


La seconda linea è costruire forme nuove, cui continuare a
valorizzare il rapporto con le comunità tradizionale attraverso,
per esempio, a progetti di comunicazioni e di scambi culturali
che valorizzino l'uso delle nuove tecnologie. Sono ancora poco
diffuse nelle nostre Associazioni tradizionali

all' estero e penso ad esempio ad un intervento stiamo
sostenendo che è

il Progetto dei lombardi nel mondo ,sviluppato dall' iniziativa
mai doma dei Mantovani nel Mondo ma soprattutto,ed è la terza
linea , a forme che

consentano di fare comunità ,di fare community con
organizzazioni

funzionali ,promuovendo rete innovative che possano favorire
processo di trasferimento reciproco di conoscenze e di
competenze e noi vorremmo favorire lo sviluppo di queste rete
funzionali soprattutto nei settore strategici per lo sviluppo
dove il contributo che può arrivare alla crescita di
competitività della nostra Regione e del intero Paese è
significativo .


Anche qui vorrei indicare tre linee prioritarie di lavoro su cui
ci stiamo concentrando :la prima è quella che potremmo chiamare
del capitale umano e della formazione ,se volete con la parola
usata precedentemente dell' educazione , noi vogliamo
incentivare gli scambi di conoscenza, di

professionalità coinvolgendo innanzi tutto le Università e i
giovani:

questi mi sembrano i due punti di attacco in grado di portare i
migliori risultati. Abbiamo recentemente svolto una missione
negli Stati Uniti, in particolare a Boston ,visitando la nostra
comunità dei nostri ricercatori all' MIT e a Harvard e abbiamo
potuto constatare con mano quanto contributo possa venire da
costoro da una politica di sviluppo del capitale umano e della
formazione ,ma penso anche alle iniziativa rivolte ai giovani
come le summer-schools , le iniziative di formazione a distanza
e cosi via


Un secondo filone la messa in rete delle business
community,delle nostre imprese che vogliono operare nei mercati
internazionali,

Poter contare come alleati le business community delle nostre
delle comunità italiche è un vantaggio di straordinaria
importanza che noi abbiamo potuto sperimentare l'utilizzo di
queste comunità come canale privilegiato di riferimento
all'estero e vogliamo promuoverne sempre più la loro messa in
rete .Abbiamo ad esempio sviluppato strumenti come Lombardia
Point ,punti di presenza della Lombardia all'estero, anche
attraverso la collaborazione sinergica con queste realtà, penso
ad esempio al sistema delle Camere di commercio all' estero


Un terzo filone è il tema della ricerca scientifica e
tecnologica .se il compito dell' Istituzione è soprattutto
quello di valorizzare le reti di eccellenza ,non attraverso
politiche difensive ma favorendo la nascita di partnership
stabili tra le diverse realtà di prestigio presenti nel nostro
territorio e all' estero, il tema della ricerca e delle
innovazione tecnologiche è certamente un tema su cui investire
in cui la qualità del capitale umano italiano emerge in tutta la
sua forza. Questo credo riassuma la sfida di fronte alla quale
siamo che potremmo sintetizzare così: rivitalizzare le reti di
scambio e collaborazione sempre più come una risorsa per lo
sviluppo e non come uno strumento di difesa di una identità, che
concordo con quanto diceva prima il presidente Errani, se si
arrocca è destinata a scomparire se invece si sviluppa in un
confronto continuo con lo spirito del nuovo è destinata a
crescere .Solo governando il nuovo, io credo utilizzando il
futuro non rimanendo prigionieri della nostalgia del passato che
daremo un contributo reale alla tutela della

nostra identità e delle nostre comunità regionali e nazionali in
un mondo sempre più globale.

Ed è per questo per questo che annuncio qui che su queste linee
la Regione Lombardia ha sviluppato un progetto di legge
regionale di sostegno alle comunità dei lombardi nel mondo e
sarà mia cura di portarlo presso l'attenzione del Consiglio
Regionale perché venga rapidamente approvato.

Daniele
Marconcini

GdS 30 XII 2005 - www.gazzettadisondrio.it

Daniele Marconcini
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