Venezia non è una “meraviglia”?

Venezia merita il primo posto

Una fondazione culturale privata, la «New 7 Wonders Foundation»,
nata nel 2001 per impulso dello svizzero Bernard Weber, che
raccoglie fondi destinati al restauro di monumenti sparsi per il
pianeta, ha promosso un gigantesco sondaggio globale per
selezionare la nuove Sette Meraviglie del mondo, affidando la
scelta al voto popolare (così la Cina e l’India, con gente
giovane che sa manovrare Internet e telefono con perizia,
sicuramente risultano “favorite” rispetto ai Paesi europei, cui
non importa tanto delle loro antiche bellezze, tanto spesso
soggette all’incuria).

Nella lista delle 21 opere preferite dagli esperti, tra le 77
popolari o siti archeologici rivelata a Capodanno e che sarà
nuovamente sottoposta a voto pubblico (via Internet e via
telefono). Il 1 gennaio 2007, il mondo conoscerà le «nuove»
Sette Meraviglie( Cfr.: Il Corriere della Sera, 3 gennaio 2006).

Tra queste, purtroppo (anche se c’è ancora la speranza che si
possa rimediare cliccando sull’indirizzo che ho dato e indicando
le nostre meraviglie italiane), mancano cose mirabili come
Piazza S. Marco, il Duomo di Milano, la Cappella Sistina e tanti
altri monumenti che sono e rimangono la “gloria” del nostro
Paese che per troppo tempo ha trascurato i suoi veri tesori.

Venezia, poi, a controllare in ogni tempo, quando fa caldo e
quando c’è la nebbia, migliaia di giapponesi e stranieri di ogni
dove che girano incantati tra campi e campielli, meritava,
forse, il primo posto.

Noi, che non siamo “esperti”, glielo diamo, in ogni caso, perché
non è una città, è uno stato d'animo che ti accompagna, una
volta impossessatosi di te, per il resto della vita.

E' una città che ti abita senza tenere conto della tua volontà.
Non accoglie, non facilita: è un luogo conscio del suo mistero,
dell'artificiosità dei suoi labirinti, delle sue chiese, delle
gallerie, dei musei, dove c’è da rimanere a bocca aperta di
fronte al genio umano che ha saputo creare tanti capolavori e
che ne crea tuttora, tant’è che le numerose mostre in corso fino
alla primavera, del 2006, riempiranno gli occhi e il cuore di
sensazioni ed emozioni indimenticabili.

Venezia è una centro magico per eccellenza, perché ha ispirato
nei secoli le menti e i cuori di chi ha vissuto la sua atmosfera
affascinante(Cfr.: Thomas Mann, Morte a Venezia, 1970, A.
Mondatori Ed., 1970, Milano e gli altri tantissimi libri, films
e canzoni che la vedono sempre protagonista).

Visitarla, poi, d’inverno significa conoscerla in una veste più
intima e meno scontata, lontana dal frastuono chiassoso del
turismo estivo.

Con le sue bellezze architettoniche, che ne fanno un museo a
cielo aperto; con le sue numerose pinacoteche in cui sono
contenute opere d’arte di grandissimo valore artistico; con il
teatro de ‘La Fenice’; con ‘La Biennale di Venezia’ con il
‘Festival di Venezia’ , con il suo Carnevale, la rendono tuttora
un luogo dello spirito, assolutamente inimitabile e da vedere e
vivere( e senza pericoli di rapimenti e varie. Persino i ladri
qui hanno la vita difficile. Te li vogliamo vedere scappare tra
calli e campielli e finire nei rii!).


Il cartellone di alcune Mostre
Le cheval blanc dal Musée d’Orsay di Parigi

Venezia, Galleria Internazionale d’Arte Moderna- Ca’ Pesaro fino
al 23.1.2006.

Le cheval blanc, dipinto da Gauguin nel 1898 è uno dei
capolavori del Musée d’Orsay.

È stato concesso in prestito a Venezia nell’ambito della
collaborazione tra i Musei Civici Veneziani e gli organizzatori
della mostra Klimt, Schiele, Moser, Kokoschka, in corso al Grand
Palais di Parigi fino al 23 gennaio, a cui Ca’ Pesaro ha
prestato la Giuditta II di Gustav Klimt.

Tale opera , resterà in mostra al museo veneziano, nel normale
percorso di visita, corredato da un esauriente apparato
illustrativo.

Apertura al pubblico: fino al 23 gennaio 2006, con orari e
biglietto del museo.

DA BELLINI A TIEPOLO

La grande pittura veneta della Fondazione Sorlini

Venezia, Museo Correr, 29 ottobre 2005 – 26 febbraio 2006

La mostra, curata da Filippo Pedrocco, è organizzata dai Musei
Civici Veneziani e dalla Fondazione Luciano e Agnese Sorlini,
con la partecipazione dell’Associazione Amici dei Musei e
Monumenti Veneziani, con il sostegno di Banca Lombarda e
Generali e in collaborazione con Venezia Musei.

Presenta una ricca selezione di opere appartenenti alla vasta
collezione Sorlini: cinquanta dipinti veneti e veneziani
databili dal XV al XVIII secolo, abitualmente dislocati nelle
diverse residenze della famiglia, riuniti per la prima volta in
quest'occasione in una sede accessibile al grande pubblico, che
consentono di tratteggiare un suggestivo itinerario lungo tre
secoli d'arte . (Catalogo Marsilio).

Tra i dipinti vi sono: la celebre Madonna col Bambino di
Giovanni Bellini, la varietà e la completezza delle presenze,
dal Padovanino a Sebastiano e Marco Ricci, da Giannantonio
Pellegrini a Jacopo Amigoni, da Canaletto a Francesco Guardi, da
Pietro Longhi a Giandomenico Tiepolo, per citarne solo alcuni,
in un dipanarsi di temi sacri e profani, mitologici e biblici,
di allegorie e di ritratti che documentano efficacemente, in un
vasto insieme, culture e idee, valori e linguaggi, legami e
diversità nell'espressione artistica di una grande civiltà,
evidenziando altresì le preferenze del collezionista per la
pittura di figura.


INFORMAZIONI GENERALI( UTILI PER QUALSIASI ALTRA MOSTRA CITATA
O…DIMENTICATA)

Sede: Museo Correr, Piazza San Marco, Venezia

Apertura al pubblico: FINO AL26 febbraio 2006

Orario: 10/17 tutti i giorni (biglietteria 10/16) –

Biglietti

Euro 4,00

Ridotto speciale: euro 2,00

Acquirenti dei biglietti per I Musei di Piazza San Marco, Museum
Pass Musei Civici Veneziani.

Gratuito:
bambini 0/5 anni; portatori di handicap con accompagnatore;
guide autorizzate* ; interpreti turistici che accompagnino
gruppi; insegnanti (uno per classe) che accompagnino i loro
studenti

Per qualsiasi indicazione a: WWW.MUSEICIVICIVENEZIANI.IT

call center 0415209070

mkt.musei@comune.venezia.it

call center 0415209070

EMANUELE LUZZATI
Il Milione di Marco Polo

Venezia, Museo Correr, I piano

Fino al 2 aprile 2006

L’allestimento , curato da Cristina Taverna, propone le quaranta
tavole originali realizzate da Luzzati a collage e pastelli per
la nuova edizione del Milione, che, pubblicata da Nuages, è
stata stampata in occasione della mostra con la trecentesca
versione toscana del testo.

Ad esse saranno affiancati edizioni antiche, mappe, avori,
ceramiche, oggetti appartenenti alle collezioni del Museo Correr
tra cui la celebre statua lignea tradizionalmente riferita a
Marco Polo, in un percorso suggestivo e coinvolgente, nelle sale
dedicate alla Civiltà Veneziana.

La mostra prospetta, nell’anno di Marco Polo, uno straordinario
itinerario in cui all’interpretazione per immagini di Luzzati,
del tutto nuova e sorprendente, si affiancano reperti antichi,
rari, preziosissimi e normalmente non esposti delle collezioni
del museo, riferibili o legati al Milione, al tema del viaggio e
del rapporto cruciale tra Venezia e l’Oriente, selezionati da
Camillo Tonini.

Da un lato, quindi, l’ottimismo, il garbo, la gioia, il talento
di un grande maestro per una tra le più affascinanti storie mai
raccontate, dall’altro un viaggio nel tempo sulle tracce di
quella storia, dai codici miniati del XV secolo, agli atlanti
tolemaici, dalle mappe manoscritte agli oggetti del vicino e del
lontano Oriente, alle varie edizioni antiche del Milione.

Nelle immagini di Luzzati lo stupore e la gioia dominano la
scena, ma meraviglia e immaginazione dominano spesso, in modo
diverso, anche le testimonianze antiche sugli stessi temi.

Nel Milione di Luzzati non c’è austerità nei palazzi; non ci
sono paura e tragedia nelle situazioni difficili ma allegria e
ottimismo, mentre le illustrazioni riferite alle lunghe
traversate in mare o nel deserto, più vuote ed essenziali,
rendono l’idea del tempo e degli interminabili percorsi. D’altro
canto, il raro materiale cartografico del museo- tra cui la
grande mappa dell'Asia di Abraham Ortelio e Giuseppe Rosaccio -
illustra le conoscenze geografiche e la "sensibilità" con cui
nel corso dei secoli veniva percepito il lontano Oriente, mentre
la mappa manoscritta di Francesco Griselini che servi da modello
per la grande tela celebrativa del viaggiatore veneziano esposta
nella Sala dello Scudo a Palazzo Ducale, segna tutto il percorso
dei Polo verso Oriente.

Percorso di cui Luzzati dice: “Ancora oggi mi piacerebbe tanto
fare un viaggio come quello di Marco Polo, ma ora è troppo
tardi….ho sempre ammirato in lui l’aver fatto cose incredibili
uscendone sempre indenne, Marco Polo è una figura felice,
persino in prigione poteva dettare a Rustichello le sue
avventure, e sempre con leggerezza. Lo sento poi molto vicino
quando passo, a pochi minuti da casa mia, a Genova, davanti a
Palazzo Ducale, proprio là dov’era prigioniero e lo sento
tangibile. Per Marco Polo anche le cose più terrificanti sono
state vissute come una favola, le sue avventure sono senza
drammi, senza mai paura. Un’altra cosa che mi ha sempre
affascinato è come potesse comunicare in tutte quelle lingue…che
straordinario viaggiatore è stato…”

Da tenere assolutamente presente che il Carnevale di Venezia
quest’anno si articolerà sui rapporti molto stretti tra la Cina
e Venezia(Il leone e il dragone) e figuriamoci quanto sarà
attuale la divertente mostra su Il Milione. Il Museo Correr è
proprio alla fine di Piazza s. Marco, dove scorreranno i
maggiori eventi teatrali e spettacolari del Carnevale 2006.
Salire quei pochi gradini per “vedere” qualcosa di “magico” di
Marco Polo e della Cina, non sarà che un’altra suggestiva
avventura.

ALBERTO GIANQUINTO , Opere 1960-2001

Venezia, Museo Correr, II piano, fino al 26 febbraio 2006.

Aperta al pubblico fino al 26 febbraio 2005 con l’orario e il
biglietto dei Musei di Piazza San Marco. la mostra, allestita in
dieci sale al secondo piano del museo, presenta un’ottantina di
opere - tra dipinti e sculture - del grande pittore veneziano
recentemente scomparso, delineandone il lungo e appassionato
percorso espressivo e umano.

Articolata per temi, (Primi anni; Battaglie; Dallo studio; A
Guevara; Finestra; No; Il viandante; Il giardino; Storia sacra)
si sviluppa cronologicamente, a partire dalle intense opere
degli anni ‘60, tra cui il celebre Interno a Lipari, in un
alternarsi di visioni legate alla ricerca estetica e all’impegno
sociale, a testimonianze private e a riflessioni spirituali,
culminanti con la serie delle Crocifissioni degli anni novanta e
con la mitica figura di Endimione, che, addormentato, attende la
visita di Selene, la Luna.

C’è da far notare che Il rapporto uomo–natura è fin dall’inizio
al centro della ricerca espressiva di Gianquinto, così come da
subito si stringe il connubio tra arte e impegno sociale, mentre
è la luce ad affermarsi come protagonista nei paesaggi jesolani
dei primi anni ’60. La ricerca spaziale connessa all’esperienza
nel gruppo Il Pro e il Contro, si coniuga da un lato col
luminismo di chiara matrice veneta, dall’altro con forti rimandi
storici restituiti in immagini emblematiche.

Fin dagli anni Settanta il percorso si arricchisce di una
dimensione lirica ed evocativa: figure umane, paesaggi, interni,
oggetti quotidiani immersi nella superficie luminosa di uno
spazio privo di spessore e volume, segnati da giochi di luce in
figure geometriche rarefatte. E ancora linee essenziali e
intensa emozione costituiscono la cifra della sorprendente serie
delle Crocifissioni.

Rigore, coraggio e vigore intellettuale connotano le scelte e i
diversi esiti della sua lunga produzione artistica, percorsa da
“viandante” solitario, in un appassionata, profonda, continua
ricerca.

L’OCCHIO DI FORTUNY: PANORAMI, RITRATTI E ALTRE VISIONI

Venezia, Palazzo Fortuny, primo piano - atelier

Dal 18 dicembre 2005

L’allestimento da un lato propone e riprende l’ambiente e il
tempo, dall’altro indaga, gli esiti espressivi dello sguardo di
Fortuny su Venezia, nei suoi primi anni in città, all’inizio del
Novecento: più di cento immagini fotografiche, tra cui sessanta
straordinarie vedute panoramiche, affiancate a interni, a
ritratti in cui il medesimo soggetto è dipinto e ripreso in
fotografia, e poi abiti, tessuti, testimonianze e suggestioni di
viaggio.

A cura di Silvio Fuso e Giorgio Molinari. Catalogo Marsilio, con
interventi di Agostino De Rosa, Silvio Fuso, Giorgio Molinari,
Giandomenico Romanelli, Alberto Sdegno.

Orario 10/18 (biglietteria 10/17.30) - Chiuso lunedì, Intero
euro 4, Ridotto euro 2,50

La mostra presenta, nel suggestivo ambiente dell’atelier al
primo piano nobile di Palazzo Fortuny, oltre cento immagini
fotografiche, scattate dall’artista tra il 1890 e il 1930,
provenienti dal ricco fondo (11 mila negativi) conservato dal
museo, selezionate e stampate da Giorgio Molinari con attenzione
filologica e accurate tecniche capaci di restituirne al meglio i
caratteri e le intonazioni, e infine articolate in due grandi
sezioni espositive.

La prima, allestita nell’ala sud dell’atelier, propone oltre
sessanta panoramiche, scattate da Mariano tra il 1901 e il 1908
con una raffinata Kodak- Panoram n.4. Esse colpiscono per la
stupefacente modernità della tecnica, interpretata con
creatività e divertimento nella sperimentazione, consentendo
altresì di ripercorrere le tappe del viaggio reale di Fortuny
dalla Francia, attraverso la Germania, fino a Venezia, in una
singolare e puntuale assonanza con l’itinerario intellettuale e
artistico che qui lo conduce, partendo da Proust attraverso
Wagner.

A questi motivi di fascinazione si aggiungono anche, nelle
immagini, particolarità insolite e curiose come, ad esempio, la
veduta della piazza San Marco senza il campanile, ripresa dopo
il crollo del 1902, o i treni in corsa o le nuvole in primo
piano in fotografie realizzate volgendo al cielo l’obiettivo.

La seconda sezione è perfettamente integrata nell’ampio spazio
principale dell’atelier, che restituisce appieno l’ambiente di
Mariano, tra i preziosi tessuti che rivestono interamente le
pareti, la collezione di dipinti, le celebri lampade, le
testimonianze del lavoro, della ricerca, dei viaggi, oltre a un
significativo saggio degli strumenti posti in essere oggi per la
tutela e la conservazione dei negativi e la loro riproduzione.


Vengono qui proposte circa cinquanta immagini, scattate tra il
1890 e il 1930: sono visioni intime, album di famiglia, ritratti
di amici, personaggi celebri visti con al vicinanza
dell’abituale frequentazione, interni, autoritratti e, ancora,
una Venezia minore ripresa in scorci, esterni, persone.

Una selezione di altissima qualità, frutto di stimoli diversi,
in cui gli spunti creativi e l’occhio acuto di Fortuny maturano
e si stemperano nel tempo, testimoniando come egli si impossessi
da artista del mezzo fotografico, riuscendo a fondere tecnica ed
esito espressivo.

È infatti attraverso l’occhio di Fortuny che la tecnica
fotografica diventa vita, di cui la macchina approfondisce e
restituisce le complesse percezioni e trasfigurazioni, lasciando
ampio spazio alle intenzioni dell’autore.

Oggi che tutti girano con una macchina fotografica digitale,
sarebbe un ottimo investimento utilizzare qualche ora per
visitare questo luogo dell’arte che è Palazzo Fortuny, visto che
è poi in coincidenza con il Carnevale.


INFORMAZIONI GENERALI

Sede
VENEZIA, PALAZZO FORTUNY
San Marco 3780
primo piano nobile

Apertura al pubblico, dal 17 dicembre 2005

Orario
10 – 18 (biglietteria 10 –17,30); lunedì chiuso

info e prenotazioni www.museiciviciveneziani.it

LIBRI, SOGNI, VIAGGI
IL RITORNO DI HUGO


Venezia, Palazzo Fortuny, piano terra -
Fino al 28 febbraio 2006

A dieci anni dalla morte di Hugo Pratt, il Comune di Venezia si
è attivato per acquisire la sua importante biblioteca – oltre
venticinquemila volumi, che spaziano dai libri di viaggio alle
edizioni rare, dai testi esoterici a preziose raccolte
illustrate – progettando di sistemarla appropriatamente negli
spazi del terzo piano di Palazzo Fortuny, per conservarla e
renderla fruibile.

Attendendo gli sviluppi di questo progetto, ambizioso e
importante per la città, si è concretizzata anche l’idea di un
omaggio a Pratt.

Così è nata LIBRI, SOGNI, VIAGGI.

È una mostra documentaria, realizzata in collaborazione con ATIF
- Associazione Torinese Immagine e Fumetto - che illustra
attraverso trentacinque pannelli , filmati, “scatole magiche”
ovvero ricostruzioni tridimensionali, modellini, diorami, i
principali temi e percorsi del lavoro di Pratt, ma è anche e
soprattutto luogo, spazio e occasione per ripercorrere, in
momenti diversi d’incontro, le tappe straordinarie della sua
avventura artistica e umana.

Il primo appuntamento che è coinciso con l’apertura della
mostra:

alle 17 di sabato 17 dicembre 2005, Giorgio Bellavitis, Mario
Faustinelli, Alberto Ongaro, Ivo Pavone, Nino Vascon hanno
rievocato il clima e i fasti del fortunato albo a fumetti
dedicato all’Asso di Picche, intrepido giustiziere mascherato -
assolutamente innovativo per l’Italia dell’epoca - realizzato da
Hugo nel ‘47 per la serie degli “Albi Uragano”, con testi di
Ongaro e Faustinelli e la collaborazione di Dino Battaglia,
Giorgio Bellavitis, Damiano Damiani.

Altri incontri si succederanno in sede di mostra, lungo tutto il
periodo d’apertura, secondo un programma volutamente informale e
più prossimo all’happening che al convegno. Per gli amanti dei
fumetti che sono ancora tanti, è un’occasione da non perdere.

In ogni modo, per qualsiasi informazione, ci si può rivolgere a:
mkt.musei@comune.venezia.it;


E poi, aspettatevi altre grosse novità dalla città più
meravigliosa del mondo, qual’è Venezia.
Maria de Falco Marotta & Team

GdS 10 I 2006 - www.gazzettadisondrio.it

Maria de Falco Marotta & Team
Società