Un'Europa di passione (27 gennaio 2006 Giornata della memoria della Shoah)

Grande Mostra a Villa Manin



Il 27 gennaio è la giornata della memoria della Shoah.

Per una mera combinazione, alla fine del 2005 sono apparsi nei
cinema due films che ricordano in maniera cocente e straziante
la vicenda ebraica: il primo: Passione di Giosuè l’ebreo( Mostra
del cinema di Venezia, Giornata degli autori, settembre 2005),
il secondo Munich di S. Spielberg , New York, dicembre 2005.

Ambedue, seppure ambientati in epoche diversissime,( la Spagna
del 1492 e l’Europa degli anni ’70) ripensano le amare
vicissitudini degli ebrei che non riescono a trovare pace
neanche oggi, quasi un aspro destino li perseguitasse.

Certo è che Munich susciterà un vespaio di critiche, polemiche a
non finire perché si pone e pone tanti interrogativi sull’agire
politico attuale sionista, che non corrisponde affatto al
sentire ebraico- giudaico che sta vivendo in Israele ed altrove
come in Diaspora( Cfr.: Jakov Rabkin, Una minaccia interna.
Storia dell'opposizione ebraica al sionismo. Verona, Ombre
corte, 2005) .

Il cinema, mai come questa volta, pone dubbi ineludibili per
ogni coscienza illuminata( non lo è, per esempio, quella del
farneticante Presidente dell’Iran che ultimamente ha detto che
Israele deve essere cancellata dalla faccia della terra, oppure
spostata in Europa, quasi fosse un “pacco” di “Affari tuoi”!).

Senza rancori, né minacce, perché tutti gli esseri umani,
ovunque sono, hanno diritto alla vita e alla loro identità
culturale.

Più che discorsi, affermazioni storiche di questo o quello,
presentiamo, così, una serie di “schede” di films sul popolo
ebraico, non certamente esauriente, né ordinata
cronologicamente, ma abbastanza completa per mantenere in
ciascuno di noi la “memoria” di quanto inutile, doloroso,
straziante sia l’odio verso chi è “diverso”.

Anche, poi, per ricordare agli europei che la loro civiltà deve
molto al cristianesimo e che Cristo era un ebreo.


FILMS SUL POPOLO EBRAICO
Munich

Usa, 2005 - regia di Steven Spielberg - scritto da Tony Kushner,
Eric Roth - con Eric Bana, Daniel Craig, Geoffrey Rush, Mathieu
Kassovitz, Hanns Zischler, Ciaran Hinds, Brian Goodman - durata:
164 minuti - distribuito da Uip

E’ una pellicola destinata alle persone di buona volontà che con
sgomento e raccapriccio ascoltano le notizie che provengono da
Israele e dai territori occupati.

A persone che come Spielberg si domandano come mai in quasi
mezzo secolo di storia non si sia riuscita a trovare la via per
la pace, Munich , in parte, lo spiega. E non lo fa in maniera
didascalica o prevedibile, bensì sorprendendo lo spettatore con
una storia che entra con prepotenza nelle coscienze.


Il film prende le mosse dalla strage di atleti israeliani che
furono massacrati da terroristi palestinesi durante una feroce
battaglia con le teste di cuoio all'aeroporto della cittadina
tedesca dopo un tentativo di rapimento durante le Olimpiadi del
1972. Steven Spielberg, basandosi su un libro che ha suscitato
non poche polemiche, dà così vita ad una pellicola straordinaria
incentrata sulle azioni di un gruppo di agenti del Mossad volte
ad eliminare i dodici mandanti dell'azione contro gli atleti
israeliani. Doloroso, drammatico, toccante, commovente:
evidenzia il messaggio, base di questa pellicola sorprendente:
la vendetta è inutile. Soltanto la diplomazia e la giustizia
possono portare alla pace tra gli uomini. In maniera
intelligente ed equilibrata Il regista segue i protagonisti
attraverso le loro azioni: quando devono uccidere a sangue
freddo negli androni dei palazzi o scambiare qualche parola con
gli uomini che stanno per vedere saltare in aria. L'escalation
di sangue diventa per i protagonisti una sorta di educazione
sentimentale nei confronti di un Male tanto radicale quanto
difficile da estirpare su entrambi i fronti: la stupidità. Lo
sguardo negli occhi del proprio nemico rivela che è difficile
conoscere la 'Verità'. Servizi deviati, informazioni incomplete
e manipolazioni di ogni genere, impediscono alla vendetta di
essere tale e di funzionare davvero. Tutto viene coperto da un
alone di dubbio e mistero, confondendo le carte e facendo
assomigliare i nostri nemici ai nostri amici.

Raffinato ed elegante, girato come una spy story anni Settanta,
Munich è un capolavoro perché pur mantenendo un tono e uno stile
molto asciutti senza alcuna concessione a melodramma e
qualunquismo, conduce lo spettatore ad una riflessione
inevitabile: il mondo — così come lo conosciamo — non può
permettersi la follia di tutto quello cui assistiamo. Uno
spargimento di sangue insensato e continuo al punto che — come
dice uno dei protagonisti citando la Bibbia — "Il sangue ricadrà
su di noi". Un monito che non riguarda solo i protagonisti del
film e — in senso più esteso — israeliani e palestinesi di oggi,
bensì tutti gli uomini e le donne di buona volontà che ripudiano
questo tipo di violenza per pacificare le coscienze e gli animi.
Il terrorismo di oggi come quello di ieri, la politica nei
territori arabi e la scia di sangue che proviene dall'Oriente
non possono essere fermati con la violenza e l'esportazione
sistematica della guerra. Soltanto ragione e razionalità
porranno fine alla morte e alla disperazione. Forse non placando
gli animi in maniera ancestrale, ma sicuramente in modo più
efficace.

Munich è il film che tutti dovrebbero vedere: per sapere, per
conoscere, per meditare. E’, infatti, il film che mancava per
spiegare che l'uomo può essere salvato soltanto dal dialogo con
il suo simile. Perché quando lo guardi negli occhi, scopri che
il nemico potrebbe perfino assomigliarti. (Cfr.: Marco Spagnoli
Sito ufficiale: www.munichmovie.com < www.munichmovie.com >). E
se proprio ci si vuol documentare meglio su questa nuova
prospettiva di vedere il sionismo come “nemico” dell’ebraismo,
cioè della reale cultura ebraica, quella per la quale sono morti
ben sei milioni di persone nei campi di concentramento nazisti,
basta leggere il documentato libro dello storico canadese Jakov
Rabkin, Una minaccia interna. Storia dell'opposizione ebraica al
sionismo. Verona, Ombre corte, 2005) .

Passione di Giosuè l’ebreo

(Venezia 62, 2005: Giornate degli Autori; Premio Cict Unesco;
Prix Enrico Fulchignoni).

Titolo: La Passione di Giosuè l'ebreo

Regia: Pasquale Scimeca

Sceneggiatura: Pasquale Scimeca, Nennella Buonaiuto

Fotografia: Pasquale Mari

Interpreti: Leonardo Cesare Abude, Anna Bonaiuto, Marcello
Mazzarella, Giordana Moscati, Franco Scaldati, Vincenzo
Albanese, Toni Bertorelli

Nazionalità: Italia - Spagna, 2005

Durata: 1h. 45'

Spagna, anno 1492: caduta anche Granada, la reconquista della
penisola iberica è alfine completata. Spinti dalla convinzione
che a mescolarsi troppo si diventa tutti meticci, dopo aver
espulso i musulmani, i cattolicissimi Isabella e Ferdinando
emanano un editto che intima agli Ebrei di abbandonare la Spagna
(Sefarad in ebraico) o di convertirsi per poter mantenere la
cittadinanza. Alcuni sceglieranno la conversione, divenendo ben
presto marranos, ma saranno comunque espulsi a loro volta pochi
anni dopo, quando i re di Spagna si smentiranno la promessa di
protezione. Altri fuggiranno, dando vita alla diaspora sefardita.(
l'inquisizione ha comminato condanne a morte ai marrani fino al
1700).

Così la Spagna, una regione dove le tre religioni monoteiste
convissero in armonia, quella Granada multireligiosa di Averroé
di cui aveva già parlato Youssef Chahine ne Il destino (Al
Massir, 1997), vide la fine di una civiltà.

In particolare, il film narra la storia di Giosuè, giovane
israelita spagnolo cui un rabbino profetizzò alla nascita il
ruolo di messia degli Ebrei. Scacciato dalla Spagna insieme alla
madre e la famiglia, si rifugerà dapprima nel Regno di Napoli,
dove lo scoppio della peste scatenerà un’ondata antisemita, e
infine in Sicilia, nei pressi di Hassin (Messina). Qui, mentre
il suo carisma e la sua conoscenza delle Sacre Scritture lo
stanno preparando a divenire un leader per il proprio popolo,
sarà scelto da una commissione religiosa per interpretare Gesù
in una Casazza, sorta di rappresentazione della via crucis.
Giosuè, che si immedesimerà completamente nel ruolo messianico
di Cristo, finirà vittima della follia dei cristiani, i quali,
dimenticando il confine tra rappresentazione e realtà, lo
linceranno per davvero. Giosuè completerà così la sua passione
sulla croce, palcoscenico insanguinato dell’intolleranza
religiosa.

"La passione di Giosuè l'ebreo" vuole ribattere in maniera
perentoria le parole di Giovanni XXIII secondo il quale con la
persecuzione ingiusta da parte dei cristiani, nel corso dei
secoli Gesù è stato crocifisso una seconda volta nella carne
degli ebrei. Per questo, e anche per il messaggio di tolleranza
che unisce sotto il padre comune Abramo le tre principali
religioni monoteiste, Giosuè l'ebreo porta con sé un messaggio
di grande importanza: "Shemà Israel, Adonai echad!" ("Ascolta
Israele, il Signore è uno solo!"; Deut. 6:4).

( Cfr.: www.luce.it/istitutoluce/luceVe...)

ROSENSTRASSE

ANNO: Germania 2003

GENERE: Drammatico

REGIA: Margarethe von Trotta

CAST: Katja Riemann, Maria Schrader, Jutta Lampe, Jürgen Vogel,
Martin Feifel, Fedja van Huêt, Nina Kunzendorf, Doris Schade,
Carola Regnier, Jutta Wachowiak, Jan Declier, Thekla Reuten,
Lilian Schiffer, Lena Stolze, Svea Lohde, Isolde Barth, Carine
Crutzen, Fritz Lichtenhahn, Martin Wuttke.

DURATA: 136 '

Ruth Weinstein (Jutta Lampe), una signora newyorkese, ha appena
sepolto il marito. Nel dolore riflette sulla religione ebraica
ortodossa e organizza un lutto di trenta giorni per tutta la
famiglia. Inoltre, disapprova il matrimonio della figlia Hannah
(Maria Schrader) con il sudamericano Luis (Fedja Van Huet). Per
capire come mai la madre si comporti così stranamente, Hannah si
ritrova alla ricerca di indizi… E risale, così, ad una storia
spaventosa, come lo sono tutte quando la dignità umana viene
umiliata.

Rosenstrasse ha al centro un episodio poco noto, che riguarda
gli Ebrei a Berlino. Siamo nel '43; tra gli ultimi atti di una
dittatura che vede su di sé l'ombra della fine, c'è l'arresto e
la segregazione in un edificio della Rosenstrasse di un gruppo
di familiari (mariti, mogli, figli) di coppie miste costituite
da ariani ed ebrei. Fuori del palazzo ogni giorno e in numero
sempre crescente si radunano familiari, perlopiù mogli, dei
segregati, reclamando a gran voce il diritto di rivedere i
propri mariti, alcuni dei quali sono già stati deportati. Dopo
notti di ostinata presenza là fuori, miracolosamente, per ordine
di Goebbels e per un calcolo di opportunità politica, i
prigionieri vengono rilasciati, grazie anche all'azione delle
loro donne ariane. A questo racconto si intreccia quello di
Hannah, (Maria Schrader), giovane ebrea la cui madre ha perso
nei lager la propria. Rimasta orfana, la piccola Ruth viene
raccolta da una delle donne presenti in Rosenstrasse.
Quest'ultima, di nome Lena (Katja Riemann), di origini
aristocratica, tedesca purosangue, aveva sposato un suo collega
ebreo, violinista, essendo anche lei un'applaudita pianista.
Dopo le nozze e con la guerra, la sua vita diventerà quella di
una donna disperata, preda della fame e delle umiliazioni
provocate dal suo matrimonio. Terrà con sé la piccola Ruth per
circa tre anni, poi la bimba sarà mandata in America per essere
cresciuta da una legittima zia trasferitasi oltreoceano. Coppa
Volpi per l’interpretazione femminile a Katja Riemann a Venezia
’60.

The Man Who Cried - L'uomo Che Pianse

Regia: Sally Potter

Attori: Christina Ricci (Suzie), Cate Blanchett (Lola), John
Turturro (Dante Dominio), Johnny Depp (Cesar), Claudia
Lander-Duke (Giovane Suzie)

Genere: Drammatico

Formato: 35 Mm (1:2,35)

Durata: 97 - Origine: Francia/Gran Bretagna

Anno di uscita 2000, Mostra del Cinema di Venezia.

Siamo in un villaggio russo nel 1927. Fegele è una ragazzina
ebrea che il padre lascia sola per andare a cercare lavoro in
America. Poco dopo la sua partenza il villaggio viene raso al
suolo e Fegele viene portata in Inghilterra dove viene
battezzata col nome di Suzie, frequenta una scuola cattolica e
le è proibito parlare yiddish ma impara a cantare. Dieci anni
dopo va a vivere a Parigi dove, si innamora di uno zingaro(J.Depp),
con cui vive parecchie disavventure tragiche.

In The Man Who Cried, l'infanzia ha un ruolo di primo piano e i
dieci minuti iniziali di film sono il momento più interessante e
cinematograficamente intenso, senza dimenticare le bellissime
musiche Klezmer che ben rendono il pathos degli eventi, tragici
e strazianti.

PRESENTATO IN CONCORSO ALLA 57a MOSTRA DI VENEZIA (2000).

ll Grande Dittatore (The Great Dictator), USA , 1940

Regia: C. Chaplin

Attori: C. Chaplin, P. Goddard, J. Oakie, R. Gardiner

Genere: Satirico, b/n

Durata: 128'

Ambientato in un immaginario Stato dittatoriale, il film è una
storica satira del regime nazifascista: Chaplin, nel doppio
ruolo di un barbiere ebreo e del dittatore, le cui sembianze
ricordano in modo inequivocabile quelle di Hitler, offre una
serie di lirici, acuti, sofferti episodi simbolici sul regime.
Il regista subì, per le sue scelte, l’ostracismo della classe
politica e di quella intellettuale e fu persino creduto ebreo
dai nazisti: non smentì mai, perché tale atto sarebbe potuto
sembrare una presa di posizione antisemita. Recentemente è stata
presentata la versione originale, alla quale sono state aggiunte
le scene a suo tempo tagliate, comprese le sei censurate dal
regime fascista.

Kapò, Italia-Francia, 1960

Regia: G. Pontecorvo

Attori: S. Strasberg, L. Terzieff, E. Riva, D. Perego, G. Garko,
P. Pitagora

Genere: Drammatico, b/n

Durata: 102'

Opera controversa, premiata e stroncata, rimane un
imprescindibile esempio dell’annullamento, della degradazione e
della perdita di dignità in cui venivano precipitati i deportati
nei campi di sterminio. Narra la vicenda di una giovane ebrea
che, per salvarsi, riesce a diventare caposquadra (kapò,
appunto) in un campo di lavoro polacco, trasformandosi così da
potenziale vittima in aguzzina. Nella seconda parte del film, la
redenzione della protagonista passa attraverso l’amore per un
soldato russo.

Paesaggio dopo la battaglia (Krajobraz po bitwe), Polonia,
1970


Regia: A. Wajda

Attori: D. Olbrychski, S. Celinska, T. Janczar, M. Stoor, Z.
Malanowicz, L. Drogosz

Genere: Drammatico

Durata: 109'

Andrzej Wajda, basandosi sul romanzo- testimonianza di un
sopravvissuto ai campi di sterminio, propone una storia d’amore
fra una giovane ebrea e un intellettuale polacco. La vicenda è
ambientata al termine della guerra in un campo di smistamento
nazista dove vengono ammassati i sopravvissuti ai lager, e
descrive la fine dell’incubo, la prima aria di libertà e le
tragedie interiori dei personaggi. Il finale è tragico e
assurdo, come potrebbe simbolicamente apparire la Storia di
quegli anni.

La vita è bella, Italia, 1998

Regia: R. Benigni

Attori: R. Benigni, N. Braschi, G. Cantarini, G. Durano, S.
Bustric, H. Buchholz

Genere: Drammatico

Durata: 120'

Pluripremiata opera del regista italiano, narra come la vita di
una famiglia possa essere sconvolta e precipitare nell’orrore e
nella distruzione, e nel contempo di come si possano mantenere
dignità, amore e coraggio. L’ebreo Guido, Dora e il piccolo
Giosuè, vissuti per anni in una tranquilla quotidianità toscana
piena d’amore e di colori, in seguito alla promulgazione delle
leggi razziali in Italia vengono deportati in un campo di
concentramento e catapultati al centro dell’orrore e della
nullificazione, dove i toni cromatici diventano freddi e grigi.
Guido, per nascondere al figlio la verità, riesce a fargli
credere di trovarsi al centro di un gioco, il cui premio sarà un
carro armato. Benigni fa scegliere a Dora, non ebrea, di farsi
deportare, e dunque di morire, per seguire Guido e Giosuè:
ancora una volta l’amore materno passa attraverso il sacrificio.


5 Nastri d'argento, 7 nomination agli Oscar e 3 statuette (film
straniero, attore per Benigni, musica per Nicola Piovani).

Train de Vie, Francia-Belgio-Olanda, 1998

Regia: R. Mihaileanu

Attori: L. Abelanski, Rufus, C. Larari, M. Muller, B.
Abraham-Kremer, A. de la Fontaine

Genere: Commedia

Durata: 103

Tragedia e commedia si fondono con abilità in quest’opera, che
narra la fuga degli abitanti ebrei di un villaggio romeno: per
salvarsi dai rastrellamenti predispongono un convoglio
ferroviario fasullo, simulano una deportazione (alcuni di loro
si travestono da SS) e dopo molte avventure riescono a
raggiungere la Palestina. Analisi critica dei regimi, musica
klezmer. Amaro e ironico, forte e poetico, colto e infantile.
Grande successo di pubblico e premio Fipresci alla 55a Mostra di
Venezia 1998.

Notte e nebbia (Nuit et bruillard), Francia – Italia, 1955

Regia: A. Astruc, J. Baratier, J. Valère, H. Gruel, A. Resnais

Attori: J.C. Pascal, A. Aimée

Genere: film a episodi, dei quali quello di Resnais è un
documentario

Durata: 120' – bn/colore

Dei quattro episodi che compongono il film, tutti francesi
girati intorno alla metà degli anni cinquanta, Notte e Nebbia di
Alain Resnais affronta per la prima volta in Francia a viso
aperto la tragedia che il Paese sembrava, nell’immediato
dopoguerra, voler rimuovere: un documentario lucido e
implacabile, duro e intollerabile. Le immagini, tratte dai
cinegiornali nazisti dell’epoca, non permettono giustificazioni
né rimozioni. E’ diviso in due parti: il passato è in bianco e
nero, e mostra i documenti dei campi di sterminio; il presente
viene rappresentato a colori: una visita ai luoghi della
memoria.

Jona che visse nella balena, Italia –Francia, 1993

Regia: R. Faenza

Attori: J. Aubrey, J.H. Anglade, L. Petterson, J. Del Vecchio

GENERE: Drammatico

DURATA: 96'

Il film si inserisce nel filone dedicato alla memoria dei
bambini vittime dei nazisti: narra le vicende del piccolo Jona,
un ragazzino olandese che nel ’42 a soli quattro anni viene
deportato e perde entrambi i genitori durante gli anni di
guerra. Dopo la fine del conflitto verrà adottato ma dovrà
ancora soffrire molto. Jona cresce, durante il percorso filmico,
e mutano progressivamente il suo sguardo sul mondo e il suo
approccio agli orrori. Faenza riesce a trasporre le vicende
narrate nel romanzo di Jona Oberski, dal quale l’opera è tratta,
senza mai cadere nel patetico e sottolineando lucidamente la
potenza e la forza dei sentimenti.

Schindler’s list (Schindler's List), USA,1994

Regia: S. Spielberg

Attori: L. Neeson, B. Kingsley, R. Fiennes, C. Goodall, J.
Sagalle, E. Davidtz, M.Gebel,B.Macola

Genere: Drammatico, b/n - colore

Durata: 195'

Premiato con 7 Oscar, “La lista di Schlinder” narra la vicenda
di un industriale tedesco che sceglie di salvare da morte certa
nelle camere a gas più di un migliaio di ebrei, quegli stessi
esseri umani che ha sempre sfruttato come manodopera a basso
costo nel corso della sua carriera, caratterizzata da
collaborazioni con il nazismo. Film potente e drammatico,
penetra all’interno dell’ olocausto, narrando storie e mostrando
corpi, destini, deliri. Notevole l’approccio all’aspetto
economico, che ha costituito parte importante dello sterminio.
Il regista riesce a mantenere sempre alta la tensione e a
delineare con precisione e lucidità i tratti dei personaggi e le
loro contraddizioni, legando con unità e coerenza i passaggi dal
bianco e nero al colore.

La passeggera (Pasazerska), Polonia, 1961 - 1963

Regia: A. Munk

Attori: A. Slaska, A. Ciepielewska, J. Kreczmar, M. Walczewski,
I. Malkiewicz, M. Koscialkowska

Genere: Drammatico, b/n

DURATA: 42'

A distanza di più di quarant’anni dalla sua realizzazione,
l’opera resta uno dei migliori esempi di analisi di quanto
gravitava intorno ai campi di sterminio e del legame fra
carnefice e vittima, nel tentativo di superare l’orrore e
indagare e scavare in profondità quanto sia rimasto nella mente
degli scampati e come tale materiale incida nelle loro vite
future. La storia, ambientata all’inizio degli anni sessanta,
narra di una sorvegliante nazista che incontra casualmente una
donna ebrea che fu sua vittima nel lager, e con la quale aveva
cercato inutilmente di avere una qualche forma di rapporto.
L’incontro rappresenta per la sorvegliante un’occasione per
iniziare una lunga opera di riflessione e analisi con il marito
ma soprattutto con se stessa. Il film, rimasto incompiuto a
causa della morte improvvisa del regista, fu portato a termine
da un suo collaboratore che utilizzò le fotografie di scena al
posto delle sequenze mancanti: ne risultò comunque un
capolavoro.

Andremo in città, Italia, 1966

Regia: N. Risi

Attori: G. Chaplin, N. Castelnuovo, Federico

Genere: Drammatico, b/n

Durata: 95’

Il film, scritto da Edith Bruck, descrive l’intenso rapporto fra
una ragazzina ebrea e il suo fratellino, rinchiusi in un vagone
ferroviario per essere deportati e sterminati: la ragazza narra
una favola al piccolo, nel tentativo di far assumere al dramma i
contorni di fantasia e simbolo, per rendere in tal modo più
lieve e sopportabile l’orrore.

Fuga da Mauthausen (Die Flucht), Germania, 1963

Regia: E. Zbonek

Attori: G. Ungehuer, G. Goetz, K. Hofmann

Genere: Drammatico

Durata: 94'

Edwin Zbonek pone gli spettatori di fronte all’antico ma sempre
attuale problema delle alterità e delle similitudini legate alle
radici, della forza disperante dei legami familiari: due
fratelli si affrontano sul ciglio dell’immenso baratro creato
dal nazismo all’interno della società tedesca. Entrambi ebrei,
hanno infatti scelto le due sponde opposte del mare in tempesta:
uno è un ufficiale delle SS, l’altro è prigioniero in un campo
di sterminio; la fuga di quest’ultimo dal lager sarà l’occasione
per lo svilupparsi di un rapporto teso e drammatico fra i due
fratelli, legati ma nemici.

Il diario di Anna Frank (The Diary of Anna Frank), Stati
Uniti, 1959


Regia: G. Stevens

Attori: M. Perkins, J. Schildkraut, S. Winters, E. Wynn, R.
Beymer, L. Jacobi, D. Baker

Genere: Drammatico

Durata: 170', b/n

Film tratto da un libro - testimonianza (“Il diario di Anna
Frank” ) divenuto uno dei simboli della tragedia europea che ha
segnato il ‘900. Anna, tredicenne ebrea, narra nel suo diario la
storia della propria famiglia nascosta per due anni nel
tentativo di salvarsi dalle persecuzioni: verranno scoperti e
deportati nei campi di sterminio. Ha vinto tre Oscar.

Max e Helen, (Max e Helen), Stati Uniti, 1990

Regia: Ph. Saville

Attori: M. Landau, A. Krige, T. WilliamsDurata: 79’

Max ed Helen, una coppia ebrea deportata nel lager e scampata
allo sterminio, si ritrovano al termine della guerra, e tentano
di ricominciare ad esistere. Solo dopo alcuni anni Max riuscirà
a denunciare la propria tragedia: la narrazione porterà lo
spettatore al centro dell’orrore e dell’annullamento, facendosi
testimonianza documentaria dell’indicibile.

Il portiere di notte, Italia, 1974

Regia: L. Cavani

Attori: D. Bogare, Ch. Rampling, Ph. Leroy, I. Mirando, G.
Ferzetti

Genere: Drammatico

Durata: 114'

Il film si inserisce nel filone di opere che analizzano il
rapporto fra vittima e carnefice. Una donna ebrea, deportata e
sopravvissuta al campo di sterminio, vent’anni dopo riconosce
nel portiere di un albergo viennese il suo torturatore, e rivive
gli episodi sadomasochisti ai quali era stata costretta a
partecipare, ancora ragazzina. L’opera suscitò scandalo
all’epoca della sua uscita, e resta ora una testimonianza di
alto livello su aspetti, difficili da trattare ma comunque
impossibili da rimuovere, delle violenze sessuali perpetrate ai
danni delle donne all’interno dei lager.



Documentari


L’ultima tappa (Ostatni etap), Polonia 1947

Regia: W. Jakubowska

Genere: Documentario autobiografico

La regista documenta la propria drammatica esperienza
all’interno del campo di Auschwitz. Testimonianza lucida e
imprescindibile.

Vincitori alla sbarra (Le temps du ghetto), Francia, 1961

Regia: F. Rossif

Genere: Documentario

Durata: 84'

Il documentario contiene documenti girati dai tedeschi stessi
all’interno del ghetto di Varsavia e comprende anche la
distruzione del ghetto stesso e interviste ai superstiti.

Shoah – Olocausto, Francia, 1985

Regia: C. Lanzmann

Genere: Documentario

Durata: 570'

E’ un lavoro di notevole mole, diviso in due parti, basato su
testimonianze. La memoria diviene elemento unico ed essenziale
per un percorso di ricostruzione storica senza finzione
cinematografica: una molteplicità di personaggi riflette sulla
tragedia e ne ricostruisce gli antefatti, il dispiegarsi, le
conseguenze. Hanno voce ebrei e nazisti, accomunati dalla
necessità di oltrepassare il mito, la leggenda, le
banalizzazioni, per ricostruire e fissare la realtà senza
filtrarla attraverso gli abituali artifici del cinema. Le
ricerche documentarie e le riprese sono state effettuate
nell’arco di cinque anni. Da quest’opera in poi, il termine
“shoah” viene assunto come termine ebraico alternativo ad
“olocausto”.

Gli ultimi giorni (The Last Days), USA, 1998

Regia: J. Moll

Genere: Documentario

Durata: 87'

Testimonianze dure e drammatiche di cinque ebrei ungheresi
sopravvissuti alla deportazione nei campi di sterminio che seguì
l’occupazione dell’Ungheria da parte di Hitler nel 1944. Il
documentario è diviso in quattro parti: “Da cittadini a
emarginati”, “L’inferno di un pazzo”, “La liberazione”, “Rifarsi
una vita”, e ricostruisce le vicende di poco meno di un milione
di ebrei che vivevano in Ungheria fra gli anni ’30 e ’40. Le
testimonianze orali sono supportate da immagini di repertorio,
quasi tutte in bianco e nero e in gran parte inedite.

Per ignota destinazione, Italia, 1995

Regia: P. Farina

Genere: Documentario

Il filo conduttore che lega le molte testimonianze è il viaggio
che il regista compie ad Auschwitz, e le interviste offrono un
ampio panorama degli avvenimenti in Italia, dalla promulgazione
delle leggi razziali in poi.

Memoria, Italia, 1997

Regia: Ruggero Gabbai

Attori: Testimonianze di alcuni superstiti ebrei dei campi
nazisti.

Genere: Documentario

Durata: 90' (colore)

Documentario importante per ricostruire le vicende degli ebrei
italiani deportati ad Auschwitz. Giancarlo Giannini è la voce
narrante che lega novanta testimonianze degli ultimi superstiti
fra gli ottocento che furono liberati dal campo.

Il processo di Norimberga, (Nürnberger Prozess), Germania,
1958


Regia: F. Podmaniczky

Genere: Documentario

Durata: 92’ b/n

Uno fra i più noti e puntuali documentari sul processo di
Norimberga, alle cui immagini il regista alterna le prove
documentarie dei crimini commessi dai nazisti.

Uno specialista, Francia/Germania/Austria/Israele, 1999

Regia: E. Sivan

Genere: Documentario

Durata: 128’

Adolf Eichmann, tenente colonnello delle SS e capo del
dipartimento di sicurezza interno del Terzo Reich, fu oggetto di
un processo durato otto mesi a Gerusalemme, imputato come
criminale di guerra. Il processo fu seguito in tutto il mondo,
si svolse alla presenza di giornalisti provenienti da diversi
Paesi, e fu filmato integralmente da telecamere nascoste. Il
documentario proposto è frutto di selezione, restauro e
montaggio di alcune parti di esso, ad opera del regista
israeliano Sivan. La linea scelta dal regista per dare unità
alle parti, prende le mosse dalle posizioni assunte da Hannah
Arendt, filosofa politica tedesca, emigrata negli U.S.A. per
sfuggire alle persecuzioni e inviata a Gerusalemme a seguire il
processo. La Harendt, e con lei Sivan, dà una lettura del
processo analizzando il punto di vista dell’imputato: ne emerge
la figura di un impiegato, un uomo ligio al dovere, fedele
burocrate, esecutore, essere umano di terribile normalità. La
filosofa analizza “La banalità del male”, e in tal modo titola
il proprio rapporto, che suscita all’epoca roventi polemiche e
accuse di antisemitismo. In realtà, ciò che Harendt volle
evidenziare, e su cui il regista pone l’accento, è la
frammentazione delle azioni e delle responsabilità, che rese
possibile a centinaia di nazisti ordinare crimini efferati pur
restando in pace con la propria coscienza e senza farsi carico
di alcuna responsabilità. Eichmann sarebbe potuto essere
chiunque: questo fu l’aspetto terribile e inedito emerso dal
processo e qui documentato

ALAN E NAOMI

(Alan and Naomi)

Regia: Sterling Vanwagenen

Interpreti: Lukas Haas, Vanessa Zaoui, Michael Grass, Amy Aquino

Produzione: USA

Anno: 1992

Durata: 100’ (col)

Naomi, bambina ebrea, ha perso il padre durante la guerra in
Francia. Da allora è rimasta in stato catatonico. Solo l’aiuto
di Alan potrà salvarla. Nella New York del ’44, gli orrori della
Shoah visti attraverso lo sguardo di due bambini

M, S

AMEN

(Amen)

Regia: Costantin Costa-Gravas

Interpreti: Ulrich Tukur, Mathieu Kassovitz, Ulrich Muehe

Produzione: Francia

Anno: 2002

Durata: 130’ (col)

Ispirandosi all’opera teatrale di Rolf Hochhuth, "Il Vicario",
Costa-Gravas racconta il tentativo di due personaggi "atipici",
Kurt Gerstein, ufficiale delle SS, e Ricardo Fontana, giovane
gesuita, di interrompere il meccanismo di sterminio degli ebrei
d’Europa messo in atto dai nazisti nei campi della morte
istituiti in Polonia

L'AMICO RITROVATO

(Reunion)

Regia: Jerry Schatzberg

Produzione: Gran Bretagna/Francia/Germania

Interpreti: Jason Robards, Christian Anholt, Sam West, Françoise
Fabian.

Anno: 1989

Durata: 110' (col)

Liberamente tratto dall'omonimo libro di Fred Uhlman (pubblicato
in Italia dalla casa editrice Feltrinelli). Germania, anni ’30.
Due adolescenti, uno figlio di uno stimato medico ebreo, l’altro
rampollo di una famiglia aristocratica, gli Hohenfelds,
frequentano lo stesso prestigioso ginnasio di Stoccarda.
L’appassionata amicizia che nasce tra i due verrà stroncata
dalla dilagante piaga dell’antisemitismo nazista.

ARRIVEDERCI RAGAZZI

(Au revoir les enfants)

Regia: Louis Malle

Interpreti: Gaspard Manesse, Raphael Fejto, Francine Racette,
Philippe Morier-Genoud, François Berléand.

Produzione: Francia

Anno: 1987

Durata: 103' (col)

E’ un ricordo di scuola dello stesso Malle. Francia, Collegio
del Bambin Gesù di Fontainebleau, gennaio del ’44. Tra il
ragazzo Louis Malle (Gaspard Manesse) e Jean Bonet (Raphael
Fejto ), ebreo nascosto sotto falso nome, si stabilisce un
delicato rapporto di amicizia che viene, però, stroncato sul
nascere dalla deportazione del Padre rettore del Collegio
insieme ai piccoli ebrei che aveva nascosto.

L’ arrivederci straziante si rivelerà un irrimediabile addio.

(Leone d'Oro alla Mostra di Venezia)

ASSISI UNDERGROUND

(Assisi Underground)

Regia: Alexander Ramati

Interpreti: Ben Cross, Maximilian Schell, James Mason, Irene
Papas

Produzione: USA/Italia

Anno: 1984

Durata: 116' (col)

Ad Assisi, dal 1943 al 1944, un coraggioso frate francescano
(Ben Cross) salvò la vita a numerosi ebrei, nascondendoli in un
convento fino all’arrivo degli alleati

BALLATA PER UN CONDANNATO

(Playing for time)

Regia: Daniel Mann

Produzione: USA

Interpreti: Vanessa Redgrave, Jane Alexander.

Anno: 1980

Durata: 180' (col)

Dalla straordinaria testimonianza di Fania Fanelon, "Surcis pour
l’orchestre". Fania (Vanessa Redgrave), ebrea resistente
francese, è deportata ad Auschwitz-Birkenau, dove viene inserita
nell’orchestra, voluta dal comandante Rudolf Hoess, formata
dalle stesse deportate e diretta da Alma Rosé, nipote del
compositore Gustav Mahler. La "Kleine Saengerin" (piccola
cantante) sarà una delle poche a sopravvivere.

LA BARCA E' PIENA

(Das Boot ist voll)

Regia: Markus Imhoof

Produzione: Svizzera

Interpreti: Tina Engel, Hans Diehl, Martin Waltz, Curt Bois.

Anno: 1980

Durata: 100' (col)

Durante l’occupazione nazista dell’Europa, molti ebrei
credettero di potersi salvare fuggendo in Svizzera. Ma, anche
qui, leggi restrittive ributtarono i più verso il loro tragico
destino.

IL CIELO CADE

Regia: Andrea e Antonio Frazzi

Interpreti: Isabella Rossellini, Lara Campoli, Veronica Niccolai,
Jeroen Krabbé, Barbara Enrichi, Gianna Giachetti, Luciano
Virgilio.

Produzione: Italia

Anno: 2000

Durata: 101' (col)

Una storia liberamente tratta dalla vicenda vera di Alfred
Einstein (cugino del grande fisico) e dei suoi, vittime delle SS
in ritirata dopo aver rifiutato di fuggire "per rispetto della
propria dignità" nei giorni successivi al 25 luglio 1943.

CONCORRENZA SLEALE

Regia: Ettore Scola

Interpreti: Diego Abatantuono, Sergio Castellitto, Gérard
Depardieu.

Produzione: Italia

Anno: 2001

Durata: 118’. (col)

Le leggi antiebraiche italiane e l'indifferenza con cui furono
accolte in un film che rievoca l'Italia della fine degli anni
'30.

DOTTOR KORCZAK

(Korczak)

Regia: Andrzej Wajda

Interpreti: Wojciech Pszoniak, Ewa Dalkowska, Piotr Kozlowski.

Produzione: Polonia/Germania/Francia

Anno: 1990

Durata: 113' (b/n)

La tragedia di un gruppo di 200 orfani ebrei nel Ghetto di
Varsavia, affidati alle cure del Dottor Korczak, fino alla loro
deportazione, nell’agosto del 1942, nel campo di sterminio di
Treblinka.

EUROPA EUROPA

(Europa Europa)

Regia: Agnieszka Holland

Interpreti: Marco Hofschneider, Julie Delpy, Delphine Forest,
Hanns Zichler

Produzione: Germania/Francia

Anno: 1991

Durata: 110' (col)

Storia incredibile ma vera di Salomon Perel, ebreo tedesco,
adolescente nella Germania nazista. Fuggito a Est, viene sedotto
dall’ideologia comunista in un orfanotrofio in cui trova
rifugio. Catturato nel corso dell’invasione nazista della Russia
, riesce a spacciarsi per "ariano" e, suo malgrado, a diventare
un eroe della Wermacht. Inserito addirittura nella Hitlerjugend,
spinto dall’istinto di sopravvivenza, continuerà a rinnegare la
sua origine e a identificarsi nel modello del perfetto tedesco,
finché non sarà costretto a confrontarsi con la verità

IL GIARDINO DEI FINZI CONTINI

Regia: Vittorio De Sica

Produzione: Italia

Interpreti: Lino Capolicchio, Dominique Sanda, Helmut Berger,
Fabio Testi, Romolo Valli, Raffaele Curi.

Anno: 1970

Durata: 93' (col)

Liberamente tratto dall'omonimo romanzo di Giorgio Bassani
(pubblicato dalla casa editrice Einaudi). Attraverso l’amicizia
tra Giorgio (Lino Capolicchio), figlio di un commerciante, e
Micol (Dominique Sanda), giovane appartenente all’altolocata
famiglia dei Finzi- Contini, vengono ripercorse le tragiche
vicende della Comunità ebraica di Ferrara, tra il 1937 e il
1943.

GIULIA

(Julia)

Regia: Fred Zinnemann

Interpreti: Jane Fonda, Vanessa Redgrave, Jason Robards,
Maximiliam Schell, Meryl Streep, Dora Doll, John Glover.

Produzione: USA

Anno: 1977

Durata: 118' (col)

Due amiche impegnate nella resistenza antinazista nella Vienna
degli anni dell'Annessione al Terzo Reich.

Il film ha vinto 3 Premi Oscar.

IN NOME DEI MIEI

(Au nom de tous les miens)

Regia: Robert Enrico

Produzione: Francia/Canada

Interpreti: Michael York, Brigitte Fossey, Jacques Penot

Anno 1983

Durata: 140’ (col)

Tanneron, Francia Meridionale, 3 ottobre 1970. In un terribile
incendio, periscono la moglie e i quattro figli di Martin Gray,
ebreo nato a Varsavia nel 1926. L "uomo dai mille dolori"
ripercorre le tappe della sua incredibile vita. E’ una
testimonianza sconvolgente: il Ghetto di Varsavia, il campo di
sterminio di Treblinka, l’incredibile fuga e il successivo
ritorno in Ghetto per partecipare alla rivolta, l’entrata nelle
file dell’Armata Rossa, la partecipazione alla "Battaglia per
Berlino", il definitivo passaggio in Occidente.

L’ISOLA IN VIA DEGLI UCCELLI

(The Island in Bird Street)

Regia: Soren Kragh-Jacobsen

Produzione: Danimarca, Gran Bretagna, Germania

Interpreti: Jordan Kiziuk, Patrick Bergin, Jack Warden, James
Bolam, Simon Gregor.

Anno 1997

Durata: 107’ (col)

1944, nell’ultima retata nel Ghetto di Varsavia, Alex, un
ragazzo di 11 anni, riesce a sfuggire ai nazisti. Completamente
solo riesce a sopravvivere nel ghetto deserto, finché il padre
farà ritorno e, insieme torneranno a sopravvivere.

JAKOB IL BUGIARDO

(Jakob the Liar)

Regia: Peter Kassovitz

Produzione: USA

Interpreti: Robin Williams, Alan Arkin, Mathieu Kassovitz

Anno: 1999

Durata: 114' (col)

Tratto dal romanzo di Jurek Becker , è una fiaba sul tema
tragico della ghettizazione degli ebrei dell’Europa orientale ad
opera dei nazisti. In un ghetto polacco, Jakob, nell’ufficio
della Gestapo, ascolta per caso alla radio la notizia
dell’avanzata dell’Armata Rossa. Quando comunica il fatto ai
suoi conoscenti, tutti credono che egli abbia una radio
nascosta. Nel tentativo di far nascere la speranza nel ghetto
egli decide di dare via via delle notizie completamente
inventate sull’esito positivo della guerra.

KAPO'

Regia: Gillo Pontecorvo

Produzione: Francia/Italia

Interpreti: Susan Strasberg, Laurent Terzieff, Emmanuelle Riva,
Didi Perego, Gianni Garko.

Anno: 1960

Durata: 116' (b/n)

Durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale, Edith, una
giovane ebrea francese, viene deportata in un campo di
sterminio. Dopo aver assistito all’uccisione dei genitori,
decide di sopravvivere diventando la responsabile di una
baracca. L’amore per un prigioniero russo le farà ricordare i
valori dimenticati nella battaglia quotidiana per la vita.

MARTA ED IO

(Martha und Ich)

Regia: Jiri Weiss

Produzione: RFT/Francia

Interpreti: Marianne Saegebrecht, Michel Piccoli

Anno: 1990

Durata: 107' (col)

Rivisitazione autobiografica degli anni tragici delle
persecuzioni antisemite. Emil, il ragazzo che narra con voce di
adulto la storia, è lo stesso regista adolescente nella
cittadina cecoslovacca di Most. Preso in custodia dallo zio
Ernst, brillante ginecologo ebreo, assiste al discusso
matrimonio di questi con la corpulenta cameriera tedesca Martha,
proveniente dai Sudeti. I nazisti, che non vengono mai mostrati
se non attraverso le svastiche e le scritte antisemite,
occupano, però, la Cecoslovacchia ed Emil, grazie al volere
dell’assennata Martha, verrà mandato negli Stati Uniti. Sarà il
solo a salvarsi (Weiss, in effetti, emigrò nel 1939 in
Inghilterra).

MONSIEUR BATIGNOLE

Produzione: Francia

Anno: 2001

Durata: 100' (colore)

Regia: Gérard Jugnot

Interpreti: Gérard Jugnot, Jean-Paul Rouve, Jules Sitruk,
Michèle Garcia, Alexia Portal, Violette Blanckaert, Daphné
Baiwir

Produzione Francia

Anno 2001

Durata: (col)

Monsieur Batignole, un macellaio parigino, nella Francia
occupata dai tedeschi incontra l¹orrore della deportazione
antisemita, e trova la sua personale via verso il riscatto e la
dignità.

MUSIC BOX - PROVA D’ACCUSA

(Music Box)

Regia: Costantin Costa-Gravas

Produzione: USA

Interpreti: Jessica Lange, Armin Mueller-Sthal, Frederic Forrest

Anno: 1989

Durata: 126' (col)

Perfetto caso di mimetizzazione e integrazione di un criminale
di guerra ungherese (Armin Mueller- Sthal) nella società
americana. La vicenda assume toni drammatici quando è proprio la
figlia - avvocato (Jessica Lange)- a scoprire le prove
inconfutabili dei crimini del padre.

NEGOZIO AL CORSO

(Obchod na korze)

Regia: Jan Kadar/Elmar Klos

Produzione: Cecoslovacchia

Interpreti: Jozef Kroner, Ida Kaminska, Hana Slivkovà

Anno: 1965

Durata: 128' (b/n)

In una cittadina slovacca del 1942, Tono Britko (Josef Kroner),
un modesto falegname, viene designato "tutore ariano" del
negozio di una vecchia donna ebrea, Rosalie Lautmann (Ida
Kaminska). Fra i due si instaura un rapporto paradossale, che
avrà una tragica conclusione nel momento della deportazione di
tutti gli ebrei della zona.

OLOCAUSTO

Regia: Marvin Chomsky

Produzione: USA

Interpreti: Meryl Streep, James Woods, Ian Holm, Michael
Moriarty

Anno: 1978

Durata: 425' (col)

Famosissima trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo
di Gerald Green. E’ la storia della Shoah narrata attraverso le
vicende di una famiglia di ebrei berlinesi, i Weiss: le prime
persecuzioni in Germania, il trasferimento nei ghetti in
Polonia, il massacro ad Auschwitz, l’eroica resistenza ebraica,
la fine della guerra, la partenza per il nascente Israele.
Nonostante abbia suscitato numerose reazioni negative il film
ha, tuttavia, il merito di aver fatto conoscere il tema al
grande pubblico: è stato visto da 220 milioni di spettatori, 15
dei quali tedeschi dell’Ovest.

OLTRE LA VITTORIA

Regia: Robert M. Young

Produzione: USA

Interpreti: William Dafoe, Wendy Gazelle, Robert Loggia

Anno: 1990

Durata: 116' (col)

Storia vera del giovane pugile ebreo di Salonicco Salamo Arouch,
campione baltico dei pesi medi, deportato nel campo di sterminio
di Auschwitz- Birkenau con tutta la sua famiglia e quella della
sua fidanzata. Riuscirà a sopravvivere solo mettendo in gioco
innumerevoli volte la vita combattendo sul ring, allestito nel
campo per il puro piacere delle SS. Scrupolosa, dal punto di
vista storico, la ricostruzione del processo di sterminio di
Birkenau.

L'ORO DI ROMA

Regia: Carlo Lizzani

Produzione: Italia

Interpreti: Anna Maria Ferrero, Jean Sorel, Gérard Blain, Andrea
Checchi, Paola Borboni.

Anno: 1961

Durata: 102' (b/n)

Sono narrate le vicende della Comunità Ebraica di Roma durante
il 1943, l’anno più tragico della sua bimillenaria storia: la
faticosa raccolta dei 50 kg. d’oro pretesi da Kappler, la
vergognosa razzia del ghetto, il 16 ottobre, la deportazione
finale.

IL PIANISTA

Produzione: Francia / Gran Bretagna

Anno: 2002

Durata: 148'' (colore)

Regia: Roman Polanski

Interpreti Adrien Brody, Daniel Caltagirone, Thomas Kretschmann,
Frank Finlay, Maureen Lipman

Durata 148'

Nel corso della Seconda guerra mondiale, Wladyslaw Szpilman - un
pianista ebreo polacco ­ durante la seconda guerra mondiale, si
ritrova nel ghetto di Varsavia, dove si trova a vivere
sofferenze e atti di eroismo degli abitanti del ghetto. Qui
trova un ufficiale nazista amante della musica che lo aiuta.

IL PREZZO DELLA VITTORIA

(The Shadow of Victory)

Regia: Ate De Jong

Produzione: NL

Interpreti: Jeroen Krabbe, Edwin De Vries, Linda Van Dyck

Anno: 1986

Durata: 100' (col)

Nell’Olanda occupata dai nazisti, due uomini combattono una
differente battaglia contro gli invasori: Peter Vaijk, eroe
della resistenza, lotta con la violenza in nome della libertà;
Blumberg, fine intellettuale ebreo, è costretto a utilizzare le
armi del sotterfugio e della menzogna perché si è prefisso il
disperato compito di salvare il maggior numero di correligionari
dalla deportazione nei campi di sterminio. Vari premi Oscar.

LA RAGAZZA TERRIBILE

(Das schreckliche Maedchen)

Regia: Michael Verhoeven

Produzione: RFT

Interpreti: Lena Stolz, Monika Baumgartener

Anno: 1989

Durata: 93' (col)

Tratto da un fatto realmente accaduto in Baviera, il film narra
la vicenda di una studentessa di provincia che scopre,
attraverso una travagliata indagine, l’ambiguo passato di molti
suoi concittadini durante il periodo nazista.

SWING KIDS - GIOVANI RIBELLI

(Swing Kids)

Regia: Thomas Carter)

Produzione: USA

Interpreti: Robert Sean Leonard, Christian Bale, Frank Whaley,
Kenneth Branagh, Barbara Hershey

Anno: 1993

Durata: 114' (col)

Ci si può opporre al nazismo ballando? E’ successo a un gruppo
di giovani legati da una forte amicizia e dalla comune passione
per il Swing, la musica americana che venne proibita perché
degenerata. Il film offre una convincente descrizione della
condizione dei giovani, di fronte al tentativo di nazificazione
della società tedesca, nella Germania degli anni ’30.

TORNARE PER RIVIVERE

(Partir revenir)

Regia: Claude Lelouch

Produzione: Francia

Interpreti: Annie Girardot, Jean-Louis Trintignant, Michel
Piccoli

Anno: 1985

Durata: 117' (col)

A causa di una lettera anonima, Salomè Zerner, una giovane ebrea
francese, viene deportata ad Auschwitz con tutta la famiglia.
Sola a essere tornata, corrosa nel corpo e nell’anima, suo unico
desiderio è rivivere gli ultimi momenti con i suoi cari e
scoprire la verità sulle cause della loro tragica fine.

LA TREGUA

Regia: Francesco Rosi

Produzione: Italia/Francia/Svizzera/Germania

Interpreti: John Turturro, Massimo Ghini, Rade Serbedzija, Teco
Celio, Roberto Citran, Claudio Bisio, Andy Luotto, Stefano
Dionisi, Agnieszka Wagner, Lorenza Indovina.

Anno: 1997

Durata: 123' (col)

Tratto dall'omonimo libro di Primo Levi (pubblicato dalla casa
editrice Einaudi)

L’ULTIMO METRO’

(Le Dernier métro)

Regia: François Truffaut)

Produzione: Francia

Interpreti: Catherine Deneuve, Gérard Depardieu, Heinz Bennet

Anno: 1980

Durata: 130' (col)

Film dedicato ad Andrè Bazin. Parigi, 1942: a causa del
coprifuoco, l’ultimo metrò parte alle 20,30, ma il teatro,
nonostante la paura, è frequentatissimo. Il proprietario e
direttore del Teatro Montmartre (Heinz Bennet) è costretto, in
quanto ebreo, a vivere nascosto nella cantina del suo teatro, da
dove continua a lavorare e a dirigere all’insaputa degli stessi
attori. Per tutti, a condurre l’impresa è la moglie Marion (Catherine
Deneuve), che, in realtà, svolge solo il ruolo di segreta
controfigura del marito.

L'UOMO DEL BANCO DEI PEGNI

(The Pawnbroker)

Regia: Sidney Lumet

Produzione: USA

Interpreti: Rod Steiger, Geraldine Fitzgerald, Brock Peters

Anno: 1965

Durata: 116' (b/n)

Sol Nazerman (Rod Steiger), un ebreo polacco sopravvissuto allo
sterminio nazista, vive in America gestendo un Banco dei Pegni.
Ossessionato dal ricordo, vive chiuso in se stesso. Un evento
traumatico scuoterà la sua apparente incapacità di soffrire e di
amare. il film è ritenuto una delle poche produzioni
holliwoodiane che abbiano affrontato il tema della Shoah con
rigore, sia tematico che formale.

IL VIAGGIO DEI DANNATI

(Voyage of the Damned)

Regia: Stuart Rosemberg

Produzione: Gran Bretagna

Interpreti: Faye Dunaway, Max Von Sydow, Orson Welles, James
Mason, Ben Gazzara

Anno: 1976

Durata: 180' (col)

Film sull’indifferenza internazionale di fronte alla disperata
situazione di 937 ebrei che ottennero il permesso di lasciare
Amburgo nel maggio 1939 e il cui sbarco fu vietato sia da Cuba
sia dagli Stati Uniti. La nave, La St- Louis, fu costretta così
a far ritorno in Europa, dove il comandante ottenne
l’autorizzazione di far sbarcare i passeggeri ad Anversa. Più di
600 di essi avrebbero trovato la morte nei campi di sterminio.


VITE SOSPESE

(Shining Through)

Regia: David Seltzer

Produzione: USA

Interpreti: Melanie Griffith, Michael Douglas, Liam Neeson

Anno: 1992

Durata: 132' (col)

All’alba della Seconda Guerra Mondiale: un agente segreto e la
sua segretaria ebrea scoprono di essere profondamente
innamorati. Saranno coinvolti in un‘avventura avvincente nel
cuore della Germania nazista.


DOCUMENTARI E TRASMISSIONI
TELEVISIVE

ADA

Cortometraggio realizzato dalla scuola elementare Ada
Tagliacozzo di Roma.

Anno scolastico 99/00

Durata 13’ b/n

Prodotto direttamente dalla scuola, per averne copia rivolgersi
alla scuola elementare Ada Tagliacozzo telefono 065001670
chiedendo di Stefano Batori.

Il cortometraggio, recitato da bambini e genitori, racconta le
ultime ore di Ada Tagliacozzo, la bambina da cui la scuola
prende il nome, deportata da Roma il 16 ottobre 1943. (La scuola
ha realizzato anche un cd rom dal titolo ‘La storia di Ada’)

CARA KITTY

Regia: W. Van der Sluis

Produzione: NL

Anno: 1987

Durata: 25' (b/n, col)

Partendo dal "vissuto" di Anne Frank, si passa a delineare, sia
pure in modo sintetico, la storia della Shoah in genere.
Esemplare la corrispondenza tra testo ed immagini.

GENOCIDE

Regia: P. Batty

Produzione: Gran Bretagna

Anno: 1987

Durata: 60' (b/n, col)

Decimo volume dell’ottima serie "The World at War", è un
documentario particolarmente adatto agli studenti dell’ultimo
anno delle scuole medie superiori. La ricostruzione storica del
processo di sterminio risulta, nel suo complesso, tra le più
serie. Molto buona è la corrispondenza tra le immagini ed il
commento. Preziose le testimonianze inserite, soprattutto quelle
dei nazisti.

MEDITATE CHE QUESTO E’ STATO

Regia: Silvia Brasca

Produzione: Italia

Anno: 1993

Durata: 17' (b/n)

E’ un lavoro incisivo e, nello stesso tempo, commovente.
Semplice nel linguaggio, essenziale nelle informazioni,
coinvolgente la colonna sonora.

MEMORIA

Regia: Ruggero Gabbai

Produzione: Italia

Anno: 1997

Durata: 90' (col)

Un documento storico unico: è il racconto corale degli ebrei
italiani deportati ad Auschwitz, le cui testimonianze sono state
raccolte dagli storici del C.D.E.C. di Milano, Marcello Pezzetti
e Liliana Picciotto Fargion. Il film è stato selezionato dal
Festival Internazionale del Cinema di Berlino nel 1997 ed ha
vinto il Festival Internazionale di Norimberga nel 1999.

Considerato dalla critica come la massima espressione della
Shoah in Italia, è stato trasmesso eccezionalmente in prima
serata dalla Rai nell’aprile del 1997 (è stato visto da 5
milioni di persone) ed è stato distribuito in home video nel
2000 dal gruppo editoriale l’Espresso.

NOTTE E NEBBIA

Regia: Alain Resnais

Produzione: Francia

Anno: 1955

Durata: 60' (b/n, col)

Prima seria riflessione sulla Shoah e sulla sua memoria.

QUELLA PAGINA STRAPPATA

Regia: Daniel Toaff

Produzione: Italia

Anno: 1988

Durata: 60' (b/n, col)

Uno dei rarissimi lavori, certamente il migliore, dedicati alla
storia degli ebrei in Italia durante il fascismo. L’unico che si
occupi in modo esauriente della promulgazione delle leggi
antiebraiche del 1938

RITORNO AD AUSCHWITZ

Regia: Daniel Toaff

Produzione: Italia

Anno: 1982

Durata: 60' (b/n, col)

Indimenticabile puntata di "Sorgente di Vita". Si tratta di una
lunga ed eccezionale intervista a Primo Levi durante la sua
unica e sofferta visita al Museo di Auschwitz- Birkenau

SHOAH

Regia: Claude Lanzmann

Produzione: Francia

Anno: 1985

Durata: 566' (col)

Opera fondamentale per comprendere la Shoah, basata
esclusivamente sulle testimonianze dei sopravvissuti.
Illuminante il commento di Simone de Beauvoir: "Abbiamo letto,
dopo la guerra, un gran numero di testimonianze sui ghetti, sui
campi di sterminio; ne eravamo sconvolti…Malgrado tutte le
nostre conoscenze rimaneva distante da noi. Per la prima volta
la viviamo nella nostra testa, nel nostro cuore, nella nostra
carne. Né romanzo né documentario, Shoah realizza questa ri-
creazione del passato con una stupefacente economia di mezzi:
dei luoghi, delle voci, dei volti. La grande arte di Claude
Lanzmann consiste nel far parlare i luoghi, nel risuscitarli
attraverso le voci e, aldilà delle parole, nell’esprimere
l’indicibile attraverso i volti…Un puro capolavoro".

Le varie schede sono tratte dal sito "27 gennaio, giorno della
memoria) e i films sono facilmente reperibili in cassette e DVD.

Inoltre, non possiamo non menzionare sinteticamente:

Vincitori e Vinti di Stanley Kramer

Anno: 1961

Nazione: Stati Uniti

Durata: 178 m

Regia: Stanley Kramer

Scritto da Abby Mann che adattò un suo teledramma, il film
ricostruisce in chiave romanzesca il processo di Norimberga del
1948 contro i criminali di guerra nazisti. Questa verbosa
maratona giudiziaria è, forse, il più compatto e armonioso film
del produttore- regista S. Kramer, e un tipico frutto culturale
della presidenza di J.F. Kennedy. Saggio di oratoria democratica
ad alto livello, è affidato a un all star cast nel quale bisogna
segnalare i brevi e intensi interventi di J. Garland e M. Clift.
8 nomination ai premi Oscar e 2 statuette, una per lo
sceneggiatore Abby Mann e l'altra a M. Schell

Grande successo di pubblico e premio Fipresci alla 55a Mostra di
Venezia 1998.

La settima stanza di Marta Meszaros

Anno: 1996

Produzione: Italia - Francia - Polonia - Ungheria

Durata: 110' (colore)

Regia: Marta Meszaros

Film biografico - A Breslavia nel 1922, la brillante allieva del
filosofo Husserl, la docente di filosofia Edith Stein, appena
battezzata con il nome di Theresia Hedwig, deve affrontare le
rimostranze della madre Auguste, che l'accusa di aver tradito la
religione ebraica. Agli inizi degli anni '30, durante una
conferenza a Munster, viene attaccata dal professore Franz
Heller, ex collega di studi e innamorato respinto, che l'accusa
di opportunismo. Intanto il nazismo dilaga ed Edith viene
sospesa dall'insegnamento. Dopo la tragica "Notte dei
cristalli", nel 1938 Edith e Rosa si trasferiscono in Olanda, ma
l'espansione nazista fa sì che le due donne vengano arrestate e
caricate su un vagone, dove si prodigano per consolare i bambini
deportati.

Il cielo cade di Andrea e Antonio Frazzi

Anno: 1999

Data uscita: 21/04/2000

Produzione: Parus Film, Viva Cinematografica, Istituto Luce, Rai
Radiotelevisione Italiana.

Distribuzione: Istituto Luce

Durata: 110'

Regia: Andrea Frazzi - Antonio Frazzi

Nelle campagne vicino Firenze, Alfred Einstein, ebreo, fratello
del grande Albert, conduce la propria vita con moglie, figli e
bambini adottivi, al riparo dalla guerra, in una grande villa
patrizia. All'indomani dell'armistizio, però, l' occupazione
tedesca lo pone in grande pericolo. Sotto gli occhi di una
bambina, narratrice dell'intera vicenda, si svolgerà il dramma
improvviso e brutale.

Ogni cosa è illuminata (Everything is Illuminated) di Liev
Schreiber


Anno: 11 nov 2005

Nazione:Stati Uniti

Durata: 102 m

Regia: Liev Schreiber

Alex, un ragazzo americano di religione ebraica, un giorno, dopo
aver ascoltato tante volte suo nonno raccontare storie della
guerra e della follia nazista, decide di partire per l'Ucraina
per andare a cercare l'uomo che un giorno di sessanta anni prima
ha salvato la vita a suo nonno. Cosa succede se le sole persone
in grado di capirlo un po' nel villaggio - un suo quasi coetaneo
e suo nonno "cieco vedente" accompagnato da un cane psicopatico
- parlano un inglese bislacco e incomprensibile? Alex
intraprende il viaggio che lo porterà a comprendere l'importanza
della memoria e l'assurdità dell'olocausto, la funzione
dell'amicizia e il valore dell'amore...

Dov'è Auschwitz di Mimmo Calopresti

Anno: 2004

Nazione: Italia

Durata: 110 m

Regia: Mimmo Calopresti

Dopo sessant'anni dall'apertura dei cancelli del lager di
Auschwitz, simbolo dell'orrore perpetrato per anni dai nazisti
sugli ebrei, sul cancello d'entrata c'è ancora la scritta: "Il
lavoro rende liberi". Ce lo mostra Mimmo Calopresti, in
occasione delle celebrazioni in tutto il mondo del Giorno della
Memoria, il 25 gennaio 2005 con il suo documentario realizzato
durante la visita nel campo di concentramento fatta il 16
ottobre 2004, insieme al sindaco di Roma Walter Veltroni, ad un
gruppo di studenti della Capitale e ad alcuni dei sopravvissuti
italiani all'Olocausto. Le loro testimonianze sono la parte più
preziosa del documentario. Non sono utilizzate immagini di
repertorio che danno a volte l'impressione di raccontare
qualcosa che riguarda il passato, mentre ciò che è successo è
ancora vivo, attuale. I sopravvissuti italiani parlano
camminando negli stessi posti in cui sono stati quando erano
ancora dei ragazzini e si sono sforzati di continuare a ripetere
la loro storia pur di lasciare una testimonianza e far sì che la
gente sappia e non dimentichi. Come Shlomo Venezia che ad
Auschwitz si occupava dei cadaveri che uscivano dalle camere a
gas. Per lui è terribile parlare di questo, ma è necessario
perché gli altri possano capire. Il regista lavora molto sui
dettagli non per cinismo, ma perché dalle parole dei
sopravvissuti ci si rende conto che il lager era molto più della
paura della camera a gas: era essere spogliati, non sapere cosa
sarebbe successo, stare schiacciati gli uni contro gli altri,
consapevoli che nelle camere a gas ci finivano donne, bambini,
senza sapere che fine avessero fatto amici, conoscenti, figli,
mogli, padri, mariti. Questi sono particolari che trasformano
una parola - Shoah - in una realtà. Non si deve dimenticare che
si parla di un posto in cui si uccidevano migliaia di persone al
giorno e per far questo c'era bisogno di un'organizzazione che
era agghiacciante proprio nei particolari.

Il Servo ungherese di Massimo Piesco Giorgio Molteni

Anno: 2003

Nazione:Italia

Durata: 108 m

Regia: Massimo Piesco Giorgio Molteni

August Dailermmann è al comando di un campo di concentramento e
dopo l'ingresso a casa sua di Miklos, un servo ebreo ma
soprattutto un sensibilissimo intellettuale, comincia ad
interessarsi all'arte e riunisce nella sua casa una squadra di
pittori e musicisti presi tra i deportati. Ma l'interesse del
nazista non servirà a salvare il servo ungherese e i suoi
compagni dal loro tragico destino. August verrà presto rispedito
a Berlino, sostituito dal Tenente Tross, uno spietato aguzzino.

Questo “schedario” viene consigliato agli insegnanti, affinché,
ogni anno, possano organizzare un momento di riflessione sulla
Shoah, che seppure lontana nel tempo, “ri- vive” nostro
malgrado, in quanto di nefando, di oppressivo, di inumano si fa
oggi contro i popoli della terra.

Maria de Falco Marotta & Elisa, Enrico,
Antonio, Diana

GdS 20 I 2006 - www.gazzettadisondrio.it

Maria de Falco Marotta & Elisa, Enrico, Antonio, Diana
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