SOLO INFIBULAZIONE?

Sono ormai arcinote le vicende che hanno caratterizzato gli
ultimi tempi della vita politica e culturale dell’Italia, specie
per quanto concerne l’infelice proposta di quel medico somalo
Omar Abdulkadir che, sull’onda del tutto “possibile e permesso”
da noi, ha avanzato l’ipotesi (subito sostenuta da certi
intellettuali, specie da coloro che non hanno troppo
dimestichezza con il genere femminile: La Stampa, 23 gennaio
2004) di una forma "simbolica" di infibulazione per le donne -
una puntura di spillo al posto della tradizionale mutilazione
genitale, per dare il “contentino” rituale alla loro tradizione
di origine.

Come pure la “difesa d’ufficio” apparsa sul supplemento tSt (Cfr: La Stampa, 11 febbraio 2004) che adduce spiegazioni
antropologiche per le MGF (=mutilazioni genitali femminili) che
portano alla parziale o totale rimozione dei genitali esterni o
alla loro modificazione.

Diffuse in Africa, in Malesia, in Thailandia, nelle comunità
immigrate in Europa, negli Stati Uniti, in Canada, si racconta
che vengono praticate affinchè le bambine divengano pienamente
donne per essere mogli e madri e anche perché la clitoride,
considerata una parte sporca, maschile, debba essere asportata
per dare alle future donne una identità sociale e sessuale
femminile.

Una cosa è sicura: le MGF ci pongono di fronte al conflitto tra
il rispetto dei diritti umani e il rispetto dei valori della
loro cultura d’origine, però pur riconoscendo che il nostro
“pensiero” non è universale, noi contestualizziamo il problema
nei Paesi dove si trovano gli immigrati che hanno il dovere di
attenersi alle leggi vigenti, tra cui il massimo rispetto per
l’integrità del corpo di chiunque.

Tra le tante dichiarazioni vere o presunte tali, quella di
Debora Berti, del Coordinamento Donne, della Sezione Italiana di
Amnesty International, sembra la più pertinente: "Le mutilazioni
genitali femminili costituiscono una violazione del diritto all'integrità
fisica delle donne. In nessun modo può essere giustificata una
loro, ancorché simbolica, legittimazione. Unico obiettivo
possibile rimane il totale sradicamento di questa pratica,
attraverso la mobilitazione delle donne e dell'opinione
pubblica, l'educazione, l’informazione, la formazione" (<press@amnesty.it>,
Roma, 23 gennaio 2004).

Vuoi vedere che Debora conosce quel paladino instancabile, mai
domo che è il Dott. Sami A. Aldeeb Abu-Sahlieh, responsabile del
Diritto arabo e musulmano dell’ Istituto svizzero del Diritto
comparato di Losanna (Svizzera) che, ultimamente, ha tenuto
proprio sulla circoncisione maschile e femminile delle giornate
di aggiornamento ad alto livello al S. Anna della Scuola Normale
di Pisa, all’Università di Siena e di Firenze?

Sami è un nostro grande amico.

Non ha rifiutato di rispondere alle nostre domande che vertono
ampiamente nel campo medico, culturale, religioso.

A patto che, una volta per tutte, avremmo posto il problema
nell’ottica che “farsi circoncidere” è al maschile (coperta da
tanti tabù, altro che infibulazione!) e al femminile e di quanto
questa “pratica” sia tuttora mistificata ed eseguita in barba ad
ogni regola morale.

Domande e risposte

-
Prof., la distinzione tra circoncisione maschile e femminile è
giustificabile?

La circoncisione maschile e femminile costituisce una
mutilazione di organi sani su delle persone senza il loro
consenso e senza ragioni mediche valide. Sul piano dei fatti, la
distinzione è ingiustificabile. D’altra parte, essa è
controproducente. Difatti, un contadino africano che ha cinque
figlie e cinque figli non comprenderà perché può circoncidere i
suoi ragazzi ma non può circoncidere le sue ragazze, mentre le
due operazioni portano lo stesso nome: khitan o tahara. Da
questo si deduce che non è possibile lottare efficacemente
contro la circoncisione femminile senza lottare contro la
circoncisione maschile. Di più, la distinzione tra la
circoncisione maschile e la circoncisione femminile è contraria
al principio di non discriminazione, riconosciuto in tutti i
documenti internazionali.

-
Ma non esiste una differenziazione sulla base della gravità?

Si legge spesso che la circoncisione femminile è un'operazione
grave mentre quella maschile è un'operazione benigna. Una tale
generalizzazione non è esatta: bisogna sapere che la
circoncisione maschile e la femminile coprono quattro tipi
ciascuna di operazioni. Per quella maschile sono le seguenti: 1) Taglio di una parte o in totalità della pelle del pene che
supera il glande. Questa pelle è chiamata prepuzio. 2) E’ la
forma di circoncisione praticata dagli ebrei. Il circoncisore
comincia con trarre la pelle dal pene e taglia la parte che
supera il glande. Questa operazione è chiamata in ebraico milah.
Poi, tira indietro la pelle e strappa con le unghie allungate ed
affilate del suo pollice e del suo indice o con le forbici la
parte della pelle (fodera del prepuzio) che resta tra il taglio
e il glande. Questa operazione è chiamata in ebraico periah. –
3) Scorticamento completo della pelle del pene, talvolta dello
scroto (pelle dei testicoli) e del pube. Questa forma di
circoncisione, chiamata in arabo salkh esisteva (e probabilmente
continua ad esistere) tra le tribù del sud dell'Arabia ed in
certe tribù dell'Africa nera. 4) Spaccamento dell'uretra,
creando un'apertura che somiglia alla vagina femminile. Chiamata subincisione, è praticata ancora dagli aborigeni dell'Australia.
Di fronte a questi quattro tipi di circoncisione maschile,
esistono quattro tipi di circoncisione femminile: 1)
L’escissione del prepuzio (cappuccio della clitoride).
2) Escissione del prepuzio e della clitoride totalmente o
parzialmente. 3) Escissione del prepuzio e della clitoride ed
escissione parziale o totale delle piccole labbra. 4) Escissione
parziale o totale degli organi sessuali esterni e sutura
dell'orifizio vaginale (infibulazione). Dunque, non si può
parlare in modo generale che la circoncisione femminile sia più
grave della maschile. Tutto dipende dal tipo cui si viene
sottoposti.

Tanto la maschile che la femminile, qualunque sia il suo grado,
comporta dei rischi di emorragia, di infezione di deformazione e
di decesso. Certe circoncisioni maschili sono riuscite così male
che i medici hanno dovuto cambiare il ragazzo in ragazza ,
togliendogli totalmente i suoi organi genitali, né potendo
fabbricargli una vagina.

-
Qual è la statistica e la distribuzione geografica della
circoncisione maschile e femminile?

I dati statistici sono approssimativi. Certe fonti dicono che
ogni anno 13.300.000 di bambini maschi vengono circoncisi nel
mondo. In media, sono circoncisi 25 bambini ogni minuto.
Un'altra fonte indica che la circoncisione maschile tocca il 23%
della popolazione mondiale, ciò fa un totale di 650 milioni di
uomini.

Chi circoncide? Innanzitutto tutti gli ebrei, tutti i
musulmani e certi gruppi cristiani. Così tutti i copti
dell'Egitto, dell’Etiopia e del Sudan circoncidono i loro
ragazzi. Parimenti il 60% dei bambini maschi degli Stati Uniti.
La circoncisione maschile tocca probabilmente tra il 2 ed il 5%
della popolazione in Europa occidentale, il 10% in Australia ed
il 25% in Canada. Per semplificare, diciamo che circa 13 milioni
di bambini sono circoncisi annualmente. Per quanto concerne le
donne, i resoconti statistici sono tanto approssimativi. Una
fonte dice che ogni anno 2.000.000 di ragazze sono circoncise
nel mondo, ciò fa una media di 3,8 ragazze ogni minuto. Un'altra
indica che la circoncisione femminile tocca il 5% della
popolazione mondiale, ciò fa un totale di 100 milioni di donne.
L'OMS stima il numero delle donne circoncise nel mondo nel 1998
a 136.797.440. Di queste il 15 e 20% ha subito il quarto tipo di
circoncisione (infibulazione). I dati statistici dell'OMS
esaminano 28 Paesi africani, in maggioranza musulmani.
Segnaliamo a questo riguardo che circa il 97% delle donne
egiziane sono circoncise. La maggioranza delle circoncise sono
musulmane, però in Africa se ne trovano anche cristiane ed
ebree (i Falascià in Etiopia , i Copti in Egitto e in Sudan). La
circoncisione femminile è stata praticata pure in Europa ed in
America, tra i bianchi a partire dalla metà del diciannovesimo
secolo fino agli anni 1970. Nel 1959, un medico americano di
nome Rathmann, ha inventato un apparecchio per circoncidere le
donne. Ancora oggi la circoncisione femminile continua ad essere
attuata tra i bianchi, ma non se ne conosce la percentuale. Le
cifre della circoncisione maschile sono almeno cinque volte
maggiori di quella femminile.

-
Qual è il rapporto tra la circoncisione maschile e femminile e
la sessualità?

Si legge generalmente che la circoncisione maschile non ha
effetto sulla sessualità dell'uomo contrariamente alla
circoncisione femminile. Ogni generalizzazione in questo campo è
falsa. Difatti, tutto dipende dal tipo di cui si parla. Se si
riferisce anche alla circoncisione maschile del primo o del
secondo tipo, degli autori ebraici classici come Filone o
Maïmonide così come degli autori cristiani come Tommaso d’Aquino
e degli autori musulmani classici come Ibn-Qayyim Al-Jawziyyah o
Al-Mannawi affermano che il suo scopo è di ridurre il piacere
sessuale dell'uomo. Difatti, il prepuzio è considerato come la
parte più sensibile dell'organo sessuale. Sopprimendolo, si
eliminano anche le ghiandole che producono la materia lubrificante
e si priva il glande della sua protezione. Questo rende l'organo
sessuale meno sensibile e meno umido e la relazione sessuale più
faticosa. I circoncisi ricorrono più spesso alle materie
lubrificanti artificiali per umettare il pene, ciò che non è
necessariamente salutare sia per l'uomo che la donna. D’altra
parte, la circoncisione femminile annulla certamente il piacere
sessuale se tocca il clitoride.

-
Dicono che la circoncisione maschile e femminile porta dei
vantaggi medici. E’ vero?

In effetti, se si esamina la letteratura medica occidentale a
partire dal diciannovesimo secolo, si constata che i medici
hanno invocato una serie di vantaggi medici sia per la
circoncisione maschile che femminile. Così la prima ragione per
la quale gli occidentali hanno circonciso gli uomini e le donne
è per lottare contro la masturbazione che era supposta come
causa di numerose malattie incurabili. Si è invocata anche la
ragione igienica, valida sia per gli uomini che per le donne. Si
è considerata la circoncisione maschile e femminile come mezzo
per prevenire l'epilessia, le infezioni urinarie, il cancro.
Ultimamente, si è preteso che quella maschile sia una protezione
contro l'AIDS. Se ciò fosse vero, gli americani sarebbero meno
infetti per l'AIDS degli europei, ma pare che sia il contrario.
D’altra parte, siccome la circoncisione priva l'organo sessuale
di una parte della sua pelle, rendendola più tesa e più secca,
ci sono più rischi di lacerazione e, dunque, più pericoli di
infezione. Si stima anche che i circoncisi ricorrano più
frequentemente ai rapporti sessuali orali ed anali, ciò che
aumenta il danno dell'AIDS. La circoncisione ha solamente due
vantaggi medici certi: riduce il peso del bambino ed
appesantisce la tasca del medico. Gli altri motivi sono fallaci
se si eccettua casi rarissimi di deformazione e di infezione che
resistono agli antibiotici. Uno dei moventi della circoncisione
tanto maschile che femminile è il guadagno materiale. Negli
Stati Uniti, se dite ad un medico di non circoncidere,
comprenderà che volete circoncidere il suo stipendio. Si è
chiesto ad uno specialista propagandista della circoncisione
maschile chiamato Wiswell ciò che gli occorreva per cambiare
parere, ha risposto: un milione di dollari.

-
Però non c’è tutto questo clamore intorno alla circoncisione
maschile. Come mai?

Si legge spesso che gli uomini circoncisi non si lamentano. Se
lo fanno significa che riconoscono di avere problemi di
virilità. Figuriamoci!. D’altra parte, circoncisi da piccoli,
non hanno un mezzo di paragone, poiché hanno sempre vissuto coi
peni mutilati. Ora negli Stati Uniti esiste un movimento
crescente di uomini e di donne, tanto cristiani che ebrei,
oppositore alla circoncisione maschile considerata come un
attentato all'integrità fisica degli uomini ed al piacere
sessuale. Spesso parecchi circoncisi ricorrono ad un sistema di
ricostruzione del prepuzio. Quelli che hanno sperimentato questo
metodo, largamente descritto su internet dicono che hanno
guadagnato in piacere sessuale. Certi affermano che praticano
oramai l'amore a colori mentre prima lo facevano in bianco e
nero. Degli studi dimostrano che la circoncisione maschile mina
la psiche della persona. Altri sostengono che c'è un legame tra
la violenza, lo stupro e la pedofilia negli Stati Uniti con
questa mutilazione, Tale teoria è sviluppata soprattutto da un
psicologo ebreo, Ronald Goldman in una tesi recente di dottorato
sul trauma causato dalla circoncisione maschile negli Stati
Uniti.

-
Si legge spesso che la circoncisione maschile ha delle basi
religiose, ma che la circoncisione femminile non ne ha. E’ vero
questo? Cosa dicono i testi religiosi degli ebrei, dei cristiani
e dei musulmani?

Il Vecchio Testamento non contiene nessuna norma concernente la
circoncisione femminile. Costituisce invece la base per la
pratica della circoncisione maschile per gli ebrei, i cristiani
integralisti ed i musulmani. Due testi sono il supporto della
pratica. Il primo è il capitolo 17, versetti 1-14 del libro
della Genesi che dice che Dio è apparso ad Abramo quando aveva
99 anni (vedete la precisione) e gli ha comandato di
circoncidersi e di circoncidere tutti i suoi discendenti maschi
all'età di otto giorni, così come i suoi schiavi. Obbedendogli,
Dio promette a lui e ai suoi discendenti di concedere loro la
terra di Canaan in possesso perpetuo. Così la circoncisione
diventa un atto politico. Il secondo testo è del capitolo 12 del
Lévitico che dice: " All'ottavo giorno si circonciderà il
prepuzio del bambino " (Lv 12:3). Nel primo testo, la
circoncisione è segno di un’alleanza tra Dio con Abramo e la sua
prole. Questa in ebraico si dice: Berit milah, letteralmente
l'alleanza del taglio. Il secondo testo, invece, localizza la
circoncisione nelle norme relative alla purificazione della
madre e del suo bambino. In numerosi altri testi, il Vecchio
Testamento utilizza il termine "circonciso" in opposizione a "incirconciso", questo ultimo essendo considerato come impuro. Da
qui l'interdizione fatta agli incirconcisi di partecipare alle
cerimonie religiose (Esodo 12:48), di entrare nel santuario (Ez
44:9) o in Gerusalemme (Is 52:1), negando anche di seppellire un
ebreo incirconciso nel cimitero ebraico, a meno di circonciderlo
da morto. Questo è stato oggetto di un dibattito molto agitato
al Knesset (Parlamento israeliano).

-
A che punto, invece, è il dibattito attuale su questi spinosi
problemi?

La circoncisione femminile è stata praticata dagli ebrei e
continua ad esserla dagli ebrei etiopi (i Falascià). Non
conosciamo la sua giustificazione religiosa, ma i Falascià
dicono che era in uso a Gerusalemme, al tempo di Salomone, e che
essi l’attuavano già quando uscirono dalla Palestina per andare
in Abissinia. Vi sono numerosi ebrei che lottano contro la
circoncisione femminile pure negando di impegnarsi contro quella
maschile. Cito particolarmente M. Edmondo Kaiser, fondatore di
Terre des Hommes et de Sentinelles; la signora Herta Haas,
fondatrice di Terre des Femmes; e Fran Hosken, fondatrice de
Women's international network news Così si predica la morale
agli africani al posto di predicarla agli americani e agli
ebrei! Questo aumenta l'ipocrisia e la vigliaccheria
dell'imperialismo culturale. La circoncisione maschile continua
ancora oggi ad essere professata dalla schiacciante maggioranza
degli ebrei che hanno abbandonato numerose altre norme bibliche:
la legge del contrappasso (Dt 19:21); la lapidazione
dell'adulterio (Dt 22:23), eccetera. Nei tempi moderni, il
dibattito contro la circoncisione tra gli ebrei ha esordito dopo
la rivoluzione francese del 1789 di cui lo scopo principale era
di creare una società civile dove l'appartenenza alle comunità
religiose fosse sostituita da un'appartenenza nazionale. Nel
1842, un gruppo di ebrei a Frankfurt ha proposto la soppressione
della circoncisione e la sua sostituzione con una cerimonia
religiosa egualitaria per i ragazzi e le ragazze, senza fare
colare il sangue. Nel 1866, 66 medici viennesi ebrei hanno
firmato una petizione contro tale rito. Nel 1871, i rabbini
hanno deciso ad Augsbourg che un bambino nato da una madre ebrea
rimasto non circonciso per una ragione qualsiasi doveva essere
considerato come ebreo. Si segnala a questo riguardo che il
figlio di Herzl, fondatore del sionismo, non era circonciso alla
sua nascita; lo fu nella sua adolescenza, su insistenza dei
discepoli di suo padre.

La corrente contraria alla circoncisione si è trasferita negli
Stati Uniti con gli immigrati ebrei. In tale paese, i rabbini
riformati hanno deciso nel 1892 di non imporla ai nuovi
convertiti. Ma con l'aumento delle nascite negli ospedali
americani e la generalizzazione della circoncisione maschile, i
rabbini si sono visti di fronte ad una pratica non conforme alle
norme ebraiche, essendo fatta dai medici, nei tre giorni che
seguono la nascita e senza il rituale religioso. Hanno provato a
rimediare formando dei circoncisori ebrei. E come il matrimonio
religioso è riconosciuto negli Stati Uniti, i rabbini hanno
provato a riprendere il campo perso negando di sposare quelli
che non sono circoncisi. Gli avvenimenti della seconda guerra
mondiale sono venuti a rinforzare la pratica della
circoncisione. Nel 1979, l'assemblea generale dei rabbini ha
deciso che questa era obbligatoria e che doveva essere fatta
secondo i canoni ebraici. Attualmente, si assiste ad un rinnovo
della critica contro la circoncisione nei media ebraici
americani, valutativi soprattutto dei suoi svantaggi medici e
psichici, a causa dell'ostilità crescente del corpo medico verso
la circoncisione medica, Così gli ebrei si ritrovano
progressivamente soli davanti alla decisione. il Loro sentimento
religioso diventato debole, non li motiva più a praticarla, sia
negando di fare circoncidere i loro bambini, sia facendo
circonciderli negli ospedali senza rituali. Di fronte a questa
situazione, vi sono varie proposte, tra le altre quella di
tagliare una carota a titolo simbolico. Altri, rigettano sia il
rituale quanto la mutilazione.

La contestazione ha investito pure Israele dove attivisti dei
diritti dell'uomo hanno creato nel 1997 un'organizzazione per
lottare contro le mutilazioni sessuali. Decine di genitori,
malgrado l'ostilità delle loro famiglie rifiutano di
circoncidere i loro bambini, perché considerano la pratica
contraria alla legislazione israeliana che vieta l'abuso ed i
maltrattamenti dei bambini. Il cantante Menachem dice che ha
circonciso suo figlio a suo modo, riferendosi al testo della
Bibbia che parla della circoncisione del cuore " Circoncidete
per Yahvé, togliete il prepuzio del vostro cuore”(Jr 4:4). Il
Grande Rabbino di Israele Eliahu Bakshi Doron dice che prova un
grande dispiacere per l’odio che serpeggia .per le radici
ebraiche. Quest’odio ha preso il popolo e l'idea che tutto ciò
che è ebraico è abominevole si è esteso alla circoncisione.

In Occidente prevale la cultura cristiana, anche se non si
praticano i riti cristiani. Vi sono documenti che negano la
circoncisione?

Nel Nuovo Testamento Gesù attacca fortemente le autorità
religiose del suo tempo denunciando la legge del taglione (Mt
5:38-39) e la lapidazione dell’adultera (Jn 8:3-11), ma non
troviamo in esso alcuna sua posizione concreta concernente la
circoncisione. Dei quattro evangelisti, solo il Vangelo di Luca
riferisce che Gesù è stato circonciso quando aveva otto
giorni(Lc 2:21). C’è anche un altro cenno in cui Gesù contesta
le critiche che gli fanno per aver guarito un uomo di sabato (Gv
7:19-24).

Nei primi tempi del cristianesimo, vi sono stati parecchi
dibattiti sulla circoncisione riportati dagli Atti degli
Apostoli (Cfr.: At 11:2-3; 10:15-16 ; 11:8-10; 15:1). La
questione fu trattata durante il primo concilio a Gerusalemme(At
15:2; 15:19-20). S. Paolo, poi,afferma che essa non vale niente
se non si osservano i comandamenti di Dio (I Cor 7: 17-20)e che
davanti a Lui non vi è più la persona appartenente a diverse
culture,ma solo l’uomo/donna liberi che si conformano a
Cristo(Col 3:10-11).

La circoncisione diviene così facoltativa anche per le ragioni
teologiche e tattiche, perché sia nel Vecchio che Nuovo
Testamento non vi è neanche una parola a favore della
violabilità dell’integrità fisica di qualcuno non consenziente.
Nella lunga storia della Chiesa la circoncisione è considerata
in modo spirituale e allegorico, come un atto da fare per non
commettere peccati(Origene,Cirillo, Tommaso
d’Aquino…).Sant’Ambrogio ha spiegato che: “Poiché il prezzo è
stato pagato per tutti da Cristo con le sue sofferenze, non c’è
più bisogno di far colare il sangue di qualcuno per la
circoncisione”

Facendo soffrire i bambini, la circoncisione va contro due
principi del Nuovo Testamento: "I frutti dello Spirito sono la
carità, la gioia, la pace, la longanimità,il servizio, la bontà,
la dolcezza, la confidenza con gli altri..”(Galati 5:22-23) e
"Tutto quello che voi volete che gli uomini facessero per voi,
fatelo voi stessi agli altri” (Mt 7:12).

Il Corano, la prima fonte del diritto musulmano non menziona né
la circoncisione maschile, né la femminile. Perché la fanno?

Alcuni autori musulmani trovano una sua giustificazione nei
versi 2:124 del Corano:

"Quando il suo Signore provò Abramo per certi ordini e che
questo li ebbe compiuti, Dio dice: " farò di te una guida per
gli uomini ".

Ricorrendo ad alcuni racconti di Maometto, gli autori musulmani
classici e moderni interpretano il termine " ordini " come
riferendosi alla circoncisione di Abramo. Ora, essendo Abramo un
modello per i musulmani, questi devono agire siccome egli ha
agito: " ti abbiamo rivelato poi: segui la Religione di Abramo,
un vero credente ( Corano16:123).

- Maometto dice: " La circoncisione un sunnah è per gli uomini e
makrumah per le donne ". Il termine sunnah qui significa che è
conforme alla tradizione di Maometto, o semplicemente un costume
del tempo di Maometto. Il termine makrumah significa " azione
meritoria ". Ciò che implica che è preferibile praticare la
circoncisione femminile. L'imam Al-Sadiq ha detto: " la
circoncisione femminile è un makrumah e che c'è di migliore che
un makrumah "?

- Maometto pronuncia: " Quello che diventa musulmano, si
circoncidesse anche se è vecchio ". – Gli si chiese se un
incirconciso poteva fare il pellegrinaggio. Egli rispose: " No,
finché non è circonciso ".

Ancora Maometto proferisce: " Cinque [norme] appartengono al
fitrah: la rasatura del pubis, la circoncisione, il taglio dei
baffi, l'epilazione delle ascelle e il taglio delle unghie ". Il
termine fitrah designerebbe le pratiche che Dio ha insegnato
alla sua creatura. Quello che ricerca la perfezione deve
conformarsi a queste pratiche. non sono obbligatore, ma
consigliate semplicemente.

Gli autori musulmani classici citano anche che Sarah, invidiava
Hagar( la schiava da cui Abramo ebbe Ismaele, il “capostipite “
degli arabi). Dopo aver litigato con lei, giurò di mutilarla.
Abramo protestò , ma Sarah rispose che non poteva spergiurare.
Così egli le consigliò di circonciderla " affinché la
circoncisione diventi una norma tra le donne ".

Tuttavia, essa non è prescritta presso i musulmani. Forse non fu
circonciso neanche Maometto.che era stato chiamato da Dio per
invitare le genti all’islam, non alla circoncisione.

Nei paesi musulmani vi sono numerose organizzazioni che si
oppongono alla circoncisione femminile affermando che il Corano
parla della perfezione della creatura di Dio(maschio/femmina).

Prof., tralasciando la lunga storia della circoncisione
maschile, ci dice qualcosa di più preciso su quella femminile
che oggi è spesso al centro del dibattito sociale, politico,
religioso?

La circoncisione femminile ha attirato l’attenzione del
legislatore negli ultimi decenni. Come ho detto, essa non ha
base religiosa nella Bibbia, A seguito dei movimenti femministi
occidentali nei loro paesi si è cominciato ad opporvisi sia con
leggi, sia con i media, sia con delle ONG. La venuta degli
immigrati africani in Occidente, ha reso la campagna contro tale
pratica ancora più combattiva, considerata lesiva dei costumi e
della legge occidentali.

Analizzando la posizione del legislatore occidentale, si deve
constatare che ha cominciato ad interessarsi alla circoncisione
femminile dal 1931, durante un Simposio tenutosi a Ginevra per
la salvaguardia dell’infanzia.

Nel 1958, l'ONU ha chiesto all'OMS di intraprendere uno studio
sulla persistenza dei costumi che sottomettono le bambine a
delle operazioni rituali e di indicare le misure da adottare per
porre fine a tali pratiche. L'OMS rispose che:" le operazioni
rituali….risultano da concezioni sociali e culturali”, perciò
non era di sua competenza intervenire.Il primo responso positivo
dell'OMS su domanda dell’ONU è stata la pubblicazione del 30
settembre 1976 di un rapporto di Robert Cook, esperto américano,
dell’ ufficio regionale per il Mediterraneo orientale dell’OMS.


In questo rapporto vengono distinti tre tipi di circoncisione
femminile, interessandosi della più grave( infibulazione). Dopo
il 1979, redige regolarmente un resoconto che presenta all’ONU e
alle organizzazioni ad Esso affiliate.
Sinteticamente, la loro opinione è la seguente su questi punti:

- Condanna della circoncisione femminile , in tutte le sue
forme, effettuata per ragioni non terapeutiche che violano il
diritto all’integrità corporale e alla sanità fisica e psichica,
e anche quale violenza e discriminazione verso le donne.

- Rigetto del ricorso alla circoncisione femminile, non
terapeutica.

- Nécessita di stabilire delle leggi che la interdicano e
puniscano chi la pratica.

Niente è stato detto sulla circoncisione non terapeutica
praticata dalle “mammane”.

Lo stesso è avvenuto nel Consiglio d’Europa. Nel 1988 un
parlamentare europeo si è indignato per il fatto che presso
alcuni ospedali italiani erano praticate l’infibulazione e
l’escissione del filetto del prepuzio di genitori immigrati
provenienti da Paesi in via di sviluppo. La commissione della CE
, ha risposto che il problema non era di sua competenza, però
tutti hanno indicato che un progetto di salute pubblica, aveva
bisogno di un miglioramento circa lo statuto delle donne nei
vari paesi dove bisognava sensibilizzare la popolazione riguardo
a tali pratiche. Il vento è cominciato a cambiare, durante la
terza conferenza ministeriale europea sull’uguaglianza di
genere( 22 ottobre 1993) che ha considerato la circoncisione
femminile come una violenza e l’ha classificata come un cattivo
trattamento al pari dell’incesto, della tratta delle donne, e lo
stupro. Dopo questa data, il Consiglio d’Europa, periodicamente,
pubblica proclami contro la circoncisione femminile, chiedendo
ai Paesi membri di adottare tutte le misure necessarie per
abolirla.

Oggi vi sono Paesi occidentali ed africani che hanno ignorato la
circoncisione maschile, pur emettendo delle leggi contro quella
femminile, riferendosi ai loro codici penali che condannano ogni
attentato all’integrità fisica della persona, tra questi vi sono
gli Stati Uniti, l’Inghilterra, la Svezia, la Francia, la
Svizzera e l’Italia.

Il guaio è che si può parlare della circoncisione femminile,
lottare contro di essa, ma non contro quella maschile che come
mi ha confermato Mme Dr Leila Mehra dell’OMS durante un incontro
del 12 gennaio 1992 , presso il suo ufficio a Ginevra, alla mia
domanda di volere conoscere assolutamente il perché l'OMS si
occupava solo della circoncisione femminile, tralasciando la
maschile mi rispose: "La circoncisione maschile è menzionata
nella Bibbia. Vuole crearci dei problemi con i giudei? Ho poi
incontrato, sempre a Ginevra, la présidente del Comitato
inter-africano, Mme Berhane Ras-Work. Le ho posto la stessa
questione, e lei mi ha risposto alla stessa maniera.

Una tale distinzione di genere per la circoncisione, non è
giustificabile, costituisce una violazione del principio di non
–discriminazione, scritta in tutti i documenti delle Nazioni
Unite, le costituzioni di molti Paesi e nelle organizzazioni non
governative come, per esempio, Amnesty International.

Non è difficile concludere che il silenzio in materia della
circoncisione maschile è dettato dalla politica, come pure la
campagna contro la circoncisione femminile.

-
Lei pensa che lottare per l’abolizione dell’infibulazione e non
per la circoncisione dei due generi, sia sbagliata?

Certo, non possiamo chiedere che cessi la campagna contro la
circoncisione femminile, anche se è solamente un pretesto per
attaccare dei paesi particolari. Se si può salvare delle ragazze
dalla mutilazione, bisogna rendere omaggio alla battaglia contro
questa pratica, anche se nasconde delle mire politiche. Ma ciò
che è veramente scandaloso, è di tacere davanti alla mutilazione
di milioni di bambini per ragioni politiche. Questo atteggiamento
di due pesi e due misure pervertono gli atti umani più degni e
possono avere degli effetti controproducenti. Le stesse donne
impegnate contro l’infibulazione possono sentirsi utilizzate a
fini politici. Il Dr Amal Shafiq, una donna egiziana di
religione musulmana, lavorando per l'UNICEF al Cairo ha
partecipato nel 1998 ad un simposio organizzato dall'UNICEF a
Ginevra. Si è presentata al simposio come attivista che lotta
contro la circoncisione femminile e maschile. Crimine supremo
agli occhi dell'UNICEF.Il responsabile del simposio, una
svizzera di religione cristiana, si è avvicinata a lei e le ha
detto: "Signora, fate bene a lottare contro la circoncisione
femminile, ma non dovete occuparvi di quella maschile: non fa
parte della nostra attività ". Scandalizzata, la donna egiziana
mi ha telefonato: "Perché la svizzera cristiana difende la
circoncisione maschile, mentre la collega ebrea israeliana
seduta accanto a me non ha reagito? La chiesa gioca un si grande
ruolo nefasto in Svizzera "?

Oggi non si sa chi coinvolgere: i genitori? I medici? I
responsabili politici? Le autorità religiose che esaltano questa
pratica? Il legislatore che lascia fare?

Gli oppositori pensano che la legge sola non basta per mettere
fine alla circoncisione maschile e femminile e che bisogna
ricorrere a differenti mezzi socio-culturali per convincere il
popolo ad abbandonare la pratica. Uno dei problemi da porsi è il
peso della forza religiosa che è dietro a certe pratiche. Ora
niente è più difficile di educare dei religiosi. Chiedete al
papa di Roma di prendere una posizione contro la circoncisione
maschile o femminile: non lo farà. Il cardinale Lustiger ed il
grande rabbino di Parigi hanno negato di esprimere una loro
opinione sulla circoncisione femminile per paura che ciò conduca
ad aprire il dibattito su quella maschile. E cozzare contro la
circoncisione maschile comporta delle difficoltà di
interpretazione dei testi religiosi, non più solo del problema
politico.
Maria &
Elisa Marotta


GdS 10 III 2004 - www.gazzettadisondrio.it

Maria & Elisa Marotta
Società