Teatro, arte “povera”, oggi?

Festival Internazionale del Teatro - Il progetto - Parole per capire. teatro?

Festival Internazionale del
Teatro

A Genova si sono riuniti ultimamente gli Stati Generali degli
Stabili italiani, quei teatri che ripropongono ancora con
passione l’arte antichissima di “far guardare” ed “essere
guardati” dal pubblico, opere belle di scrittori, poeti, che
nell’Ottocento lo fecero grande e che tutti correvano a vedere(
ahi, la TV!).

Pare che l’accusa maggiore agli Stabili sia quella di fare un
teatro old style(Moliere, Pirandello, Goldoni. Già, ma se non lo
fanno loro non va perduto questo notevole patrimonio italiano?),
di non proporre troppe novità(Cfr.: La Stampa, 22 settembre
2004).

Allora, come la mettiamo con il 36° Festival Internazionale del
Teatro, un

progetto della Biennale Teatro 2004 che si sviluppa intorno a un
nucleo centrale: la drammaturgia italiana contemporanea?

Il filo conduttore degli spettacoli, ma anche il tema per
un'analisi che porti nuova consapevolezza al dibattito sul
teatro, offrendo un'occasione per immaginare e progettare la
scelta futura a partire dalla nuova drammaturgia e per
affrontare in termini concreti il 'problema' della scrittura
teatrale italiana nel corso del Novecento: un territorio
continuamente e pericolosamente sospeso sull'afasia e
insignificanza o l'imitazione ripetitiva di modelli stereotipi
del novecento europeo, è il nucleo del bellissimo programma
offerto a quanti hanno voglia di rituffarsi nella “parola” e che
le varie compagnie stanno offrendo a Venezia, durante il 36.mo
Festival internazionale del Teatro(15-settembre- 2 ottobre 2004)
e che poi porteranno in giro per l’Italia.

La domanda è: il testo e il linguaggio teatrale possono parlare
ancora dell'oggi?. Per tale motivo l'obiettivo è quello di dare
visibilità ai progetti di giovani autori e artisti che
nell'ultimo decennio hanno riacceso l'interesse di critica e di
pubblico, trovando finalmente spazio nei cartelloni dei nostri
teatri.

Il progetto

Il progetto è strutturato in tre sezioni: la prima è dedicata ai
'padri' della drammaturgia contemporanea italiana: Pier Paolo
Pasolini e Giovanni Testori.

Pasolini è autore di una scrittura teatrale forte e coerente,
personalissima ma ancora intimamente connessa con la struttura
sociale, la sua analisi, la sua critica. Egli è un patrimonio
quasi unico, un'isola di scrittura che deve essere ancora
studiata e decifrata.

Giovanni Testori è l'autore delle sperimentazioni linguistiche,
stilistiche e tematiche; a lui si deve l'invenzione di una vera
lingua poetica che ha dato voce e forza ai drammatici conflitti
interiori tra 'spirito e corpo', 'amore e male', 'vita e morte'
e affrontato gli eventi politici e sociali con sorprendente
lucidità analitica.

In questa sezione è stata presentata l'Orestea di Eschilo nella
traduzione di Pasolini( che però ha lasciato perplessi parecchi,
per il linguaggio scurrile e oltremodo attuale, ahimé), Bestia
da stile, dello stesso autore, e La monaca di Monza di Testori.

La seconda sezione si concentra sull'oggi, coniugando testi
italiani recenti con nuovi sistemi e forme teatrali. I modelli
di struttura e di linguaggio sono plurimi intendendo dare una
visione più ampia della situazione della scrittura italiana
contemporanea, e spaziano dalla scrittura 'dell'oggi' di Letizia
Russo, al lavoro sulla memoria storica di Celestini, alla
drammaturgia che nasce direttamente dal lavoro con l'attore di
Emma Dante.

Completa il progetto una sezione dedicata alla drammaturgia
europea contemporanea, allo scopo di attivare una dialettica di
confronto con il lavoro di giovani drammaturghi provenienti da
civiltà più strutturate, in cui il valore della scrittura
teatrale e il suo potere di farsi interprete della società non
hanno conosciuto soluzione di continuità.

Giovani autori, scrittura dell'oggi e giovani registi a cui
offrire un'occasione di lavoro e di 'emersione' in un contesto
teatrale italiano spesso sordo alla necessità del ricambio e
dell'invenzione di nuove leve artistiche. Gli spettacoli sono
offerti dalla Biennale nella "cornice" veneziana ma essendo
collegati a momenti produttivi esterni avranno poi una vita più
lunga nei circuiti e nel tessuto distributivo.

Il direttore artistico di questo particolare e tanto intimistico
ciclo teatrale, Massimo Castri, dice:- In Italia manca una
drammaturgia sull'oggi, e il teatro è incapace di raccontare sé
stesso: è il teatro di un paese con la memoria di Arlecchino".


Massimo Castri ha scelto Testori da una parte e Pier Paolo
Pasolini dall'altra, quali uniche voci che a suo avviso hanno
tentato di trovare una lingua teatrale forte nel generale
silenzio del teatro italiano del secondo Novecento, "per fare da
cornice a un nucleo di autori giovanissimi", nella speranza che
questi riescano "a rompere il silenzio lasciato da Pirandello
negli anni '30".

"Ho pensato che la Biennale - aggiunge il direttore del settore
Teatro per il 2004 - avrebbe potuto riempire un vuoto
recuperando la sua funzione di intervento, facendo da punto di
riferimento, di incontro e di vetrina per una rifondazione del
teatro italiano. E questo ha avuto l'effetto di creare una
fibrillazione e un reticolo di rapporti che ha permesso che ciò
accadesse". Anche se, aggiunge, il progetto avrebbe potuto
essere più ampio con maggiori risorse a disposizione”( che,
onestamente, la Biennale indirizza altrove: cinema, arti visive,
architettura...)

Parole per capire. teatro?

Parole per capire. teatro?

La parola teatro deriva dal greco theàomai che significa
guardare. Il teatro era quindi, inizialmente, l'atto
dell'assistere ad una rappresentazione da parte di un pubblico.
In seguito si ebbero alcuni ampliamenti di significato: teatro
indicò nel suo complesso anche il pubblico che guarda e il luogo
nel quale gli spettatori assistevano alle rappresentazioni. La
parola "teatro" è ricca di significati; tra i principali
possiamo evidenziare i seguenti:

1) teatro come edificio teatrale;

2) teatro come istituzione culturale e/o linguaggio espressivo:
si parla allora di teatro negli stessi termini con cui si parla
di cinema, di letteratura, di musica;

4) teatro come genere letterario, accanto alla poesia lirica, al
romanzo, alla novella, ecc.;

5) teatro come complesso delle opere drammatiche scritte da un
determinato autore (il teatro di Sofocle, il teatro di
Pirandello, ecc.);

Il teatro è un'arte che ha una tradizione antichissima. Diversi
elementi compongono l'arte teatrale intesa come forma di
spettacolo: il testo, la recitazione, la scenografia, le luci, i
costumi, il trucco e dal '900 la regia. A differenza delle altre
forme di spettacolo il teatro prevede la presenza fisica degli
attori e degli spettatori nello stesso tempo e nello stesso
luogo( ahi, la comodità del divano casalingo di fronte alla
TV!!!). Ogni rappresentazione è condizionata da questo incontro
unico e irripetibile. Il teatro è espressione della cultura di
un popolo ed è costantemente influenzato dalla società in cui
vive e da cui è prodotto. Non si può pensare ad esso come il
risultato finale di uno spettacolo creato da un gruppo di
persone, ma è fortemente l'idea e la funzione che svolge in quel
preciso momento storico.

Dato che tra la società e l'uomo c'è un rapporto di scambio, il
teatro rappresentando la società rappresenta l'uomo che a sua
volta attraverso questo si esprime donando il proprio contributo
personale.

I reality Show, che imperversano in TV sono i nemici giurati del
teatro. Li hanno sostituiti e la gente trova più comodo
guardarli da casa.

In ogni modo, è giusto sostenere quest’arte che se utilizzata a
dovere anche nelle scuole, permette ai giovani di “imparare" ad
esprimersi, di sapersi districare con fine dialettica nei
problemi quotidiani, di legarsi al loro passato letterario e
poetico.

Noi, almeno, lo speriamo.

Informazioni utili

36* Festival Internazionale del Teatro (15 settembre - 2 ottobre
2004)

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i giorni 7.30 - 20.00) - e-mail: infogruppi@labiennale.org

Come raggiungere le sedi degli spettacoli

per Teatro Piccolo Arsenale / Teatro alle Tese da P.le Roma /
Ferrovia, linea 1/41 fermata Arsenale - tempo di percorrenza
44'/26'

da Teatro Piccolo Arsenale / Teatro alle Tese per Ferrovia/P.le
Roma, linea 1 - tempo di percorrenza 44' linea N - fermata San
Zaccaria (Danieli) - tempo di percorrenza 30'
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GdS 30 IX 2004 - www.gazzettadisondrio.it

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