Il buono e il cattivo Governo

  1. (Maria de falco Marotta)   Il girotondo delle elezioni (ottobre 2019).  Alle elezioni regionali del 27 ottobre in Umbria ha vinto la coalizione del centrodestra: secondo i dati definitivi la Lega ha ottenuto il 36,9 per cento dei consensi, Fratelli d’Italia il 10,4 per cento e Forza Italia il 5,5 per cento. Nella coalizione del centrosinistra il Partito democratico si è attestato al 22,3 per cento e il Movimento 5 stelle al 7,41 per cento.

Sono dati che inducono a riflettere, a non fare i trionfatori, né gli sconfitti, ma a cercare una via di uscita da quest’imbroglio in cui sono caduti gli italiani. Non siamo spaventati da questo imbroglio elettorale, né lo saremo nei prossimi, però vogliamo che la giustizia prenda davvero in mano la sua spada e schiacci tutti coloro che vogliono distruggere la nostra bella, affaticata Italia. C’è nella nostra storia qualcosa di incredibile che –potrebbe anche oggi- aiutare a riflettere e a prendere in mano davvero la guida per un buon governo.
L’affresco di Ambrogio Lorenzetti(Trecento) nella Sala dei Nove del Palazzo Pubblico di Siena, hanno la funzione di rammentare ai politici riuniti nei consigli di governo, la correlazione tra le loro decisioni e la vita di tutti i giorni. Gli affreschi sono composti da quattro scene principali, disposte lungo il registro superiore della stanza rettangolare della Sala dei Nove e hanno un proposito chiaramente didascalico: sia nel Buon Governo che nel Cattivo Governo i personaggi sono facilmente identificabili e gli scorci su Siena e la campagna illustrano le ripercussioni delle scelte politiche. Nella parte del Buon Governo, la Giustizia presiede con una grande bilancia, sui cui bracci due angeli amministrano premi e punizione. La Giustizia guarda in alto, verso la Sapienza, che la istruisce e la ispira. Sotto c’è la Concordia, che, seduta ad un banco, tende ai cittadini le corde per muovere i piatti della bilancia della giustizia.
Il Buon Governo è protetto dalle tre Virtù Teologali: la Fede, la Speranza e la Carità. È aiutato dalla Temperanza, dalla Magnanimità, dalla Prudenza, dalla Fortezza e dalla Pace e pensa alle ripercussioni delle sue decisioni sul lavoro quotidiano dei cittadini che rappresenta.
L’affresco del Cattivo Governo è dipinto in maniera speculare a quello del Buon Governo per evidenziare il rapporto tra i due. Il personaggio principale dell’affresco è la Tirannide, al fianco della quale volano l’Avarizia, la Superbia e la Vanagloria. Della sua corte fanno parte il Furore, la Divisione, la Guerra, la Frode, il Tradimento e la Crudeltà. La Giustizia, legata ai suoi piedi, è vegliata da una guardia. La città crolla ed è piena di macerie. I cittadini distruggono piuttosto che costruire. Ci sono omicidi, innocenti vengono arrestati, e le attività economiche sono miserabili.
Se è vero che c’è stato “Il Progresso” e “La Civiltà”, gli ammonimenti sul modo di governare sollevati da un pittore del Trecento dovrebbero essere pienamente superati. Ma l’affresco del Lorenzetti colpisce proprio per una certa “contemporaneità” del suo messaggio. L’ammonimento sugli effetti e le conseguenze delle decisioni prese nelle stanze del potere sulla città e sulla campagna, ovvero sulla vita quotidiana di tutti i cittadini, sembra sempre valido. Specie oggi che tutti possono sapere e partecipare (cfr.:  Ambrogio Lorenzetti, Allegoria ed Effetti del Buono e del Cattivo Governo, ciclo di affreschi nel Palazzo Pubblico di Siena, 1337-1339).

Maria de falco Marotta
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