RECENSIONI CINEMA: NATALE SUL NILO
Dopo il recente sdoganamento della
critica nei confronti della premiata ditta Boldi - De Sica,
agitando le rispettosissime ombre di grandi coppie comiche del
passato, da Stan Laurel – Oliver Hardy a Totò e Peppino, la
premiatissima macchina delle vacanze di natale cinematografiche,
capitanata questa volta non dai fratelli Vanzina ma da Neri
Parenti, si rimette in moto a tutta forza e, ci porta un’altra
volta in mezzo a gag più o meno grasse, situazioni da commedia
dell’equivoco sentimentale e bellone e belline rigorosamente
straniere e doppiate, nel segno del mito televisivo, con la
variante 2003 della crociera sul Nilo.
Gli attori, tutti, rifanno sé stessi fino alla noia, ma, si
potrebbe ribattere, non fanno altro che adattarsi alle esigenze
del mercato, e squadra che vince non si cambia, perciò il
risultato è tutto già visto, il che è d’altro canto una
sicurezza per gli amanti del genere.
Entra quest’anno la giovanissima Lucrezia Piaggio (classe 1986),
figlia del generale dei Carabinieri Enrico Ombrosi (Massimo
Boldi), alla quale certo, nonostante la discutibile intensità
artistica dell’opera, non si può biasimare la scelta di aver
accettato il ruolo, considerando gli oltre 32 milioni di euro di
incasso del film.
Niente di nuovo sotto il sole d’Egitto.
Mirko Spelta
Per comunicazioni all'autore della recensione:
ginodilegno@inwind.it
GdS 18 III 2003
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