IL VITTORIOSO DELLA SINISTRA : "IL PIONIERE"



Nel dopoguerra anche il partito comunista comprende che occorre,
data l’importanza non secondaria assunta dal fumetto
nell’educazione dei ragazzi (possibili futuri elettori),
guardare con attenzione al fenomeno e pensare ad una
pubblicazione, un giornalino, di carattere “laico di sinistra“
da contrapporre a quelli esistenti. In concorrenza alle testate
storiche del “giornalinismo“ che hanno ripreso le
pubblicazioni, in particolare al borghese “il Corriere dei
piccoli“, figlio minore del
“Corriere della sera“ e ancora di più al cattolico “il
Vittorioso“, il rivale per antonomasia, nasce così “il
Pioniere“, settimanale che prende il nome dall’organizzazione
di tipo “scoutistico” A.P.I. – Associazione Pionieri d’Italia –
che ricalca quella esistente in Unione Sovietica.

Il primo
numero della nuova pubblicazione appare nelle edicole nell’ottobre 1949 e la sua diffusione avviene prevalentemente
attraverso le sezioni del PCI e del PSI, nelle famiglie degli
iscritti a quei partiti, così come alla porta delle chiese e
negli oratori si può acquistare “il Vittorioso“.

Graficamente
il modello, almeno agli inizi, è quello del principale
antagonista con in più qualche pagina di storie quadrettate con
le rime destinate ai più piccoli; così come l’uno è tenacemente
anticomunista e filoccidentale, questo contrappone un certo
antiamericanismo e una spiccata simpatia per l’URSS, in
particolare per le conquiste spaziali di quel Paese.
Principalmente però diffonde gli ideali della Resistenza ed è
tenace alfiere dell’antifascismo. In particolare “il Pioniere“
vuole “…avvicinare le nuove generazioni alla storia d’Italia
degli ultimi cinquant’anni, vista non attraverso la fumosa
retorica nazionalista, ma da un’angolazione popolare, evitando
toni pedanti e naturalistici “.

La testata ha un discreto
successo (denuncia, a dieci anni dalla fondazione, una
diffusione di 28 milioni di copie) e vanta collaboratori
illustri, disegnatori come Raul Verdini, Vinicio Berti, Carlo
Peroni… scrittori come Italo Calvino, Leonardo Sciascia,
Marcello Argilli, Gianni Rodari… Quest’ultimo, in particolare,
importante narratore per l’infanzia ed uno dei fondatori del
giornale, che diresse per quasi dieci anni, fu uno dei primi
intellettuali che cercò di fare accettare il fumetto, guardato
con sospetto dai vecchi militanti della sinistra, così come anni
prima l’operazione era riuscita con lungimiranza ai cattolici
con “il Vittorioso”.

Fu impresa non facile che scatenò la
protesta dei benpensanti del partito ed il fumetto, nei primi
anni cinquanta, fu al centro di polemiche che coinvolsero lo
stesso Togliatti.

Nel 1962 “il Pioniere“ cessa le pubblicazioni
per diventare allegato dell’Unità fino al 1966 e successivamente
inserto di “Noi Donne“.

I due “giornalini “ rivali scompaiono
quindi in pratica assieme.
Antonio Del Felice


GdS 18 XII 2002 - www.gazzettadisondrio.it

Antonio Del Felice
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