VENICE VILLAGE 1° Progetto espositivo di artisti internazionali residenti a Venezia
VENICE VILLAGE
1° Progetto espositivo di artisti internazionali residenti a
Venezia
5 - 20 giugno 2004
Cerimonia inaugurale 4 giugno 2004 alle ore 18.30
Palazzo delle Prigioni, Castello 4209 - 30122 Venezia
a cura di Paolo De Grandis
Con il Patrocinio del Comune di Venezia e della Provincia di
Venezia
ORGANIZZAZIONE:
CIRCOLO ARTISTICO DI VENEZIA
Palazzo delle Prigioni, Castello 4209
30122 Venezia
Tel. 041.5225707
IN COLLABORAZIONE CON:
ARTECOMMUNICATIONS
Via P. Orseolo II, 16
30126 Venezia Lido
Tel. 041.5264546
e-mail: venicevillage@artecommunications.com
www.artecommunications.com
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Il Circolo Artistico di Venezia organizza VENICE VILLAGE 1.
Progetto espositivo di artisti internazionali residenti a
Venezia. La mostra, ideata ed a cura di Paolo De Grandis, che si
terrà dal 5 al 20 giugno 2004 presso Palazzo delle Prigioni, è
il frutto di una ricerca svolta sulla base delle nuove presenze
artistiche internazionali che arricchiscono e contaminano il
contesto culturale veneziano e ne traccia un excursus espressivo
in seno ad una nuova e ritrovata coscienza multietnica.
La ricerca e la proposta di VENICE VILLAGE è un interessante
tentativo di opporsi all’uniformità culturale ed artistica per
dare ampio spazio ad una logica cosmopolita, in una condizione
di maggiore apertura e libertà espressiva, eludendo qualsiasi
inibizione e progetto che sia il risultato di espressioni
omologate tra loro da un unico linguaggio. Da questo panorama
pluridimensionato nello spazio e nei temi, scaturisce la
necessità di documentare l’esistente, di promuovere espressioni
innovative, ma anche di rivelare singolari connessioni
internazionali. L’arte qui diviene il luogo dove l’artista,
attraverso il suo fare, realizza una conoscenza del mondo,
grazie ad una radicata identità culturale e di pensiero e ad una
continua sollecitazione derivante dagli influssi dell’ambiente
circostante.
Varietà di stili e di esperienze, inedite interpretazioni
contraddistinguono i mondi, che comprendono in gran parte l’est
europeo, la Spagna, l’Iran, la Grecia fino ad arrivare al
Giappone ed alla Corea. I ventitré artisti partecipanti, danno
libera espressione ad un’idea di arte che aderisce al sostrato
culturale veneziano ed allo stesso tempo instaura una catena di
corrispondenze dinamiche che concorrono a delimitare quella zona
franca dove non esistono barriere culturali ma il vivo desiderio
di una profonda relazione con il mondo.
Progetto collettivo, mostra, ma soprattutto una successione di
individualità a rappresentare la natura di VENICE VILLAGE,
spazio aperto al confronto e officina creativa che trova nuove
sinergie e connessioni nella permanente nobiltà storica dello
spazio espositivo di Palazzo delle Prigioni.
Molte sono le presenze emergenti, in parte leve dell’Accademia
di Belle Arti di Venezia e, nondimeno, quelle affermate come
Tuschida Yasuhiko. L’artista giapponese, trapiantato a Venezia
dall’inizio degli anni novanta, fonde l’esperienza acquisita
dalle maestranze delle vetrerie di Murano, ad una sorprendente
capacità espressiva che si traduce nell’opera Le finestre sacre
affacciate sulla città, ovvero aperture, intese come spazi
emananti calore e sensibilità. Nataša Radovic, di origini
croate, affinatasi nelle sperimentazioni della luce, usa il
mezzo fotografico applicandolo agli spazi urbani ed industriali.
Il dittico fotografico Egometric consiste in una ricerca che
esalta l’effimero nei linguaggi multimediali.
La rassegna è inoltre una viva testimonianza di quelle tendenze
artistiche che sembrano recuperare il sempre più florido
interesse verso l’arte figurativa, ricorrendo all’utilizzo della
tela nelle sue accezioni più tradizionali ed in quelle più
innovative. Seguono questo percorso espressivo: Tiziano Bulfoni,
Stefano Popdimitrov, Silviya Dobreva Radeva e Vasil Nikolov
Kolev, Silvia Radeva, Ingrid Sagøy, Susana Bustillo, Negin
Vaziri, Matteo Tsigakos e Naomi Park.
L’eterogeneità del gruppo è forse il senso di VENICE VILLAGE,
una rassegna che fa risalire queste peculiarità al prevalere
della cultura multietnica, un villaggio “globale” che enfatizza
il contatto umano e dove le frequentazioni veneziane hanno
caratteri pervasivi.
L’artista greco Thanos Zakopoulos è senza dubbio un personaggio
della frontiera, i suoi lavori, strettamente connessi alla
tematica della spazio, inteso come presenza e assenza, sono il
risultato di multiple aggregazioni di pannelli realizzati con
tecniche e materiali diversi. Di Ištvan Išt Huzjan, colpisce
invece, il ricorso alla citazione cinematografica che diviene il
punto di partenza per la traduzione materico-espressiva
dell’alchimia poetica del regista Andrej Tarkovskij. L’opera,
intitolata 1+1=1 riprende dal regista russo i tratti più
emblematici che si traducono in un codice semantico che
riconduce ad una concezione olistica della conoscenza.
Il progetto a quattro mani di Luka Stojnic e del fotografo
Giuseppe Dall’Arche, sviluppando il concetto di spazio alterato,
trova diretta espressione, per esperire una nuova processualità
spaziale, nella relazione tra la dinamicità della struttura
ferrigna e l’accezione figurativa dei pannelli fotografici.
L’esposizione offre dunque uno spaccato completo e stimolante
del cosmopolita milieu artistico veneziano ed ugualmente diviene
una concreta opportunità di promozione e divulgazione dell’arte
attraverso lo scambio di esperienze ed il piacere
dell’interazione.
Quella di VENICE VILLAGE è un’arte che lascia viaggiare
l’immaginazione oltre qualsiasi interrogazione circa la sua
provenienza o direzione, attraverso le suggestioni che da sempre
Venezia offre.
Nello svolgimento dell’inaugurazione, sarà premiato il primo
artista selezionato, che avrà l’opportunità di realizzare
un’opera in vetro presso la Fornace Berengo Fine Arts di Murano
– Venezia, e presentarla nel corso del periodo espositivo.
La mostra sarà inoltre accompagnata dalla pubblicazione di un
catalogo, con gli interventi e gli apparati critici del curatore
e della giuria selezionatrice.
Arte Communications
GdS 30 IV 2004 - www.gazzettadisondrio.it