CINEMA: AMNESIA



La realtà che muta se stessa attraverso gli occhi di chi la
vive; personaggi grotteschi che attraversano la vita, in quell’isola
in cui la superficialità trova il proprio apogeo, mostrando di
cercarne un senso, il proprio senso, in una prospettiva
tremendamente seria e concreta in drammatico contrasto con le
caricaturali professioni (lo spacciatore Rubini cerca di
piazzare un carico di cocaina per costruirsi casa con la moglie
e il pornografo Abatantuono cerca di riscattare la propria
immagine agli occhi di quella figlia che è l’unica cosa seria di
tutta una vita) e con l’ambiente vacanziero, urlante e
implacabile dell’effimero scorcio di terra spagnola.


Semplicemente straordinario. Un altro guizzo di genialità della
premiata compagnia Salvatores che ci lascia assolutamente
attoniti sulla sedia per investirci un’altra volta, l’ennesima
volta, con una storia grandiosa che ha tutto: ci fa ridere, ci
fa amare ed odiare, ci fa vedere la realtà da differenti punti
di vista e da differenti inquadrature sbattendocela negli occhi
e portandoci dove vuole.


Amnèsia è leggero e drammatico, è lento e veloce,si attorciglia
sulla propria struttura narrativa ma senza diventare capzioso o
incomprensibile, è uno schiaffo e mille carezze, è il racconto
di quella realtà che non si vede se non la si vive, tinteggiata
con mano forte (come lo sguardo del giovane e bravissimo Ruben
Ochandiano) ma a volte appena accennata (come il sorriso della
donna che non smette di aspettare quell’uomo che ha sbagliato ma
che ha scelto).


Gli attori sono umani e dolcissimi, la legge, apparentemente
irreprensibile non è esente da peccati, l’amore supera per
taluni la lontananza e per altri i limiti di un uomo piccolo in
camicia e bretelle, che affannato rincorre il miraggio della
propria normalità.Il tutto è mescolato, “ruminato” e digerito
fino a mostrarne i lati più veri, senza romantiche e satinate
idealizzazioni di celluloide, ma con l’indulgenza che solo
l’uomo grande ha per i propri simili.

Perfetto.

Mirko Spelta

               

Per comunicazioni all'autore della recensione:

               
ginodilegno@inwind.it



GdS 28 IV 2002

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Mirko Spelta
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