Rischiamo di non avere nessun rappresentante in Parlamento!

La legge elettorale, come si profila, ci penalizza. Siamo "provincia confinante e montana". DIMOSTRIAMOLO!

La nostra provincia era arrivata sul finire degli anni '80 ad avere tre deputati e tre senatori. Anche se qualche minus quam si dava alle facili battute in realtà la nostra presenza a Roma è sempre stata massiccia con fior di risultati (e se qualcuno vuole siamo disponibili a fare qualsiasi confronto in merito per interesse non di qualcuno ma della Valle).
Non è solo un ripasso della storia di questi decenni ma un punto fermo per quello che attende i nostri figli e i nostri nipoti.

La nuova legge elettorale, una fregatura per noi
Sembra che su un punto ci sia abbastanza intesa, ed è quello del numero dei Collegi che dovrebbero essere in numero di 303 per la Camera e di 150 per il Senato,

Senato, addio?
Cifra tonda mediamente un Collegio dovrebbe avere 400.000 abitanti. La Provincia di Sondrio arriva appena appena a 180.000. Lecco ne ha 340.000, Como 600.000. Da una di queste due Province, per logica matematica ne verrebbe una soluzione fisiologicamente ineccepibile con l'aggiunta di 220 comaschi ai nostri 180.
In questo quadro, salvo alchimie politiche, problematica la presenza di valtellinesi (inclusi i valchiavennaschi) a Palazzo Madama.

Camera, forse uno?
Il doppio di seggi rispetto al Senato più l'aggiunta di tre. In premessa da vedere se resterà ll 303. Il PD infatti se non scatta il maggioritario dovrà lasciare a casa un numero imponente di  deputati che le urne per via del maggioritario gli avevano assegnato, pur con un margine minimo di voti rispetto al centro-destra. Ne ha 282 oltre ai 40 passati dal PD ad Articolo 1. Una strage per cui non ci stupiremmo se intervenisse una robusta cura ricostituente - leggasi aumento dei seggi, almeno a 400 .
Qui ci sono i numeri per avere un Collegio coincidente con la provincia ma questa condizione pur necessaria potrebbe non essere sufficiente.

-   Non possiamo essere certi ma se si andrà secondo schemi collaudati dopo la conta dei voti -   il primo passo sarà l'attribuzione dei seggi calcolati su base regionale per il Senato, su base nazionale per la Camera.
-   Il secondo passo sarà quello di stabilire la graduatoria interna alle singole liste e da quella trarre gli eletti.
-- Esemplifichiamo: se il Partito X ha avuto due seggi si andrà a prendere i due che fra i candidati dello stesso partito nei vari Collegi hanno riportato la percentuale più alta.
-- E noi? Dipende dai voti – e quindi dai seggi conseguiti - avuti dalle varie liste e dal confronto con quelli avuti nel resto della Lombardia per il Senato o nel resto d'Italia per la Camera. Sintetizziamo: 1 X 2. Dunque il rischio di restare a piedi c'è. L'unico antidoto è in una con l'alta partecipazione il non disperdere i voti concentrandoli sui Partiti che hanno la maggiore probabilità di farcela.
Sappiamo che questa posizione susciterà qualche critica ma a nostro avviso l'interesse della Valle supera ogni altra considerazione.

Provincia confinante e montana
Non ci siamo dimenticati di quella norma della legge Del Rio che riconosce la specificità delle Provincie confinanti e montane. Siamo sempre stati critici nella formulazione operativa di quel principio, invece sacrosanto, appunto della specificità.
Questo sarebbe il momento di dimostrarlo. C'è un'altra provincia confinante e montana oltre noi, Belluno e Verbania C.O., ed è la Valle d'Aosta, pari territorio rispetto a noi con popolazione due terzi della nostra (120.000 rispetto ai nostri 180.000). Oltre ai succosi benefici dell'Autonomia da là alle ultime politiche ha portato a Roma (!!!) un deputato, eletto con 18.376 voti in tutto e un senatore, eletto con 24.609 voti in tutto.

O si provvede o ci prendono in giro
Si provveda, sennò sarebbe la terza occasione perduta facendo divenire la parte operativa di quella norma della legge Del Rio una presa in giro.
a.f.

 

Alberto Frizziero
Politica