RECENSIONI CINEMA TORQUE
La Warner Bros confeziona un film interamente dedicato a quella nicchia di mercato di quindicenni aspiranti motociclisti che è presente in ogni paese che guarda ad occidente, dagli Stati Uniti alla Russia, e mette in scena il trionfo testosteronico in un cocktail confuso e annoiante di pelle-motori-donne-corse-droga condito da linguaggio e movenze per teppistelli di provincia, assurti ad eroi di un Eden di fantastica celluloide.
Un film veramente inesistente, in cui per ben quaranta minuti non si fa che correre su due ruote e fare a cazzotti, mentre debolissima e banale spunta una trama che ha le stesse caratteristiche deludenti di quasi tutti gli altri elementi del film.
Grossi sforzi nelle scene, nei costumi e negli effetti speciali non salvano un film che si confonde nell’ultima mezzora con un videogioco di antica memoria, per finire nel solito e iperscontato buonismo.
Una parata di marmitte, catene e tatuaggi che nonostante l’impegno, non lascia impressionati se appena si è superata l’età dell’acne; e tutto ciò nonostante la produzione abbia scomodato un grandissimo del cinema d’azione come Trevor Rabin, autore con Hans Zimmer delle colonne sonore di tutti i migliori capolavori del cinema adrenalinico degli ultimi dieci anni.
Dedicato a chi ha sempre sognato una motocicletta, ma “Easy Rider” è un’altro mondo.
Mirko Spelta
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GdS 10 VII 2004
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