Spike Lee, “nero” da matti (Società)

La storia di Rachele - Il film: She Hate me - Il regista Spike Lee - Domande e risposte - Filmografia


LA STORIA DI RACHELE


Nella Bibbia vi è la storia di Rachele, la moglie di Giacobbe,
il quale per averla servì come pastore di greggi il suocero per
14 anni. Era bellissima ma sterile. Essere sterile le pesava
come colpa. “Dammi un figlio – disse un giorno a Giacobbe – se
no io muoio” (Genesi 30,1).

Così offrì al marito la propria schiava, Bila: “Unisciti a lei,
così che partorisca sulle mie ginocchia e abbia anch’io una mia
prole per mezzo di lei” (Genesi 30,3).

Oggi la scienza è la nuova Bila, la serva che promette e
permette di non rassegnarsi ai limiti della biologia e di
vincere le frustrazioni di desideri ieri non realizzabili; serva
che conosce inseminazioni artificiali, fecondazioni in vitro,
dono di seme e di ovulo, congelamento e trapianto di embrioni,
inseminazioni post-mortem.

A queste problematiche si aggiungano anche le richieste degli
omosessuali, specie delle lesbiche che vorrebbero a qualunque
costo un figlio, perché è difficile che in loro sparisca il
forte desiderio della maternità.

Spike Lee, il regista geniale che non è mai banale nel suo
cinema, forse si è ricordato di Rachele e ne ha fatto un film
farsesco: She Hate me, presentato alla 61.ma Mostra di Venezia.

Il film: She Hate me

E’ un mix di commedia brillante e denuncia politico- morale
dell'America odierna.

Jack ha trent'anni, ha studiato nelle migliori Università ed è
vicepresidente di una delle più importanti industrie
farmaceutiche del Paese. Alla morte del collega Herman Schiller,
amico e geniale creatore di un nuovo trattamento per l'AIDS,
Jack scopre e denuncia un giro di corruzione e di tangenti che
coinvolge i suoi superiori. Solo contro tutti, perde lavoro,
credibilità e sicurezza economica in un colpo. Ma proprio quando
crede di non avere più speranze, Jack riceve una strana
proposta: la sua ex, diventata lesbica, è pronta ad offrirgli
5.000$ per essere messa incinta, ed altrettanti per la sua
compagna Alex.
Inizia così per Jack un business da "stallone" per la comunità
lesbo di New York.

Tale attività lo aiuta ad uscire dall'impasse economica, ma
nuoce anche alla sua immagine nel processo contro la compagnia
che lo ha licenziato dopo la denuncia, tanto più che una delle
sue clienti è Simona (Monica Bellucci), figlia del boss mafioso
Don Angelo (John Turturro).

I fotogrammi da ricordare: nei titoli di testa passano le
immagini di tutti i tagli di banconote prodotte dagli Stati
Uniti con le effigi dei vari presidenti. L'ultima è un biglietto
da 3 dollari, che non esiste, con la faccia di Bush. Geniale!

Il regista Spike Lee

A vederlo così conciato, con un berrettone rosa , la camicia di
seta a disegni sgargianti, orecchino di diamante, tuttalpiù lo
scambieresti per il solito rapper in cerca di popolarità.

Invece è Spike Lee, il regista nero che filma la cultura e le
problematiche degli uomini di colore, uno dei più alti esponenti
del cinema afroamericano e uno dei più dotati e lucidi registi
contemporanei.

Nato ad Atlanta il 20 marzo 1957, è cresciuto a Brooklyn; è
figlio di in musicista jazz e di un'insegnante. I suoi inizi,
caratterizzati da geniali idee innovative, passano inosservati
ma già con "She's gotta have it", girato in bianco e nero,
seguito da "Aule turbolente" ("School Daze"), ottengono ampi
consensi di critica.

Si può dire che egli è l’inventore di un cinema neorealista
nero, con spiccate doti registiche e con notevoli doni narrativi
contemporanei mirati alla povertà delle minoranze e ai grossi
problemi quali la droga, la fecondazione, il rapporto bianchi-
neri, la politica statunitense.

Di fatto, è stimato come uno degli autori più importanti ed
influenti degli ultimi dieci anni.

Nel raccontare i "suoi" afro- americani analizza con sincerità,
durezza ed ironia la minoranza povera ed emarginata della
società statunitense che vive di continui scontri razziali. Ma
anche dei ricchi rampanti neri che vivono nei quartieri alti.
Ciò che gli interessa è la convivenza etnica, che presenta con
una cinematografia originale che riscuote un meritato successo
nel mondo della celluloide. I suoi film sono sempre stimolanti
ma, dal punto di vista politico, scomodi.

Con "Fa' la cosa giusta", sui temi razziali, ha ottenuto la
nomination come miglior film, apprezzato anche per l'originalità
tecnica e l'ispirazione nel trattare il difficile tema. Meno
impegnato socialmente ma sempre di grande pregio è "Mo' Better
Blues", un film musicale omaggio alla cultura nera che è il
jazz, un regalo al padre Bill, bassista- compositore jazz.

Nel 1991 esce "Jungle fever".

Le critiche mosse al mondo hollywoodiano sulle “cure” che
riserva agli artisti neri gli bloccarono la nomination all'Oscar
come miglior regista per "Malcolm X" (1992).

Seguono "Clockers" (1995), "Girl 6: sesso in linea" (1996) e "He
Got Game" (1998).

Tra i suoi ultimi lavori vi sono: "La 25a ora" (2003, con Edward
Norton) e l’ultimo, strepitoso, divertentissimo She Hate
me(2004) sulla spinosa questione della fecondazione che lui
consiglia “naturale”( uomo- donna).

Domande e risposte

-
Lei nel suo She Hate me disprezza i manager corrotti, più dei
mafiosi, gli intrallazzi sanitari (si parla di una medicina anti-Aids) e sempre il trattamento ai neri. E’ proprio così in
America?

Indico lo scandalo Enron, il cui amministratore era connesso a
Bush, ma voglio affermare che è tutto il Paese che ha bisogno di
una rigenerazione morale, è l’intera società che è corrotta e
vive solo nel culto del denaro.

-
Il suo film presenta una situazione bizzarra di un manager in
disgrazia per troppa onestà che per vivere si mette a fare lo
stallone superdotato inseminando a 10.000 dollari ad amplesso
donne lesbiche. Non è una storia paradossale?

Il mio protagonista, Anthony Mackie è come Frank Wills, il
guardiano notturno che scoprì il furto e l’intrusione nel
Partito Democratico del Watergate cambiando il corso della
storia, ma morì povero e dimenticato. Nella vita bisogna però
fare certe scelte e anche pagarne le conseguenze: c’è sempre la
cosa giusta e quella sbagliata.

-
Il suo è soprattutto un film politico?

Per me tutti i film sono politici. Non mi illudo che si possa
fare molto: i potenti agiranno con le medesime armi truffatrici.
Bisogna controbattere usando i media come l’amministrazione
Bush, che ha a suo servizio la Fox News.

-
Lei tratta dell’inseminazione, un problema arduo, specie se
riferito a quella delle lesbiche.
Com’è il dibattito attuale nel suo Paese?

Accesissimo, perché c’è gente favorevole ed altri assolutamente
contrari. Persino
tra le omosessuali, vi è una parte propensa e una ostile, perché
nel film uso un uomo vero e loro vogliono mezzi artificiali.
Nessun gruppo, tuttavia, è monolitico. A me piace giocare con i
luoghi comuni, anche ridicolizzando i neri stalloni,
divertendomi a rovesciare la prospettiva, così come uso sulla
sedia a rotelle il campione di football Jim Brown. Voglio anche
precisare che possedere tante donne in una notte, soprattutto
quelle indisponibili come le lesbiche, è una tipica fantasia
maschile, ma io la ribalto, trasformandola in un incubo, anche
per il maschio afroamericano di cui si favoleggia la potenza.


Mi hanno pure accusato di aver fatto capire che in fondo anche
con un maschio non è male, di non aver tenuto conto che mai una
vera lesbica ricorrerebbe a un uomo per avere un figlio, con la
libertà d'accesso alle banche del seme che c'è oggi. Ma non mi
sembrava molto divertente o spettacolare mostrare delle signore
che a gambe per aria vengono inseminate con una siringa.

-
Cosa pensa della legge inglese sulla clonazione?

Non si può giocare a fare Dio, per una volta son d’accordo con
Bush.

Lei parteciperà alla campagna presidenziale a fianco di John
Kerry?

Purtroppo i democratici danno per scontato che i neri votino per
loro, invece questa volta devono mettercela tutta. Faccio gli
scongiuri perché vincano, anche se sarà solo per un pugno di
voti. Un grande aiuto lo sta dando il documentario di Michael
Moore, "Farenheit 11/9"".

Per i neri comunque, la vita anche quando pare perfetta, è
sempre difficile. Basta niente e finisci in prigione, come
capita a Jack (il protagonista di She Hate me), che non viene
creduto soprattutto perché lui, pur laureato ad Harvard, resta
un nero che ha denunciato un bianco. E per questo ho voluto
ricordare nel mio film quel Frank Wills, sorvegliante della sede
del Partito Democratico a Washington, che per primo nel 1972
scoprì il Watergate: era nero, perse il posto, nessuno lo
ringraziò né ne ricorda il nome.

C’è sempre un po' di rabbia dentro nel constatare come il mondo
sia sempre uguale.

Filmografia
REGISTA:

(2004) Sucker Free City (Serie TV)

(2004) Lei mi odia

(2003) S.F.C. (Film TV)

(2002) La 25a ora

(2002) Ten Minutes Older: The Trumpet - (segmento "We Wuz
Robbed")

(2002) Jim Brown All American

(2001) Come Rain or Come Shine

(2001) A Huey P. Newton Story (film tv)

(2000) Bamboozled

(2000) The Original Kings of Comedy

(1999) Summer of Sam - Panico a New York

(1998) Freak (film tv)

(1998) He Got Game

(1997) 4 Little Girls

(1996) Bus in viaggio

(1996) Girl 6 - sesso in linea

(1995) Lumière et compagnie

(1995) Clockers

(1994) Crooklyn

(1992) Malcolm X

(1991) Jungle Fever

(1990) Ancora più blues

(1989) Fà la cosa giusta

(1988) Aule turbolente

(1986) Lola Darling

(1983) Joe's Bed-Stuy Barbershop: We Cut Heads

(1981) Sarah

(1980) The Answer

(1977) Last Hustle in Brooklyn

PRODUTTORE:

(2004) Rent - Produttore

(2004) Lei mi odia - Produttore

(2004) CSA: Confederate States of America - Produttore esecutivo

(2003) S.F.C. (Film TV) - Produttore

(2003) Good Fences (film tv) - Produttore

(2002) La 25a ora - Produttore

(2002) Ten Minutes Older: The Trumpet - Produttore

(2002) Jim Brown All American - Produttore

(2001) Home Invaders - Produttore esecutivo

(2001) 3 A.M. - Co-produttore esecutivo/Produttore

(2000) Bamboozled - Produttore

(2000) The Original Kings of Comedy - Produttore

(2000) Love & Basketball - Produttore

(1999) The best man - Produttore

(1999) Summer of Sam - Panico a New York - Produttore

(1998) He Got Game - Produttore

(1997) 4 Little Girls - Produttore

(1996) Bus in viaggio - Produttore esecutivo

(1996) Girl 6 - sesso in linea - Produttore

(1995) Clockers - Produttore

(1995) Tales from the Hood - Produttore esecutivo

(1995) New Jersey Drive - Produttore esecutivo

(1994) Drop Squad - Produttore esecutivo

(1994) Crooklyn - Produttore

(1992) Malcolm X - Produttore

(1991) Jungle Fever - Produttore

(1990) Ancora più blues - Produttore

(1989) Fà la cosa giusta - Produttore

(1988) Aule turbolente - Produttore

(1986) Lola Darling - Produttore

(1983) Joe's Bed-Stuy Barbershop: We Cut Heads - Produttore

SCENEGGIATORE:

(2004) Lei mi odia

(2000) Bamboozled

(1999) Summer of Sam - Panico a New York

(1998) He Got Game

(1995) Clockers

(1994) Crookly

(1992) Malcolm X

(1991) Jungle Fever

(1990) Ancora più blues

(1989) Fà la cosa giusta

(1988) Aule turbolente

(1986) Lola Darling

(1983) Joe's Bed-Stuy Barbershop: We Cut Heads

ATTORE:

(2001) 3 A.M. - Regista

(1999) Summer of Sam - Panico a New York - Reporter John
Jeffries

(1996) Girl 6 - sesso in linea - Jimmy

(1995) Clockers - Chucky

(1994) Crookly - Snuffy

(1992) Malcolm X - Shorty

(1991) Jungle Fever - Cyrus

(1990) Ancora più blues - Giant

(1989) Fà la cosa giusta - Mookie

(1988) Aule turbolente - Mezza pinta

(1986) Lola Darling - Mars Blackmon
Maria De Falco Marotta & Elisa Marotta -
Antonio De Falco



GdS 20 X 2004 - www.gazzettadisondrio.it

Maria De Falco Marotta & Elisa Marotta - Antonio De Falco
Società