Rifondazione sui problemi di SECAM

Riceviamo:  Tanto tuonò che alla fine piovve. Potremmo così riassumere le ultime vicende che hanno visto l’implicita ammissione di colpa da parte dei principali soci di Secam con il relativo apparente rimescolamento di ruoli ,cariche e sigle . La nostra impressione è che si sia consumato lo scontro tra l’ala Sertori incarnata  dal Sindaco di Sondrio e le truppe di De Gianni, parte soccombente del centrodestra nostrano che in quanto soccombente è stato gentilmente accompagnato alla pensione.
Si aprono ora una serie di scenari possibili, carichi di incognite e ombre non facili da dipanare. Perchè i problemi sono tutti li sul tappeto e,per quanto ci è dato sapere, nessuno degli attori in commedia è stato in grado finora di calare una forte strategia di uscita.
Proviamo ad elencarli. I vertici della società non sono ancora stati in grado di dire alcunchè rispetto alla drammatica esposizione finanziaria del gruppo. Neppure la comparsata dell’Ufficio d’Ambito di fronte ai Sindaci dei diversi mandamenti ha aiutato a dipanare la matassa. Potrebbero giocare il jolly di eventuali fondi provenienti dalla provvidenza europea PNRR, per ironia della sorte leghista, ma il gioco è ancora tutto da costruire. Intanto farebbero cosa buona e giusta se ci chiarissero i motivi per cui nel 2019, quando si palesò il problema finanziario, nessuno in Regione Lombardia si spese per l’accesso agli Hydrobond . Problema finanziario che, ci pare di capire, verrà presumibilmente tamponato con la più classica delle manovre tariffarie mediante un cospicuo rialzo degli oneri ( leggasi aumento delle bollette) a carico di famiglie ed imprese con buona pace del buongoverno leghista e della connessione sentimentale con gli umori del territorio. Come da copione ormai tristemente consolidato siamo pronti a scommettere che l’ufficializzazione della stangata verrà accompagnata da qualche sceneggiata di cattivo gusto contro migranti e vaccini in grado di attenuare la temuta reazione popolare.
L’annunciato passaggio di una serie di funzioni da Secam alla controllata Sea assume poi, per chiarezza d’intenti e modalità di attuazione, gli stessi fumosi caratteri di un mistero della fede; ad oggi, non è dato sapere se si tratti di trasferimento o conferimento di ramo d’azienda e da quali fini reali sia stato dettato. Siamo al gioco delle tre carte o c’è sotto un obiettivo più ambizioso del quale sarebbe forse opportuno discutere in primis nei Consigli Comunali? E della sorte dei trecento lavoratori in termini di prospettiva e inquadramento chi se ne occupa? Non sarebbe il caso che le OO.SS. alzassero finalmente il livello di attenzione sulla intera partita?
Ultimo , ma non minore, il tema delle modalità di esercizio del controllo analogo. Trattandosi di partecipata interamente da enti pubblici la normativa prescrive modalità di controllo e trasparenza di cui facciamo fatica a vedere la pratica attuazione. Giungono voci di prossime impellenti modifiche statutarie ma ci pare di rilevare come i soci ,che dovrebbero giocare un ruolo da protagonisti, siano come al solito relegati al ruolo di passivi e silenziosi ratificatori di ultima istanza.
Su tutto questo sarebbe doveroso un immediato ed esaustivo chiarimento pubblico.

Per la segreteria provinciale del partito della Rifondazione Comunista di Sondrio
Massimo Libera

Sondrio 22.9.2021

Politica