ELEZIONI. Da Conferenza stampa PD

Terza pubblicazione elettorale per DEM. Sino a 3 anche per gli altri se perverranno (2 preannunciati)

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Così esordisce il segretario provinciale DEM Michele Iannotti, nell’introdurre la conferenza stampa dei candidati del PD ai collegi plurinominali di Senato e Camera per le prossime elezioni del 25 settembre, rispettivamente Roberta Songini, attualmente consigliere comunale a Sondrio e consigliere provinciale e Pierluigi Morelli, ex consigliere comunale ed assessore a Sondrio nell’ultima Giunta Molteni.
<Due nomi - prosegue - proposti dal PD provinciale, con importanti esperienze amministrative e professionali; per noi questo è motivo di grande soddisfazione, che riconferma il fatto che il PD è il partito del territorio. Le loro due posizioni sono posizioni utili, potenzialmente eleggibili, anche se dipendono da un ottimo risultato del nostro partito. Il fatto di correre con due candidati potenzialmente eleggibili ci spinge ad affrontare la campagna elettorale con ancora più determinazione e passione, portando avanti proposte e istanze concrete e praticabili. Sono molto soddisfatto per l’attenzione che ci è stata riservata dal PD nazionale e regionale -  continua Iannotti -  è il riconoscimento dell’ottimo lavoro che abbiamo portando avanti sinora su un territorio difficile come il nostro, nel quale la destra, ed in particolare la Lega, governa da decenni senza un minimo di visione d’insieme. Vogliamo dunque partire da queste elezioni politiche per cominciare a “cambiare il segno” alla nostra provincia, eleggendo almeno un parlamentare che rappresenterà a Roma il nostro territorio e per proporci successivamente al governo di Regione Lombardia, per rilanciare una Regione che dopo 30 anni di governo della destra, e della Lega in particolare, è incapace di fornire i servizi pubblici essenziali di qualità, soprattutto sul versante sanitario e su quello dei trasporti pubblici.>
Orgoglio, sorpresa e responsabilità per questa candidatura nel rappresentare il territorio, in una posizione più che ragguardevole in termini di possibilità per i due candidati. <Sfida difficile ma possibile - dichiarano, - grazie al PD nazionale e regionale e a tutta la squadra locale ben diretta dal segretario provinciale, che in questi ultimi anni sta lavorando molto, più di ogni altra forza politica locale, con competenza, sui temi locali. Il nostro territorio appare sfiduciato, stanco e deluso da anni di leghismo che non ha dato le risposte che aveva promesso.>
< La posizione in lista – prosegue Songini - non era per nulla scontata per la nostra piccola federazione, a maggior ragione con il taglio del numero dei parlamentari, che non ha consentito di ricandidare tutti gli uscenti. Il nostro è un partito che non parla alla pancia della gente e che non guarda alle paure, ma guarda al futuro e si occupa delle vite dei propri cittadini.>
E ancora: <è un partito per cui i diritti sono sempre attuali, perché i diritti danno dignità alle persone e non sono inutili orpelli come vuol far credere la destra, per cui non è mai il momento di occuparsi di diritti. Sono orgogliosa che il mio partito voglia riprendere il DDL Zan e voglia fare una legge sul fine vita. Questi sono argomenti in cui la società è già più avanti del Parlamento e bisogna recuperare il divario e occuparsene. Abbiamo già dimostrato negli anni di saperci occupare di diritti, per esempio con l’approvazione della legge sulla parità salariale tra donne e uomini. Legge che sembrerebbe inutile perché i CCNL non prevedono differenziazioni salariali, ma sappiamo tutti che nel tempo la carriera lavorativa e quindi gli incrementi salariali per le donne sono più difficili. Quindi c’è una buona legge che però va applicata. Come un’altra legge importante per le donne, non pienamente attuata è la 194. Nel nostro programma anche tante misure che vanno a incidere sulla vita quotidiana delle persone, come la scuola dell’infanzia obbligatoria e gratuita, che consentirebbe a tanti bambini svantaggiati di avere più opportunità o le tematiche del lavoro e dei giovani, per ridare dignità con lavori stabili e retribuzioni corrette e un’attenzione alle persone, come il favorire gli affitti ed effettuare un piano decennale abitativo. È poi fondamentale, nel post pandemia, un piano nazionale straordinario per i medici di base, per la salute mentale e l’autosufficienza.>
Sui giovani, aggiunge Pierluigi Morelli: <un territorio come il nostro è svantaggiato perché lontano dalle facoltà universitarie, con grandi difficoltà di connessione alla banda larga ed evidenti limiti infrastrutturali e all’affermazione professionale. Per questo, come scritto nel programma, prevedere l’utilizzo gratuito del mezzo pubblico per giovani e anziani, zero contributi a carico delle aziende che assumono a tempo indeterminato giovani sotto i 35 anni, l’abolizione degli stage extracurricolari che spesso sono lavori mascherati e non adeguatamente retribuiti, il voto ai sedicenni; sono tutte proposte con le quali si vuole perseguire una politica di equità, che permetta ai giovani le stesse opportunità al di là di differenti condizioni di partenza di tipo geografico, economico o sociale e contemporaneamente renderli più protagonisti della vita sociale del Paese, anche per contrastarne il disimpegno e la disaffezione verso le tematiche politiche. È in questo senso che trovo sacrosanta – prosegue Morelli - la proposta di una dotazione di 10 mila euro, in base all’ISEE familiare, per i diciottenni, per coprire spese per abitazioni, istruzione e formazione o per l’avvio di una attività lavorativa, coperta con gli introiti aggiuntivi della modifica dell’aliquota sulle successioni oltre i 5 milioni di euro (lo 0,2% delle eredità e delle donazioni in Italia). Non l’ennesima tassa, ma un’idea di buon senso che segue la traccia corretta per cui è necessario redistribuire le ricchezze anche attraverso interventi solidaristici.>
<Invito ad approfondire il programma elettorale del PD facilmente reperibile in rete – chiosa Morelli – a partire dalla transizione ecologica che non è più rinviabile. Ce ne accorgiamo anche qui in valle (ghiacciai che si ritirano, eventi estremi di piovosità e siccità, crisi idrica, territorio fragile, inquinamento atmosferico del fondovalle, incendi, ed in subordine, ma non meno importante, la perdita di biodiversità) che penalizzano in particolare una provincia montana come la nostra nelle sue attività fondamentali di agricoltura, allevamento, cura e manutenzione di un territorio in sicurezza e qualità della vita. A questo si allaccia la questione energetica e della mobilità sostenibile: gestire la fase di transizione attraverso le fonti rinnovabili che permetteranno un abbattimento dei costi delle bollette, ridurre progressivamente le dipendenze dal gas russo, anche prevedendo soluzioni “ponte” come i rigassificatori, da pensare con il coinvolgimento diretto dei territori che li ospiteranno.>

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