SOLO INFIBULAZIONE?
 Sono ormai arcinote le vicende che hanno caratterizzato gli 
 ultimi tempi della vita politica e culturale dell’Italia, specie 
 per quanto concerne l’infelice proposta di quel medico somalo 
 Omar Abdulkadir che, sull’onda del tutto “possibile e permesso” 
 da noi, ha avanzato l’ipotesi (subito sostenuta da certi 
 intellettuali, specie da coloro che non hanno troppo 
 dimestichezza con il genere femminile: La Stampa, 23 gennaio 
 2004) di una forma "simbolica" di infibulazione per le donne - 
 una puntura di spillo al posto della tradizionale mutilazione 
 genitale, per dare il “contentino” rituale alla loro tradizione 
 di origine.
 Come pure la “difesa d’ufficio” apparsa sul supplemento tSt (Cfr: La Stampa, 11 febbraio 2004) che adduce spiegazioni 
 antropologiche per le MGF (=mutilazioni genitali femminili) che 
 portano alla parziale o totale rimozione dei genitali esterni o 
 alla loro modificazione.
 Diffuse in Africa, in Malesia, in Thailandia, nelle comunità 
 immigrate in Europa, negli Stati Uniti, in Canada, si racconta 
 che vengono praticate affinchè le bambine divengano pienamente 
 donne per essere mogli e madri e anche perché la clitoride, 
 considerata una parte sporca, maschile, debba essere asportata 
 per dare alle future donne una identità sociale e sessuale 
 femminile.
 Una cosa è sicura: le MGF ci pongono di fronte al conflitto tra 
 il rispetto dei diritti umani e il rispetto dei valori della 
 loro cultura d’origine, però pur riconoscendo che il nostro 
 “pensiero” non è universale, noi contestualizziamo il problema 
 nei Paesi dove si trovano gli immigrati che hanno il dovere di 
 attenersi alle leggi vigenti, tra cui il massimo rispetto per 
 l’integrità del corpo di chiunque.
 Tra le tante dichiarazioni vere o presunte tali, quella di 
 Debora Berti, del Coordinamento Donne, della Sezione Italiana di 
 Amnesty International, sembra la più pertinente: "Le mutilazioni 
 genitali femminili costituiscono una violazione del diritto all'integrità 
 fisica delle donne. In nessun modo può essere giustificata una 
 loro, ancorché simbolica, legittimazione. Unico obiettivo 
 possibile rimane il totale sradicamento di questa pratica, 
 attraverso la mobilitazione delle donne e dell'opinione 
 pubblica, l'educazione, l’informazione, la formazione" (<press@amnesty.it>, 
 Roma, 23 gennaio 2004).
 Vuoi vedere che Debora conosce quel paladino instancabile, mai 
 domo che è il Dott. Sami A. Aldeeb Abu-Sahlieh, responsabile del 
 Diritto arabo e musulmano dell’ Istituto svizzero del Diritto 
 comparato di Losanna (Svizzera) che, ultimamente, ha tenuto 
 proprio sulla circoncisione maschile e femminile delle giornate 
 di aggiornamento ad alto livello al S. Anna della Scuola Normale 
 di Pisa, all’Università di Siena e di Firenze?
 Sami è un nostro grande amico.
 Non ha rifiutato di rispondere alle nostre domande che vertono 
 ampiamente nel campo medico, culturale, religioso.
 A patto che, una volta per tutte, avremmo posto il problema 
 nell’ottica che “farsi circoncidere” è al maschile (coperta da 
 tanti tabù, altro che infibulazione!) e al femminile e di quanto 
 questa “pratica” sia tuttora mistificata ed eseguita in barba ad 
 ogni regola morale.
Domande e risposte
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 Prof., la distinzione tra circoncisione maschile e femminile è 
 giustificabile?
 La circoncisione maschile e femminile costituisce una 
 mutilazione di organi sani su delle persone senza il loro 
 consenso e senza ragioni mediche valide. Sul piano dei fatti, la 
 distinzione è ingiustificabile. D’altra parte, essa è 
 controproducente. Difatti, un contadino africano che ha cinque 
 figlie e cinque figli non comprenderà perché può circoncidere i 
 suoi ragazzi ma non può circoncidere le sue ragazze, mentre le 
 due operazioni portano lo stesso nome: khitan o tahara. Da 
 questo si deduce che non è possibile lottare efficacemente 
 contro la circoncisione femminile senza lottare contro la 
 circoncisione maschile. Di più, la distinzione tra la 
 circoncisione maschile e la circoncisione femminile è contraria 
 al principio di non discriminazione, riconosciuto in tutti i 
 documenti internazionali.
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 Ma non esiste una differenziazione sulla base della gravità?
 Si legge spesso che la circoncisione femminile è un'operazione 
 grave mentre quella maschile è un'operazione benigna. Una tale 
 generalizzazione non è esatta: bisogna sapere che la 
 circoncisione maschile e la femminile coprono quattro tipi 
 ciascuna di operazioni. Per quella maschile sono le seguenti: 1) Taglio di una parte o in totalità della pelle del pene che 
 supera il glande. Questa pelle è chiamata prepuzio. 2) E’ la 
 forma di circoncisione praticata dagli ebrei. Il circoncisore 
 comincia con trarre la pelle dal pene e taglia la parte che 
 supera il glande. Questa operazione è chiamata in ebraico milah. 
 Poi, tira indietro la pelle e strappa con le unghie allungate ed 
 affilate del suo pollice e del suo indice o con le forbici la 
 parte della pelle (fodera del prepuzio) che resta tra il taglio 
 e il glande. Questa operazione è chiamata in ebraico periah. – 
 3) Scorticamento completo della pelle del pene, talvolta dello 
 scroto (pelle dei testicoli) e del pube. Questa forma di 
 circoncisione, chiamata in arabo salkh esisteva (e probabilmente 
 continua ad esistere) tra le tribù del sud dell'Arabia ed in 
 certe tribù dell'Africa nera. 4) Spaccamento dell'uretra, 
 creando un'apertura che somiglia alla vagina femminile. Chiamata subincisione, è praticata ancora dagli aborigeni dell'Australia. 
 Di fronte a questi quattro tipi di circoncisione maschile, 
 esistono quattro tipi di circoncisione femminile: 1) 
 L’escissione del prepuzio (cappuccio della clitoride). 
 2) Escissione del prepuzio e della clitoride totalmente o 
 parzialmente. 3) Escissione del prepuzio e della clitoride ed 
 escissione parziale o totale delle piccole labbra. 4) Escissione 
 parziale o totale degli organi sessuali esterni e sutura 
 dell'orifizio vaginale (infibulazione). Dunque, non si può 
 parlare in modo generale che la circoncisione femminile sia più 
 grave della maschile. Tutto dipende dal tipo cui si viene 
 sottoposti.
 Tanto la maschile che la femminile, qualunque sia il suo grado, 
 comporta dei rischi di emorragia, di infezione di deformazione e 
 di decesso. Certe circoncisioni maschili sono riuscite così male 
 che i medici hanno dovuto cambiare il ragazzo in ragazza , 
 togliendogli totalmente i suoi organi genitali, né potendo 
 fabbricargli una vagina.
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 Qual è la statistica e la distribuzione geografica della 
 circoncisione maschile e femminile?
 I dati statistici sono approssimativi. Certe fonti dicono che 
 ogni anno 13.300.000 di bambini maschi vengono circoncisi nel 
 mondo. In media, sono circoncisi 25 bambini ogni minuto. 
 Un'altra fonte indica che la circoncisione maschile tocca il 23% 
 della popolazione mondiale, ciò fa un totale di 650 milioni di 
 uomini.
 Chi circoncide? Innanzitutto tutti gli ebrei, tutti i 
 musulmani e certi gruppi cristiani. Così tutti i copti 
 dell'Egitto, dell’Etiopia e del Sudan circoncidono i loro 
 ragazzi. Parimenti il 60% dei bambini maschi degli Stati Uniti. 
 La circoncisione maschile tocca probabilmente tra il 2 ed il 5% 
 della popolazione in Europa occidentale, il 10% in Australia ed 
 il 25% in Canada. Per semplificare, diciamo che circa 13 milioni 
 di bambini sono circoncisi annualmente. Per quanto concerne le 
 donne, i resoconti statistici sono tanto approssimativi. Una 
 fonte dice che ogni anno 2.000.000 di ragazze sono circoncise 
 nel mondo, ciò fa una media di 3,8 ragazze ogni minuto. Un'altra 
 indica che la circoncisione femminile tocca il 5% della 
 popolazione mondiale, ciò fa un totale di 100 milioni di donne. 
 L'OMS stima il numero delle donne circoncise nel mondo nel 1998 
 a 136.797.440. Di queste il 15 e 20% ha subito il quarto tipo di 
 circoncisione (infibulazione). I dati statistici dell'OMS 
 esaminano 28 Paesi africani, in maggioranza musulmani. 
 Segnaliamo a questo riguardo che circa il 97% delle donne 
 egiziane sono circoncise. La maggioranza delle circoncise sono 
 musulmane, però in Africa se ne trovano anche cristiane ed 
 ebree (i Falascià in Etiopia , i Copti in Egitto e in Sudan). La 
 circoncisione femminile è stata praticata pure in Europa ed in 
 America, tra i bianchi a partire dalla metà del diciannovesimo 
 secolo fino agli anni 1970. Nel 1959, un medico americano di 
 nome Rathmann, ha inventato un apparecchio per circoncidere le 
 donne. Ancora oggi la circoncisione femminile continua ad essere 
 attuata tra i bianchi, ma non se ne conosce la percentuale. Le 
 cifre della circoncisione maschile sono almeno cinque volte 
 maggiori di quella femminile.
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 Qual è il rapporto tra la circoncisione maschile e femminile e 
 la sessualità?
 Si legge generalmente che la circoncisione maschile non ha 
 effetto sulla sessualità dell'uomo contrariamente alla 
 circoncisione femminile. Ogni generalizzazione in questo campo è 
 falsa. Difatti, tutto dipende dal tipo di cui si parla. Se si 
 riferisce anche alla circoncisione maschile del primo o del 
 secondo tipo, degli autori ebraici classici come Filone o 
 Maïmonide così come degli autori cristiani come Tommaso d’Aquino 
 e degli autori musulmani classici come Ibn-Qayyim Al-Jawziyyah o 
 Al-Mannawi affermano che il suo scopo è di ridurre il piacere 
 sessuale dell'uomo. Difatti, il prepuzio è considerato come la 
 parte più sensibile dell'organo sessuale. Sopprimendolo, si 
 eliminano anche le ghiandole che producono la materia lubrificante 
 e si priva il glande della sua protezione. Questo rende l'organo 
 sessuale meno sensibile e meno umido e la relazione sessuale più 
 faticosa. I circoncisi ricorrono più spesso alle materie 
 lubrificanti artificiali per umettare il pene, ciò che non è 
 necessariamente salutare sia per l'uomo che la donna. D’altra 
 parte, la circoncisione femminile annulla certamente il piacere 
 sessuale se tocca il clitoride.
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 Dicono che la circoncisione maschile e femminile porta dei 
 vantaggi medici. E’ vero?
 In effetti, se si esamina la letteratura medica occidentale a 
 partire dal diciannovesimo secolo, si constata che i medici 
 hanno invocato una serie di vantaggi medici sia per la 
 circoncisione maschile che femminile. Così la prima ragione per 
 la quale gli occidentali hanno circonciso gli uomini e le donne 
 è per lottare contro la masturbazione che era supposta come 
 causa di numerose malattie incurabili. Si è invocata anche la 
 ragione igienica, valida sia per gli uomini che per le donne. Si 
 è considerata la circoncisione maschile e femminile come mezzo 
 per prevenire l'epilessia, le infezioni urinarie, il cancro. 
 Ultimamente, si è preteso che quella maschile sia una protezione 
 contro l'AIDS. Se ciò fosse vero, gli americani sarebbero meno 
 infetti per l'AIDS degli europei, ma pare che sia il contrario. 
 D’altra parte, siccome la circoncisione priva l'organo sessuale 
 di una parte della sua pelle, rendendola più tesa e più secca, 
 ci sono più rischi di lacerazione e, dunque, più pericoli di 
 infezione. Si stima anche che i circoncisi ricorrano più 
 frequentemente ai rapporti sessuali orali ed anali, ciò che 
 aumenta il danno dell'AIDS. La circoncisione ha solamente due 
 vantaggi medici certi: riduce il peso del bambino ed 
 appesantisce la tasca del medico. Gli altri motivi sono fallaci 
 se si eccettua casi rarissimi di deformazione e di infezione che 
 resistono agli antibiotici. Uno dei moventi della circoncisione 
 tanto maschile che femminile è il guadagno materiale. Negli 
 Stati Uniti, se dite ad un medico di non circoncidere, 
 comprenderà che volete circoncidere il suo stipendio. Si è 
 chiesto ad uno specialista propagandista della circoncisione 
 maschile chiamato Wiswell ciò che gli occorreva per cambiare 
 parere, ha risposto: un milione di dollari.
 -
 Però non c’è tutto questo clamore intorno alla circoncisione 
 maschile. Come mai?
 Si legge spesso che gli uomini circoncisi non si lamentano. Se 
 lo fanno significa che riconoscono di avere problemi di 
 virilità. Figuriamoci!. D’altra parte, circoncisi da piccoli, 
 non hanno un mezzo di paragone, poiché hanno sempre vissuto coi 
 peni mutilati. Ora negli Stati Uniti esiste un movimento 
 crescente di uomini e di donne, tanto cristiani che ebrei, 
 oppositore alla circoncisione maschile considerata come un 
 attentato all'integrità fisica degli uomini ed al piacere 
 sessuale. Spesso parecchi circoncisi ricorrono ad un sistema di 
 ricostruzione del prepuzio. Quelli che hanno sperimentato questo 
 metodo, largamente descritto su internet dicono che hanno 
 guadagnato in piacere sessuale. Certi affermano che praticano 
 oramai l'amore a colori mentre prima lo facevano in bianco e 
 nero. Degli studi dimostrano che la circoncisione maschile mina 
 la psiche della persona. Altri sostengono che c'è un legame tra 
 la violenza, lo stupro e la pedofilia negli Stati Uniti con 
 questa mutilazione, Tale teoria è sviluppata soprattutto da un 
 psicologo ebreo, Ronald Goldman in una tesi recente di dottorato 
 sul trauma causato dalla circoncisione maschile negli Stati 
 Uniti.
 -
 Si legge spesso che la circoncisione maschile ha delle basi 
 religiose, ma che la circoncisione femminile non ne ha. E’ vero 
 questo? Cosa dicono i testi religiosi degli ebrei, dei cristiani 
 e dei musulmani?
 Il Vecchio Testamento non contiene nessuna norma concernente la 
 circoncisione femminile. Costituisce invece la base per la 
 pratica della circoncisione maschile per gli ebrei, i cristiani 
 integralisti ed i musulmani. Due testi sono il supporto della 
 pratica. Il primo è il capitolo 17, versetti 1-14 del libro 
 della Genesi che dice che Dio è apparso ad Abramo quando aveva 
 99 anni (vedete la precisione) e gli ha comandato di 
 circoncidersi e di circoncidere tutti i suoi discendenti maschi 
 all'età di otto giorni, così come i suoi schiavi. Obbedendogli, 
 Dio promette a lui e ai suoi discendenti di concedere loro la 
 terra di Canaan in possesso perpetuo. Così la circoncisione 
 diventa un atto politico. Il secondo testo è del capitolo 12 del 
 Lévitico che dice: " All'ottavo giorno si circonciderà il 
 prepuzio del bambino " (Lv 12:3). Nel primo testo, la 
 circoncisione è segno di un’alleanza tra Dio con Abramo e la sua 
 prole. Questa in ebraico si dice: Berit milah, letteralmente 
 l'alleanza del taglio. Il secondo testo, invece, localizza la 
 circoncisione nelle norme relative alla purificazione della 
 madre e del suo bambino. In numerosi altri testi, il Vecchio 
 Testamento utilizza il termine "circonciso" in opposizione a "incirconciso", questo ultimo essendo considerato come impuro. Da 
 qui l'interdizione fatta agli incirconcisi di partecipare alle 
 cerimonie religiose (Esodo 12:48), di entrare nel santuario (Ez 
 44:9) o in Gerusalemme (Is 52:1), negando anche di seppellire un 
 ebreo incirconciso nel cimitero ebraico, a meno di circonciderlo 
 da morto. Questo è stato oggetto di un dibattito molto agitato 
 al Knesset (Parlamento israeliano).
 -
 A che punto, invece, è il dibattito attuale su questi spinosi 
 problemi?
 La circoncisione femminile è stata praticata dagli ebrei e 
 continua ad esserla dagli ebrei etiopi (i Falascià). Non 
 conosciamo la sua giustificazione religiosa, ma i Falascià 
 dicono che era in uso a Gerusalemme, al tempo di Salomone, e che 
 essi l’attuavano già quando uscirono dalla Palestina per andare 
 in Abissinia. Vi sono numerosi ebrei che lottano contro la 
 circoncisione femminile pure negando di impegnarsi contro quella 
 maschile. Cito particolarmente M. Edmondo Kaiser, fondatore di 
 Terre des Hommes et de Sentinelles; la signora Herta Haas, 
 fondatrice di Terre des Femmes; e Fran Hosken, fondatrice de 
 Women's international network news Così si predica la morale 
 agli africani al posto di predicarla agli americani e agli 
 ebrei! Questo aumenta l'ipocrisia e la vigliaccheria 
 dell'imperialismo culturale. La circoncisione maschile continua 
 ancora oggi ad essere professata dalla schiacciante maggioranza 
 degli ebrei che hanno abbandonato numerose altre norme bibliche: 
 la legge del contrappasso (Dt 19:21); la lapidazione 
 dell'adulterio (Dt 22:23), eccetera. Nei tempi moderni, il 
 dibattito contro la circoncisione tra gli ebrei ha esordito dopo 
 la rivoluzione francese del 1789 di cui lo scopo principale era 
 di creare una società civile dove l'appartenenza alle comunità 
 religiose fosse sostituita da un'appartenenza nazionale. Nel 
 1842, un gruppo di ebrei a Frankfurt ha proposto la soppressione 
 della circoncisione e la sua sostituzione con una cerimonia 
 religiosa egualitaria per i ragazzi e le ragazze, senza fare 
 colare il sangue. Nel 1866, 66 medici viennesi ebrei hanno 
 firmato una petizione contro tale rito. Nel 1871, i rabbini 
 hanno deciso ad Augsbourg che un bambino nato da una madre ebrea 
 rimasto non circonciso per una ragione qualsiasi doveva essere 
 considerato come ebreo. Si segnala a questo riguardo che il 
 figlio di Herzl, fondatore del sionismo, non era circonciso alla 
 sua nascita; lo fu nella sua adolescenza, su insistenza dei 
 discepoli di suo padre.
 La corrente contraria alla circoncisione si è trasferita negli 
 Stati Uniti con gli immigrati ebrei. In tale paese, i rabbini 
 riformati hanno deciso nel 1892 di non imporla ai nuovi 
 convertiti. Ma con l'aumento delle nascite negli ospedali 
 americani e la generalizzazione della circoncisione maschile, i 
 rabbini si sono visti di fronte ad una pratica non conforme alle 
 norme ebraiche, essendo fatta dai medici, nei tre giorni che 
 seguono la nascita e senza il rituale religioso. Hanno provato a 
 rimediare formando dei circoncisori ebrei. E come il matrimonio 
 religioso è riconosciuto negli Stati Uniti, i rabbini hanno 
 provato a riprendere il campo perso negando di sposare quelli 
 che non sono circoncisi. Gli avvenimenti della seconda guerra 
 mondiale sono venuti a rinforzare la pratica della 
 circoncisione. Nel 1979, l'assemblea generale dei rabbini ha 
 deciso che questa era obbligatoria e che doveva essere fatta 
 secondo i canoni ebraici. Attualmente, si assiste ad un rinnovo 
 della critica contro la circoncisione nei media ebraici 
 americani, valutativi soprattutto dei suoi svantaggi medici e 
 psichici, a causa dell'ostilità crescente del corpo medico verso 
 la circoncisione medica, Così gli ebrei si ritrovano 
 progressivamente soli davanti alla decisione. il Loro sentimento 
 religioso diventato debole, non li motiva più a praticarla, sia 
 negando di fare circoncidere i loro bambini, sia facendo 
 circonciderli negli ospedali senza rituali. Di fronte a questa 
 situazione, vi sono varie proposte, tra le altre quella di 
 tagliare una carota a titolo simbolico. Altri, rigettano sia il 
 rituale quanto la mutilazione.
 La contestazione ha investito pure Israele dove attivisti dei 
 diritti dell'uomo hanno creato nel 1997 un'organizzazione per 
 lottare contro le mutilazioni sessuali. Decine di genitori, 
 malgrado l'ostilità delle loro famiglie rifiutano di 
 circoncidere i loro bambini, perché considerano la pratica 
 contraria alla legislazione israeliana che vieta l'abuso ed i 
 maltrattamenti dei bambini. Il cantante Menachem dice che ha 
 circonciso suo figlio a suo modo, riferendosi al testo della 
 Bibbia che parla della circoncisione del cuore " Circoncidete 
 per Yahvé, togliete il prepuzio del vostro cuore”(Jr 4:4). Il 
 Grande Rabbino di Israele Eliahu Bakshi Doron dice che prova un 
 grande dispiacere per l’odio che serpeggia .per le radici 
 ebraiche. Quest’odio ha preso il popolo e l'idea che tutto ciò 
 che è ebraico è abominevole si è esteso alla circoncisione.
 In Occidente prevale la cultura cristiana, anche se non si 
 praticano i riti cristiani. Vi sono documenti che negano la 
 circoncisione?
 Nel Nuovo Testamento Gesù attacca fortemente le autorità 
 religiose del suo tempo denunciando la legge del taglione (Mt 
 5:38-39) e la lapidazione dell’adultera (Jn 8:3-11), ma non 
 troviamo in esso alcuna sua posizione concreta concernente la 
 circoncisione. Dei quattro evangelisti, solo il Vangelo di Luca 
 riferisce che Gesù è stato circonciso quando aveva otto 
 giorni(Lc 2:21). C’è anche un altro cenno in cui Gesù contesta 
 le critiche che gli fanno per aver guarito un uomo di sabato (Gv 
 7:19-24).
 Nei primi tempi del cristianesimo, vi sono stati parecchi 
 dibattiti sulla circoncisione riportati dagli Atti degli 
 Apostoli (Cfr.: At 11:2-3; 10:15-16 ; 11:8-10; 15:1). La 
 questione fu trattata durante il primo concilio a Gerusalemme(At 
 15:2; 15:19-20). S. Paolo, poi,afferma che essa non vale niente 
 se non si osservano i comandamenti di Dio (I Cor 7: 17-20)e che 
 davanti a Lui non vi è più la persona appartenente a diverse 
 culture,ma solo l’uomo/donna liberi che si conformano a 
 Cristo(Col 3:10-11).
 La circoncisione diviene così facoltativa anche per le ragioni 
 teologiche e tattiche, perché sia nel Vecchio che Nuovo 
 Testamento non vi è neanche una parola a favore della 
 violabilità dell’integrità fisica di qualcuno non consenziente. 
 Nella lunga storia della Chiesa la circoncisione è considerata 
 in modo spirituale e allegorico, come un atto da fare per non 
 commettere peccati(Origene,Cirillo, Tommaso 
 d’Aquino…).Sant’Ambrogio ha spiegato che: “Poiché il prezzo è 
 stato pagato per tutti da Cristo con le sue sofferenze, non c’è 
 più bisogno di far colare il sangue di qualcuno per la 
 circoncisione”
 Facendo soffrire i bambini, la circoncisione va contro due 
 principi del Nuovo Testamento: "I frutti dello Spirito sono la 
 carità, la gioia, la pace, la longanimità,il servizio, la bontà, 
 la dolcezza, la confidenza con gli altri..”(Galati 5:22-23) e 
 "Tutto quello che voi volete che gli uomini facessero per voi, 
 fatelo voi stessi agli altri” (Mt 7:12).
 Il Corano, la prima fonte del diritto musulmano non menziona né 
 la circoncisione maschile, né la femminile. Perché la fanno?
 Alcuni autori musulmani trovano una sua giustificazione nei 
 versi 2:124 del Corano:
 "Quando il suo Signore provò Abramo per certi ordini e che 
 questo li ebbe compiuti, Dio dice: " farò di te una guida per 
 gli uomini ".
 Ricorrendo ad alcuni racconti di Maometto, gli autori musulmani 
 classici e moderni interpretano il termine " ordini " come 
 riferendosi alla circoncisione di Abramo. Ora, essendo Abramo un 
 modello per i musulmani, questi devono agire siccome egli ha 
 agito: " ti abbiamo rivelato poi: segui la Religione di Abramo, 
 un vero credente ( Corano16:123).
 - Maometto dice: " La circoncisione un sunnah è per gli uomini e 
 makrumah per le donne ". Il termine sunnah qui significa che è 
 conforme alla tradizione di Maometto, o semplicemente un costume 
 del tempo di Maometto. Il termine makrumah significa " azione 
 meritoria ". Ciò che implica che è preferibile praticare la 
 circoncisione femminile. L'imam Al-Sadiq ha detto: " la 
 circoncisione femminile è un makrumah e che c'è di migliore che 
 un makrumah "?
 - Maometto pronuncia: " Quello che diventa musulmano, si 
 circoncidesse anche se è vecchio ". – Gli si chiese se un 
 incirconciso poteva fare il pellegrinaggio. Egli rispose: " No, 
 finché non è circonciso ".
 Ancora Maometto proferisce: " Cinque [norme] appartengono al 
 fitrah: la rasatura del pubis, la circoncisione, il taglio dei 
 baffi, l'epilazione delle ascelle e il taglio delle unghie ". Il 
 termine fitrah designerebbe le pratiche che Dio ha insegnato 
 alla sua creatura. Quello che ricerca la perfezione deve 
 conformarsi a queste pratiche. non sono obbligatore, ma 
 consigliate semplicemente.
 Gli autori musulmani classici citano anche che Sarah, invidiava 
 Hagar( la schiava da cui Abramo ebbe Ismaele, il “capostipite “ 
 degli arabi). Dopo aver litigato con lei, giurò di mutilarla. 
 Abramo protestò , ma Sarah rispose che non poteva spergiurare. 
 Così egli le consigliò di circonciderla " affinché la 
 circoncisione diventi una norma tra le donne ". 
 Tuttavia, essa non è prescritta presso i musulmani. Forse non fu 
 circonciso neanche Maometto.che era stato chiamato da Dio per 
 invitare le genti all’islam, non alla circoncisione.
 Nei paesi musulmani vi sono numerose organizzazioni che si 
 oppongono alla circoncisione femminile affermando che il Corano 
 parla della perfezione della creatura di Dio(maschio/femmina).
 Prof., tralasciando la lunga storia della circoncisione 
 maschile, ci dice qualcosa di più preciso su quella femminile 
 che oggi è spesso al centro del dibattito sociale, politico, 
 religioso?
 La circoncisione femminile ha attirato l’attenzione del 
 legislatore negli ultimi decenni. Come ho detto, essa non ha 
 base religiosa nella Bibbia, A seguito dei movimenti femministi 
 occidentali nei loro paesi si è cominciato ad opporvisi sia con 
 leggi, sia con i media, sia con delle ONG. La venuta degli 
 immigrati africani in Occidente, ha reso la campagna contro tale 
 pratica ancora più combattiva, considerata lesiva dei costumi e 
 della legge occidentali.
 Analizzando la posizione del legislatore occidentale, si deve 
 constatare che ha cominciato ad interessarsi alla circoncisione 
 femminile dal 1931, durante un Simposio tenutosi a Ginevra per 
 la salvaguardia dell’infanzia.
 Nel 1958, l'ONU ha chiesto all'OMS di intraprendere uno studio 
 sulla persistenza dei costumi che sottomettono le bambine a 
 delle operazioni rituali e di indicare le misure da adottare per 
 porre fine a tali pratiche. L'OMS rispose che:" le operazioni 
 rituali….risultano da concezioni sociali e culturali”, perciò 
 non era di sua competenza intervenire.Il primo responso positivo 
 dell'OMS su domanda dell’ONU è stata la pubblicazione del 30 
 settembre 1976 di un rapporto di Robert Cook, esperto américano, 
 dell’ ufficio regionale per il Mediterraneo orientale dell’OMS.
 In questo rapporto vengono distinti tre tipi di circoncisione 
 femminile, interessandosi della più grave( infibulazione). Dopo 
 il 1979, redige regolarmente un resoconto che presenta all’ONU e 
 alle organizzazioni ad Esso affiliate.
 Sinteticamente, la loro opinione è la seguente su questi punti:
 - Condanna della circoncisione femminile , in tutte le sue 
 forme, effettuata per ragioni non terapeutiche che violano il 
 diritto all’integrità corporale e alla sanità fisica e psichica, 
 e anche quale violenza e discriminazione verso le donne.
 - Rigetto del ricorso alla circoncisione femminile, non 
 terapeutica.
 - Nécessita di stabilire delle leggi che la interdicano e 
 puniscano chi la pratica.
 Niente è stato detto sulla circoncisione non terapeutica 
 praticata dalle “mammane”.
 Lo stesso è avvenuto nel Consiglio d’Europa. Nel 1988 un 
 parlamentare europeo si è indignato per il fatto che presso 
 alcuni ospedali italiani erano praticate l’infibulazione e 
 l’escissione del filetto del prepuzio di genitori immigrati 
 provenienti da Paesi in via di sviluppo. La commissione della CE 
 , ha risposto che il problema non era di sua competenza, però 
 tutti hanno indicato che un progetto di salute pubblica, aveva 
 bisogno di un miglioramento circa lo statuto delle donne nei 
 vari paesi dove bisognava sensibilizzare la popolazione riguardo 
 a tali pratiche. Il vento è cominciato a cambiare, durante la 
 terza conferenza ministeriale europea sull’uguaglianza di 
 genere( 22 ottobre 1993) che ha considerato la circoncisione 
 femminile come una violenza e l’ha classificata come un cattivo 
 trattamento al pari dell’incesto, della tratta delle donne, e lo 
 stupro. Dopo questa data, il Consiglio d’Europa, periodicamente, 
 pubblica proclami contro la circoncisione femminile, chiedendo 
 ai Paesi membri di adottare tutte le misure necessarie per 
 abolirla.
 Oggi vi sono Paesi occidentali ed africani che hanno ignorato la 
 circoncisione maschile, pur emettendo delle leggi contro quella 
 femminile, riferendosi ai loro codici penali che condannano ogni 
 attentato all’integrità fisica della persona, tra questi vi sono 
 gli Stati Uniti, l’Inghilterra, la Svezia, la Francia, la 
 Svizzera e l’Italia.
 Il guaio è che si può parlare della circoncisione femminile, 
 lottare contro di essa, ma non contro quella maschile che come 
 mi ha confermato Mme Dr Leila Mehra dell’OMS durante un incontro 
 del 12 gennaio 1992 , presso il suo ufficio a Ginevra, alla mia 
 domanda di volere conoscere assolutamente il perché l'OMS si 
 occupava solo della circoncisione femminile, tralasciando la 
 maschile mi rispose: "La circoncisione maschile è menzionata 
 nella Bibbia. Vuole crearci dei problemi con i giudei? Ho poi 
 incontrato, sempre a Ginevra, la présidente del Comitato 
 inter-africano, Mme Berhane Ras-Work. Le ho posto la stessa 
 questione, e lei mi ha risposto alla stessa maniera.
 Una tale distinzione di genere per la circoncisione, non è 
 giustificabile, costituisce una violazione del principio di non 
 –discriminazione, scritta in tutti i documenti delle Nazioni 
 Unite, le costituzioni di molti Paesi e nelle organizzazioni non 
 governative come, per esempio, Amnesty International. 
 Non è difficile concludere che il silenzio in materia della 
 circoncisione maschile è dettato dalla politica, come pure la 
 campagna contro la circoncisione femminile.
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 Lei pensa che lottare per l’abolizione dell’infibulazione e non 
 per la circoncisione dei due generi, sia sbagliata?
 Certo, non possiamo chiedere che cessi la campagna contro la 
 circoncisione femminile, anche se è solamente un pretesto per 
 attaccare dei paesi particolari. Se si può salvare delle ragazze 
 dalla mutilazione, bisogna rendere omaggio alla battaglia contro 
 questa pratica, anche se nasconde delle mire politiche. Ma ciò 
 che è veramente scandaloso, è di tacere davanti alla mutilazione 
 di milioni di bambini per ragioni politiche. Questo atteggiamento 
 di due pesi e due misure pervertono gli atti umani più degni e 
 possono avere degli effetti controproducenti. Le stesse donne 
 impegnate contro l’infibulazione possono sentirsi utilizzate a 
 fini politici. Il Dr Amal Shafiq, una donna egiziana di 
 religione musulmana, lavorando per l'UNICEF al Cairo ha 
 partecipato nel 1998 ad un simposio organizzato dall'UNICEF a 
 Ginevra. Si è presentata al simposio come attivista che lotta 
 contro la circoncisione femminile e maschile. Crimine supremo 
 agli occhi dell'UNICEF.Il responsabile del simposio, una 
 svizzera di religione cristiana, si è avvicinata a lei e le ha 
 detto: "Signora, fate bene a lottare contro la circoncisione 
 femminile, ma non dovete occuparvi di quella maschile: non fa 
 parte della nostra attività ". Scandalizzata, la donna egiziana 
 mi ha telefonato: "Perché la svizzera cristiana difende la 
 circoncisione maschile, mentre la collega ebrea israeliana 
 seduta accanto a me non ha reagito? La chiesa gioca un si grande 
 ruolo nefasto in Svizzera "?
 Oggi non si sa chi coinvolgere: i genitori? I medici? I 
 responsabili politici? Le autorità religiose che esaltano questa 
 pratica? Il legislatore che lascia fare?
 Gli oppositori pensano che la legge sola non basta per mettere 
 fine alla circoncisione maschile e femminile e che bisogna 
 ricorrere a differenti mezzi socio-culturali per convincere il 
 popolo ad abbandonare la pratica. Uno dei problemi da porsi è il 
 peso della forza religiosa che è dietro a certe pratiche. Ora 
 niente è più difficile di educare dei religiosi. Chiedete al 
 papa di Roma di prendere una posizione contro la circoncisione 
 maschile o femminile: non lo farà. Il cardinale Lustiger ed il 
 grande rabbino di Parigi hanno negato di esprimere una loro 
 opinione sulla circoncisione femminile per paura che ciò conduca 
 ad aprire il dibattito su quella maschile. E cozzare contro la 
 circoncisione maschile comporta delle difficoltà di 
 interpretazione dei testi religiosi, non più solo del problema 
 politico.
Maria & 
 Elisa Marotta
 GdS 10 III 2004 - www.gazzettadisondrio.it
