UN AMORE A CINQUE STELLE
(Titolo originale: Maid in Manhattan)
La magia del grande schermo, la proiezione del sogno, le
fantasie che prendono vita nel divenire esattamente ciò che
dovrebbero essere; questo è il cinema, e questo è l’effetto che
creano, più di ogni altro genere, le commedie d’amore, la cui
attrattiva rimane nel tempo, immutata.
“Maid in Manhattan”, diretto da Wayne Wang, è una delle ultime
favole moderne sfornate da Hollywood; una storia delicata, il
cui punto di forza sono la sceneggiatura, scritta da John Hughes,
ed i dialoghi teneri e sul filo della commedia degli equivoci,
il tutto con un tessuto narrativo classico (scoperta –
innamoramento – allontanamento - finale happy end) e con degli
attori non protagonisti di tutto rispetto come Bob Hopkins e
Stanley Tucci che apportano all’opera un “quid pluris” davvero
non indifferente.
Purtroppo Ralph Fiennes non è né Harrison Ford né ha il carisma
di Richard Gere, e ovviamente Jennifer Lopez nonostante gli
sforzi non è decisamente Julia Roberts, ma ciò nonostante la
struttura narrativa tiene praticamente da sola, ed incornicia un
film gentile (in confezione San Valentino), rassicurante ed in
ultima analisi particolarmente adatto ai sognatori sentimentali.
Mirko Spelta
Per comunicazioni all'autore della recensione:
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GdS 28 III 2003
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