RECENSIONI CINEMA The Hulk

In bilico tra fantascienza e
storia del fumetto, e sulla scia dell’”Uomo Ragno” e di “Daredevil”,
la versione 2003 del mitico The Hulk, l’eroe verde interpretato
dal 1987 al 1982 da Lou Ferrigno e da Bill Bixby nella popolare
serie televisiva, rivede la luce sotto il controllo di Ang Lee
(“La tigre e il dragone”, “Tempesta di ghiaccio”).


Grandi sforzi, economici e creativi, segnano questa nuova uscita
dell’eroe verde dalla rabbia facile e dal cuore buono; tagli di
inquadrature e di schermo che rimandano direttamente alle
vignette del fumetto originale della Marvel, una storia che
ripropone l’intenso dramma del rapporto intergenerazionale e
spesso morbosamente problematico tra i padri ed i figli ed un
uso spropositato di effetti speciali segnalano subito un
notevole impegno della produzione ed un ingente investimento, ma
il risultato è, ancora una volta, eccessivamente plastificato e
perde quindi di spessore ed intensità (può darsi che il futuro
dei film d’azione e di fantascienza sia davvero senza attori
come già in “Final Fantasy” , ma per chi ha visto lo sguardo di
Lou Ferrigno risulta impossibile non rimpiangerlo almeno un
po’).


Da salvare sicuramente i dialoghi tra Eric Bana e Jennifer
Connelly, meno carismatica che in altre pellicole ma sempre di
rispetto, e l’interpretazione, come sempre di grande impatto
emotivo (anche se fuori contesto) del mito Nick Nolte.


Una curiosità: il viso di Hulk ricorda moltissimo quello
dell’attore Brian Bosworth.
Mirko Spelta

               

Per comunicazioni all'autore della recensione:

               
ginodilegno@inwind.it



GdS 28 VI 2003 
www.gazzettadisondrio.it

Mirko Spelta
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