UN AMICO SINCERO…DI CARTA – SESSANTACINQUE ANNI FA NASCEVA “IL VITTORIOSO“ - IL DIARIO VITT

Amico - Fumetti italiani - "il Vittorioso" - Panorama dei
"giornalini" negli anni Trenta - Inizia l'avventura -
L'Associazione - Appendice: il Diario Vitt


AMICO

E’ stato l’amico sincero, un amico molto particolare, di tanti
ragazzi.

Per una trentina d’anni ha deliziato tanti giovani che ora,
ahimè !, giovani non più, lo ricordano con un misto di
nostalgia, simpatia, riconoscenza.

“ …chi l’ha conosciuto non l’ha dimenticato; chi non l’ha
conosciuto ne ha certo sentito parlare…“ ha scritto qualcuno.
Quell’amico, quel caro amico, era …di carta, era un “giornalino“
che ha occupato un posto importante nella stampa per ragazzi del
secolo appena passato.

Si chiamava “il Vittorioso “.

FUMETTI ITALIANI

Ebbe, purtroppo, vita breve: dal 1937 al 1966.

E’ un periodico settimanale, nasce con fini educativi e presenta
una novità: sulle sue pagine, accanto a novelle e romanzi a
puntate, rubriche, articoli di vario genere, troviamo i fumetti
che, e questa è la sua caratteristica principale, sono
esclusivamente di autori italiani. Non si ritengono infatti
adatti al giovane lettore italiano a cui è destinato quelli di
importazione, che sono per la quasi totalità di origine
americana e nascono per un pubblico adulto. Ci vorranno ancora
degli anni perché il fumetto, non importa se nostrano o
d’importazione, riesca a convincere i cosiddetti benpensanti che
si tratta del “prodotto di una società moderna“ e che gli venga
riconosciuta la dignità che si merita. I primi “cartoon“
americani erano per la verità già apparsi da tempo in Italia,
fin dal lontano 1908, pubblicati sul più famoso di tutti i
giornalini di casa nostra, il “Corriere dei piccoli“, ma…
“…Vengono accolti, ma, per restare nell’alveo sicuro del
consueto letterario, sono radicalmente manomessi: il “ balloon “
(che è la nuvoletta dove appaiono le parole che si scambiano i
personaggi delle storie – n.d.r.-) è sostituito da ottonari di
commento ai piedi di ogni vignetta; le tavole originali sono
ridimensionate per adattarle alle regole di una impaginazione
squadrata e rigorosa;…alcune caselle vengono amputate “.

“IL VITTORIOSO”

Torniamo a “ il Vittorioso “.

Esce a Natale del 1936, per la precisione è distribuito
gratuitamente domenica 27 dicembre 1936 ai ragazzi dell’Azione
Cattolica, ai quali in precedenza era stato sottoposto un
questionario con il quale si chiedeva come avrebbero desiderato
fosse il nuovo “giornalino“; esce dopo una gestazione di alcuni
mesi a seguito della decisione del consiglio della GIAC –
Gioventù Italiana di Azione Cattolica - (principale artefice
dell’operazione è don Francesco Regretti che sarà il primo
direttore del giornale) di dar vita ad un settimanale illustrato
a larga diffusione di matrice chiaramente cattolica tendente a
contrastare il successo della varie testate “laiche“ per ragazzi
esistenti in Italia.

L’Autorità ecclesiastica aveva tentato già precedentemente di
arginare tale successo sconsigliandone la lettura, senza
ottenere soddisfacenti risultati. La scelta operata dalla GIAC è
oltremodo coraggiosa. Da un lato perché con la nuova testata
cerca di ostacolare, come dicevamo, lo strapotere di quelle
esistenti, dall’altro riconosce al fumetto una rispettabilità (“
…rompendo in tal modo il fronte della pedagogia tradizionale che
era pregiudizialmente contraria a tale forma di espressione …”)
che dai benpensanti non è assolutamente accettata. Tale lettura
è infatti, e lo sarà ancora per molto tempo nel dopoguerra,
ritenuta “nociva, soprattutto all’educazione dei minori“. Ed
avrà, nonostante l’apertura di alcuni intellettuali, tenaci
detrattori sia da destra che da sinistra. E’ pertanto assai
importante e culturalmente impegnativa la decisione di Elio
Vittorini di pubblicare fumetti su “Il Politecnico".

PANORAMA DEI “GIORNALINI “ NEGLI ANNI TRENTA

Vediamo a questo punto cosa un giovane può trovare in edicola
nella seconda metà degli anni Trenta. Tante sono le
pubblicazioni destinate ai ragazzi. Le più importanti sono : per
i più piccoli il “Corriere dei piccoli“, figlio minore del
“Corriere della sera“ ; ci sono “Jumbo“ e “Topolino“ che offrono
”comics” di produzione prevalentemente inglese il primo, di Walt
Disney il secondo (alcune storie sono illustrate già da allora
da disegnatori italiani!) e dove appaiono “balloon“ accanto a
didascalie; ci sono l’“ Intrepido“, l’ “Audace“ e l’
“Avventuroso“ (quest’ultimo ospita le storie di Mandrake, di
Cino e Franco, dell’Uomo mascherato, di Flash Gordon, …tanto per
intenderci), che si rivolgono ad un pubblico di adolescenti ai
quali “ …i “comics” americani, concepiti per adulti, offrono…una
narrazione più matura, interessante, ricca di colpi di scena e
anche di donnine impegnate ad apparire spesso non proprio
vestite del tutto…”; c’è “Il Giornalino“ del gruppo editoriale
di “Famiglia Cristiana “ che esalta i valori della religione e
della famiglia; c’è “il Balilla“, supplemento del “Popolo
d’Italia“, retorico prodotto che cerca senza troppo successo di
attirare a sé i ragazzi inculcando loro i principi del credo
fascista esaltandone gli aspetti eroici,…

INIZIA L’AVVENTURA

Siamo in un momento particolarmente felice per il regime
fascista. L’Impero è appena stato proclamato e la guerra civile
spagnola è in pieno positivo svolgimento. Pertanto, quel titolo
“il Vittorioso“, è una concessione che i responsabili
dell’Azione Cattolica si sentono di fare. Qualcuno sosterrà poi
che fu un’astuzia per poter partire con l’avventura del nuovo
“giornalino“. “E’… un prezzo pagato al regime per potere avere
la possibilità di adempiere la propria missione, per garantirsi
la sopravvivenza…“. La pubblicazione porta la data del 9 gennaio
1937, ha otto pagine, costa 30 centesimi.

Il settimanale, dopo un inizio soddisfacente, incontra qualche
difficoltà, superata anche grazie all’intervento di Gianluigi
Bonelli (il patriarca del fumetto italiano, il padre di Tex
Willer, scomparso lo scorso anno), che per due anni vi collabora
attivamente; nel dopoguerra ottiene un grande successo (nel
periodo 1948/1955, raggiunge tirature di oltre trecentomila
copie!). Sin dal primo numero si avvale esclusivamente di autori
italiani per testi ed illustrazioni precorrendo i tempi, poiché
direttive precise del MinCulPop di lì a poco imporranno
tassativamente di non più utilizzare materiale straniero. La
scelta è voluta non tanto per assecondare la politica autarchica
del regime ma perché i fumetti americani non sono ritenuti, come
abbiamo detto, educativi dai responsabili de “Il Vittorioso“.

E’ questo il grande merito del giornale che ha dato vita in
questo modo ad una squadra di autori, tanti e tutti validissimi,
i cui nomi sono entrati nell’Olimpo del fumetto “made in Italy“.
Tra questi: Franco Caprioli, Sebastiano Craveri, Kurt Caesar,
Antonio Canale, Franco Chiletto, Raffaele Paparella, il mitico
Benito Jacovitti, e più tardi Ruggero Giovannini, Renato Polese,
Gianni De Luca, Lino Landolfi, Giulio Ferrari, Nevio Zeccara,...
Importante anche la schiera di valenti scrittori e giornalisti
che collaborano al settimanale come Piero Bargellini,
V.E.Bravetta, Danilo Forina, Giuseppe Fanciulli, Alberto Manzi,
Ugo Sciascia, Olga Visentini, “Papà Natale” Bertocco, Domenico
Volpi per vent’anni mitico “redcap”della testata,

L’avventura de “il Vittorioso“ (e con esso intendiamo anche
tutta la serie di album, almanacchi, il famoso diario Vitt,
scomparso proprio in questo inizio di secolo dopo essere stato
per decenni sulla breccia, … ) dura fino al 1966
(successivamente a tale data dalle sue ceneri nasce un nuovo
periodico che ha per altro vita breve, il “Vitt”, con nuovo
editore e altra redazione), trent’anni durante i quali tanti e
tanti ragazzi sono diventati adulti anche con l’aiuto di quel
“giornalino” che si fregia del motto “forte, lieto, leale,
generoso “ e che dalle sue pagine riesce ad insegnare i valori
universali della vita senza mai ricorrere a sterili prediche
paternalistiche attraverso storie divertenti , a volte comiche,
o serie, di argomento attuale o storico, sempre in ogni caso
puntualmente documentate, educative, moralmente ineccepibili.

L’ASSOCIAZIONE

Ventuno anni più tardi, uno di questi ragazzi, - Sergio Chiodini
è il suo nome ed è di S.Bernardino in provincia di Ravenna -,
attraverso il settimanale “Famiglia Cristiana“ lancia un
appello-invito agli ex-lettori de “il Vittorioso“ per un
incontro fra nostalgici che si tiene a Milano l’anno successivo.
In quell’occasione nasce l’idea di un’associazione alla quale
possano aderire lettori e collezionisti della gloriosa testata.

Il 21 gennaio 1989, con atto del notaio Francesco Peronese di
Locate Varesino, si costituisce ufficialmente l’Associazione
Nazionale Amici de “il Vittorioso“. Oggi tale Associazione, che
come da statuto “…si propone di ricordare, diffondere e
promuovere i valori ed il ruolo educativo svolto dal settimanale
pubblicato dal 1937 al 1966, ma ancor oggi famoso“, conta circa
200 soci tra i quali ci sono nomi importanti.

Varie sono le iniziative che l’Associazione promuove. La più
qualificante è la pubblicazione di un bollettino a cadenza
trimestrale riservato ai soci dal titolo “Informavitt“ che è
diventato un’importante rivista, ogni numero più bella,
amorevolmente curata da un’impegnatissima redazione.

Ogni anno si tiene un convegno dei soci, ci sono partecipazioni
a mostre (la più importante è quella di Cartoomics a marzo alla
Fiera di Milano) e tutta una serie di iniziative collaterali,
come la ristampa di introvabili album di grandi disegnatori de
“il Vittorioso“.

Molto indovinata la pubblicazione in anastatica alcuni anni
orsono di cinquantadue fascicoli de “il Vittorioso“ –
dall’ottobre 1950 all’ottobre 1951 – in collaborazione con il
quotidiano “Avvenire“ che li ha offerti ai suoi lettori.
Antonio Del Felice

L’Associazione Amici de ” il Vittorioso “ ha sede presso Ernesto
Porta - via G.Ratti,40 - 20050 LESMO ( MI)

Quota associativa: socio € 30 annue , socio sostenitore € 60 e
oltre.


APPENDICE_ IL DIARIO VITT

Parlare de “il Vittorioso“ senza dire qualcosa del “Diario Vitt“
non è possibile. Questo diario scolastico è infatti la creatura
più importante nata da una indovinata intuizione della redazione
del giornale. Edito dall’AVE di Roma e illustrato dai disegni
del grande Jacovitti, vede la luce nel 1949 e per oltre
cinquant’anni accompagna il percorso scolastico di migliaia e
migliaia di ragazzi (chi non l’ha conosciuto?) vendendo un
numero impressionante di copie (si parla di un paio di milioni
di copie negli anni Settanta !). Sopravvissuto a “il Vittorioso“
fino al 1980, sospeso fino al 1983 per dissapori causati da un
kamasutra jacovittesco non gradito all’editore, riappare come
“Diario Jacovitti“ fino al 1992, per ritornare ad essere “Diario
Vitt“ quando le Cartiere Pigna ne rilevano la testata dall’AVE.

Lo scorso anno, accortisi che le copie vendute erano solo poche
migliaia, le Cartiere Pigna decidono di scrivere la parola
“FINE“ alla bella avventura del primo e più amato diario
scolastico del Novecento che fondava la sua principale
attrattiva sui personaggi del grande Jacovitti che ne animavano
le pagine. Jacovitti, purtroppo, è scomparso cinque anni fa,
prima di questa che era diventata la sua creatura più attesa.
L’unica speranza, a questo punto, è che la sospensione sia solo
temporanea e che il “Diario Vitt“ ritrovi il suo pubblico ora
fortemente frastornato dalle molte imitazioni di varia
ispirazione.
Antonio Del Felice


GdS 18 XII 2002 - www.gazzettadisondrio.it

Antonio Del Felice
Società