La Spagna è il Paese di Bengodi? Maria de Falco Marotta
Nella Spagna di Zapatero, vestito dal Manifesto come un
prete (Papatero, fine giugno 2005) ora il matrimonio
omosessuale è legalizzato.
Nella LEGGE è stata aggiunta una singola frase all'articolo 44
del codice civile: "Il matrimonio avrà i medesimi requisiti ed
effetti, che i due contraenti siano dello stesso sesso o di
sesso diverso" .
Anche il LINGUAGGIO è stato modificato. Invece di 'marito,
moglie, padre, madre, si dirà 'coniuge' o 'genitore'.
Viene , poi, consentita l'adozione congiunta da parte delle
coppie gay, o la co-adozione; cioè l'adozione da parte del
coniuge della madre o del padre di un bambino.
La Spagna diventa così il quarto Paese - dopo Canada, Belgio e
Olanda - a consentire le nozze gay.
Ma non bastava. Anche sì al 'divorzio lampo'. Dopo tre mesi una
coppia può anche scoppiare e dirsi basta alla vita in comune.
Si vede che il consumismo, i modelli trash televisivi dettano
legge. Evviva la Spagna, diventata il Paese di Bengodi, dove
tutto è possibile, purché si paghi (La Stampa, 2 luglio 2005)
Ovviamente, vi sono state fortissime le proteste della Chiesa (ma
finora dov’era, cosa ha fatto per coscientizzare le persone
sulla peculiarità incontrovertibile dell’essere uomo- donna
legittimati nella molteplicità delle culture?)
. I vescovi spagnoli invitano ad opporsi alla riforma "con tutti
i mezzi legittimi" (quando i buoi sono scappati è fatica persa
farli ritornare nella stalla).
Sebbene le profonde radici cattoliche del Paese, non vengano
sottaciute, la stragrande maggioranza degli spagnoli si è
espressa nei sondaggi a favore delle iniziative del premier (La
guerra dei mondi, è prossima?).
La Chiesa cattolica non intende comunque arrendersi. La
Conferenza episcopale (Cee) spagnola in un durissimo comunicato
ha denunciato "l'eliminazione del matrimonio dal codice civile
in quanto unione di uomo e donna, e la sua riduzione a mero
contratto rescindibile unilateralmente". Ed ha definito come
"molto negative" sia la riforma del matrimonio che quella del
divorzio, invitando ad opporsi "con tutti i mezzi legittimi"
garantiti dallo stato di diritto.
Neanche l'opposizione ha deposto le armi. Pochi minuti dopo
l'approvazione, il Partito Popolare ha annunciato un eventuale
ricorso alla Corte Costituzionale. Però prima dov’erano, in
quale limbo si beavano, i mutamenti della società non li
vedevano? (Cfr.: quotidiani, 30 giugno 2005)
Appena qualche giorno dopo, con tanto clamore e pubblicità, è
stato presentato e distribuito con grandi mezzi economici in
tutta Italia, il nuovissimo Compendio della Dottrina della
Chiesa cattolica voluto da papa Benedetto XVI che dice (più o
meno) sul Sesto Comandamento: "Non commettere atti impuri", di
inserire tra i "peccati gravi" "atti omosessuali", oltre
all’adulterio e alla masturbazione: «Commessi su minori, tali
atti sono un attentato ancora più grave». Persino la
contraccezione, la sterilizzazione, la fecondazione e
inseminazione artificiale sono considerate "immorali" (E la
Spagna cattolica, cosa farà?).
“Se Sodoma ci minaccia
Quale è il bene oppure il male, secondo la mesta morale coniata,
tout court non sui valori ma sul trash televisivo che fa tanto
audience e dove tutto è permesso e giustificabile?
Come regolarsi nella marea insulsa che avvolge peggio del
serpente di Adamo ed Eva nelle sue spire l’umanità per farla
soccombere o, secondo gli illuminati intellettuali omosex,
aiutarla a capire che, in fin dei conti, nessuno mai ha
condannato nell’antichità il sesso diverso ?
Poiché tutto è trash, si obliano facilmente anche certe
manifestazioni che hanno l’intento di fondare un’ideologia(a
favore dei pochi, in oltraggio ai molti che subiscono l’infamia
dei prepotenti).
Per esempio, chi si ricorda più del
Gay Pride 2005?
Tra mille trovate, a Milano si è svolto, qualche tempo fa,
l’annuale raduno omosessuale.
Ne hanno parlato ampiamente i quotidiani italiani, magari
puntualizzando sull’uso degli infanti, figli di lesbiche
fecondate da semi maschili sconosciuti, sicché i loro figli(
fino a che sono piccoli, tutto va bene) non conosceranno mai un
padre (non che la figura paterna sia così fondamentale, però
nella crescita psicologica e fisica la sua presenza è stata
riconosciuta da molti studiosi basilare).
Vi sono state varie tiritere, da destra e da sinistra,
ampiamente descritte sui quotidiani italiani del 5- 6 giugno
2005.
Si dice, sintetizzando il tutto, che gli italiani sono
intolleranti perché si condanna un orientamento umano che mai
non è mai menzionato nella Bibbia, e neppure vi si sostiene che
i gay debbano cambiarlo. Secondo Rembert Truluck, professore
universitario, ex pastore battista, attivista per i diritti gay
e scrittore, la Bibbia è fonte di conforto e incoraggiamento per
molti, ma di dolore e maltrattamento per altri. Secoli di
oscurantismo hanno prodotto la teoria secondo la quale "Dio odia
gli omosessuali, lo si legge nelle Sacre Scritture."
E se così non fosse?
Professare un credo religioso non significa giudicare o
condannare, imporre leggi e regole o cercare di annientare chi
non è come noi. D’altronde, Gesù fu criticato perché offriva il
suo amore a tutti, anche a coloro che la società del tempo
emarginava.
La condanna degli omosessuali, basata sulla lettura dei testi
biblici, appare invece nascere da un’erronea traduzione e una
strumentale interpretazione scientifica, ed è indifendibile e
irresponsabile. Nella Bibbia stessa appaiono più volte - e non
condannate - relazioni tra persone dello stesso sesso, ad
esempio tra Davide e Gionata (Samuele 1:26). David dice
testualmente di Gionata: "Mi eri tanto caro! Il tuo amore per me
era più meraviglioso dell’amore di donna." Oppure: "Poi si
baciarono l’un l’altro finché il giorno non fu alto" (Samuele
20:41).
Varrebbe fare chiarezza su tali traduzioni bibliche.
Nell’ebraico del Vecchio Testamento e nel greco dei Vangeli non
esisteva la parola "omosessuale", termine in uso solo da un
centinaio di anni. Come aggettivo apparve la prima volta nel
1892, come sostantivo nel 1902. Qualsiasi parola, quindi,
tradotta dalla Bibbia con "omosessuale" è un errore. Bigottismo
e pregiudizio: copertura della verità. E grande inganno(dicono,
ovviamente, i pro- sesso libero).
IL VERO PECCATO DI SODOMA
Dal XII secolo in poi, la storia di Sodoma è stata usata per
condannare l’omosessualità. Persino il termine "sodomita" fu
impiegato per riferirsi a chi pratichi sesso anale, e il peccato
di Sodoma fu inquadrato nell’atto omosessuale maschile. Quindi
si suppone(ma gettiamo a mare la Bibbia???)che Dio avrebbe
punito gli abitanti di Sodoma (i sodomiti) per i loro atti
omosessuali.
Narra la storia che i cittadini di Sodoma, accorsi fuori dalla
casa di Lot, gli chiedono di fare uscire i suoi ospiti (due
angeli) perché "li vogliono conoscere". Lot, vedendo
l’atteggiamento aggressivo dei sodomiti chiede loro di non
arrecare danno ai suoi ospiti, dato che "sono sotto il suo
tetto". In cambio di questa cortesia, offre le sue figlie (tanto
le donne, come gli animali sono proprietà del padrone) agli
uomini che si affollano fuori dalla sua porta. Le ragazze erano
vergini, secondo Lot "non conoscevano uomo". Nella Bibbia
"conoscere" significa in qualche caso "fare sesso con" (il verbo
"conoscere" appare circa 943 volte nell’Antico Testamento, ma
solo in 10 casi la parola assume un significato sessuale). A
quei tempi il capofamiglia possedeva le donne che erano di fatto
sua bene, ed era libero di usarle come più gli aggradava. Ma
perché avrebbe dovuto offrire le sue figlie in cambio
dell’incolumità dei suoi ospiti? Nelle lande desertiche, restare
esposti al freddo della notte era spesso fatale, quindi regola
ferrea della società di Lot era offrire ospitalità ai
viaggiatori, e la stessa norma vale ancora oggi nelle culture
arabe e semitiche. Se Lot avesse consegnato i suoi ospiti agli
abitanti di Sodoma sarebbe venuto meno ad una regola
strettissima, la sacra legge dell’ospitalità, la cui violazione
portava alla pena capitale.
Nella Bibbia quando si parla dei peccati di Sodoma - che ne
causarono la distruzione e lo sterminio della popolazione - si
menzionano l’inospitalità, l’orgoglio, l’odio, i maltrattamenti,
la durezza di cuore. Mai il sesso.
LA MORALE DEI GENTILI
Anche Gesù fa riferimento a Sodoma, e il soggetto è chiaramente
il rifiuto di accogliere nella propria dimora i messaggeri di
Dio (Matteo 10:5-15): "E se qualcuno non vi accoglierà o non
ascolta le vostre parole, uscite da quella casa (…) nel giorno
del giudizio Sodoma e Gomorra avranno una sorte più sopportabile
di quella città".
Anche Isaia, Geremia e altri si riferiscono a Sodoma, a cui si
adduce ingiustizia, oppressione, adulterio e menzogna.
L’adulterio sembrerebbe l’unico peccato legato al sesso.
Nella mente degli Ebrei dell’Antico Testamento, l’adulterio non
era un’offesa contro una donna o contro l’intimità del
matrimonio, ma contro la giustizia. L’adulterio offende l’uomo a
cui appartiene la donna, è l’abuso della proprietà di un altro
uomo. Similmente, per la mentalità dell’epoca, intrattenere
rapporti sessuali tra uomini aveva un significato completamente
diverso: si trattava di comportarsi come i Gentili (ossia i
Pagani), quindi agire come "non Ebrei". Ne risultava che
praticare atti omosessuali equivaleva a tradire la religione
ebraica. Il Levitico condannava l’omosessualità come crimine
religioso di idolatria, non come offesa sessuale, e quel genere
di tradimento religioso era tanto grave da meritare la pena
capitale. Gli Ebrei erano il popolo sacro scelto da Dio, non lo
si poteva mescolare ai Gentili, i quali praticavano cerimonie
agli Dei che implicavano rituali sessuali (il termine ebraico
erroneamente tradotto con "omosessuale" indicava invece i "prostituti
sacri" di Astarte e Baal). La Bibbia usa spesso Sodoma come
metro di paragone di molti peccati, ma il sesso viene nominato
poco.
La gente si oppone agli omosessuali in quanto "diversi",
"strani", li si rende fuori- casta, vengono cacciati dalle
proprie famiglie, derisi, licenziati dai posti di lavoro,
insultati, picchiati e in alcuni casi uccisi, spesso in nome di
una presunta moralità religiosa( ma la religione non c’entra: è
la natura che si ribella e non vuole perdere il suo privilegio
di essere Yin- Yang, cioè maschio e femmina sull’intero
pianeta).
Tanto, per non dimenticare che la nostra cultura, affonda le sue
radici nella Bibbia,, indichiamo alcuni suoi passi dove c’è la
“questione” omosessuali.
Chi vuole potrà documentarsi meglio in :
1)Ezekiel 16:46-50
2) Josephus, Antiquities I: 194-5 ;
3) Babylonian Talmud, Sanhedrin 109a
4) Genesis Rabbah, Parashah 49:6
5) Genesis Rabbah, Parashah 50:7
6) Pirke de Rabbi Eliezer
7) Nahmanides (Ramban) Commentary on Genesis, 13th century ,
oltre agli innumerevoli testi di ogni orientamento religioso e
laico.
Per chi ha voglia di capirne di più, senza dimenticare che il
fondamento delle società planetarie sono lo Yin e lo Yang(Femminile-
maschile), ma anche per sapersi opporre con giudizio alla
strumentalizzazione di questo problema che non ha proprio nulla
di così pericolosamente contrario al progresso e al cammino
verso l’incontro con il Creatore.
Maria de Falco Marotta
GdS 10 VII 2005 - www.gazzettadisondrio.it