“Se puoi, fa’ pubblicare i racconti per bambini che noi abbiamo raccolto”(Jacob Grimm, 1812)

di Maria De Falco Marotta & E. Marotta

LA FAVOLA...

E’ difficile, oggi, anche se vi sono i CD i DVD, gli SMS che
assolvono egregiamente la funzione del “raccontare”- quando si
tratta di cose favolistiche- sostituire la mamma o il papà che a
sera (già: ma quando comincia per un bambino del nostro
tempo???) prima che ti addormenti, non sia capace di raccontarti
una favola.

Quella, ovviamente, che tu piccolo/a ascolti con gli occhi
sbarrati e che ti lascia volare con la fantasia. C'era l'amore,
c'era lo spettro dell'abbandono e quello della morte, c'era la
morale e c'erano, soprattutto, i mostri. Lupi che mangiavano
nonne, zitelle nervose che addormentavano belle principesse,
regine gelose di non essere le più belle del reame e matrigne
che abusavano della povera bambina orfana. Tutti cattivissimi e
spaventosissimi tanto che, ancora oggi, il loro ricordo permane
con un brivido di piacere misto a timore anche nel cuore di
quanti piccoli non lo sono più.

Se quelle storie vi piacevano, vi divertivano tantissimo, dovete
ringraziare( o maledire, dipende) i fratelli Grimm. Sono infatti
questi due scrittori berlinesi del diciannovesimo secolo che
misero su carta, forse rimaneggiandole, antiche leggende fino ad
allora tramandate oralmente, diventandone ufficialmente gli
autori.

Il regista “visionario”( uno che con la fantasia se la intende:
Monty Pithon, Il re pescatore….) Terry Gilliam appartiene al
gruppo di quanti hanno letto o sentito le fiabe dei Fratelli
Grimm. A lui i fratelli Grimm hanno movimentato l'infanzia, e
così, per riconoscenza o vendetta, li ha immersi negli
spaventosi mondi da loro creati. Con abilità, divertimento,
mestiere.

Infatti, "I fratelli Grimm e l'incantevole strega”, ha tutte le
caratteristiche del suo regista Terry Gilliam. Sognatore,
visionario, paradossale e un po' confuso, il nuovo film dell'ex
"Monty Python" è un'avventura divertente con schegge da film
horror. L'idea di far attraversare un buon numero di favole
dalla storia dei due fratelli imbroglioni che cercano di crearsi
un loro posto nel mondo, suscita giustamente sempre molte
aspettative. Si può prendere il meglio da ogni cosa per
sorprendere, far sorridere o spaventare lo spettatore che
riconoscerà senza problemi la citazione. Come, per esempio,
vedere Monica Bellucci nei panni della strega cattiva, vecchia e
decrepita( che soddisfazione per quante si misurano davanti allo
specchio a mo’ della regina cattiva di Biancaneve, di vederla,
finalmente, come tutte le altre povere mortali!).



Il film: I fratelli Grimm e l'incantevole strega


Titolo originale: The brothers Grimm

Nazione: Repubblica Ceca, U.S.A.

Anno: 2005

Genere: Azione, Commedia

Durata: 120'

Regia: Terry Gilliam

Sito ufficiale: www.grimmfilm.com

Sito italiano: www.buenavista.it/xfratelli.htm

Cast:

Barbara Lukêsova, Anna Rust, Matt Damon, Heath Ledger,
Radim Kalvoda, Martin Hofmann, Harry Gilliam, Monica Bellucci


Produzione: Daniel Bobker, Charles Roven

Distribuzione: Buena Vista

Data di uscita: Venezia 2005

11 Novembre 2005 (cinema)

Trama:

Nella Francia di Napoleone, due fratelli Will e Jack, girano per
le campagne truffando i contadini con finte formule magiche ed
esorcismi che secondo loro daranno protezione dai demoni e
mostri. Quando le autorità però scoprono la farsa, i due sono
costretti a rifugiarsi in una foresta che risulterà veramente
magica e abitata da una maga… Ahi, ahi, ahi…



Domande & Risposte


-
Terry ha una favola preferita? Se si, quale e perché?

Non ho una favola preferita. Ci sono più di duecento favole,
sarebbe difficile sceglierne una( come ha ragione!)

-
Le favole ci insegnano cosa fare e non fare sin da piccoli, si è
influenzati da qualcuna di esse?

Certamente si è influenzati dalle favole che ogni madre legge al
suo bambino/a. Esse ispirano la fantasia e insegnano a sognare.

In questi ultimi tempi il fantasy è di ispirazione per tante
pellicole cinematografiche, e ora lei fa un film incentrato
sulle favole. Qual è la sua attrattiva per il mondo del
fantastico, ultimamente così di moda: é economicamente
redditizio?

Non mi piace l'idea di far parte di una categoria. Se tutti
fanno film fantasy allora io deciderò di cambiare genere. Una
delle cose che mi sembrava ci fosse bisogno era di portare il
mondo del Fantasy ad un livello più basso, più piccolo e
semplice, così come le favole.

-
Di che tipo di fantasia ha bisogno l'uomo moderno?

Non saprei. Posso raccontare le mie fantasie, le cose che mi
ispirano. In un mondo pieno di numeri e calcoli sembra che ci
sia poco spazio per il sogno, e a me piace girare film che fanno
nascere nelle persone la voglia di ritrovare la propria
immaginazione.

-
Pensa che le fiabe dei Fratelli Grimm, possano ancora
interessare oggi?

I valori del mito sono tuttora soggetto di ricerca scientifica e
sono stimolo e suggestione artistici. I protagonisti delle
favole dei Fratelli Grimm vivono in un tempo lontano che li
idealizza.

Il loro confine è l’infinito, con il cielo, le montagne, la
luna, il mare, le foreste, la natura, insomma. In questa vi è
l’uomo.

Ogni loro fiaba è un quadro di vita, dove gli uomini si
confondono con gli animali, mentre gli uni e gli altri sembrano
vivere in un regno di poesia e d’incanto.

Gli uomini sono re, nani, orchi, gente piccolissima, adibita a
mestieri comuni, ma chiamata ad imprese che sbalordiscono.

Così è anche per le principesse o per le streghe che si chiamino
Cenerentola o Biancaneve. Come pure per gli animali, le piante,
la luna, le stelle…
Inoltre, la religione e la magia accompagnano le azioni dei vari
protagonisti. Sia l’una che l’altra, nel momento stesso in cui
rendono la natura piena di vita e di animazione, non solo ci
fanno accettare il carattere sovrumano e miracoloso delle azioni
cui sono chiamati gli uomini( e le donne), gli animali, ma
sembrano addirittura capaci di sciogliere i nodi della realtà,
in un gioco di atmosfere, dove la gioia e il fervore della vita
s’intrecciano con la miseria e con il dolore del mondo.

-
E se tutto questo non interessa più i nostri contemporanei, cosa
poi ci meravigliamo di fronte ai disastri che tanto ci
spaventano?



Notazioni brevissime su: Le fiabe dei Fratelli Grimm


Pubblicate per la prima volta nel 1812, ebbero, in breve sette
edizioni. Oggi non se ne contano più e non c’è casa editrice che
non se ne faccia vanto.

Nelle loro fiabe, il valore morale coincide sempre con il valore
artistico e i temi che trattano, si possono considerarsi come il
prodotto di un patrimonio veramente universale.

Le loro fiabe, come globalmente vengono considerate, sono uno
dei libri più belli della letteratura infantile, per il loro
gusto dell’ingenuo, del popolare, del primitivo.

Bisogna anche aggiungere che i Fratelli Grimm(Jacob e Wilhelm)
erano figli di un avvocato ed affinarono il loro curriculum
formativo presso l’Università di Marbourg.

Essi seppero fondere con vivacità, eleganza e fantasia l’antica
letteratura germanica con materiali popolari che costituivano il
sacro patrimonio della loro stirpe.

Noi consigliamo di “scoprire” le loro fiabe, specie Le Leggende
per i bambini( 10 piccoli racconti che rinnovano lo stupore per
il meraviglioso, lo straordinario, il fantasioso) che, pur oggi,
nel nostro tecnicissimo mondo, saprebbero suscitare quegli Oh di
meraviglia di cui tutti abbiamo ancora tanto bisogno.

Maria De
falco Marotta & E. Marotta

GdS 20 XI 2005 - www.gazzettadisondrio.it

Maria De Falco Marotta & E. Marotta
Società