CINEMA: CASOMAI



Da un soggetto di Alessandro D’Alatri scaturisce la quarta
fatica del regista romano, “Casomai”, storia di una coppia di
trentenni con ambizioni di diversità rispetto agli stereotipi
sociali sulla famiglia e con speranze di continuità matrimoniale
nel segno del vero amore. Ma anche la sincerità dei sentimenti
dei protagonisti non rimarrà esente dall’inevitabile scontro con
l’ambiente circostante, con la civiltà del lavoro e del
successo, con la logica ipocrita del sorriso pubblicitario di
noi stessi a tutti i costi, contro cui il regista scaglia dardi
robusti e amari come solo chi conosce bene l’ambiente sa fare (D’Alatri
è stato ed è un apprezzato regista di pubblicità).


Un lavoro intelligente e di un certo spessore, con invenzioni
apprezzabili (come il bizzarro comportamento del parroco che
sembra l’unico ad avere una coscienza libera vivendo in un
paesino che sembra rimasto ancorato ai primi anni del novecento)
e una sempre meritevole Stefania Rocca, non sufficiente tuttavia
a porre in secondo piano le zone d’ombra del film: innanzitutto
dopo una prima ora brillante in cui prevalgono i toni della
commedia, la storia si affossa (probabilmente volutamente) nella
tragedia della routine familiare e personale dei due giovani
raccontata con lentezza e con sfumature cromatiche di grigio e
nero (come le voci e i visi che opprimono i due pattinatori
colorati) che portano un perdurante ed inutile senso di angoscia
e di noia in cui l’interesse dello spettatore inevitabilmente
viene meno. Il ritmo cade e la parentesi narrativa è talmente
lunga da non consentire al film di riemergere neanche nel
finale, nonostante la trovata del racconto ipotetico.


Inoltre questo ruolo è stato decisamente superiore rispetto alle
possibilità interpretative del simpatico Fabio Volo, personaggio
di spirito e di un certo coraggio, ma inadatto ad un ruolo così
impegnativo (la differenza rispetto a Stefania Rocca è troppo
evidente).
Mirko Spelta

               

Per comunicazioni all'autore della recensione:

               
ginodilegno@inwind.it



GdS 8 V 2002

Torna
all'indice-Cinema


 

 

Mirko Spelta
Società