IL PEACE ONE DAY( 21 SETTEMBRE GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA PACE).

Mentre suonano i tamburi di guerra contro l’Iran per la sua caparbietà a non voler regolare le sue ricerche sul nucleare, il 21 settembre di ogni anno dal 2001, l’ONU ha istituito il Peace One Day.

E’ un paradosso terribile, ma vi sono tanti uomini e tante donne che credono e lavorano per la pace.

Uno di questi è Karlheinz Böhm (Austria), che ha ricevuto il Premio Balzan 2007 per l'umanità, la pace e la fratellanza fra i popoli, con la seguente motivazione: Per la sua opera di una vita a servizio dell’umanità e della pace, per il suo impegno personale non comune, per i successi della straordinaria rete di attività che ha creato a sostegno di un concreto sviluppo in Etiopia, uno dei paesi dalla cultura più antica, ma più poveri al mondo.

Il Premio piuttosto consistente, che fa onore a questa Fondazione che lavora con discrezione e serietà nel selezionare anno dopo anno, quegli studiosi sconosciuti al Jet Set che conosce solo star e vallette, tanto da far dire al cardinale Bagnasco, Presidente della CEI che il popolo italiano( e speriamo che intenda anche il clero che dimostra una così inefficace testimonianza evangelica) che “ è in crisi morale”( Cfr. quotidiani italiani, 18 settembre 2007).

Chi è

Karlheinz Böhm è nato a Darmstadt (Germania) il 16 marzo 1928. E’ cittadino austriaco, come il padre. Figlio unico di Karl Böhm, noto direttore d'orchestra, e Thea Linhard, cantante lirica, entrambi deceduti nel 1981.

Ha vissuto inizialmente ad Amburgo e poi a Dresda, dove il padre dirigeva la “Sächsische Staatsoper” (luogo storico della lirica, dove furono rappresentate per la prima volta molte opere di Wagner e Strauss). Qui Böhm ha frequentato la scuola dell’obbligo, fino ai primi anni del ginnasio, prima che una malattia lo costringesse a recarsi in Svizzera, dove dal 1940 al 1945 ha frequentato il Liceo Alpino di Zuoz (un liceo residenziale internazionale).

Si trasferisce con i suoi genitori a Graz (Austria) nel 1945. Nel 1947 consegue il diploma di maturità e si iscrive all’ Università di Graz, dove studia filologia e filosofia. La malattia lo costringe a un soggiorno a Roma, dove coglie l’occasione per seguire per un semestre i corsi universitari di storia dell’arte.

Nonostante le lezioni di pianoforte volute dai genitori, non intraprende la carriera musicale, mentre inizia ad amare il lavoro del regista e dell’attore. Così nel 1948 inizia a lavorare come assistente del regista (cinematografico) Karl Hartl, a Vienna, dove prende anche lezioni di recitazione teatrale da Albin Skoda - e dopo soli tre mesi ottiene una parte nell’opera teatrale “Ein Herr von vierzig Jahren”, che va in scena per la prima volta. E’ in questo periodo che, dice lui stesso, inizia ad interessarsi della situazione dell’Africa, seguendo le notizie sulla costituzione dell’ONU.

Sempre nel 1948, Hartl gli affida la prima parte della sua carriera di attore cinematografico, nel film “La casa dell’angelo” (“Der Engel mit der Posaune”, tradotto letteralmente: l’angelo con il trombone), interpretato da attori importanti come Paula Wessely, Attila e Paul Hörbiger, Oskar Werner e Maria Schell – il film racconta la saga della famiglia austriaca degli Alt, costruttori di pianoforti.

Dopo altre esperienze cinematografiche come attore, diventa popolarissimo grazie alla sua interpretazione della parte di Francesco Giuseppe, Imperatore d’Austria e Ungheria, e marito dell'imperatrice Sissi, nella trilogia hollywoodiana dedicata a Sissi, figura interpretata da Romy Schneider.

A metà degli anni ’60, divenuto ormai un attore famoso, con ruoli di primo piano in produzioni austriache, francesi e statunitensi, torna in Europa dedicandosi anche alla regia teatrale. Fra gli altri suoi film noti al grande pubblico:“The Venetian Affair” (1967), per la regia di Jerry Thorpe, e poi, per la regia di Rainer Werner Fassbinder, “Martha (1973)” e “Il diritto del più forte” (1974).

Nel 1976 compie il suo primo viaggio in Africa, in Kenya, per curarsi, su consiglio del medico. Qui chiede a un cameriere di accompagnarlo a visitare la cittadina in cui vive, nei pressi dell’albergo, e da quella visita nasce il suo grande interesse per l’Africa.

Il 16 maggio 1981 partecipa alla trasmissione televisiva tedesca (ZDF) “Wetten Dass…” (“Scommettiamo che…””) e scommette con i telespettatori che meno di un terzo di loro è disposto a versare la cifra simbolica di un marco tedesco per alleviare le sofferenze delle popolazioni del Sahel, vittime della siccità. Perde la scommessa e incassa oltre un milione di marchi da utilizzare per soccorrere queste popolazioni.

Nel 1981, alla fine di ottobre, si reca per la prima volta in Etiopia e visita un campo di rifugiati, con cui inizia a elaborare un progetto. Il 13 novembre fonda “Menschen für Menschen”. Oggi non meno di 2,6 milioni di persone, che vivono in uno dei Paesi più poveri del mondo (con circa 77 milioni di abitanti) attingono agli aiuti di questa fondazione.

Nel 2003, per il 75esimo compleanno di Karlheinz Böhm, Miriam Makeba e altri artisti africani hanno tenuto un concerto a sostegno di della fondazione (conosciuta anche come “People for People”). Dal 2003 è cittadino onorario dell’Etiopia. I 25 anni della Fondazione sono stati celebrati a Monaco di Baviera nel 2006.

Perché parliamo di lui?

Per il coraggio che ha avuto , nel mezzo di una carriera d’attore di successo, ha deciso di dare un taglio radicale alla sua vita consueta per dedicarsi a un grande progetto umanitario in Etiopia, di cui egli stesso ha costruito le fondamenta.

E’ riuscito a motivare una vasta cerchia di sostenitori e a raccogliere donazioni per oltre 275 milioni di euro. Così ha dato vita a un’opera di sviluppo umanitario che comprende la costruzione di infrastrutture idrauliche e ospedaliere, programmi di rimboschimento, di formazione professionale per l’agricoltura e per l’economia domestica, di educazione sessuale per prevenire matrimoni in troppo giovane età e la mutilazione genitale delle giovani, la creazione di tre residenze per ragazze, la costruzione di 100 scuole.

Nel realizzare tutti questi progetti Karlheinz Böhm segue il principio dell’“aiuto a chi si aiuta” e non della mera beneficenza.

Egli ha fornito un esempio luminoso di quanto l’impegno di un singolo individuo può fare per il nostro mondo.

Più volte ha dichiarato che “La nostra società ha il dovere morale di riparare i danni causati con il colonialismo in Africa. La mia motivazione è alimentata dalla rabbia, rabbia per l'ingiusta e offensiva discrepanza tra povertà e ricchezza".

La svolta decisiva nella sua vita comincia nel 1968. "Allora recitavo in un teatro di Francoforte", ricorda. "Mi trovavo in una taverna frequentata da artisti mentre fuori si stava svolgendo una manifestazione di protesta. Non riuscivo a capire i motivi che spingevano giovani ricchi ad andare per le strade. Ho cominciato a fare domande e a percepire la necessità di un confronto morale ed etico con le nostre azioni. Dall'erede volutamente apolitico di una famiglia di artisti è così scaturito l'interesse per il sociale".

Qualche anno dopo, nel corso del famoso soggiorno in Kenya, capisce che cosa significhi la povertà. "Da un lato c'era una miseria inimmaginabile, dall'altro i ricchi turisti si crogiolavano al sole sulla spiaggia. Non potevo credere ai miei occhi e, tornato a casa, ho cominciato ad occuparmi di colonialismo".

Oggi "Menschen für Menschen" opera in sette regioni dell'Etiopia su una superficie grande quasi come la Svizzera. Non meno di 2,6 milioni di persone attingono a questi aiuti che comprendono la scolarizzazione, la medicina, le infrastrutture, le istituzioni sociali, progetti agroeconomici e la promozione delle donne. Inoltre attua interventi immediati per salvare vite umane, come nella catastrofe provocata dalla siccità del 1984; l'impegno è però finalizzato in primo luogo al mutuo aiuto.

Che cos’è Il Peace one Day

Il 7 settembre 2001 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite deliberò la

risoluzione 55/282, documento di straordinaria importanza per l'intera

umanità, con cui le Nazioni Unite:

1. Decisero che il 21 settembre di ogni anno fosse osservato il Giorno

Internazionale della Pace, portando tale data all'attenzione di tutti i

popoli allo scopo di considerare e celebrare la pace;

2. Dichiararono che il Giorno Internazionale della Pace fosse osservato come giorno di tregua e di non violenza, un invito a tutte le nazioni e i popoli a onorare la sospensione delle ostilità durante il Giorno;

3. Invitarono tutti gli Stati Membri, le organizzazioni del sistema delle Nazioni Unite, le organizzazioni regionali e quelle non governative nonché i singoli individui a commemorare, in maniera appropriata, il Giorno Internazionale della Pace, anche attraverso l'educazione e la consapevolezza pubblica, e a cooperare con le Nazioni Unite nell'instaurazione del globale "cessate il fuoco".

Da allora, ogni 21 settembre viene celebrata a livello mondiale la Giornata Internazionale della Pace, della cui organizzazione si occupa un'associazione inglese senza fini di lucro, Peace One Day. Essa si dichiara imparziale e indipendente da ogni governo, convinzione politica o credo religioso. I suoi obiettivi, in conformità alla risoluzione dell'ONU, sono di aumentare la sensibilità generale nei confronti di questa ricorrenza; di impegnare la società civile nella pacifica osservanza della tregua e della non violenza previste dalla giornata, trasformandola in un momento di globale armonia.

Peace One Day e' sostenuta da alcune notevoli personalità che sono state insignite del Premio Nobel per la Pace, quali il Dalai Lama, Mikhail Gorbachev, Aung San Suu Kyi, Shimon Peres e Kofi Annan. Essi, secondo i portavoce dell'organizzazione, hanno ispirato profondamente il lavoro di Peace One Day, dal momento che questa onorificenza e' concessa soltanto a coloro che "hanno conferito il più grande beneficio all'umanità" e che "avranno svolto il lavoro maggiore o migliore verso la fratellanza tra nazioni, verso l'abolizione o la riduzione di eserciti permanenti e verso la realizzazione e la promozione di incontri di pace". Inoltre, tra i sostenitori vi sono anche alcuni personaggi politici a capo delle nazioni di tutti i continenti (dall'Australia alle Seychelles, dalla Nigeria alla Romania, dalla Cambogia

al Principato di Monaco, da Panama al Belgio, da Israele al Vaticano...) e atleti e artisti.

Sul sito www.peaceoneday.org si può trovare un lunghissimo resoconto di questi eventi, ma anche più semplicemente i racconti di singoli cittadini che avevano voglia di celebrare a modo loro tale ricorrenza e hanno pensato di scriverlo. Infatti, e' possibile lasciare nel sito il proprio "commitment", impegno, per la giornata.

Ciò che colpisce chi si visiti il sito di Peace One Day e' la

sensazione di grande entusiasmo che emana da tutte le varie attività svolte. È interessante vedere, sicuramente grazie a organismi quali le Nazioni Unite e sistemi collegati (UNICEF, UNIFEM, UNHCR), come la portata dell'evento sia stata allargata a livello internazionale e abbia portato cittadini comuni da tutto il

mondo a riflettere in modo concreto sull'effettiva realizzazione della pace. Si possono trovare testimonianze di persone, uomini e donne, intenzionati a fare la pace con qualcuno con cui avevano litigato; ad andare nei boschi per ascoltare le parole di Dio e, il più presto possibile, agire per riportare l'Armonia e la Pace sulla Terra; a osservare, semplicemente, un minuto di silenzio; a indire "parties" per favorire il raccoglimento e la meditazione nei quartieri alti di Hong Kong ; a ristabilire un contatto con Madre Terra per riportare il naturale equilibrio nella Natura....Penso che questa sia la vera Pace: un enorme occasione di crescita ed evoluzione personale e globale, da vivere nei modi più differenti tra loro. Per chi fosse interessato, sul sito di Peace One Day e' possibile accedere

ad un filmato di 8 minuti sull'attività dell'organizzazione, scaricare una canzone scritta ed eseguita da Jimmy Cliff e Dave Stewart, visitare l'ufficio virtuale, la rassegna stampa e uno spazio dedicato alle riflessioni. Per chi volesse invece contattarli:

Peace One Day

Block D

The Old Truman Brewery

91 Brick Lane

London

E1 6QL

Tel: 020 7456 9180

Fax: 020 7375 2007

email: info@peaceoneday.org

Maria de Falco Marotta

Maria de Falco Marotta
Politica