A PROPOSITO DELL'INVASIONE DELL'AFGHANISTAN
Le scrivo sinteticamente circa il suo articolo sul terrorismo. Intanto mi permetto di risponderle che le sue auspicate e, dall'informazione mediatica celate motivazioni, circa l'origine dell'invasione dell'Afghanistan, lasciano intatte, nel suo articolo, le stesse lacune ( o perplessità) presenti nei mezzi di comunicazione. L'invasione sovietica nel paese dei Talebani fu davvero paura del komeinismo? O forse perché Taraki aveva proposto al suo paese un modello di socialismo (?) lontano dall'intendimento Bresneviano? In Afghanistan non ci sono risorse minerali, e fonti energetiche come lei afferma? La realta' dice il contrario. Nella seconda parte del suo articolo, esattamente nel passaggio dove si mette l'accento sulla paura collettiva al terrorismo islamico, quindi le "necessarie" rinunce alle libertà personali e collettive al fine di salvaguardare da questo "morbo globalizzato" le future generazioni, mi scusi ma le trovo fortemente intrise di conformismo, tanto in voga oggi.
Mi scusi per gli eventuali errori, la fretta fa i gattini cechi…..
Saluti
Vittorio, Lecce
L'articolo a cui Ella si riferisce - titolo: GUERRA AL TERRORISMO, CI SIAMO DENTRO TUTTI - L'INVASIONE DELL'AFGHANISTAN, è stato pubblicato il 19 settembre del 2001. Fa piacere vedere che gli articoli pubblicati sul nostro giornale hanno lettori anche a distanza di molto tempo. Se alcuni sono legati all'attualità e quindi perdono interesse altri invece lo mantengono. In particolare è da sottolineare come diano soddisfazioni al giornale e agli autori quelli nei quali venivano fatte proiezioni e previsioni per il futuro, compito certo non facile, e che a distanza di tempo sono confermati dallo svolgersi degli eventi. In calce l'indirizzo ove qualche lettore volesse verificare.
Venendo alla Sua ricordo come nel mio articolo citavo la fonte, il sen. Bonacina, allora appena rientrato da una missione in Afghanistan, inviato dalla Banca Mondiale che, ideologie a parte, non disdegnava affatto, anzi, di inviare uomini di sinistra in certi Paesi. E lui era stato in direzione nazionale prima del PSIUP e poi del PCI. A Kabul aveva appena avuto una serie di incontri con tutte le Autorità più importanti del Paese, nonché, - nella stessa Kabul! -, con tutti Capi della guerriglia. Ovviamente con opportuni contatti anche con Mosca. Fonte autorevole ed attendibile e spiegazione logica di una invasione sulle ragioni della quale da tempo giravano a vuoto tutti gli analisti occidentali. Quanto alle risorse di quel tormentato Paese sappiamo che il 30-40% della sua economia è basato sull'oppio e il reddito annuale pro-capite - cito a memoria - non arriva a 2000 dollari.
Alberto Frizziero
L'indirizzo del nostro articolo del 2001: