CINEMA: KATE E LEOPOLD
A cavallo tra il diciannovesimo ed il ventunesimo secolo si
rincorre la storia d’amore che non ha confini, neanche
temporali, tra una pubblicitaria di successo (che fantasia!) ed
un duca bello, gentile e squattrinato.
Una gentil commedia di modeste ambizioni, confezionata sul
sorriso “evergreen” della fatina Meg Ryan e sulle spalle del
prestante Hugh Jackman, con la complicità di uno dei volti più
interessanti del cinema americano degli ultimi tempi: Liev
Schreiber (“RKO, la vera storia di Quarto Potere” e “Al vertice
della tensione”), che in questa occasione fa il comprimario
comico con grande risultato.
Per il resto è tutto già visto: il passaggio nel tempo, idea
centrale del soggetto, è qualcosa di talmente usato da risultare
troppo banale per costruirci una sceneggiatura credibile, i
costumi francamente non impressionano, si nota come tutto sia
pensato senza particolari finalità artistiche, è tutto molto
facile e un po’ sotto tono.
Ma se è vero che il cinema oltre ad essere arte è anche
industria, in questo caso i botteghini daranno ragione e
consentiranno i finanziamenti necessari per opere future di
maggior valore.
Mirko Spelta
Per comunicazioni all'autore della recensione:
ginodilegno@inwind.it
GdS 8 X 2002
www.gazzettadisondrio.it