CINEMA: IL REGNO DEL FUOCO



In un futuro quantomai improbabile, la razza umana è
semi-estinta per mano, o meglio per bocca, di spaventosi draghi
volanti che, oltre a sopravvivere all’utilizzo di tutto
l’arsenale nucleare mondiale, pare siano anche stati i
responsabili dell’estinzione dei dinosauri...

Nel cinema come nella musica, non è una novità, si punta
soprattutto su idee nuove ed originali quando non si rifà il
classico di successo, ma a modesto parere di chi scrive il fatto
che sia originale e nuovo non impedisce ad un progetto di essere
talvolta, per usare un eufemismo, poco credibile.


Inoltre la sceneggiatura, scritta a tre mani da Gregg Chabot,
Kevin Peterka e Matt Greenberg, che già parte traballante, è
piatta e non ha significativi momenti di tensione.


Le interpretazioni ed i costumi sono buoni, oltre al solito uso
ormai raffinato degli effetti speciali e ad una discreta
fotografia, che rimanda una certa angoscia di fondo, ma per
quanto ci si sforzi aditrovare dei lati positivi (che pur ci
sono a ben guardare), il film risulta comunque monocorde e
sostanzialmente scontato, e non riesce ad entusiasmare,
lasciando nell’aria una diffusa sensazione di “B movie” alla
Chuck Norris.
Mirko Spelta


               

Per comunicazioni all'autore della recensione:

               
ginodilegno@inwind.it



GdS 8 XII 2002 
www.gazzettadisondrio.it

Mirko Spelta
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